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Notizie di Politica

 

La Bianchi (Udc) In commissione parlamentare inchiesta rifiuti

10 feb 10 Il gruppo Udc al Senato comunica che Dorina Bianchi, vicepresidente dei senatori Udc, ha lasciato la Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale per passare alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti.

Bruno (Api) "Calabria penalizzata dal centrodestra sulle risorse per i danni alluvionali"

10 feb 10 "Ad inizio anno il centrodestra, - ha dichiarato il Senatore Franco Bruno - a seguito della presentazione di uno specifico emendamento ad un disegno di legge, aveva assunto nell'aula del Senato l'impegno, prontamente sostenuto dalla minoranza, di intervenire sui danni provocati in Calabria dall'alluvione di fine 2009. Proprio a suggellare tale impegno, assunto direttamente dall'On. Gasparri, il giorno successivo si tenne un incontro, molto enfatizzato dai media e in particolare dal servizio pubblico, tra tutti i Senatori eletti in Calabria, il Presidente della Commissione Bilancio in Senato, il Presidente Gasparri e il sottosegretario Gianni Letta. Considerato che tale l'impegno è stato clamorosamente disatteso ho ripresentato sul cosiddetto "decreto Bertolaso" un identico emendamento. Purtroppo ancora una volta il centrodestra ha bocciato l'emendamento per la Calabria salvo approvare subito prima, e subito dopo, analoghi provvedimenti per altre regioni d'Italia. Sinceramente – conclude il Senatore Franco Bruno - è una scena a cui abbiamo assistito tante volte denunciando lo spirito anticalabrese che si respira nel centrodestra nazionale. Quello che però colpisce è l'assoluto silenzio dei senatori del centrodestra eletti in Calabria. Quegli stessi senatori che tra qualche giorno faranno campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Speriamo proprio che i calabresi abbiano buona memoria e si ricordino tutti i loro silenzi e le loro omissioni."

Laratta (PD) "I Vescovi chiedono aiuto e il Governo manda Matteoli e Ciucci a inaugurare il ponte"

10 feb 10 Mentre la Conferenza episcopale calabra afferma: ' Non possiamo tacere l'amarezza- come vescovi del sud- nel rilevare una carenza di politica lungimirante, che eviti al sud di trovarsi sempre in difficoltà: Fiat di Termini Imerese, Porto di Gioia Tauro, Alcoa della Sardegna...', il Governo risponde mandando il ministro Matteoli e il presidente dell' Anas Ciucci a presentare, il prossimo 13 febbraio a Villa San Giovanni, il progetto di realizzazione del Ponte sullo Stretto! Poco importa al Governo delle drammatiche condizioni economiche e sociali della Calabria, dove al Porto di Gioia Tauro sono a rischio 450 posti di lavoro, delle fabbriche che chiudono, delle imprese che falliscono, dei licenziamenti quotidiani che nemmeno fanno più notizia, delle famiglie alla disperazione. Poco importa di tutto questo. Il Governo lancia 'un Ponte verso il futuro', salta pari pari le drammatiche conseguenze della crisi sul mondo del lavoro, dimentica anche la condizione pietosa delle infrastrutture del sud, dei comuni siciliani e calabresi senza acqua potabile per molte ore al giorno, delle ferrovie ioniche datate anni '30. Dimentica tutto e lancia un Ponte verso il futuro. Tanto al presente non ci pensa più nessuno!

