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Mancini alla Camera: minacce mafiose

 

Mancini prosegue nella denuncia “Comitato d’affari vuol mettere mani agli 8 miliardi di euro dei fondi UE”. Continua la polemica

11/10 ''Sono abituato ormai da tempo a ricevere insulti, calunnie e minacce. Non saranno quelle di queste ore a intimidirmi e a fermare la mia azione e quella del mio partito''. E' quanto afferma in una nota il deputato Giacomo Mancini, del Partito Socialista, dopo il suo intervento di ieri alla Camera. Mancini denuncia anche che un comitato d'affari vorrebbe ''mettere le mani'' sui fondi europei. "In Calabria - aggiunge Mancini - stanno per arrivare 8 miliardi di euro di finanziamenti europei: una cifra impressionante che potrebbe regalare un nuova stagione di sviluppo alla regione. Il comitato di affari trasversale ai partiti che in questi anni ha già depredato i finanziamenti per l'informatica, per la depurazione e per la sanità gestendoli in un rapporto di stretta alleanza con la criminalità organizzata, é pronto a tutto per mettere le mani su questa quantità enorme di denaro pubblico ed è disposto ad utilizzare ogni mezzo per eliminare coloro che si oppongono e fanno sentire la propria voce contro questo sistema di mala gestione". "Il trattamento - prosegue Mancini - riservato a Luigi De Magistris, giovane e coraggioso magistrato che sta indagando sul devastante grado di collusione tra rappresentanti delle istituzioni, dei partiti, dell'economia e delle cosche, è l'esempio più preoccupante. L'opinione pubblica del nostro Paese deve costantemente monitorare su quello che sta avvenendo in una terra che purtroppo oggi è diventata un protettorato della 'ndrangheta. E proprio per questo sono grato al Presidente della Camera per le sue parole di attenzione nei confronti delle mie denuncie e ai tanti dirigenti dei diversi schieramenti che hanno espresso la loro solidarieta' nei miei confronti". "Dico a tutti loro che - conclude il parlamentare dello Sdi - in questa partita non è in gioco solo l'incolumità della mia modesta persona, ma la speranza di un popolazione intera di essere liberata dal giogo delle forze dell'antistato che possono vantare collusione e protezione in non pochi settori dello Stato".

Perugini “Non ce la facciamo più”. Si è concluso l'incontro tra gli esponenti dei Ds e dei Dl con il procuratore facente funzioni di Cosenza, Franco Giacomantonio, circa le affermazioni fatte ieri alla Camera dal deputato Giacomo Mancini. All'incontro hanno partecipato il segretario regionale dei Ds, Carlo Guccione; il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini; l'assessore comunale all'urbanistica, Franco Ambrogio; il capogruppo dei Ds in consiglio comunale a Cosenza, Damiano Covelli. Al termine del colloquio, uscendo dalla stanza del Procuratore, il sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini, ha detto che "ci sono tre aspetti: uno di natura personale per cui ognuno di noi si muoverà secondo quelle che sono le sue prerogative intraprendendo un'azione legale; il secondo che investe l'istituzione quindi l'Amministrazione comunale. Noi continueremo a fare quello che abbiamo fatto, continueremo ad andare avanti col nostro lavoro; il terzo aspetto è quello che abbiamo chiesto al Procuratore capo se ci sono inchieste che riguardano questo territorio, questo comune, questa amministrazione ed eventualmente di accelerare perché vogliamo amministrare tranquillamente non con questi fastidi quotidiani". "Non ce la facciamo più - ha concluso Perugini - e la gente non ha bisogno di questo ma ha bisogno di fatti, di fatti concreti che abbiano ricaduta sul territorio"

