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Notizie di Politica

 

Pirillo “La Ue riconosce la patata della Sila, prodotto calabrese di qualità”

11 feb 10 La patate della Sila tra i prodotti agricoli ed alimentari di qualità. Per questo la Commissione Europea ha stabilito la necessaria protezione dell’indicazione geografica e della denominazioni d’origine della produzione. L'ammissione del riconoscimento IGP della patata della Sila è stata pubblicata ieri sulla GUCE e, se entro sei mesi non vi saranno obiezioni, diventerà definitivo. In particolare si prevedono, tra l’altro, norme specifiche che impongono una puntuale modalità di presentazione del prodotto attraverso l’etichettatura, le diverse fasi della produzione e l’indicazione delle precise località dove si potrà coltivare la patata della Sila. A questo proposito l’Unione Europea elegge come zone di produzione esclusivamente il territorio dei comuni di Acri, di Aprigliano, di Bocchigliero, di Celico, di Colosimi, di Longobucco, di Parenti, di Pedace, di Rogliano, di San Giovanni in Fiore, di Serra Pedace, di Spezzano della Sila, di Spezzano Piccolo, in provincia di Cosenza ed i comuni di Albi, Carlopoli, Cicala, Confluenti, Decollatura, Magisano, Martirano, Martirano Lombardo, Motta S. Lucia, Serrastretta, Sorbo San Basile, Soveria Mannelli, Taverna in provincia di Catanzaro. Aree per le quali la Commissione Europea riconosce per “la natura dei terreni e le caratteristiche climatiche” l’unicità per ottenere la crescita ottimale del prodotto. Piena soddisfazione è stata espressa dall’europarlamentare del gruppo S&D-Pd, Mario Pirillo, membro tra l’altro della commissione sicurezza alimentare. “Questa decisione – afferma Pirillo – rappresenta un giusto riconoscimento per un prodotto calabrese di altissima qualità. Ma soprattutto per l’impegno profuso dai produttori, primi attori di questo successo, che si sono costituiti anche nel Comitato promotore “Igp Patata della Sila” capitanato da Pietro Tarasi. Una volta resa definitiva, questa decisione permetterà all’intera filiera produttiva della patata della Sila di aumentare la sua capacità di competere sui mercati internazionali con ricadute positive sull’economia complessiva della Calabria”.

Convegno sull'immigrazione con De Magistris il 13 a Reggio

11 feb 10 "Immigrazione. Accoglienza, integrazione, legalità: in Calabria si può fare?". E' questo il tema del convegno che si svolgerà sabato 13 febbraio, alle ore 15.00, presso l'Hotel Excelsior di Reggio Calabria, al quale parteciperà l'on. Luigi de Magistris, parlamentare europeo di Idv. All'incontro, che sarà introdotto da Giovanna D'Agostino, candidata Idv al Consiglio regionale, interverranno anche Fernanda Gigliotti, consigliere nazionale del Pd, Eduardo Lamberti Castronuovo, Editore di Reggio TV e Domenico Lucano, sindaco di Riace.

Delegazione del PD incontra immigrati di Rosarno in Senato

11 feb 10 Una delegazione di stranieri provenienti da Rosario che in precedenza avevano manifestato davanti alla prefettura di Roma ed erano stati ricevuti dal prefetto è stata oggi ricevuta in Senato da un gruppo di senatori del Partito Democratico. Erano presenti all'incontro il sen. Pietro Marcenaro, presidente della Commissione Diritti Umani, la sen. Silvia Della Monica, capogruppo PD in Commissione Giustizia, il sen. Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei e il sen. Luigi De Sena, prefetto, già direttore della Criminalpol. Nel corso dell'incontro, è stato affrontato il tema della legalità e del rispetto dei diritti dei cittadini stranieri che lavorano nel territorio nazionale. In particolare, spiegano i parlamentari del PD, si è sottolineata la necessità di far emergere il problema, quasi ignorato dai media, della tratta di esseri umani nell'ambito lavorativo, un problema drammatico che interessa diverse aree del Paese.

Feraudo (Idv) “Legge finanziaria votata per responsabilità”

11 feb 19 “L’Italia dei Valori in Consiglio regionale ha votato la Legge Finanziaria solo ed esclusivamente per senso di responsabilità verso la Calabria e i calabresi e non certamente per attestare il sostegno al Governo Loiero”. È quanto afferma Maurizio Feraudo, Capogruppo di Italia dei Valori in Consiglio regionale. “Senza l’Italia dei Valori – prosegue Feraudo – la coalizione che sostiene Loiero non avrebbe avuto i numeri per dare le risposte alle tante emergenze che la Calabria aspettava: le risorse per le Comunità Montane, soprattutto per i dipendenti, alle quali il Governo Nazionale ha “chiuso i rubinetti”; gli interventi per gli Lsu e Lpu ; gli interventi per gli eventi calamitosi, ecc.” “L’Italia dei Valori in Consiglio regionale – prosegue Feraudo – ha impedito che si consumasse a danno dei calabresi il rito e l’epilogo che voleva portare avanti il centrodestra impedendo l’approvazione del documento finanziario. Tenere un atteggiamento di contrarietà alla Legge Finanziaria avrebbe significato esprimere un atteggiamento di contrapposizione non a Loiero ma alla Calabria”. “Ecco dunque – conclude Feraudo – il perché abbiamo responsabilmente, non assecondando le dannose strategie del centrodestra, garantito che le tante aspettative della Calabria e dei calabresi trovassero, nell’ultima seduta utile, il sostegno determinante di un partito che da sempre è stato e vuole continuare a rimanere dalla parte dei cittadini. La responsabilità ha prevalso sulle logiche di contrapposizione politica.

