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Messina (Idv) “No al nucleare è leggittimo”
Messina (Idv) “No al nucleare è leggittimo” 18 apr 10 ''Italia dei Valori si organizza per il referendum sui tre quesiti. Parte da un no fermo al nucleare, un no altrettanto fermo e deciso alla privatizzazione del servizio idrico integrato dell'acqua e un no al legittimo impedimento''. E' quanto si legge in un comunicato di Idv. La struttura nazionale che gestira' il referendum, prosegue la nota, si va formando e in Calabria, il presidente nazionale Antonio Di Pietro e l'ufficio di Presidenza hanno nominato l'on. Maurizio Feraudo a responsabile regionale organizzativo. ''Molti - ha sostenuto l'on. Ignazio Messina, commissario regionale del partito - gli spunti su cui indurre a far pensare gli italiani e i calabresi e molte le verita' che sveleremo, con una serie di iniziative. Dove metteremo le scorie del nucleare? Il problema dello stoccaggio non e' stato ancora risolto. L'Italia diventera' inoltre un obiettivo terroristico. Dicono che il nuovo nucleare e' sicuro, economico e veloce da costruire. Non e' vero e con i tempi e i costi del nucleare franco-berlusconiano, che sono il doppio di quelli previsti dal governo, l'Italia non rispettera' le direttive europee sulla riduzione delle emissioni''. ''Dicono anche - prosegue Messina - che con il legittimo impedimento il Governo potra' affrontare sereno le riforme, ma le uniche riforme che interessano a Berlusconi sono la reintroduzione dell'immunita' parlamentare e l'impunita' per i reati di cui e' accusato. Dicono che non si tratta di un'altra legge ad personam. Mentono. I processi Mills e Mediaset di Berlusconi sono sospesi, cosi' come gli altri che arriveranno. Dicono che rimarra' in vigore solo 18 mesi. Non e' vero. Sara' prorogato fino a quando non cambieranno la Costituzione per assicurarsi l'impunita'''. ''La legge approvata dal Governo Berlusconi - ha poi sostenuto Messina - stabilisce che a partire dal 2012 la gestione del servizio idrico venga assegnata a imprenditori o societa'. Le societa' pubbliche di gestione debbano cessare dal 2010 la loro attivita' a mano che non cedano a privati ameno il 40% delle loro quote. Si avvia un meccanismo che vedra' affermarsi una gestione basata sul profitto. Si avranno aumenti incontrollabili delle tariffe e nessuna assunzione di rischio da parte delle imprese che possono modificare unilateralmente le tariffe per realizzare sempre degli utili di gestione. Italia dei valori sara' dalla parte dei cittadini, nel loro interesse e per la difesa dei beni comuni e dei diritti''.
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