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Notizie di Politica

 

Loiero “Grave danno ai sud del mondo chiusura di 5 sedi RaiMed”

01 feb 10 “Non si registra soltanto l’assalto alle sedi regionali per avere un’informazione ancor più in livrea, ma si annunciano la chiusura di Rai Med e un abbandono dei punti caldi del Sud del Mediterraneo, dei Sud del mondo con la chiusura delle sedi di corrispondenza. E’ un duro colpo alla stessa democrazia”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, preoccupato per la paventata chiusura di Rai Med e di cinque sedi estere su quindici “proprio dopo i fatti di Castelvorturno e di Rosarno che fanno capire quanto siano strategici gli osservatori informativi di Beirut, Il Cairo, Nairobi e quelle di Nuova Dheli e Buenos Aires, visti i flussi migratori che interessano il nostro paese. Non si può rinunciare ad avere una informazione di prima mano, qualificata e tempestiva”. “L’annunciata intenzione del Cda della Rai, in controtendenza rispetto ai maggiori network televisivi – ha aggiunto Loiero – è un danno per le Regioni italiane che si affacciano sul Mediterraneo in quanto l’abbandono della Tv pubblica delle postazioni nei paesi della sponda Sud, con cui ormai, tramite progetti comunitari, si ha una interrelazione culturale, sociale e commerciale continua, proverebbe di canali informativi adeguati, quelli che la Rai finora ha assicurato. Smantellare, con spirito leghista, queste postazioni significa privare l’informazione italiana di letture qualificate in aree tormentate con le quali oggi il confronto è continuo”. “MI auguro che il Parlamento intervenga e auspico un ripensamento – ha concluso Loiero – anche perché eventuali ragioni aziendali di tipo ragionieristico non devono produrre una ingiustificata riduzione della qualità e della quantità delle fonti informative, cosa che ci riporterebbe al tipo di informazione degli anni Sessanta-Settanta privandoci di quel poco di buono (poco perché si poteva investire di più) di informazione di prima mano che ci arriva dalle aree più delicate del mondo”.

Buonuscite e pensioni la Regione Calabria la più generosa d'Italia

01 feb 10 Le buonuscite e le pensioni dei Governatori delle Regioni sono le piu' generose di quelle dei parlamentari. E' quanto evidenzia un'inchiesta del Sole 24 ore che, alla vigilia delle elezioni amministrative di marzo, pubblica le schede delle somme che spettano a governatori, ma anche ad assessori, presidenti di commissione e consiglieri. Il quotidiano economico sottolinea come i vitalizi scattino anche dopo un anno di mandato e possano arrivare al 90 per cento delle indennita', anche perche' le regole sono soggette a leggi regionali. Nella speciale "classifica" si scopre che il podio delle indennita' di fine mandato e' tutto riservato alle regioni del Sud: il primo posto va al presidente della Calabria con una cifra pari a 13.353 euro all'anno moltiplicato per il numero delle legislature o frazioni. Subito a seguire la Puglia dove il presidente Vendola ha diritto a un'indennita' di 12.716 euro e la Campania dove l'ex governatore puo' contare su 12.388 euro. Al Nord, solo la Lombardia si avvicina ai recordman delle tre regioni meridionali con 12.065 euro, le altre indennita' sono decisamente inferiori: 11.271 euro per il presidente del Piemonte, 10.441 per quello della Liguria e 10.339 euro per quello del Veneto. Ma e' il "centro" ad essere nettamente staccato. Si va dagli 8.545 euro che spettano al presidente del Lazio, ai 7.788 per quello delle Marche e ai 7.498 euro per il presidente della Toscana.

Commissione regionale bilancio aggiornata al 3 febbraio

01 feb 10 La seconda Commissione consiliare, ‘Bilancio, programmazione, sviluppo economico e attività produttive’, presieduta dal consigliere Demetrio Battaglia, ha aggiornato i propri lavori a mercoledì 3 febbraio alle ore 11,00. L’organismo ha esaminato nella seduta odierna poco meno di cinquanta emendamenti, rispetto ai circa trecentocinquanta sottoscritti da vari consiglieri. Gli emendamenti riguardano il Collegato e nuove proposte di finanziamento. In Aula, a rappresentare la Giunta regionale è intervenuto l’assessore al Bilancio, Demetrio Naccari Carlizzi.