Pdl e Udc “Non abbiamo bloccato approvazione bilancio per responsabilità”

11 feb 10 ''I gruppi di opposizione potevano bloccare l'approvazione del bilancio, all'interno del quale figurano norme assolutamente elettoralistiche : non e' stato fatto, di concerto con il candidato a Presidente Scopelliti e con il segretario regionale dell'Udc, Talarico, nell'interesse dei lavoratori, dei giovani''. Lo affermano i capigruppo del Pdl e dell'Udc, Pino Gentile e Michele Trematerra. ''Abbiamo votato si alla possibilita' di proroga dei voucher per i giovani laureati, alle stabilizzazioni legittime in alcuni enti, al rimpinguamento dei bilanci delle comunita' montane e dei consorzi di bonifica, dove erano a rischio gli stipendi, dicendo il nostro convinto no al documento finale e politico''. ''Potevamo bloccare l'approvazione del bilancio e questa maggioranza lo avrebbe meritato - continuano Gentile e Trematerra - ma avremmo messo in ginocchio la Calabria, con il rischio stesso che non si potessero pagare gli stipendi. Basterebbe vedere come vengono gestite le casse contabili - proseguono i due capigruppo - e la possibilita' di blocco determinata da un recente , importante pignoramento per rendersi conto di tutto questo''.

Talarico (Idv) "Voto favorevole a bilancio non cambia la nostra posizione"

11 feb 10 "In riferimento al mio voto favorevole al bilancio regionale,approvato dal Consiglio nella seduta di ieri, nell'associarmi alle giuste puntualizzazioni già fatte dal Capogruppo Maurizio Feraudo, chiarisco che lo stesso non ha, in alcun modo, il significato di una tardiva adesione alla maggioranza di governo della nostra Regione, sebbene la nostra posizione critica nei confronti della giunta Loiero non sia stata mai, né oggi lo è, una manifestazione di chiusura pregiudiziale verso il centrosinistra calabrese". Lo afferma il consigliere regionale Mimmo Talarico. "Ancora oggi -afferma Talarico-, nonostante la strettezza dei tempi e le difficoltà oggettive che si riscontrano nell'interlocuzione con ì gruppi dirigenti del PD e delle altre formazioni del centrosinistra, coltiviamo la speranza che quest'ultimo possa ritrovarsi unito, alle prossime elezioni regionali, su un progetto di cambiamento che, com'è noto, noi crediamo possa essere coerentemente sostenuto con la candidatura di Pippo Callipo alla presidenza della giunta regionale. Il voto favorevole al bilancio deve essere perciò letto come un gesto di responsabilità verso la Calabria che soffre, verso le tante situazioni di disagio che, proprio dall'approvazione della manovra, e grazie anche a specifici nostri emendamenti, da oggi potranno guardare con un po' di fiducia in più al loro futuro prossimo: un nostro atteggiamento ostruzionistico verso il documento contabile, con la probabile non approvazione dello stesso da parte del Consiglio regionale, avrebbe comportato l'impossibilità di andare incontro alle legittime aspettative di tanti precari calabresi, come gli ex lavoratori Tesi e Telcal, degli oltre 400 dipendenti delle Comunità montane, degli ex Isu stabilizzati dalla Regione con contratti part-time, solo per citare alcuni esempi, In questo senso il mio voto favorevole è stato anche un voto "umanitario", di fattiva vicinanza al bisogni ed alle aspettative di un pezzo di Calabria che dalla politica sì aspetta risposte e non chiacchiere, provvedimenti concreti e non tatticismi.

Molinaro (Coldiretti) “Soddisfatti per bilancio, ora accesso al credito e fondi Fas per consorzi bonifica”

11 feb 10 “L’avvenuta approvazione del bilancio della Regione Calabria da parte del Consiglio regionale, - dichiara Pietro Molinaro presidente della Coldiretti Calabria - segna un passo importante verso la destinazione efficace delle risorse a favore dell’economia calabrese, il fatto che questo sia avvenuto già ad inizio anno, è di buon auspicio, poiché, all’interno del quadro attuale, segnato dalla crisi, introduce elementi di discontinuità con il passato e verso la maggiore qualità della finanza pubblica”. Nel provvedimento ordinamentale di accompagnamento al Bilancio, - continua Molinaro – sono contenute importanti norme, molto attese dalle imprese agricole ed agroalimentari. La Coldiretti sottolinea con soddisfazione il provvedimento a favore dei Consorzi di Bonifica e la forte azione per favorire l’accesso al credito per le imprese agricole ed agroalimentari. Sui fondi FAS, un’importante norma vincolante impegna la Giunta Regionale alla loro riprogrammazione destinando una percentuale a favore dei sistemi irrigui, alla crisi agrumicola e all’accesso al credito in agricoltura. Nel collegato, sono state recepite inoltre le modifiche, richieste dall’Unione Europea, relative alla legge regionale 29/2008 di iniziativa popolare promossa dalla Coldiretti, che viene anche così ribattezzata “sostenere i consumi dei prodotti agricoli ed agroalimentari a KM Zero”. Adesso la legge sarà pienamente operativa, -prosegue Molinaro - e sarà una occasione ed una opportunità per le imprese agricole per sostenere la vendita diretta, i farmer market, l’utilizzo dei prodotti calabresi nelle mense pubbliche,ecc.”. Adesso –conclude Molinaro – vista la crisi che attraversa l’economia regionale ed in particolare quella agricola, è importante spendere con velocità le risorse disponibili, sbloccare i pagamenti, per fare in modo di recuperare i ritardi poiché le imprese quelle vere e sane, hanno continuato a realizzare importanti investimenti per l’ammodernamento delle strutture produttive e della logistica, per facilitare la collocazione delle produzioni “Made in Calabria” sui mercati nazionali e internazionali, per soddisfare la crescente domanda dei consumatori in direzione dei prodotti della “Filiera Agricola tutta Italiana”