Solidarietà della Giunta a Perugini. La Giunta comunale di Cosenza, riunitasi stamani per un esame della situazione venutasi a creare dopo le affermazioni del deputato dello Sdi, Giacomo Mancini fatte ieri alla Camera, ha manifestato "la più incondizionata solidarietà al sindaco Salvatore Perugini e all'assessore Franco Ambrogio - è scritto in un comunicato - per le farneticanti insinuazioni di cui sono stati fatti oggetto". L'esecutivo comunale, riporta ancora la nota, "ha espresso anche la volontà di andare avanti serenamente e senza indugi nella propria azione, condividendo senza riserve l'impostazione che, sin dal primo momento, è alla base del suo impegno per la partecipazione e il confronto con la città. Per questo, la Giunta ritiene indispensabile che siano isolate le posizioni di chi rifiuta un confronto politico serio e responsabile, nella convinzione che tale scelta sia condivisa anche dalla maggior parte degli elettori che non hanno votato per questa maggioranza e che l'Amministrazione è, comunque, impegnata a rappresentare senza pregiudizi nei confronti di nessuno, dando ascolto a tutte le voci della città "

P. Mancini “Serve discontinuità con la malapolitica”. "Il prossimo leader del Partito democratico, Walter Veltroni, dovrebbe tener presente che, nel recente passato, le riforme e i cambiamenti, nel Sud e in Calabria, sono falliti, soprattutto perché essi non venivano mai affidati a personaggi realmente nuovi, bensì proprio ai rappresentanti dello sfascio, politico, socioeconomico e morale, del Mezzogiorno". E' quanto afferma, in una nota, l'ex sindaco di Cosenza, Pietro Mancini in merito alle denunce fatte ieri alla Camera dei deputati dal figlio Giacomo, deputato dello Sdi. "Da Veltroni, che dalle liste che lo appoggiano non ha, purtroppo, in Calabria, allontanato i soliti noti e non pochi inquisiti, - prosegue Pietro Mancini - si attendono segnali concreti di discontinuità, rispetto ala recente malapolitica dei viceré del Mezzogiorno, e si spera che la questione morale non finisca frantumata nell' attuale, tutt'altro che esaltante, contesto politico". "Alle tante solidarietà, espresse a mio figlio, l' on. Giacomo Mancini - prosegue la nota - e dopo la incisiva comunicazione del presidente della Camera al Viminale, dopo la grave denuncia di ieri, spero che segua un intervento rigoroso ed efficiente del ministro Amato e degli organi dello Stato, allo scopo di tutelare l'incolumità di un parlamentare non silenzioso e consentirgli di continuare a far politica, a testa alta, come ci ha insegnato Giacomo Mancini senior, in una regione alle prese con problemi drammatici, e senza dover subire ulteriori e gravi minacce e pesanti intimidazioni"

Iovene “In Calabria Confronto imbarbarito”. "La gravità delle dichiarazione dell'On. Mancini rese ieri alla Camera dei Deputati, le intimidazioni ai danni di amministratori e esponenti politici della città di Cosenza dei giorni e dei mesi scorsi, i toni urlati e farneticanti come quelli usati, nei giorni scorsi, dalla signora Catizone nei confronti di Cesare Salvi testimoniano come ormai il confronto politico in Calabria si sia drammaticamente imbarbarito e rischi di avvitarsi in una spirale senza uscita, alimentando tra i cittadini sgomento e ripulsa". E' quanto afferma in una nota il senatore e coordinatore regionale della Sinistra Democratica in Calabria, Nuccio Iovene. "E' assolutamente irresponsabile - aggiunge - in una situazione in cui la criminalità organizzata fa quotidianamente sentire la propria presenza ed il proprio condizionamento, trasformare la lotta ed il confronto politico, anche i più duri, in rissa e scontro tribale. Questa concezione della politica è sempre più distante dai sentimenti e dai bisogni dei cittadini e dall'autorevolezza di cui ha bisogno per ritornare ad essere credibile"

Magarò “I socialisti a sostegno di Mancini”. "La Calabria sta attraversando un momento drammatico. La reiterata volontà di trasferire Luigi De Magistris, pubblico ministero colpevole esclusivamente di voler adempiere fino in fondo al proprio dovere, e la campagna di veleni alimentata contro Giacomo Mancini, da tempo impegnato in prima linea in una battaglia contro il malaffare ed il trasversalismo, testimoniano la delicatezza di questa fase in cui sono in ballo i principi di democrazia e legalità. Lo dichiara, in una nota, il consigliere regionale socialista, salvatore Magarò. "Nel manifestare - prosegue - la mia personale solidarietà a Giacomo Mancini, sono convinto che il giovane deputato continuerà a svolgere senza indugi le sue funzioni in Parlamento e nella Commissione antimafia con energia ancora maggiore, con il sostegno e l'incondizionato appoggio di tutti i socialisti calabresi"