Alla Camera interpellanza di Messina e Orlando (Idv) su emergenza ndrangheta

10 feb 10 Verrà discussa domani in aula l’interpellanza urgente al Governo, primi firmatari Leoluca Orlando e Ignazio Messina di Idv che e’ stata presentata al Presidente del Consiglio e ai ministri dell’Interno e della Giustizia per denunciare ‘l’inquietante escalation di attentati e intimidazioni a imprenditori, magistrati e istituzioni’ e chiedere l’intervento dell’esecutivo. L’interpellanza e’ stata sottoscritta da 35 deputati che chiedono quali iniziative di competenza il Governo intenda intraprendere, al fine di contrastare la contiguità di esponenti delle istituzioni, del mondo degli affari e delle professioni con la criminalità organizzata e con il sistema di corruzione, quali iniziative intenda adottare in particolare, per garantire il regolare svolgimento delle procedure elettorali delle prossime elezioni regionali, la libera espressione del voto e impedire il coinvolgimento in esse di esponenti collusi con il sistema di illegalità e criminalità organizzata e se il Governo non ritenga urgente e improcrastinabile, anche alla luce dei recenti fatti di Reggio Calabria, con la mobilitazione diretta dei ministri dell'interno e della giustizia, di agire in maniera efficace per contrastare la criminalità organizzata come una priorità - che come tale dovrebbe essere affrontata -, senza attendere l'ennesimo attentato o intimidazione prima di intervenire. “L'escalation criminale che ha segnato l'anno appena concluso – dice Orlando- ha fatto registrare nel territorio calabrese uno stillicidio pressoché quotidiano di attentati e intimidazioni di stampo mafioso ai danni di amministratori pubblici, dirigenti e imprenditori, segno di un tentativo sempre più perniciosa e invasivo di condizionare il sistema politico e sociale di questa regione, che già detiene il ben poco invidiabile record italiano di amministrazioni comunali sciolte per mafia; solo per il periodo che va da settembre a dicembre dello scorso anno a Reggio Calabria e provincia sono stati registrati 160 atti intimidatori che possono essere definiti come veri e propri «messaggi alle istituzioni», come sospetta il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, il quale parla di intimidazione della 'ndrangheta, di un avvertimento delle cosche «che reagiscono nervosamente alla cattura dei latitanti e all'aggressione dei patrimoni»e come non notare che il giorno dell'ultimo «messaggio» con le minacce al pubblico ministero Lombardo, coincide con l'inizio della requisitoria al processo «Testamento». Si tratta, inequivocabilmente, di una situazione insostenibile che mina le basi stesse della convivenza civile e dello Stato di diritto- conclude Orlando- frutto di problemi endemici legati al sottosviluppo del Mezzogiorno, ma anche alla perversa deriva culturale di una società che non ha ancora trovato il coraggio e la forza di un rigetto definitivo ed inequivocabile della 'ndrangheta. Per cambiare questo stato delle cose, non bastano la volontà e il coraggio di pochi, occorre soprattutto che lo Stato centrale si faccia garante di questo ambizioso e irrinunciabile obiettivo, mettendo a disposizione i mezzi e le risorse per combattere e vincere questa battaglia di libertà. Premessa imprescindibile, dunque, è il potenziamento delle forze dell'ordine e degli uffici giudiziari che operano sul territorio, la creazione di presidi di polizia nelle zone attualmente scoperte e l'avvio di una massiccia campagna a favore della legalità e della «cultura della legalità» intesa come primo strumento di lotta contro la criminalità organizzata, e che punti soprattutto alla formazione dei più giovani.”

Napoli (Pdl) "Positivo Pisanu sul ptotocollo antimafia alle elezioni"

10 feb 10 “Dopo le mie ufficiali denunzie relative al possibile inquinamento mafioso delle liste elettorali, ribadendo la preoccupante invasività, in particolare da parte della ‘ndrangheta, nel mondo politico, non posso che condividere il protocollo antimafia per le candidature alle prossime elezioni regionali”. Lo afferma Angela Napoli (Pdl), componente della commissione antimafia che aggiunge: "Il protocollo, predisposto dal Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, senatore Giuseppe Pisanu, (che ringrazio di cuore), su sollecitazione di tutti i Partiti politici presenti nella stessa Commissione, è sicuramente idoneo a garantire davvero la creazione di un valico insormontabile tra politica e mafia. Per tale motivazione - aggiunge - comunico che non condividerò alcuna forma di ostruzionismo dovesse essere profusa nei confronti del citato protocollo antimafia, da qualsiasi parte dovesse provenire”.