Sbarra (CISL) "Luci e pmbre in questo quinquennio regionale"

11 feb 10 “Gli ultimi dieci anni sono stati i più difficili e sofferti nella storia del regionalismo calabrese”. Lo ha detto Luigi Sbarra, ex segretario regionale della Cisl e oggi membro della segreteria nazionale nel corso di un’intervista nel programma “Studio 5” di Radio Sound. “Mi torna in mente la prima fase del mio impegno nel sindacato - ha ricordato Sbarra quando ci confrontavamo con il governo di centrodestra presieduto da Giuseppe Chiaravalloti, sono stati anni molti difficili, in quegli anni la concertazione veniva messa alla porta, veniva inibito qualsiasi dialogo con i corpi intermedi della società e si accentuò il distacco tra la politica e la società civile. Purtuttavia in quegli anni come Cisl non abbiamo mai perso l’equilibrio. Così è stato anche con questa ultima giunta regionale di centrosinistra”. Rispondendo a una domanda dei conduttori sulla esperienza della giunta Loiero, Sbarra ha detto: “Il nostro giudizio è articolato, ci sono luci ed ombre, cose che abbiamo condiviso, importanti, come la lotta alla ‘ndrangheta che ha impresso il presidente Loiero con la costituzione di parte civile nei processi. Abbiamo condiviso e apprezzato l’istituzione della Stazione unica appaltante con la guida affidata a uno dei più bravi magistrati antimafia che abbiamo avuto in Calabria. Abbiamo anche apprezzato molto e dico, finalmente, la legge sulla cooperazione sociale e il piano sociale regionale. Devo dire che c’è stato un cambio di rotta nella spesa dei fondi comunitari europei. Un lavoro molto apprezzato anche dalla Commissione europea. Insieme a questo convivono anche problemi come la Sanità, dove si poteva e si doveva fare di più per migliorare la qualità la quantità dei servizi. Il settore produce troppe inefficienze. Abbiamo apprezzato il lavoro fatto per la stabilizzazione del personale precario. Specie negli ultimi due anni e mezzo siamo riusciti a stabilizzare attraverso un confronto quotidiano con la giunta circa 5000 lavoratori. Questo lavoro deve continuare perchè ancora la Calabria ha dati negativi, ci segnalano una caduta del Pil per la crisi economica e la disoccupazione ricomincia crescere, ma come sindacato non faremo mancare il contributo. Oggettivamente - ha aggiunto - il governo regionale di centrosinistra, con il grande sostegno che ha avuto ha fatto cose buone e si poteva fare di più se nella coalizione fosse prevalsa la coesione e il gioco di squadra. Nei primi due anni e mezzo, invece, è prevalso un atteggiamento di autosufficienza, poi è servito lo sciopero del 19 giugno del 2007 che ha mobilitato in Calabria migliaia di lavoratori e pensione per aprire il confronto a arrivare a questi risultati. Da allora ad oggi le cose sono cambiate in meglio e la concertazione è diventata metodo di lavoro”.

Tripodi (Pdci) “Istituito fondo di solidarietà per vittime del lavoro”

