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    Bianchi (Udc) "Serve prevenzione contro la ndrangheta nel crotonese"

     

     

    Bianchi (Udc) "Serve prevenzione contro la ndrangheta nel crotonese"

    23 apr 10 “Soddisfazione per l’arresto dei presunti killer del piccolo Domenico Gabriele, ma il fatto che tra gli otto provvedimenti restrittivi figuri anche un minorenne deve fare riflettere”. A sostenerlo è Dorina Bianchi, vicepresidente dei senatori Udc, che così commenta l’operazione messa in campo stamani dal Comando provinciale dei carabinieri di Crotone. “I carabinieri hanno fatto luce su un omicidio efferato che ha colpito una vittima innocente, un bimbo di 11 anni, che in una sera d’estate giocava a pallone in un campetto di calcio; esprimo vicinanza ai genitori di Dodò, in questo giorno che consegna alla giustizia i presunti killer del loro bambino. In Calabria e nel Crotonese - sottolinea Bianchi - serve un’azione incisiva di prevenzione a favore della legalità, che coinvolga i più giovani e che veda impegnati, in sinergia, mondo delle istituzioni, della scuola e delle forze dell’ordine”. “Negli ultimi dieci anni sono state 155 in Italia le vittime di mafia 'casuali', persone che si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato - osserva - E tra loro 37 tra bambini ed adolescenti, vittime innocenti inconsapevolmente in mezzo tra killer e obiettivo da eliminare. E in Calabria, soltanto negli ultimi due anni, sono stati quattro i bambini innocenti vittime di agguati. Era il 23 marzo 2008 quando, nel corso dell’agguato costato la vita a Luca Megna a Papanice, nel Crotonese, fu gravemente ferita alla testa anche la figlia di cinque anni, Gaia; due giorni dopo, il 25 marzo, sempre a Papanice, in un altro agguato ai danni di Giuseppe Cavallo, rimase miracolosamente illeso il figlio di due anni, in macchina con lui insieme alla moglie. Altro episodio a giugno 2008, a Melito Porto Salvo, quando due uomini armati scaricarono la loro follia omicida nella piazza del paese mentre era in corso una recita dei bambini dell’asilo e delle elementari, ferendo alla testa un bimbo di quattro anni. L’ultimo atto, questa volta fatale - conclude l'esponente centrista - a giugno 2009, sul campetto di Margherita a Crotone, dove perse la vita Dodò”.

     

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