De Magistris e Genchi il 12 a Catanzaro presentano il libro "La città occulta"

10 feb 10 "La città occulta. Catanzaro e i salotti del potere" è il titolo dell'incontro che si svolgerà venerdì 12 febbraio 2010, alle ore 17.30, a Catanzaro, presso la sala concerti di Palazzo de Nobili, per la presentazione del libro “Il caso Genchi: storia di un uomo in balia dello Stato”, di Edoardo Montolli, edito da Aliberti. All'incontro, moderato da Antonio Massari, giornalista del "Fatto quotidiano", interverranno Gioacchino Genchi, esperto informatico consulente di numerose Procure italiane, e l'europarlamentare Luigi de Magistris (Idv). «In Why Not avevo trovato le stesse persone sulle quali indagavo per la strage di via D’Amelio. L’unica altra indagine della mia vita che non fu possibile finire». Inizia così il dialogo tra Gioacchino Genchi e Edoardo Montolli. E per la prima volta viene a galla ciò che Silvio Berlusconi aveva definito «il più grande scandalo della Repubblica»: il cosiddetto «archivio Genchi». E viene a galla con nomi e cognomi. Un materiale del tutto inedito e così scottante da poter riscrivere gli ultimi vent’anni della storia d’Italia: da Tangentopoli alle scalate bancarie, dai grandi crac ai processi clamorosi. Fino alle stragi del 1992 e 1993. Dalle agende di Falcone agli ultimi due giorni di vita di Borsellino, con elementi completamente nuovi che aprono enormi squarci nelle istituzioni. Ma non con teorie o teoremi. Con dati. Fatti. Indagini e amicizie impensabili, uno scioccante dietro le quinte della politica che porta alle origini della seconda Repubblica. **** Luglio 1992, la Sicilia è dilaniata dalle stragi. In città c’è un poliziotto maledettamente bravo con le tecnologie. Ha lavorato con Falcone e sono tre anni che si occupa dei misteri di Palermo. Si chiama Gioacchino Genchi. è a lui che chiedono di scoprire qualcosa sulle agende elettroniche del giudice. E di capire dai telefoni se qualcuno spiasse Paolo Borsellino. E lui qualcosa scopre. Scova file cancellati e li ritrova. Poi ipotizza una pista per via D’Amelio: date, nomi, luoghi. Diventa vice del gruppo Falcone-Borsellino. Ma quell’indagine non la finirà mai. Una mattina, mentre l’Italia esulta per l’arresto dei killer, all’improvviso sbatte la porta. E se ne va. Da allora non ne ha mai parlato. Lo chiamano nei processi più delicati: le talpe nel Ros di Palermo, il caso Dell’Utri. I capi di Cosa Nostra e i colletti bianchi. La vicenda Cuffaro e la sanità siciliana. Le sue consulenze sui telefoni ribaltano giudizi, fanno condannare centinaia di persone e assolvere miriadi di innocenti. Da vent’anni è considerato il più abile consulente telematico delle Procure. Ogni anno la polizia stila graduatorie e gli assegna un punto più del massimo per le «eccezionali doti morali» e il prestigio che ne consegue. Finché approda a Catanzaro, per la Why Not di Luigi de Magistris. Una mattina accende il pc, guarda i tabulati telefonici. E all’improvviso sbianca. Ma non fa in tempo a stendere una relazione: revocato l’incarico, indagato e perquisito, sequestrato l’«archivio» con tutti i dati fin dal 1992. Attaccato da ogni parte politica. Sospeso dalla polizia. E altrove quattro magistrati perdono il posto. E allora cosa c’era in Why Not, cosa c’era in quei tabulati? C’erano giudici a contatto con boss, magistrati amici degli indagati e dei loro avvocati. Ma c’era soprattutto un intreccio telefonico economico-politico-giudiziario che da Catanzaro saliva a Roma, incrociando i processi sulle scalate bancarie, la vicenda Umts, i crac Cirio e Parmalat e lo spionaggio Telecom, incuneandosi indietro nel tempo all’origine e al declino di Tangentopoli e a tante, troppe inchieste di cui si era occupato. E agli stessi nomi su cui indagava per via D’Amelio, quando se ne andò sbattendo la porta. E ora che per difendersi ha depositato in tribunale le sue scoperte, può finalmente raccontarlo: perché lasciò allora, perché è stato fermato adesso. Con nomi, date e luoghi. Perché questo lungo e complesso racconto non è la storia di un’inchiesta bloccata a Catanzaro. Questa è la storia della seconda Repubblica.