11 feb 10 “Con l’approvazione avvenuta ieri in Consiglio Regionale della legge per l'istituzione di un fondo di solidarietà per le famiglie delle vittime di incidenti gravi o mortali sui luoghi di lavoro è stato colmato un grande vuoto che mette la Calabria al pari di altre regioni, collocandola su un piano di civiltà e giustizia sociale che dovrebbe servire da esempio per l’intero paese”. Ad esprimere tutta la sua soddisfazione, in una nota, Michelangelo Tripodi, Segretario Regionale e responsabile Mezzogiorno del Pdci-Federazione della Sinistra, primo firmatario della legge che reca anche le firme degli on.li Giamborino, Nucera, Trematerra e Morelli. “Si corona una lunga battaglia cominciata all’indomani della morte di tre lavoratori calabresi nella tragedia del Mugello.” La legge è composta da sette articoli e prevede, nello specifico, all'art. 1 le finalità della legge, all'art.2 l'istituzione del fondo di solidarietà, all'art. 3 i beneficiari del contributo, agli art. 4 e 5 l'entità e le modalità di erogazione del contributo, all'art. 6 l'istituzione di un regolamento attuativo da parte della Giunta Regionale per l'erogazione dei fondi, all'art. 7 la norma finanziaria. “Quello che abbiamo ottenuto ieri in Consiglio regionale – sottolinea Tripodi – è un grande e storico traguardo lungamente inseguito. Pur sapendo che la vita umana non ha prezzo, infatti, è doveroso tutelare e affiancare le famiglie che subiscono tragedie così grandi come sono quelle delle morti sul lavoro, ma anche provocate dagli incidenti sul lavoro che determinano una notevole e permanente riduzione della capacità lavorativa: questi incidenti compromettono la qualità e le aspettative di vita del lavoratore e dell’intera sua famiglia”. “Una previsione di garanzia, contenuta nel progetto normativo – puntualizza – Tripodi - è quella di estendere i benefici all’ipotesi in cui i cittadini calabresi si trovino, al momento dell’incidente, fuori dal territorio regionale: viene così evitato di subordinare la tutela legislativa alla condizione che l’incidente si verifichi esclusivamente sul territorio di questa Regione. Inoltre i benefici sono espressamente riferiti anche all’ipotesi in cui l’incidente avvenga ‘in itinere’, ossia durante il tragitto compiuto dal lavoratore per raggiungere dalla propria abitazione il luogo di lavoro o per il rientro a casa. Anche queste ipotesi sono infatti ugualmente meritevoli di piena tutela, perché strettamente connesse all’assolvimento dell’obbligo lavorativo”. “Si tratta, quindi, prosegue Tripodi, di un segnale forte, degna risposta ad una problematica che ha assunto proporzioni enormi e che in questi ultimi mesi e in questi ultimi giorni ha visto coinvolte tristemente tante famiglie calabresi che hanno perso i loro cari. Morti bianche di cui il nostro Paese continua, purtroppo, a detenere in Europa il non certo invidiabile primato. Le cifre ufficiali parlano chiaro: ogni anno gli incidenti sul lavoro causano oltre mille morti. Un vero e proprio stillicidio di vite umane, di fronte al quale non si poteva più restare inermi”. “E’ una legge innovativa – precisa Tripodi - che pone all'avanguardia ed in prima linea il Consiglio regionale che grazie alla proposta e al lavoro del PdCI ha fatto la sua parte anche su questa urgentissima e drammatica emergenza sociale. Ferma restando la necessità di controlli sempre più stringenti per la sicurezza, dell'introduzione di sanzioni adeguate alla gravità e alle conseguenze dei comportamenti scorretti e della promozione di iniziative informative, formative e culturali che sviluppino una maggiore attenzione alla prevenzione”. “Il nostro auspicio è naturalmente quello di non utilizzare i fondi, perché significherebbe non avere più morti sul lavoro - afferma ancora Tripodi. Prevenzione, formazione e controlli, infatti, sono i temi su cui bisogna promuovere un’azione concertata e integrata, considerando che sono tante le responsabilità della sicurezza sui posti di lavoro e quindi ognuno deve fare la propria parte per vincere questa terribile guerra. E’ necessaria la massima attenzione per quanto riguarda l'informazione e la formazione soprattutto nelle scuole e nei cantieri proprio per cercare di rimuovere le cause di fondo che comportano l'insicurezza sul lavoro, iniziando dal precariato e dal ricorso sproporzionato allo straordinario”. “Con l’approvazione di questa legge – ribadisce Tripodi – diamo un messaggio forte e diretto per contestare un’organizzazione del lavoro senza adeguate tutele e garanzie e per dare una spallata alla totale indifferenza di un sistema legislativo a livello nazionale che permette agli imprenditori di farla franca, di rimanere immuni da gravi responsabilità. Diciamo no ad una politica delle imprese che non rispetta le regole e non investe in prevenzione, sacrificando sull’altare del profitto e dell’insicurezza tanti lavoratori calabresi, italiani e stranieri e no all’azione di un governo di centrodestra che davanti a simili tragedie si è finora contraddistinto solo affermando vergognosamente che bisogna educare al rispetto delle regole i lavoratori. Bisogna punire, invece, severamente tutti coloro che non rispettano le regole e non investono in prevenzione”. “E’ bene ribadirlo – afferma Tripodi – come Comunisti Italiani non ci stancheremo mai di contrastare tutti coloro che dimostrano di essere asserviti ai poteri forti dell’economia, che schiacciano qualsiasi diritto e che non si fermano a riflettere neanche di fronte alle tragedie umane di troppe vittime innocenti e di intere famiglie lasciate sole al loro dolore”. “La legge approvata ieri – conclude Tripodi – seppur non potrà mai restituire i loro cari alle famiglie delle vittime sul lavoro servirà almeno a dare un sostegno economico a tante madri, a tanti genitori e tanti figli che da un momento all’altro si vengono a trovare nella più totale disperazione. Quello che serve è giustizia sociale e massimo impegno affinché questa drammatica catena si spezzi una volta per tutte con l’augurio che il fondo di sostegno seppur doveroso giaccia lì dov’è e si investa più in sicurezza e in prevenzione. Di lavoro non si può e non si deve più morire”.

Di Tragila "Pd e Bersani invitano Callipo alle primarie"

11 feb 10 “Il Pd, sia nazionale che regionale, ha sempre sostenuto l’obiettivo di costruire in Calabria un’ampia coalizione e quindi ha sempre lavorato per una convergenza anche con l’Italia dei Valori. Nell’indire le primarie, il Partito democratico ha invitato più volte lo stesso Filippo Callipo a partecipare. E’ questo il senso del contenuto del colloquio telefonico che il segretario Bersani ha avuto con Callipo nei giorni scorsi”. E’ quanto precisa, in un comunicato, il portavoce del segretario, Stefano Di Traglia.

