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    IDV: "Contesto criminale, tornare alle urne a Corigliano"

     

     

    IDV: "Contesto criminale, tornare alle urne a Corigliano"

    24 ago 10 “Il contesto criminale che emerge dall’operazione denominata “Santa Tecla” della Procura della Repubblica di Rossano è incredibile e inquietante”. E’ quanto si legge in una nota congiunta a firma di Ignazio Messina, Commissario Regionale del Partito, Mimmo Talarico consigliere regionale e Emilio De Bartolo Segretario Provinciale di Cosenza.” Dal contenuto delle carte giudiziarie – continua la nota diffusa dall’ufficio stampa regionale- dalle centinaia di intercettazioni trascritte e dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia viene fuori una realtà nella quale la ‘ndrangheta è pienamente inserita al punto da condizionare pesantemente il tessuto economico, sociale e politico della città. È chiaro a tutti che quando questo avviene ne pagano le conseguenze i tanti cittadini onesti che si vedono privati dei diritti primari in quanto non sono messi nella condizione di poter scegliere democraticamente, quindi liberamente, i propri rappresentanti nelle istituzioni. Dalle indagini del sostituto procuratore della Dda Vincenzo Luberto si evince limpidamente quanto i clan abbiano fortemente condizionato le dinamiche elettorali del comune di Corigliano. Al di là del coinvolgimento o meno personale del sindaco Pasqualina Straface però, se è vero, come pare che sia, che i clan abbiano influenzato molti elettori e le dinamiche politiche di quel comune crediamo sia giusto, doveroso, che la parola torni agli elettori perché possano liberamente, scevri da qualsiasi forma di condizionamento, esprimersi sul nuovo sindaco e sulla nuova amministrazione. Non si tratta di fare giustizialismo, dividersi tra garantisti e giustizialisti, ci sono dei dati oggettivi con i quali bisogna fare i conti. Si può mettere la testa sotto la sabbia come fa qualcuno oppure affrontare l’inquietante realtà per quella che emerge dalle documentazioni giudiziarie, da come ci viene consegnata dalle inchieste di questi mesi. Al di là della verità formale o giudiziaria sono delle considerazioni politiche a cui nessun partito, nessuna forza politica e sociale può sottrarsi, per la gravità degli intrecci tra gli stretti familiari del sindaco con i clan e le dichiarazioni di due boss che indicano agli inquirenti il pieno sostegno elettorale a Pasqualina Straface alle ultime amministrative. E’ doveroso – conclude la nota- ridare la parola ai cittadini. Considerazioni etiche e morali avrebbero dovuto portare il sindaco Straface a rassegnare le dimissioni. Troviamo incredibile che ancora non l’abbia fatto e addirittura che non consideri per nulla opportuno terminare questa esperienza amministrativa. È nell’interesse di tutti, centrodestra e centrosinistra, forze sociali, ed ovviamente i cittadini, avere una amministrazione libera da condizionamenti, senza sospetti gravi e infamanti”.

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