Commissione parlamentare antimafia il 15 e 16 a Reggio

10 feb 10 Una delegazione della Commissione parlamentare antimafia a Reggio Calabria per occuparsi, attraverso una serie di audizioni, dell’attacco della ‘ndrangheta alla magistratura, dei fatti di Rosarno e delle minacce al pm della Dda reggina, Giuseppe Lombardo. La visita della delegazione, che sarà capeggiata dal presidente della Commissione, Giuseppe Pisanu, è in programma lunedì e martedì prossimi, 15 e 16 febbraio. Le audizioni avranno inizio alle 17 di lunedì. Saranno sentiti il prefetto, il questore, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza ed il direttore del Centro operativo della Dia. Nella stessa giornata di lunedì la Commissione si occuperà della vicenda di Rosarno, con gli incidenti tra gli immigrati africani ed un gruppo di abitanti. Sarà sentita la task-force costituita dal Ministero dell’Interno, la Commissione straordinaria prefettizia che gestisce il Comune ed il Procuratore della Repubblica di Palmi, Giuseppe Creazzo. Il giorno dopo, dalle 10 in poi, la Commissione proseguirà le audizioni sentendo il Procuratore generale ed il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro e Giuseppe Pignatone

Magarò “Sostengo Scopelliti da socialista”

10 feb 10 “Sono e rimango socialista”. Così Salvatore Magarò, consigliere regionale della Calabria in una dichiarazione. “In questa legislatura –aggiunge- ho fatto tante proposte, tutte volte a ridimensionare lo strapotere della politica, ripristinare la legalità, correggere le distorsioni della burocrazia, favorire la cultura del merito e la tutela delle condizioni di uguaglianza fra i cittadini. In questi cinque anni il centrosinistra anziché sostenere e valorizzare le mie proposte, le ha boicottate. Una ulteriore permanenza a fianco di partiti e uomini che non vogliono il progresso della regione, ma soltanto spartirsi il potere, per me non avrebbe alcun senso. Per questo sostengo la candidatura alla presidenza di Scopelliti, ma portando con me le mie idee, le mie proposte e le mie convinzioni. Io non ho mai chiesto prebende, non ho mai puntato alla spartizione di posti, poltrone e favori, non ho mai fatto la fila dietro la porta del presidente o degli assessori. Pertanto non ho niente di cui debba vergognarmi, né sul piano politico, né sul piano morale e su quello familiare; sono altri, semmai, che avrebbero di che vergognarsi. Ricordo quando avvenne la mia prima elezione a sindaco di Castiglione Cosentino, quasi trenta anni fa. L’onorevole Giacomo Mancini, venuto a sostenere la mia candidatura, sentì il mio antagonista tenere un comizio con toni scomposti, e rivolto a me disse: Para nu cani arraggiatu, ma tu vinci e a lui li rimana ra raggia!”.

Pizzini (Pdl) “Condiglio ratifica assunzione precari dell’Arssa”

10 feb 10 Adesso è ufficiale. Il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato all’unanimità l’emendamento presentato dall’esponente di centrodestra Antonio Pizzini e già approvato in Commissione solo pochi giorni fa da tutti i componenti. Una dimostrazione di serietà e di buon senso dopo l’ingiustizia che si era consumata nei confronti di pochi lavoratori dei servizi irrigui, degli impianti a fune di Camigliatello Silano, Lorica e Ciricilla e degli addetti ai servizi istituzionali dell’ARSSA, rimasti esclusi dal riordino dell’Ente. Un successo, quello raccolto da Pizzini, che restituisce loro il sacrosanto diritto a proseguire nel proprio qualificato lavoro. Un parto che sembrava divenire complicato mentre si discuteva nell’ultima seduta di ieri per un errore di battitura del verbale di Commissione. L’intervento in aula dei consiglieri Pizzini e Adamo, ancora una volta uniti nel riportare correttamente quanto determinato nei lavori di Commissione, ha evitato che la speranza divenisse beffa. “Dopo essermi battuto per dieci anni per i dipendenti dell’ARSSA non potevo permettere che un semplice errore negasse a quanti erano stati esclusi la felicità di veder finalmente riconosciute e stabilizzate le loro valide professionalità. Trovo importante sottolineare l’appendice con cui si stabilisce definitivamente che il fabbisogno finanziario per la copertura degli stipendi sarà assicurata dal bilancio aziendale. Trovo giusto, pertanto, ringraziare personalmente e singolarmente ogni collega: Francesco Amendola, Antonino De Gaetano, Giuseppe Guerriero, Franco Pacenza, Salvatore Pacenza, Alberto Sarra, Francesco Talarico e Michelangelo Tripodi perché hanno saputo comprendere il mio bisogno di ridare serenità e nuove opportunità professionali a questi bravi lavoratori”.