Il Gruppo RNP del Comune a sostegno di Mancini. "Esprimiamo solidarietà e sostegno alle battaglie dell'onorevole Giacomo Mancini". E' quanto si afferma in una nota del gruppo consiliare Grande Alleanza con la Rosa nel Pugno al Comune di Cosenza. "Vogliono tappare la bocca - prosegue la nota - al giovane deputato ed ai socialisti sulla battaglia di solidarietà intrapresa in Calabria, nonché a quanti, da diverse postazioni combattono le stesse battaglie"

Solidarietà a Mancini dai sindaci del cosentino. "Le dichiarazioni rese dall'onorevole Giacomo Mancini alla Camera, al presidente Bertinotti e al Parlamento, circa le intimidazioni e la pericolosa campagna di delegittimazione che ha subito e continua a subire, ci chiamano tutti in causa anche come rappresentanti delle istituzioni e ci rendono coscienti di come in Calabria rischiano di venire meno i principi della democrazia". E' quanto affermano in una nota congiunta dal sindaco di Grimaldi, Pino Albo; di Belsito, Antonio Basile; di Malito, Mario Guzzo Foliaro; di Paola, Roberto Perrotta; di Castiglione Cosentino, Antonio Russo e di Bianchi, Francesco Villella. "Nell'esprimere - aggiungono - piena solidarietà a Giacomo Mancini, ci appelliamo alle massime autorità dello Stato affinché il nostro deputato non sia lasciato solo, così come in maniera analoga accade per il magistrato Luigi De Magistris, rimasto isolato per aver intrapreso coraggiose indagini contro i poteri forti. L'auspicio è che si pongano in essere tutte le opportune iniziative per garantire il sereno esercizio dell'attività politica svolta da Giacomo Mancini e per difendere l'agibilità democratica nella nostra regione".

Brutti (DS) “Mancini ha il dovere si spiegare i suoi sospetti”. "In una regione come la Calabria definire qualcuno 'responsabile morale delle conseguenze negative per la mia persona' senza motivare adeguatamente l'accusa è un fatto sconcertante". Il capogruppo dell'Ulivo in commissione Giustizia al Senato, Massimo Brutti, critica il comportamento tenuto dal deputato della Rosa nel Pugno Giacomo Manici che ieri nell' Aula della Camera aveva chiamato in causa una serie di persone tra cui il senatore dell' Ulivo Franco Bruno. "All'onorevole Mancini - osserva Brutti - le forze di polizia e di sicurezza hanno il dovere di assicurare tutta la protezione necessaria. Ma, allo stesso tempo, l'onorevole Mancini ha il dovere, questo sì 'morale', di spiegare sulla base di quali elementi di fatto egli abbia deciso, nell'aula della Camera, di avanzare sospetti di tale gravità coinvolgendo addirittura un senatore del gruppo dell'Ulivo il quale a sentire l'onorevole Mancini avrebbe la sola colpa di essere calabrese ed essere un alleato forse in disaccordo con lui". "In questa vicenda - conclude Brutti - c'é un punto politico e istituzionale delicato. Oggi l'indipendenza di ciascun ramo del Parlamento non prevede strumenti idonei a tutelare l'onorabilità di un parlamentare dalle denigrazioni di un collega dell'altra Camera: è un vuoto che solo la maturità e il senso di responsabilità di deputati e senatori possono colmare".

Piazza (PS) replica a Brutti "Al senatore Brutti, secondo il quale nella vicenda delle gravi minacce ricevute dall'on. Giacomo Mancini e dell'appello da questi rivolto al presidente Bertinotti vi è il punto politico della tutela dei parlamentari che Mancini accuserebbe senza prove, dobbiamo rispondere che il punto politico è un altro: la legalità in Calabria e l'isolamento di chi per la legalità opera e combatte in una difficile regione". Lo afferma Angelo Piazza, deputato ed esponente del Partito socialista. "Giacomo Mancini - aggiunge l'ex ministro della Funzione Pubblica - si espone ed espone sé e la propria famiglia persino a rischi pur di riaffermare il primato della legge e della giustizia: se qualcuno si sente offeso si tuteli pure, ma Mancini parla in difesa di principi e valori irrinunciabili".