Assemblea PD spostata a Gizzeria

01 feb 10 L’Assemblea Regionale del Partito Democratico, convocata per le ore 17:30 di martedì 2 febbraio –è scritto in una nota dell’Uffiico stampa del PD- si terrà c/o l’Hotel Caposuvero a Gizzeria (CZ) e non più c/o il Centro Agroalimentare a Lamezia Terme.

Callipo “A fronte degli alti stipendi c’è inefficienza dei politici”

01 gen 10 “Lo scandalo non è solo che la Calabria ha le più alte indennità dei Consiglieri Regionali o che le loro buonuscite sono le più alte d’Italia. Lo scandalo è nel fatto che gli alti emolumenti dei Consiglieri Regionali della Calabria sono completamente ingiustificati e non meritati. La prova è data dall’arretratezza e dal sottosviluppo dell’Azienda Calabria a cui questa politica non ha saputo dare risposte”. Così Pippo Callipo candidato alal presidenza della Regione Calabria. “La politica calabrese fa notizia sulla stampa nazionale perché mentre le retribuzioni dei Consiglieri Regionali sono altissime, le piccole imprese non sanno come tirare la carretta ed i calabresi sono costretti ad emigrare per trovare un lavoro. Abbiamo la burocrazia più ottusa d’Europa e un sistema sanitario e sociale affogati dai debiti: queste cose dimostrano che le alte indennità della politica sono ingiustificate. Mi chiedo soltanto perché di fronte a questo scandalo stanno zitti i sindacati, le associazioni di categoria, i sindaci, coloro che nei partiti si impegnano con passione, insomma il meglio della Calabria. Questa è la condizione misera della nostra Calabria che, come una Repubblica delle Banane, ha un sistema produttivo dequalificato, un Pil tra i più bassi d’Europa, una rete dei servizi per le imprese che fa acqua da ogni foro e una Regione che non ha ancora una sede per cui continua a elargire milioni in fitti. nonostante tutto questo la Calabria ha i politici più pagati e che addirittura aumentano di numero, da 50 arrivano ora a 60, compreso il Consigliere Regionale Supplente. Tuttavia, visto come vanno le cose, noi calabresi non possiamo attenderci che sia l’Italia a toglierci le castagne dal fuoco. Con la scusa del federalismo l’Italia lascia fare, e lascia fare anche a costo di consegnare mani e piedi una regione intera alla mafia e alla commistione politicanti-malaffare-criminalità. Questa volta se non vinciamo noi, se il meccanismo malato di questa Regione dovesse continuare, la Calabria non avrebbe più futuro. E’ ora di cambiare, il progetto che io propongo alla Calabria è una rivoluzione pacifica, ma senza cedimenti quando si tratta di chiamare col loro nome le vergogne, le ruberie e l’immoralità. Personalmente, non ho padroni a cui dare conto del mio operato, non sono la mano o il braccio di alcun partito e dietro di me non ci sono lobby economiche o di altro tipo. Io sono un uomo libero che insieme alla buona Calabria, stufa di sopportare questa situazione, assieme ai giovani e alle donne, questa volta possiamo bloccare il rimbalzo finale di questa vecchia politica e impedire che la palla torni ancora nelle Istituzioni a fare altri danni. Dobbiamo portare in Regione competenze, professionalità, passione per il fare, coraggio nelle decisioni.”

Tripodi (PdCI) “Il PD ha frantumato il centrosinistra calabrese”

