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Patti sociali per la crisi, Governo e Regioni lontani

 

Ammortizzatori sociali per la crisi, Governo e Regioni ancora distanti

11 feb 09 Posizioni ancora molto distanti tra Governo e Regioni sulla questione delle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali. A tarda serata, a conclusione dei lavori dei tre tavoli da giorni oggetto di confronto (Fse, Fas e Patto di stabilità), le parti sono apparse tutt'altro che vicine all'accordo. La ripresa del dialogo è stata aggiornata a domani, quando le Regioni consegneranno, al termine dei lavori della loro Conferenza, una serie di controproposte. Esito negativo anche nel confronto tecnico che si è svolto tra l'Anci e il ministero dell'Economia sul patto di stabilità, la cui conclusione è stata giudicata dall'Anci "insoddisfacente: non può essere considerato quel passo in avanti che tutti i comuni italiani auspicavano". Eppure, sull'esito della giornata nelle prime ore del pomeriggio sembravano aleggiare buoni auspici. Oltre all'ottimismo di alcuni governatori e del ministro Fitto, che al termine della sessione mattutina degli incontri con le Regioni si era detto convinto di poter offrire a fine giornata "una risposta articolata alle Regioni", si era espresso oggi alla Camera anche il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, reduce dall'incontro al ministero per gli Affari Regionali. "Il governo - ha spiegato oggi nell'Aula di Montecitorio durante un question time - confida che proprio nella giornata odierna si possa arrivare ad una conclusione. Ci sono disponibilità che ragionevolmente possono raggiungere gli 8 miliardi di euro nel biennio 2009-2010, tali da consentire di integrare il reddito a coloro che perdono il lavoro e di aggiungervi investimenti sulla formazione per renderli nuovamente occupabili". Ma proprio alcune frasi di Sacconi ("l'impegno che chiediamo alle Regioni è quello di integrare" con mezzi provenienti "dal proprio bilancio e da quello comunitario e che, in misura considerevole e troppo spesso, si sono risolte in una 'festa' per i formatori piuttosto che per i soggetti da formare"), non sono piaciute ai governatori. "Abbiamo chiesto un chiarimento al ministro Fitto, che si è impegnato a darlo, in relazione alle dichiarazioni del ministro Sacconi il quale ha detto che si useranno i bilanci regionali" per finanziare gli ammortizzatori sociali, ha affermato in serata Errani. "Non è questa - ha proseguito Errani - la base dell'accordo su cui si sta lavorando". Le Regioni chiedono chiarezza da parte dello Stato sulla copertura della domanda che riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga, in relazione alla parte che non può essere finanziata dal Fondo sociale europeo e sulla cassa per il 2009. E ancora, Errani rivolto a Sacconi ha sostenuto che "non è condivisibile il ragionamento per cui la formazione è uno spreco. E' un errore che non dobbiamo fare".

Ministro Fitto: riavvicinamento progressivo. In serata il ministro per i rapporti con le Regioni, Rafaele Fitto, ha detto che il confronto con le Regioni "continuerà ancora domani in sede tecnica e politica" e che esso "é stato sinora positivo e ha fatto registrare un progressivo avvicinamento delle posizioni delle parti". Fitto ha spiegato che "il Governo rende atto" alle Regioni "di aver voluto condividere un metodo di lavoro costruttivo" e che "tutto il lavoro fin qui realizzato è stato volto a fornire alle Regioni ogni garanzia possibile rispetto alle comprensibili preoccupazioni da queste rappresentate". Il ministro ha aggiunto che "il contributo richiesto alle Regioni, sin dal primo momento, è limitato alla disponibilità del FSE sui due assi Occupabilità e Adattabilità dei Programmi Operativi Regionali come già concordato. Questa è la posizione del Governo. Quanto a valutazioni sulla qualità della spesa per formazione - ha concluso - è evidente che non sono possibili generalizzazioni. Il sistema formativo funziona pur se al suo interno vi sono alcune criticità che insieme Governo e Regioni si impegnano a superare"

 

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