Ammazzateci tutti “Ci sia dibattito nazionale”. "Ci auguriamo che il seguito del grave atto di denuncia dell'On. Giacomo Mancini possa essere l'ingresso della 'questione calabrese' al centro del dibattito politico e dell'intera opinione pubblica nazionale". E' l'appello di Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino, ucciso dalla mafia nell'agosto '91 e del portavoce del Movimento ''Ammazzateci tutti" Aldo Pecora circa le dichiarazioni fatte ieri alla Camera dal Deputato Giacomo Mancini. "Alcuni dei nomi coraggiosamente indicati dall'On. Mancini - aggiungono - ricordano quelli già all'attenzione da parte degli inquirenti, da quelli stessi magistrati per i quali il potere politico ed i poteri forti ne vorrebbero l'allontanamento dalla Calabria". "Adesso - concludono - se non ci sarà una forte risposta da parte delle massime Istituzioni del Paese, temiamo seriamente che in un clima teso e torbido come questo si possa arrivare davvero alle estreme conseguenze, e che a pagarne possa essere chiunque di noi: un giovane, un magistrato, un giornalista, un parlamentare. Siamo tutti potenziali obiettivi".

Sammarco “Sortita irresponsabile”. "La sortita di Giacomo Mancini davanti al Parlamento, segna, senza ombra di dubbio, il momento più basso del dibattito 'politico' in città. Dove, per verità, un confronto serio e consapevole stenta ad affermarsi". E' quanto afferma, in una nota, Franco Sammarco, già presidente del Consiglio comunale di Cosenza. "La sortita è irresponsabile e sconsiderata - prosegue Sammarco - non coinvolge solo le singole persone, essa rappresenta viceversa un pericoloso attentato agli assetti istituzionali e democratici della città, alla intera rappresentanza della collettività e per ciò solo alla stessa libertà di ogni singolo cittadino. Che abbia scelto questa Amministrazione oppure no". "Avevamo osservato - prosegue Sammarco - una inquietante virata di Mancini nella direzione di una sempre più evidente deriva giustizialista, in conflitto con la insopprimibile traccia laica e garantista della tradizione socialista. Nulla giustifica, però, la bieca delazione prova della difficoltà di porre e accreditare fondate prospettazioni politiche, e però anche sintomo di concezioni autoritarie e quindi negatrici di una sana e leale dialettica tra le parti. E' proprio questa, a mio avviso, che è necessario difendere e salvaguardare, prendendo le distanze con responsabilità da ogni forma di aggressione ai più elementari presidi democratici, tra i quali si deve affermare pure quello concernente il diritto di una maggioranza di governare, dissentendo se necessario ma rifiutando l'arma della calunnia e della diffamazione". "Di tanto, io credo - conclude Sammarco - la città complessivamente dovrà discutere anche attraverso il suo Consiglio Comunale, al più presto, non foss'altro che per riconoscere la dovuta dignità a quanti ci hanno scelto".

Falcone (SDI) “Fieri per la posizione di Mancini”: "Esprimo la più forte e sentita solidarietà a Giacomo Mancini, amico, compagno, deputato socialista di cui l'intera Calabria deve andar fiera per le posizioni chiare e coraggiose che ha preso contro le mafie ed il malaffare che attanagliano la nostra Regione e, più subdolamente, ma non meno pervicacemente, l'intero tessuto sociale italiano". E' quanto afferma in una nota Anna Falcone dell'esecutivo nazionale dello Sdi-Costituente Socialista. "La Calabria - aggiunge - semplicemente, soffre di una male conclamato, le cui radici affondano nei silenzi e nelle connivenze di poteri palesi ed occulti che vanno ben oltre i limiti del Mezzogiorno. Un male la cui cura non può più essere rimandata, e bene fa Giacomo Mancini a porre la questione nei termini di urgenza e gravità necessari a svegliare la politica e le istituzioni, necessarie a porre l'emergenza democratica in Calabria come priorità per il Paese. La gente del sud è vittima, non artefice della mafia. La società calabrese chiede, ed a ragione, che si affronti senza ulteriori colpevoli dilazioni il problema della moralità, della giustizia, della rifondazione "etica" delle istituzioni". "Gli uomini - conclude - e le donne del Sud lo meritano, come ogni cittadino italiano: le istituzioni abbiano il coraggio di rispondere. Non vogliamo, in Calabria, altri eroi, né vittime innocenti, della mafia e dell'isolamento politico ed istituzionale. C'é bisogno di democrazia in Calabria, ma di democrazia vera. Ce n'é bisogno adesso".