Gentile (Pdl) "Collegamenti aerei troppo cari in Calabria"

10 feb 10 “La nuova Regione agirà, con le armi della persuasione e della concertazione, sulle compagnie aeree , perchè i costi delle tratte che collegano la Calabria al resto del Paese sono insopportabili”. Lo afferma il senatore Antonio Gentile, vice coordinatore regionale vicario del Pdl. “Crediamo che si possa fare meglio su tutti e tre gli scali calabresi - dice Gentile - per aprire il mercato a nuove compagnie e fare in modo che il costo dei trasporti aerei per Roma e Milano diminuisca fortemente. C’è un problema di mobilità ordinaria del territorio e di attrazione turistica - afferma ancora Gentile - che va sdoppiato e per fare questo le società di gestione devono colloquiare con la Regione ed aprire le porte a nuovi investitori esteri. Non possiamo pensare - aggiunge Gentile - che oggi i calabresi debbano ancora pagare 4-500 euro per una tariffa piena di andate e ritorno da Milano: è semplicemente assurdo”.

Chiarella nel coordinaemnto regionale dell'API

10 feb 10 “Sono molto ben rappresentate l’intera zona del lametino e la stessa città di Lamezia all’interno del Coordinamento regionale del Movimento di Francesco Rutelli, Alleanza per l’Italia (API), presieduto dal senatore Franco Bruno”. Lo afferma Egidio Chiarella, che dello stesso coordinamento fa parte insieme a Sergio Trapuzzano, già Sindaco di Gizzeria, che si occuperà di politiche sociosanitarie; al consigliere comunale Vincenzo Curcio, che per la sua esperienza istituzionale si interesserà di Enti Locali; l’esperto legale in materia di lavoro Fabio Davoli. “Nei prossimi giorni - dice Chiarella - saranno indicati nel coordinamento regionale altri esponenti del lametino, dell’alto e del basso Jonio e dell’entroterra silano. Dopo le primarie di domenica Alleanza per l’Italia darà vita ad un coordinamento del comprensorio lametino ed a un coordinamento comunale della città della Piana. In ogni comune dell’hinterland di Lamezia, sarà infine nominato un responsabile locale. La strutturazione sul territorio del nuovo Movimento politico - aggiunge - darà un impulso alla politica riformista, che affonda le sue radici nel cattolicesimo democratico e nell’area moderata e liberale, espressione anche nel Lametino di una forza necessaria a dare una svolta nel campo dell’innovazione, dello sviluppo sostenibile e della riscoperta dell’identità locale, in un rapporto sinergico tra tutte le comunità interessate”.

Caffo (Confindustria) “In Regione meno burocrazia e più efficienza”