01 feb 10 “Mancava solo Piero Fassino. Adesso possiamo dire che la compagnia di giro del PD che sta frantumando il centrosinistra calabrese è davvero al completo”. E’ quanto afferma in una dichiarazione il segretario regionale del PdCI calabrese, Michelangelo Tripodi. “Ancora –aggiunge Tripodi- nessuno aveva avuto il coraggio di fare dichiarazioni avventate, infondate e pretestuose, come quelle rilasciate dall’ex segretario dei DS che ha l’ordine di affermare che in Calabria la mancata indicazione della candidatura a Presidente della Regione è frutto di un “problema che ha riguardato il rapporto con le altre forze della coalizione”. Questa dichiarazione è tanto falsa quanto sconcertante perché tenta di cancellare anche l’evidenza. La verità è che la crisi calabrese nasce e si consuma tutta dentro il PD che vive una stagione di contrapposizioni personalistiche, di veti e ricatti incrociati che non si era mai conosciuta. È lo scontro interno al PD che sta creando una situazione insostenibile e sta compromettendo seriamente la possibilità di riconquistare la regione. Ormai il PD è del tutto inadeguato a svolgere il ruolo di partito guida del centrosinistra. La conferma di ciò sta anche nelle parole inattendibili di Fassino che dimostrano quanto questi dirigenti del PD siano lontani dalla realtà concreta che vive questa regione. Ribadiamo ancora per l’ennesima e, ci auguriamo, ultima volta che occorre fare uno sforzo da parte di tutti per trovare una soluzione unitaria, concordata e condivisa da tutte le forze del centrosinistra. Non si possono più accettare fatti compiuti o soluzioni preconfezionate che spesso alcuni settori bene individuati del PD hanno cercato di imporre. Ammenocché non si voglia dire che, in ogni caso, per concorrere alla candidatura a Presidente della Regione per il centrosinistra bisogna essere o essere stati Presidente della Confindustria Regionale e bisogna avere avuto frequentazioni, possibilmente assidue, con il centrodestra”.

Gigliotti (PD) “Una scelta di discontinuità per la presidenza regionale”

01 fen 10 “Il PD calabrese dimostri coraggio, generosità, discontinuità e lungimiranza politica..Chiediamo troppo?” E’ quanto chiede in una dichiarazione Fernanda Gigliotti Consigliere Nazionale PD e Coordinatrice Regionale Area Marino. “La scelta del candidato Presidente della coalizione –aggiunge la Gigliotti- è ormai una questione di sopravvivenza e non solo di credibilità del PD! E oggi, alla vigilia di un’assemblea regionale carica di tensioni e di preoccupazioni, avvertiamo l’esigenza di riaffermare l’unico modo per rimettere in piedi un PD che in Calabria è ormai agonizzante: il coraggio di una scelta chiara, pulita, trasparente e in discontinuità rispetto al recente passato, che dia la possibilità e la libertà a tutti noi, e a chi ci ha creduto, di batterci a viso scoperto e con ritrovato orgoglio. Non possiamo consegnare i nostri destini al Club Scopelliti/Gentile/Trematerra, né ad una conta tutta interna al PD di Bersani, dove il niet a Loiero lo afferma con protervia incomprensibile l´altra metà di Loiero, e cioè quelli che più di Loiero hanno incarnato il Loierismo e che ciò nonostante, si propongono come sua alternativa! Ma la Calabria non ha più bisogno dell’autoreferenzialità di una classe dirigente che ha già dato e preso tanto, che spesso ha fallito e che si trova in avanzato stato di decozione!! La Calabria ha bisogno di ricevere ossigeno e sostegno da una classe dirigente nuova e alternativa, credibile ed affidabile, capace di incarnare la sintesi di una proposta di governo innovativo e autorevole in una regione che è in piena emergenza morale, criminale ed economica. E noi insistiamo, rilanciamo, e chiediamo all’assemblea regionale di avere il coraggio di togliere immediatamente quel tappo che tiene in ostaggio il PD calabrese e che impedisce alla Calabria di vivere una stagione nuova, fatta di slanci, di vitalità e di freschezza politica, individuando subito, all’interno del PD o nella società civile, una persona da candidare presidente capace di ottenere il consenso dei partiti della coalizione e di allargare anche a IDV, partito di coalizione con il PD già in 11 regioni su 13 e che in Parlamento siede nelle stesse fila dei nostri senatori e deputati. E qualora miseramente dovessimo fallire anche in questo, e non dovesse esserci nemmeno l’ombra di una persona NORMALE capace di farci intravedere un percorso politicamente sano e condiviso, abbia l’assemblea il coraggio e la responsabilità di prendere atto della nostra fiacchezza e dichiari di appoggiare senza ritardo la candidatura Callipo. Se qualcuno ha una proposta migliore la faccia ora o taccia per sempre!!!! Avvertiamo, infine, l’esigenza di informare tutti i componenti dell’assemblea del PD che, mentre tutti stanno preparando liste e contro liste, proponendo candidature e sostegni politici, la segreteria regionale del PD è latitante e alle promesse mancate di costituzione di esecutivi condivisi e di coinvolgimenti in dipartimenti e forum di discussione, ha aggiunto la deliberata scelta di isolare quanti di noi non fanno parte delle due bande costituitesi all’interno della mozione Bersani. Ebbene chiediamo a questo proposito che l’assemblea si esprima e impegni la segreteria e il Direttivo regionale all’applicazione pedissequa e severa dello statuto e del codice etico che tutti, dico tutti, ci siamo obbligati a rispettare nel momento in cui ci siamo iscritti al partito! E quindi: 1) fuori dalla lista del PD tutti coloro che hanno superato il limite dei 2 mandati o si trovino in condizioni statutarie di incandidabilità; 2) assoluto divieto di sostegno o consenso a liste presidenziali o civetta dirette ad eludere i precetti statutari. Solo così possiamo ancora sperare nel processo di radicamento del PD e ci sentiremo moralmente, idealmente e politicamente impegnati a sostenere il compimento del sogno democratico anche in Calabria.

