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    Cambia lo scenario nella conferenza Stato-Regioni

     

     

    Cambia lo scenario nella conferenza Stato-Regioni

    25 apr 10 Dopo poco meno di un mese dalle elezioni di marzo, manca all'appello solo la proclamazione di Nichi Vendola e degli eletti in Puglia (prevista per martedi') mentre le giunte sono gia' state formate nella maggioranza delle tredici Regioni chiamate al voto. Nel giro di una decina di giorni al massimo, dunque, si dovrebbe chiudere il cerchio dei nuovi esecutivi regionali e gli occhi cominciano gia' ad essere puntati sulla Conferenza delle Regioni, oggi guidata da Vasco Errani (Pd), che, probabilmente, a meta' maggio si riunira' per eleggere il presidente nel prossimo mandato quinquennale. Sede di coordinamento dei governatori, la Conferenza ha assunto sempre piu' un ruolo importante nel confronto con il governo, anche in sede di Stato-Regioni e Unificata: non stupisce, quindi, che lo stesso premier Silvio Berlusconi, nel corso del suo discorso alla Direzione del Pdl, sia tornato a sottolineare: "non e' mai successo che chi era al governo avesse anche la maggioranza della Conferenza delle regioni e le Province". Del resto molti governatori del centrodestra danno praticamente per scontato che il prossimo leader sia uno di loro: "un fatto di numeri", dicono, visto che le elezioni hanno cambiato gli equilibri politici e il centrodestra oltre a strappare agli avversari Lazio, Campania, Piemonte e Calabria, governa un numero di abitanti superiore rispetto al centrosinistra.

    Presidenza a Governatore meridionale segno d’attenzione a sud. "Ancora prematura" qualsiasi previsione sul nuovo presidente della Conferenza, secondo il neogovernatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti. E al loro debutto, nella riunione della Conferenza dei presidenti che si e' svolta giovedi' scorso per discutere del federalismo fiscale e dell'edilizia scolastica, anche Cota e Zaia non si sono sbilanciati piu' di tanto. "Non ne abbiamo ancora parlato", ha detto il governatore del Piemonte mentre l'ex ministro dell'Agricoltura, pur sgombrando il campo dai dubbi (la presidenza al centrodestra "e' un fatto di numeri") a chi gli chiedeva se il prossimo leader possa essere un leghista ha risposto: "mi sembra avventurosa qualsiasi previsione e prematura qualsiasi ipotesi". Anche Catiuscia Marini, alla guida dell'Umbria, sulla possibilita' di una presidenza leghista alla Conferenza si e' limitata a commentare: "il federalismo non e' solo per il Nord ma e' per tutte le Regioni e ci deve essere equilibrio nella sua attuazione".

    Dopo voto cambiati equilibri politici Intanto, se si guarda alla Conferenza post voto, si scopre che la presenza 'rosa' resta invariata con due governatrici (dopo Mariarita Lorenzetti in Umbria c'e' ancora una donna, Catiuscia Marini, alla quale si aggiunge Renata Polverini nel Lazio. Nello scorso mandato c'era invece Mercedes Bresso per il Piemonte). Dalle urne pero' e' uscita una Conferenza dagli equilibri politici del tutto nuovi: per la prima volta fa ingresso la Lega Nord con i neogovernatori del Veneto Luca Zaia e del Piemonte Roberto Cota. A loro si aggiungono gli otto presidenti del Pdl: Roberto Formigoni in Lombardia, Renzo Tondo in Friuli Venezia Giulia, Michele Iorio in Molise, Renata Polverini nel Lazio, Stefano Caldoro in Campania, Gianni Chiodi in Abruzzo, Giuseppe Scopelliti in Calabria, Ugo Cappellacci in Sardegna. Sinistra Ecologia e Liberta' e' rappresentata da Nichi Vendola, confermato alla guida della Puglia, mentre l'Alleanza per l'Italia dal presidente della Provincia Autonoma di Trento Lorenzo Dellai. Non mancano poi i presidenti espressione di partiti a forte sfondo territoriale, come il governatore della Sicilia Raffaele Lombardo (Mpa), della Valle d'Aosta Augusto Rollandin (Union Valdotaine) e della provincia di Bolzano Luis Durnwalder (Svp), al momento anche presidente della Regione Trentino Alto Adige che viene guidata a rotazione col presidente della Provincia di Trento. Al Pd, invece, la Liguria con il presidente Claudio Burlando, l'Emilia Romagna con Vasco Errani, la Toscana con Enrico Rossi, le Marche con Gian Mario Spacca, l'Umbria con Catiuscia Marini, la Basilicata con Vito De Filippo. In passato la Conferenza veniva presieduta a rotazione poi, nel '98, il meccanismo cambia e con l'allora governatore della Toscana, Vannino Chiti, si sceglie la strada dell'elezione dando continuita' alla carica. Nel 2000 viene eletto Enzo Ghigo, allora alla guida del Piemonte, e cinque anni dopo, alla fine del suo mandato, l'attuale presidente Vasco Errani. Sia Ghigo che Errani, prima di salire alla guida, avevano ricoperto la carica di vicepresidenti, oggi in mano a Iorio.

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