Franceschini "Callipo doveva partecipare alle primarie"

11 feb 10 Anche l’avversario di Bersani alle primarie di ottobre, Dario Franceschini, insiste per la partecipazione di Callipo alle primarie. A Repubblica Tv Franceschini ha detto: “dobbiamo chiarirci: tra le ragioni costitutive del Pd ci sono le primarie. Non è una regola qualsiasi: in una democrazia matura si affida agli elettori il compito di scegliere i candidati alle cariche monocratiche. E poi è anche un modo per risolvere i problemi e non per complicarle” come si è visto in Puglia o in Umbria. Quindi le primarie non solo risolvono il problema, ma rendono incontestabile il risultato. Per questo io avrei preferito che Italia dei valori avesse adottato le primarie e che Callipo si fosse candidato. Tutto il resto mi sembra complicato. Le primarie sono il metodo giusto che risolve i problemi”

Bova "Domenica primarie vere"

11 feb 10 “Anch’io ora posso dedicarmi alle primarie di domenica prossima e fare campagna per il voto da cui deriverà la scelta del candidato a presidente della Regione per il centrosinistra. Saranno primarie vere, aperte e libere, in cui ciascuno dei partecipanti concorrerà al risultato”. Lo afferma Giuseppe Bova, esponente del Pd, presidente del Consiglio regionale, candidato alle primarie del centrosinistra in programma domenica prossima. “Vorrei che domenica - aggiunge - fosse una giornata importante per la democrazia calabrese, tutto dipenderà dall’ampiezza della partecipazione. Per quanto ci riguarda siamo pronti e preparati, con le nostre cose in ordine, avendo fatto, fino all’ultima seduta, pienamente il nostro dovere alla Presidenza del Consiglio regionale della Calabria. Posso dirlo a testa alta: l’impegno preso all’inizio della legislatura, ribadito poi nella Convenzione “Doveri e Diritti”, è stato mantenuto. Il Consiglio regionale ha lavorato di lena, io penso di aver assolto al compito affidatomi. In un’epoca di ciarlatani, di falsi profeti, di venditori di fumo, in cui troppo spesso la gara è a chi la spara più grossa, per noi parlano le scelte, gli atti, le leggi approvate. Siamo andati avanti con le nostre sole forze - sottolinea Bova - senza trucchi, protezioni e raccomandazioni, dovendo fare spesso i conti con pregiudizi e malafede. Avanti, giorno dopo giorno, seduta dopo seduta, fino all’ultima, ieri, in cui abbiamo approvato il bilancio, altre leggi importanti, venti provvedimenti amministrativi. Così la politica ora costa assai meno rispetto all’inizio della legislatura, non c’è più familismo nelle strutture speciali dei consiglieri, che oggi pagherebbero caro, con decadenza automatica dall’incarico ricoperto, anche il semplice rinvio a giudizio per associazione mafiosa. Infine tante, tante leggi approvate, tutte con regolare copertura finanziaria; insomma, la risalita è cominciata davvero. Il Consiglio ormai è la “casa dei calabresi” non solo a parole, in quattrocentomila in questi cinque anni lo hanno visitato o vi hanno tenuto iniziative e da qualche settimana ospita i Bronzi di Riace in fase di restauro. Diventa per tali ragioni possibile accingersi con serietà ad un nuovo progetto. Il nostro obiettivo - conclude Bova - non è, come è assai evidente, la richiesta di lasciare fare a noi, ma di fare assieme, di unirci nella comune responsabilità di affrontare al meglio e dipanare, senza proclami né facili promesse, la matassa aggrovigliata dei problemi della nostra terra e di cominciare a farlo, scegliendo liberamente il candidato a presidente della Regione con le primarie. Ed allora, in bocca al lupo a tutti noi”.

Censore "Primarie segno di democrazia"

11 feb 10 “Coinvolgere nelle scelte i cittadini, rendendoli protagonisti ma anche soggetti capaci di esercitare funzioni d’indirizzo per la vita del partito. Aprire in maniera utile e legittima alla partecipazione degli elettori l’ambito decisionale. Dare a cittadini, insomma, la possibilità di scegliere tra le varie opzioni che gli vengono proposte piuttosto che imposte. Sono questi alcuni degli aspetti preminenti che qualificano il senso delle primarie del Partito Democratico, un partito democratico per definizione, che ha fatto della partecipazione attiva un caposaldo inespugnabile”. Lo sostiene, in una nota, il consigliere regionale della Calabria Bruno Censore, candidato alle primarie per la scelta del candidato presidente della Regione. “Le primarie - aggiunge - rappresentano un segno tangibile di altissima democrazia, uno strumento capace di suscitare nuovo interesse alla partecipazione dei cittadini e di coinvolgere quest’ultimi nelle scelte del Partito democratico. In questi ultimi giorni, negli altri partiti, assistiamo a candidature per le elezioni regionali calate dall’alto ed a discussioni e decisioni inerenti scelte che riguardano il nostro territorio che vengono prese altrove, a Roma. Noi, invece, come PD, preferiamo muoverci diversamente. Verso una direzione distinta da quella degli altri partiti: d’altronde siamo l’unico soggetto politico in cui gli iscritti e i militanti non vivono una condizione di frustrazione, un senso di inutilità e di marginalizzazione. Questo è un dato oggettivo che nessuno può confutare: il PD, che vive del contributo diretto dei cittadini, é l’unico partito che decide chiamando a raccolta gli elettori, mentre da altre parti usa decidere quasi sempre un’oligarchia ristretta”. “Ecco perché, dunque dice ancora Censore - ho deciso di scendere personalmente in campo, basando la mia scelta di candidarmi nella consapevolezza che il mio percorso potrà trovare condivisione in coloro i quali vogliono dimostrare che attorno al PD c’é ancora grande entusiasmo. Troverà condivisione in coloro i quali, attraverso un voto alla mia persona, vogliono dimostrare che le primarie rappresentano un momento strategico per rinnovare la politica ed i partiti. Sono, quindi, convinto di poter contribuire ad allargare la partecipazione con una candidatura che, sia chiaro, non è né contro Loiero né contro Bova. Anzi, dopo il risultato del 14 febbraio, il compito di ciascuno di noi dovrà essere quello di appoggiare chi ha vinto, lavorando affinché l’energia che sarà messa in campo dai candidati possa diventare poi un grande cantiere in grado di dare slancio, impulso e stimolo per un PD che, partendo dall’ampiezza del consenso registrato in modo diffuso in tutte le province calabresi, nelle grandi città e nei piccoli comuni, può ancora vincere e, soprattutto, convincere”.