Magarò sul codice etico

01 feb 10 Salvatore Magarò ha preannunciato che nei prossimi giorni depositerà presso la segreteria generale del Consiglio Regionale la propria dichiarazione dei redditi ed i certificati penali del casellario giudiziario e dei carichi pendenti. <Pochi giorni dopo il mio insediamento in Consiglio, nel maggio 2005 – spiega Magarò – ho depositato una proposta di legge per l’istituzione del Codice Etico, che l’Assise calabrese ha fatto propria qualche mese più tardi. Il Codice Etico disciplina il comportamento che deve tenere l’eletto nell’esercizio delle sue funzioni istituzionali, prescrivendo tra l’altro che il mandato deve essere svolto in maniera diligente e trasparente, nel pieno rispetto della legalità e perseguendo l’interesse generale e non quello personale. Il Codice Etico inoltre vieta la candidatura a coloro che siano destinatari di condanne, anche non definitive, per fatti di mafia. E’ per questo che all’indomani dell’approvazione del Codice Etico ho inviato i miei documenti fiscali ed i certificati giudiziari alla segreteria generale del Consiglio e, adesso che il mandato volge al termine, mi appresto a fare lo stesso, così che ogni cittadino possa accertare che durante la legislatura la mia situazione patrimoniale non è cambiata e che nei miei confronti non vi sono né condanne né indagini penali in corso>.

Pizzini (Pdl) “Mantenute le promesse fate ai lavoratori Arssa”

01 feb 10 “Finalmente sarà possibile riconoscere le valide professionalità di quei pochi lavoratori dei servizi irrigui, degli impianti a fune di Camigliatello Silano, Lorica e Ciricilla e degli addetti ai servizi istituzionali dell’ARSSA che erano rimasti esclusi da tale posizione lavorativa, garantendo loro il sacrosanto diritto a proseguire nel proprio qualificato lavoro”. E’ qunato dichiara il consigliere regionale del PDL Antonio Pizzini. “Dopo essermi battuto per dieci anni per i dipendenti dell’ARSSA –afferma Pizzini- e di recente per riportare alla giusta posizione e ragione quei lavoratori esclusi dall’Ente, con un lungo percorso in sede di Commissione e dopo aver ricevuto l’assenso e l’appoggio di tutti i colleghi partecipanti, sono riuscito a far approvare all’unanimità l’art. 1 del suo emendamento per la “Trasformazione del rapporto di lavoro dei residui lavoratori precari dell’ARSSA da tempo determinato a tempo indeterminato. Sono orgoglioso e soddisfatto per aver smantellato in tempi brevi una chiara discriminazione umana e giuridica perpetrata nei confronti di validi lavoratori. Finalmente verranno valorizzate le competenze di quei dipendenti rimasti fuori dall’assurdo piano di riorganizzazione dell’Ente attuata da Loiero e compagni. Dopo aver rilanciato egregiamente le attività dei Centri Sperimentali ed essere riusciti a far diventare lavoratori a tempo indeterminato circa 230 dipendenti precari non si poteva sopportare di vedere esclusi questi precari, altissime professionalità che vantano rapporti di dipendenza ultraventennali nell’ARSSA. Trovo importante sottolineare anche l’appendice con cui si prevede l’eventuale fabbisogno finanziario con la copertura assicurata dal bilancio aziendale. Si corona per me un sogno e si gettano le basi per una nuova agenzia. Ringrazio ancora tutti i colleghi consiglieri per la sensibilità dimostrata e per avermi consentito di ridare a tanti bravi lavoratori e padri di famiglia la possibilità di poter svolgere con serenità il loro fondamentale lavoro”.