10 feb 10 "Sono davvero felice ed orgoglioso non solo per le attestazioni di stima alla mia persona, ma soprattutto per l'attenzione che è stata riservata al Gruppo dei Giovani della Confindustria calabrese". Lo afferma in una nota il nuovo presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Calabria, Sebastiano Caffo. "Rubbettino – afferma Caffo - mi lascia un testimone non facile da gestire per la qualità dell'azione che ha contraddistinto la sua Presidenza e per le battaglie che ha portato avanti per conto di noi tutti, non ultime quelle sulla burocrazia e sulla criminalità. Il mio mandato inizia, peraltro, in una fase difficile della vita politica e sociale regionale. Ci si appresta ad una competizione elettorale che si preannuncia difficile e faticosa nel mentre ci troviamo nel mezzo dell'attuazione di un programma comunitario che può davvero essere considerato l'ultimo treno per lo sviluppo della Calabria. Ed allora come coniugare interessi di parte ed elettorali con gli interessi più generali che riguardano il futuro stesso della Calabria? In una società normale tali interessi dovrebbero camminare di pari passo se non essere del tutto convergenti". "In una regione come la nostra, dove niente è scontato - prosegue Caffo - o 'normalmente logico', esiste la necessità di doversi sforzare per individuare le soluzioni e le iniziative più utili e al bene collettivo e, quindi, allo sviluppo coeso di tutto il territorio. Ma allora cosa chiedere a chi si appresta a presentarsi ai calabresi per guidare la Calabria nel prossimo quinquennio? Certamente meno burocrazia e più efficienza nel rapporto fra Ente Regione ed imprese che deve poi tradursi in maggiore trasparenza e, soprattutto, in certezza dei tempi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Un Piano di infrastrutture, materiali ed immateriali, che, aldilà della sterile polemica sul Ponte, punti seriamente ad un sistema di comunicazione e mobilità interna ed esterna in grado di mettere la Calabria in collegamento vero con il resto del Paese e dell'Europa. Uno specifico piano per l'istruzione ed il lavoro che, attraverso la formazione, la ricerca e l'occupazione sia in grado di trattenere i tanti cervelli che ogni anno, inesorabilmente, hanno ripreso ad emigrare verso il nord del Paese. Un piano concreto di sviluppo industriale del tessuto produttivo regionale attraverso il sostegno alle Piccole e Medie Imprese ed alle eccellenze da esse rappresentate - Turismo - Agroindustria - manifatturiero - che costituiscono la vera ossatura del sistema economico regionale. Ed ancora politiche creditizie e di incentivazione che puntino maggiormente sulla fiscalità delle imprese attraverso procedure automatiche e non 'discrezionali' ed una apertura di tutto il nostro sistema al resto del Mondo attraverso una concreta politica di internazionalizzazione. Ma tutto ciò sarà impossibile o parziale se la legalità e la trasparenza continueranno ad essere continuamente minate da una criminalità, soprattutto mafiosa, che condiziona pesantemente la vita di ciascun calabrese onesto. Ed è dall'appello che, come gruppo giovani,abbiamo lanciato nel febbraio del 2008 che penso bisogna ripartire per scongiurare il rischio, come abbiamo detto allora e come è ancora attuale oggi, che la Calabria muoia di politica, criminalità ed assistenzialismo". "A noi Giovani imprenditori - conclude Caffo - deve appartenere ed appartiene, come abbiamo già detto, 'la cultura del diritto e non quella del favore, la cultura delle regole e non quella delle scorciatoie, la ricerca della liberta' d'impresa e non quella della protezioné. E' con questo spirito che intendiamo contribuire allo sviluppo della nostra Calabria"

Callipo condivide dichiarazione Caffo

10 feb 10 “L’appello del neo presidente dei giovani imprenditori è musica per le mie orecchie. Condivido ogni richiesta di Sebastiano Caffo, una per una”. Così Pippo Callipo sulle dichiarazioni del presidente dei giovani industriali calabresi, Senastiano Caffo. “Per me –aggiunge Callipo- la burocrazia è un ostacolo allo sviluppo, non a caso l’ho definita la mafia con la penna. Io sono del parere che la prima operazione da fare, da parte della nuova Regione, sia di riqualificare la spesa, destinarla a fine produttivi, sottraendola, in tal modo, alla discrezionalità dei politici. Invito tutti gli imprenditori seri di questa terra, le persone che hanno ancora a cuore la dignità del lavoro e continuano a mettere, nonostante l’immoralità con cui questa politica tenta di contagiare la società civile, l’interesse generale al centro del loro impegno, a guardare al cattivo uso che la Regione continua a fare delle risorse pubbliche. Il bilancio di cui discutono oggi in Consiglio, è privo di punti di forza riconoscibili, in grado di affrontare le questioni serie che penalizzano la Calabria, proprio mentre la classe politica asserisce, contemporaneamente, di essere preoccupata per la crisi economica e la disoccupazione. Alla Calabria questa classe politica asserragliata nel suo fortino, che ritiene di poter fare a meno dell’apporto delle migliori istanze della società civile, dovrebbe spiegare perché mai il bilancio è un’accozzaglia indecorosa di decisioni senza alcuna finalità pregnante, la spesa a pioggia di sempre che genera clientele, assistenza e mai sviluppo produttivo. Quando dico che prima di ogni altra cosa in questa regione è urgente fare una rivoluzione pacifica per mettere nei posti chiave della politica nuovi volti, competenze vere, professionalità ed espressioni autentiche della società civile intendo dire, per esempio, che non è più tollerabile un bilancio piegato agli interessi di questo o quel consigliere regionale che utilizza risorse pubbliche per acquisire consenso elettorale. Non è più accettabile un bilancio della Regione condizionato dall’assistenzialismo più deplorevole che genera dipendenza e sottosviluppo. Ora però è tempo di dirle tutti assieme queste cose”.