Sono 501 i seggi del PD in Calabria per le primarie

11 feb 10 “Cresce la mobilitazione in tutta la Calabria in vista delle primarie del 14 Febbraio 2010”. E’ quanto scritto in una nota del Pd della Calabria. Gli elettori del centrosinistra saranno chiamati a scegliere il candidato alla Presidenza della Regione Calabria tra Agazio Loiero - Presidente Giunta Regionale, Giuseppe Bova - Presidente Consiglio Regionale e Brunello Censore - Presidente Sesta Commissione Regionale. Sono già stati organizzati, fino ad oggi, 501 seggi in tutta la Regione. Comunque in ogni Comune della Calabria sarà allestito almeno un seggio composto da un Presidente nominato dalla Commissione Provinciale per le Primarie ed n° 1 scrutatore per ogni singolo candidato con rispettivi rappresentanti. L’indicazione dei Seggi per ogni singolo Comune è già disponibile sul sito www.pdcalabria.it e verrà altresì pubblicata sugli organi di stampa regionali. La macchina organizzativa del PD è mobilitata, insieme ai Comitati organizzatori Provinciali e regionale per le primarie, per garantire una larga partecipazione e un trasparente svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio. A tal fine il Collegio di Garanzia regionale per le primarie, composto dall’avv. Ernesto D’Ippolito – Presidente, dott. Domenico Pudia, dott. Giuseppe Vitale, avv. Carmelo Malara e avv. Rosanna Imbrogno, perché tutto si svolga in base al Regolamento per le Primarie.

Gigliotti (PD) "Difendiamno le primarie, non andiamo a votare"

11 feb 10 "Anche Bersani lo sostiene che non sempre e non dappertutto le primarie rappresentano uno strumento di innovazione e che a volte “l'innovazione ha bisogno di impulso che non sempre puo' venire dal basso". E tutti noi ci auguravamo un saggio intervento dal vertice nazionale del Partito che non c´è ancora stato, per come l´emergenza politica calabrese, sotto gli occhi di tutto il Paese, necessitava e che non ci sarebbe apparso né come una violazione dell´assetto federale del PD, né come una violazione della democrazia partecipata, ma come un saggio intervento arbitrale in una partita palesemente truccata ed il cui esito, annunciato, è ancora, ad oggi, una drammatica sconfitta". Lo scrive in una nota Fernana Gigliotti, coordinatrice regionale dell'Area Marino del PS. "Il partito democratico calabrese -aggiunge- , nato nelle primarie del 2007, infatti, è una "proprietà privata" inespugnabile, già oggetto di un´OPA che ne ha blindato proprietà e ipotecato la gestione, attraverso l´accaparramento di tessere ed il controllo sistematico dei cacicchi. Ecco perché in Calabria, ancora una volta, forse anche a causa di una nostra storica immaturità democratica, l´innovazione non può venire dal basso perché quelli che voteranno nei circoli del PD saranno i soliti proscritti non gli iscritti al PD, saranno i soliti clientes. E se anche il popolo del centrosinistra intervenisse in massa, non potrebbe fronteggiare la forza ed i muscoli di chi governa da 5 anni una Regione in cui si vince non tanto perché hai ben amministrato e presentato un bilancio positivo dell´operato di una giunta, ma soprattutto perché hai imparato a “gestire il bisogno”, a riconoscerne le profonde sacche e a nutrirle, rendendole dipendenti da un benevolo ed arbitrario voucher, sussidio, contributo, consulenza. Domenica 14 Febbraio in Calabria si vorrebbe emulare la Puglia. Ma qui non solo non c’è un Vendola, ma non c´è neanche un Boccia. E non ci sarà né un D´Alema né un Bersani, né altri, che vi inviteranno alle urne. Qui c´è soltanto una casta che si ri-candida e che si ri-vota per dimostrare, qui ed altrove, che è il popolo che la reclama. E sarà per questo che il "registro" dei votanti sarà pieno di adesioni dirette a certificare un´affezione alla casta e a trasformare una primaria di "mozione", un derby (il cui risultato è stato già scritto, con inchiostro simpatico, nell´assemblea regionale del 2 febbraio in quel di Capo Suvero, con tanto di percentuali di votanti e di voti da attribuirsi ai singoli sfidanti), nella più alta legittimazione popolare di un "inciucio" che ha deciso di affidare la Calabria al peggiore centro destra possibile! Ma si sa che per la casta che "vince anche quando perde", l´importante non è nè vincere nè partecipare, ma sopravvivere! Ecco perché noi non andremo a votare perché intendiamo salvaguardare e proteggere l´istituto delle primarie da un uso eversivo, diretto a raggiungere obiettivi falsamente democratici, e ci appelliamo a tutti i democratici liberi della Calabria affinché contribuiscano alla salvaguardia di un metodo di selezione della classe dirigente, che tenta di rendere effettivo l´art. 49 della Costituzione, non partecipando alle primarie di domenica 14 febbraio perché svuotate di significato, invocate e convocate per non cambiare nulla, ma solo per conservare! E´ la triste storia della Calabria: tutto ciò che altrove funzione e porta ricchezza da noi non funziona o fallisce! Penso ai depuratori, agli impianti eolici, alle società miste, alla raccolta differenziata....e alle primarie! Ecco perché noi, domenica 14 Domenica, difenderemo, insieme a tutti voi, l´istituto delle primarie restando a casa!