Borrello e Giamborino “Programma stages non si associa a LSU-LPU”

01 deb 10 “La nota apparsa oggi sulla stampa regionale, promossa non si capisce da chi, dà l’impressione che si faccia finta di non conoscere modalità applicative e limiti del cosiddetto ‘Programma stages’ destinato ai migliori giovani laureati calabresi”. E’ quanto scrivono in una nota congiunta i segretari regionali del PD Antonio Borrello e Pietro Giamborino. “I tirocini formativi, infatti di questo si tratta, -scrivono- non possono essere prorogati oltre i termini previsti dal Decreto Ministeriale n. 142 del 1998, tant’è che nel regolamento attuativo di quel programma è previsto, a conclusione, il rilascio di un attestato da parte del Consiglio regionale, oltre che il riconoscimento di crediti formativi, fino ad un massimo di 60, da parte delle Università calabresi. Insomma, non possono non avere un inizio ed una fine! E’ oggi sorprendente apprendere che, nella mente di qualcuno, sia potuta passare la bizzarra idea di un’assimilazione agli LSU-LPU, al punto da poterne ipotizzare una semplice proroga, magari priva della necessaria copertura finanziaria. Ben altra cosa è, invece, la proposta che oggi si contesta, non solo perché è in perfetta coerenza con le norme vigenti, ma soprattutto costituisce, a nostro avviso, l’unica opportunità dentro la quale è praticabile una pur minima, ma doverosa risposta da parte di chi si sforza di operare con buon senso e razionalità stando con i piedi per terra. Il riferimento, poi, ad Enti deboli e incapienti appare quantomeno strumentale, pur sapendo che l’ipotesi messa in campo è riferita all’intera platea dei soggetti utilizzatori che, appartenendo alla pubblica amministrazione e obbligati all’evidenza pubblica, non possono non tenere in debito conto i titoli posseduti dai giovani. Di solito la formazione post-universitaria è a carico dei laureati, nel nostro caso l’onere grava sul Consiglio regionale che, comunque, ha promosso una corsia preferenziale nei confronti di chi ha svolto il tirocinio con merito. Infine, reputiamo semplicemente offensiva e da restituire al mittente con sdegno la maliziosa affermazione secondo cui l’emendamento da noi proposto nasconda elementi, alquanto risibili, di infimo profilo, essendo ben nota la nostra storia politica e personale!”.