Ass. Riccetti e Vico “Blaiotta mente, strada in gestione a Comune”

10 feb 10 “Sono assolutamente pretestuose e totalmente prive di ogni fondamento le argomentazioni del sindaco di Castrovillari Franco Blaiotta, che cerca di scaricare sulla Provincia di Cosenza responsabilità che sono solo sue e dell’amministrazione da lui guidata”. E’ quanto dichiarano l’Assessore provinciale alla viabilità Arturo Riccetti ed il consigliere provinciale D.P. del collegio di Castrovillari, Pietro Vico, in merito alla petizione di circa 300 cittadini di Castrovillari sullo stato del fondo stradale che va alle Vigne S.P.241 ex S.S.19 verso la Cantina Sociale. “Infatti, come ben si evince dai verbali di consegna risalenti al 12 settembre 2003, depositati presso l’assessorato alla viabilità della Provincia di Cosenza e gli uffici tecnici del Comune –proseguono Riccetti e Vico- i tratti stradali in questione in tale data sono stati consegnati al comune di Castrovillari a cui, da allora, sono passati di competenza. Nel verbale di consegna sottoscritto anche dal sindaco e dai tecnici del comune di Castrovillari si legge, tra l’altro, che “…percorso l’intero tratto stradale, per accertarne lo stato di consistenza e le pertinenze, si rileva che la carreggiata dei tratti stradali in argomento è pavimentata in conglomerato bituminoso in tipo tappeto ed è in buone condizioni di manutenzione”. “Non da poco tempo, quindi -proseguono Riccetti e Vico- ma da ben sette lunghi anni ormai, la manutenzione di questi tratti stradali, allora in buone condizioni di sicurezza e percorribilità, è nelle competenze del comune di Castrovillari e, quindi, i disagi visibili non sono ereditati ma il frutto di una mancata cura di questa amministrazione comunale verso strade che rappresentano la porta d’ingresso della nostra città e che meriterebbero tutt’altra attenzione”. “E’ chiaro, quindi –concludono Riccetti e Vico- che sono da considerarsi assolutamente prive di veridicità le affermazioni del sindaco di Castrovillari nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, impegnata peraltro nel garantire la percorribilità e la sicurezza di circa 1200 Km di strade su tutto il territorio provinciale”.

Gatto (Pdl) "Sul Porto di Gioia segnali importanti dal Governo"

10 feb 10 “L’emendamento al decreto milleproroghe del Governo per aiutare i porti italiani di transhipment,che ha registrato un commento soddisfacente dal parte dell’Authority di Gioia Tauro, costituisce una risposta concreta del Governo per fronteggiare la crisi occupazionale e la base fondamentale da cui partire per avviare un nuovo progetto di rilancio per il Porto di Gioia Tauro”. Lo afferma in una nota Marcello Gatto, dirigente provinciale del PDL. “L’abbattimento delle tasse di ancoraggio –afferma Gatto- è un primo passo che potrà consentire al Porto di Gioia tauro di poter ridurre lo svantaggio che adesso ha nei confronti degli altri porti del Mediterraneo, dove operano più attori con regole diverse. La norma consente infatti alle Authority per l'anno in corso e per il 2011, in via sperimentale ed in attesa della piena attuazione dell'autonomia finanziaria, di diminuire fino all'azzeramento le tasse portuali e di ancoraggio”. “Al momento della sua nascita –è l’analisi di Gatto- il porto di Gioia Tauro aveva pochi concorrenti Malta, Damietta, Algeciras ma adesso lo scenario nel Mediterraneo è cambiato ed il transhipment è in pesante crisi. E’ in atto un processo di frammentazione con il moltiplicarsi di terminal in competizione tra loro. Gioia Tauro è in concorrenza con i Porti di transhipment della costa sud del Mediterraneo, Port Said, Alessandria, Algeciras, Tunisi e i nuovi porti algerini dove rispetto allo scalo calabrese, il costo del lavoro è più basso ed i costi energetici sono diversi. In Marocco, oltre alla mancata applicazione delle tasse portuali il costo del lavoro è 1/5 di quello italiano mentre a Port Said è di 1/10 con l'effetto che gli armatori trovano condizioni favorevoli. Pertanto, in una fase di eccesso di offerta di banchine sulla domanda il terminalista Medcenter Container Terminal compete in una situazione anomala ed il provvedimento promosso dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli tutela la prima azienda calabrese e costituisce la base da cui ripartire per consentire al Porto di Gioia Tauro di poter operare in condizioni più ottimali”. “In tale contesto e nella nuova stagione – conclude Gatto- che mi auguro si possa aprire alla Regione Calabria con una nuova giunta di centro-destra, Il sindaco del “modello Reggio” Giuseppe Scopelliti ha tutte le qualità adatte per potere fornire di concerto con l’Authority un adeguato programma strutturale e di indirizzo politico allo scalo gioiese puntando alla realizzazione dell’Interporto e della zona franca . E’ vero che le scelte armatoriali sono commerciali ma la Regione che ha competenze importanti sul Porto deve farsi carico degli interventi necessari sul piano infrastrutturale dettati dalla tecnologia in evoluzione nel campo dello shipping consentendo al Porto di Gioia Tauro di stare al passo con i competitors”.