Io resto on Calabria solidale con attivisti Rifondazione

11 feb 10 “Non si può indulgere nei paradossi. Da un lato, migliaia di lavoratori di Phonemedia vengono abbandonati e truffati e, dall'altro, si vorrebbe colpire chi solidarizza con i lavoratori in lotta”. Così in una nota l’Assocciazione Io resto in Calabria a sostegno della candidatura di Pippo Callipo. “Esprimiamo pertanto solidarietà –è scritto nella nota- non solo ai lavoratori di Phonemedia ma anche agli attivisti di Rifondazione comunista che hanno preso parte al blocco del viadotto Bisantis a Catanzaro per difendere la dignità e il diritto dei lavoratori. Occorre che prevalga la ragionevolezza, bisogna concentrare le attenzioni su chi, dopo avere incassato 11 milioni di euro dalla Regione, si è poi volatilizzato. Impegnarsi per evitare che simili beffe si ripetano nel futuro e costruire i percorsi idonei ad assicurare ai lavoratori un minimo di certezza economica, com'è stato fatto in Lombardia per esempio, e una prospettiva occupazionale”.

Scopelliti al Carnevale del Pollino

11 feb 10 Il candidato a presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, ha partecipato nel pomeriggio a Castrovillari all’inaugurazione del tradizionale carnevale del Pollino, alla presenza del sindaco Franco Blaiotta, venerdì, invece, il candidato a presidente, Scopelliti sarà a Vibo Valentia per una serie di incontri con la cittadinanza e per un convegno con l’on. Roberto Menia. “Il carnevale di Castrovillari - afferma Scopelliti - è considerato uno dei più importanti del Meridione e rappresenta l’emblema di come sia possibile esaltare le tradizioni locali facendole diventare strumento di attrazione turistica extraregionale”.

Callipo “Pignoramento Regione evidenzia carenze di gestione”

11 feb 10 “Il pignoramento effettuato sui conti della Regione Calabria, relativo alle vertenze in atto con alcune aziende di trasporti, mette in luce ancora una volta l’esistenza di strutturali carenze nella gestione dell’Ente”. Così Pippo Callipo, candidato alla Presidenza della Regione. “Si tratta –prosegue- dell’ultimo atto di una vicenda ormai più che decennale che, dunque, non riguarda esclusivamente l’attuale amministrazione guidata dal presidente Loiero. Essa mette in luce, però, come la macchina burocratica regionale mostri gravi inefficienze, che rischiano di ripercuotersi non solo sulle aziende che, spesso, scontano i ritardi della Regione, ma anche, e soprattutto, sui cittadini calabresi. È da augurarsi che la vicenda possa concludersi al più presto, minimizzando gli oneri che la collettività si trova costretta a sostenere. Rimane, tuttavia, preoccupante la situazione di un Ente che, a causa di contenziosi che si trascinano da decenni, si trova costretta a fronteggiare esborsi di notevole entità che possono aggravare la sua situazione finanziaria. Chiunque andrà ad amministrare la Regione non può che prendere atto che la macchina burocratica necessita di un netto recupero in termini di efficienza, e che la stessa azione politica deve tradursi in una maggiore capacità di programmazione che parta, innanzitutto, da una ricognizione della situazione esistente, proprio al fine di evitare che in futuro possano presentarsi simili criticità”.

Il Presidente Proto alla commemorazione dei Martiri delle Foibe

11 feb 10 “Da soli cinque anni il 10 febbraio è ricordato come la “Giornata del Ricordo per i martiri delle foibe e per gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia”. Una ricorrenza durante la quale tutto il Paese si ferma, o dovrebbe fermarsi, per riflettere su quanto accaduto ai confini dell’Italia. Sono stati troppi gli italiani uccisi e dimenticati –aggiunge- per il solo motivo, o la sola colpa di essere appunto italiani. Lo Stato ha istituito questa ricorrenza proprio per non dimenticare, per far sentire la propria vicinanza e per rivendicare i propri morti, la storia dell’Italia infatti si compone anche di questi episodi. Il Presidente del Consiglio Provinciale Benedetto Proto si è fatto promotore di un incontro al quale ha partecipato un nutrito gruppo di giovani professionisti per commemorare i martiri delle Foibe. Un incontro orientato alla commemorazione di tutte quelle persone che hanno perso ingiustamente la vita. Grande ed attiva è stata la partecipazione, chiunque ha voluto dire la sua in merito ad un tema delicato. Tutte le riflessioni emerse sono state costruttive, non si è mai caduti nella banalità «Ho colto la voglia, quasi la necessità di una maggiore sensibilizzazione di tutti i cittadini nei confronti di quella che è stata una vera e propria strage» ha affermato Proto. È emersa inoltre, la voglia di colmare una lacuna nella storiografia italiana visto che la vicenda era stata volutamente dimenticata e riportata alla giusta attenzione solo negli anni ’90: «I partecipanti hanno dimostrato interesse, e mi ha colpito la preparazione in merito ad una vicenda che ancora non è trattata nel giusto modo dagli storici del nostro paese. C’è una grande voglia di sapere e conoscere meglio come tutto sia avvenuto, perché si sente il bisogno di commemorare qualcosa che si conosce profondamente». Davanti ad un dramma del genere non esistono colori o appartenenze politiche: «Siamo stati tutti concordi su questo punto, le guerre ed i morti non devono essere strumentalizzati, si deve ricordare e commemorare come è giusto che sia, senza speculazioni. Noi lo abbiamo voluto fare in modo molto discreto confrontandoci e scambiandoci opinioni e nozioni. Gli stati d’animo emersi nell’incontro mi hanno fatto capire che la vicenda è vissuta con molta sensibilità e che va trattata nella giusta maniera. Noi pensiamo di averlo fatto ricordando quello che non abbiamo vissuto, insieme a questi giovani professionisti che hanno partecipato all’incontro vogliamo trasmettere a chi viene dopo perché conoscere gli accadimenti storici che hanno modellato in questo modo il mondo è un diritto di tutti».