La Cgil a sostegno dell’iniziativa della Frascà sulla doppia preferenza

01 feb 10 “L’emendamento presentato dall’assessore regionale Liliana Frascà, relativo alla facoltà di esprimere una doppia preferenza di genere diverso, è stato bocciato. La modesta presenza delle donne nelle istituzioni e nelle cariche politiche di maggiore rilievo è un dato di fatto e nulla si vuol fare per cambiare questa oltraggiosa situazione che ormai si protrae da fin troppo tempo”. Così in una nota le segreterie Donne CGIL e Flai Calabria. “Nulla –è scritto nella nota- si è imparato dalle esperienze altrui: né da quelle dei nostri vicini campani, dove è presente una norma analoga a quella contenuta nell’emendamento bocciato, né dal resto del mondo dove 30 paesi hanno finanche modificato la propria Costituzione o la propria legge elettorale per consentire una maggiore partecipazione femminile alla politica nazionale e locale inserendo provvedimenti analoghi a quelli di cui si discute. L’esigua presenza femminile nel mondo politico è retaggio che si trascina da ormai troppo tempo, gli interventi destinati a cambiare questa situazione sono necessari per dare reali opportunità di partecipazione alle donne calabresi. D’altronde, se nel resto del mondo questa tipologia di provvedimenti ha ottenuto l’esito sperato, portando per esempio la percentuale di parlamentari donne al 36 % in Sud Africa e al 35% in Costa Rica, e all’elezione della prima presidentessa donna in Liberia e quindi dell’Africa (Ellen Johnson Sirelef), non si vede perché nella nostra regione un provvedimento simile spaventi così tanto la classe politica calabrese che, guarda caso, é composta per più del 90% da uomini. In questa direzione le donne del Sindacato sostengono e incoraggiamento l’impegno dell’assessore Frasca e di quanti/e credono in questa battaglia che può contribuire a costruire una dimensione della politica in cui vi siano nuove condizioni di rinnovamento dei gruppi dirigenti aperti alle donne, ai giovani ed alla società civile.

Bruno (Api) “Speranza valida candidatura a sindaco di Lamezia”

01 feb 10 “In Calabria ci sarebbe bisogno di amministrazioni stabili che abbiano il tempo per completare i percorsi di governo virtuosi avviati. In Calabria ci vorrebbero Sindaci autorevoli capaci di superare diffidenza e preconcetti esistenti e di indicare credibili prospettive di sviluppo”. Così il coordinatore regionale di Alleanza per l’Italia, Franco Bruno. “Proprio qua da noi –aggiunge Vruno- ci vorrebbero Sindaci coraggiosi, leali, in grado di opporsi al malaffare e alla criminalità organizzata con atti concreti. In Calabria ci vorrebbero Sindaci di cui andare fieri, anche nel resto d’Italia, per la credibilità che si conquistano sul campo. Poi però accade che quando un simile Sindaco già c’è, qualcuno lo deve per forza mettere in discussione. Invece a noi pare che mettere in discussione la riconferma di Speranza, Sindaco per molti versi esemplare di Lamezia Terme, rischia di essere un’altra perla in negativo del centro sinistra calabrese. Non è un caso se Francesco Rutelli, Bruno Tabacci ed Egidio Chiarella nell’ultima assemblea nazionale di Alleanza per l’Italia, a Napoli, abbiano potuto illustrare ai tanti amministratori e dirigenti arrivati da tutto il paese, la valenza e il significato di un’esperienza forte come quella di Lamezia, evidenziandone il carattere autonomista, territoriale e civico, simile, per alcuni aspetti, a quanto accade nel profondo nord di Dellai e Cacciari. Anche per questo noi di ApI sosteniamo con convinzione a Lamezia Terme la continuità con tutti gli aspetti positivi dell’esperienza esistente ad iniziare dalla riconferma di Giannetto Speranza e quindi dall’ affermazione di una Calabria diversa dallo stereotipo che spesso ci viene affibbiato, in particolare da quella Lega Nord sostenuta in parlamento anche grazie al ruolo subalterno di molti parlamentari calabresi del centrodestra. A molti di noi la ricandidatura di Speranza appare quasi un passaggio obbligato e nessuno capirebbe altre strade. Per fortuna a Lamezia si vota con il sistema a doppio turno. Esattamente quel sistema che può rendere superflue primarie non regolate, in particolare quando rischiano di essere non più strumento di selezione per cariche monocratiche legate ma meccanismo che può ingenerare divisioni, lacerazioni, compromessi e condizionamenti vari. Proprio per questi motivi ci aspettiamo che sulla vicenda di Lamezia il centrosinistra e in particolare il PD calabrese, abbia un sussulto di responsabilità e sappia assumere un comportamento costruttivo ed utile a tutta la regione.