Biagio Schifino, candidatura quasi certa

10 feb 10 (GS) Biagio Schifino, capogruppo del costituendo gruppo unico del PDL in seno al Consiglio comunale di Castrovillari, ed ormai candidato certo nella “Lista del Presidente” per Peppe Scopelliti, ripropone, in un intervento, il problema di una candidatura territoriale forte e credibile in grado non solo di raccogliere il consenso degli elettori, ma di poterlo, poi, adeguatamente ed efficacemente convogliarlo nelle sedi istituzionali opportune. Schifino, ancora, intende assicurare da subito, a campagna elettorale non ancora iniziata, che il proprio impegno riguarderà quei grandi e piccoli interventi, capaci, però, di operare una inversione di rotta a 360° gradi, al fine di far ridiventare protagoniste del proprio futuro, l’area del Pollino e l’intero territorio provinciale, così strapazzati dalle giunte di centrosinistra, al governo tanto alla Provincia, quanto alla Regione Calabria. “Occorrerà una vera e propria rivoluzione copernicana per invertire una tendenza, prima di tutto culturale, che impedisce alla Calabria di pensare a modelli di sviluppo e di convivenza concepiti in autonomia e cuciti su misura. Concetti che l’assistenzialismo spinto della sinistra ha sempre rinnegato in chiave elettoralistica”, afferma Biagio Schifino. “L’impresa è dura, ma cercherò di raggiungere quanti più cittadini possibile per illustrare loro, le idee programmatiche nate dalla mia esperienza di uomo e di politico, e, soprattutto dall’essere calabrese, appartenente, per di più, a questo lembo della regione”. “La verità – confessa Biagio Schifino - è che ho accettato di essere candidato perché comincio ad essere stufo di continuare a subire le sentenze di alcuni grandi esperti dell’economia e della politica della sinistra culturalmente imperante che, senza aver mai vissuto un giorno in Calabria, sono sempre pronti a indicare ai propri rappresentanti sul territorio, la strada da seguire. Del resto, che parleremmo a fare di federalismo se non riconoscessimo poi, ad ogni territorio, il diritto-dovere di autodeterminarsi, e quindi, di elaborare risposte che tengano conto di storie, culture, visioni, situazioni e modi di vita diversi? Anche la candidatura a Governatore della Calabria di Peppe Scopelliti, è nata in quest’ottica, mentre, ancora una volta, nella parte avversa che finora ha sgovernato la nostra Regione, abbiamo dovuto assistere all’eterno, stressante, ingiusto e improduttivo logorìo di trattative la cui regia sta prevalentemente a Roma. Dobbiamo e vogliamo avere il coraggio e la forza di rifiutare, sul piano politico, di continuare ad essere una colonia di Bersani. Vogliamo, invece, dedicare il nostro tempo e le nostre riflessioni a inquadrare scientificamente la realtà in cui viviamo e, un attimo dopo, conclude l’ormai prossimo candidato al Consiglio Regionale, Biagio Schifino, a sfornare fatti, azioni di governo, terapie adeguate. Ed io ho delle idee… da calabrese, figlio di calabresi”.

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