Iaconetti (CR) “Non esistono navi dei veleni in Calabria”

11 feb 10 “Non esistono navi dei veleni affondate al largo delle coste calabresi. E’ quello che emerge dai rilievi effettuati dal Ministero dell’Ambiente. Sono tutte favole, frutto della fantasia di qualcuno in vena di scherzi di Carnevale”. Lo afferma Antonio Iaconetti, coordinatore regionale di Fare Ambiente Calabria e membro dell’assemblea provinciale di Cosenza di Calabria Riformista. “La nave che si vede nel filmato girato dall’imbarcazione scientifica inviata al largo delle acque di Cetraro ha gli oblò. La Cunsky non aveva oblò. Era una nave da carico e quando è stata dismessa ad Alang in India non si chiamava Cunsky ma Shahinaz, come risulta dai registri navali internazionali. E’ evidente che qualcuno ha pensato bene di rilasciare false dichiarazioni con lo scopo di ricevere qualche non meglio identificato beneficio. Chi sostiene cose diverse, che presentasse prove plausibili evitando di arrecare ulteriore danno alla già fragile economia calabrese. Non posso che ribadire ancora una volta che la Calabria è una regione bellissima e che non merita di essere infangata con bugie o altre cavolate di sorta”.

Corbelli "Le elezioni verranno annullate"

11 feb 10 Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, lamenta il mancato chiarimento nel corso dell’ultima seduta del Consiglio regionale, del meccanismo di ripartizione dei seggi dell’ex listino (cinque o nove seggi da assegnare alla coalizione vincente) e parla di “atto di grave responsabilità dell’Assemblea di Palazzo Campanella che di fatto, senza adesso un intervento straordinario e chiarificatore del Ministero degli Interni, costituzionalmente comunque, nella fattispecie, non previsto ed eventualmente oggetto anche di eventuali contestazioni, è destinato a portare all’annullamento delle elezioni regionali di marzo, visto che il Consiglio eletto il 28 e 29 marzo prossimi sarebbe imperfetto (40 consiglieri su 50, quelli eletti, con il sistema proporzionale, cioè nelle cinque circoscrizioni provinciali, secondo la vecchia ripartizione territoriale per il numero di abitanti, così come si evince dal decreto di indizione delle elezioni regionali calabresi firmato dal Prefetto di Catanzaro l’8 febbraio scorso: nessun riferimento viene invece fatto in questo decreto ai cinque o nove seggi dell’ex listino da eleggere con il sistema maggioritario)”. Corbelli denuncia anche “l’ingiustificato, grave e colpevole silenzio dei parlamentari calabresi e di alcuni media regionali che pur di fronte ad una iniziativa di rispetto della legalità, quella di Diritti Civili, oggettivamente e giuridicamente ineccepibile, fondata e motivata, supportata anche dal parere di esperti giuristi, continuano a tacere avallando in questo modo, sia pure indirettamente, una competizione elettorale irregolare e illegittima”.”Insieme alla grave responsabilità di un Consiglio regionale che non si è reso conto di aver votato una modifica della legge elettorale in modo incompleto, per il mancato chiarimento del meccanismo di ripartizione dei seggi dell’ex listino (abrogato), c’è la colpa di quanti, parlamentari calabresi (che presentano interrogazioni a raffica su tutto e tutti, tranne che su queste importante e delicata vicenda) e media (in particolare di due quotidiani calabresi), continuano a tacere di fronte a questo fatto gravissimo che Diritti Civili continua da giorni a denunciare, - continua - in perfetta solitudine, con riferimenti precisi e incontestabili di legge, senza essere minimamente smentito anzi con il parere favorevole di esperti giuristi da noi interpellati. Stiamo conducendo una battaglia di legalità, in una regione devastata dalla illegalità diffusa, con il sostegno solo di alcuni importanti media regionali calabresi a cui va il nostro ringraziamento e quello di tutti i calabresi onesti. Auspichiamo che anche i parlamentari calabresi e quei, sino ad oggi purtroppo silenti, media regionali (che hanno invece in passato sempre sostenuto le nostre battaglie civili) da domani siano al fianco di Diritti Civili e della Calabria perbene in questa importante iniziativa di legalità, giustizia, democrazia e rispetto delle regole”.

D'Agostino candidato sindaco del PDL a Vibo

11 feb 10 Il Pdl ha designato Nicola D’Agostino candidato a Sindaco di Vibo Valentia. “Si tratta - si legge in un comunicato - di una candidatura autorevole, espressione di buongoverno e di capacità di ascolto del territorio, legata a una tradizione della buona politica vibonese”. Il Pdl è convinto che la candidatura di D’Agostino “offra un’alternativa valida e vincente al territorio vibonese mortificato da una gestione opaca e scialba del centrosinistra e marginalizzato dai cinque anni di Governo della giunta Loiero. D’Agostino - si fa rilevare - è la sintesi di un percorso comune che accompagna le forze moderate, riformiste, laiche e i movimenti civici, consapevoli della necessità di una svolta anche a Vibo Valentia”.

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