Martedì 2 febbraio SeL a Lamezia presenta “No mafia now”

01 feb 10 Martedì 2 febbraio alle 12, presso l’hotel Lamezia a Lamezia Terme, conferenza stampa di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ PER LA PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA NAZIONALE: “No Mafia Now – Ne’ schiavi ne’ clandestini, solo cittadini” che si terrà Sabato 6 febbraio a Reggio Calabria con la presenza di Claudio Fava e Moni Ovadia. All’iniziativa hanno assicurato la loro partecipazione: intellettuali, magistrati, associazioni, sindaci del mezzogiorno. Alla conferenza stampa di domani parteciperà Arturo Scotto dell’esecutivo nazionale di SeL, insieme a Gori Cosentino, Eva Catizona, Pino Tassi. Saremmo lieti di una vostra presenza ai lavori della conferenza stampa dove verranno illustrati le modalità di svolgimento e le personalità che vi parteciperanno.

Martedì conferenza della Lanucara sulla legge elettorale

01 feb 10 La Presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, Antonia Lanucara, terrà, martedì 2 febbraio, alle 11 nella sala stampa di Palazzo Campanella una conferenza stampa. L’occasione dell’incontro con gli organi di informazione è illustrare la posizione della Commissione per le Pari Opportunità sulla legge elettorale regionale. “La proposta – anticipa Antonia Lanucara – è quella di inserire i due terzi di ciascun genere nelle liste elettorali, pena l’inammissibilità della lista presentata. Abbiamo già chiesto alla Conferenza dei Presidenti di gruppo la doppia preferenza, come libera volontà dell’elettore. Va chiarito che delle due preferenze, nel caso in cui non fossero dei due generi, un uomo ed una donna, sarà attribuita solo la prima, sia per chi viene indicato, che per la lista”.

Quintieri (Verdi) “Liquami a mare sul tirreno, la magistratura persegua responsabili”

01 feb 10 Ancora una volta anzi per l’ennesima volta il Fiume Aron ed il Mar Tirreno vengono danneggiati dalla immissione di acque reflue fognarie provenienti dall’impianto di Via Sottocastello. A denunciare, come al solito, la nota vicenda è stato il Reggente dei Verdi di Cetraro Emilio Quintieri che, dando seguito ad alcune segnalazioni pervenutegli da parte di vari cittadini residenti in zona, ha constatato la fuoriuscita di acque verdognole, torbide ed a tratti schiumose con residui di materiale organico emananti un terribile olezzo proprio nella zona immediatamente adiacente all’impianto di depurazione. Tale stato di cose, in più occasioni, è stato notato dal Verde che ha sempre formalizzato regolare denuncia con tanto di rilevi fotografici ed indicazione di testimoni che, su delega della competente Autorità Giudiziaria, sono stati escussi confermando, purtroppo, la grave situazione che ormai da troppo tempo si verifica ai danni dell’ecosistema fluviale e marino e della salute pubblica. Nella parte finale del bacino fluviale ed a pochi passi dal luogo inquinato vi erano gli Operai del Comune con alcune ruspe che stavano eseguendo dei lavori ma i Tecnici presenti sul posto, dichiaravano che si trattava di lavori di riparazione ad una conduttura per le acque bianche ma i Verdi su questo i Verdi ci vanno cauti e chiedono degli accertamenti più approfonditi soprattutto in virtù del ritrovamento, a monte, di un vero e proprio canale di acqua torbida e maleodorante. L’ex Consigliere Nazionale dei Vas Quintieri si è recato presso la Guardia Costiera ed ha sporto una denuncia che è stata raccolta da personale di Polizia Giudiziaria che, successivamente ed alla presenza dell’ecologista, si è recato nel Fiume Aron per un sopralluogo congiunto dove sono stati realizzati dei rilievi fotografici ed alcuni filmati che saranno utilizzati per il prosieguo delle indagini. Sul posto si è voluto recare di persona anche il Comandante del Circondario Marittimo, il Tenente di Vascello Giuseppe Turiano, militare particolarmente sensibile alle problematiche riguardanti la tutela dell’ambiente. Siamo stanchi di assistere a queste grave forme di inquinamento – conclude l’esponente dei Verdi Emilio Quintieri - la Magistratura e le Forze di Polizia conoscono perfettamente la situazione. Quindi, si impedisca la reiterazione di questi reati e sia perseguito a dovere chiunque sia responsabile.

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