I gruppi di maggioranza in comune respingono le accuse. I gruppi consiliari di maggioranza del Comune di Cosenza, circa le dichiarazioni del deputato Giacomo Mancini alla Camera, in una nota evidenziano che "respingiamo con decisione la solita ed usuale tendenziosità che caratterizza l'oggetto delle sue argomentazioni". La nota è stata sottoscritta dai gruppi di: Partito Democratico, Mastella-Udeur Popolari, Italia di Mezzo, Partito Dei Verdi, Gruppo Autonomo per Mastella, Psdi, Alleanza Riformista Socialisti Europei. "Non sorprende - prosegue la nota - la riproposizione di congetture e capziose costruzioni che minano, in maniera assai velleitaria ed inefficace, l'immagine di questa fase amministrativa protesa al ripristino della legalità. Quello della legalità è tema assolutamente prioritario dell'agenda politica della maggioranza che sostiene Salvatore Perugini, poiché esso si connette strettamente con lo sviluppo complessivamente inteso del nostro territorio, per troppo tempo ostaggio di pratiche clientelari e di illegalità diffusa. Il Municipio sta, infatti, adottando, nel dispiegare la sua azione quotidiana, criteri di assoluta trasparenza ed imparzialità, assumendo per un verso un ruolo pedagogico di necessario rispetto delle norme, per altro verso diventando punto di riferimento solido per la comunità amministrata, in modo da poter fornire al cittadino la possibilità di corroborare il proprio senso di appartenenza e, per ciò stesso, la vocazione al rispetto delle regole del vivere comune". "Per questa ragione - concludono i gruppi consiliari di maggioranza - sicuramente la stragrande maggioranza dei cittadini, ancorché appartenenti all'area politica del deputato Mancini, si dissocia da tali calunniose invettive che, semmai, accrescono la comune percezione dell'etica, della correttezza e della imparzialità di questa Amministrazione, la quale non si fa scalfire da rivalse o interessi di bottega".

Comitato Pro De Magistris “Denuncia grave”. "La denuncia di Giacomo Mancini é gravissima e ci auguriamo che si chiariscano tutti gli aspetti". E' quanto scritto in una nota del Comitato Spontaneo regionale pro De Magistris circa le affermazioni del deputato Giacomo Mancini fatte ieri alla Camera. "La Calabria - prosegue la nota - oggi è in uno stato di tensione e di allarme sociale, come andiamo dicendo da tempo, e la vicenda denunciata da Mancini, ne è la conferma. In questa particolare fase della vita democratica calabrese, che ha visto il parlamentare socialista a fianco della società civile per la difesa della legalità, l'intimidazione e l'attacco subito assume un significato simbolico importante". "Alcuni poteri, ed anche - conclude - pezzi importanti delle istituzioni, forse in conseguenza all'avanzare di alcune inchieste che li vedono coinvolti reagiscono in modo scomposto ed intimidatorio, esprimiamo a Giacomo Mancini il più fermo sostegno e la piena solidarietà di tutti i cittadini calabresi onesti"

Ass. Mari “Da Mancini azione di trasparenza”. "Desidero esprimere solidarietà e vicinanza politica e personale al deputato Giacomo Mancini, da tempo impegnato in una ineludibile azione tesa a riportare l'agone della vita politica calabrese nell'ambito del rispetto istituzionale e della trasparenza amministrativa". A sostenerlo, in una nota, è l'assessore provinciale di Cosenza, Pietro Mari. "Auspico che, per come richiesto dal Presidente della Camera Bertinotti - prosegue Mari - il Ministro degli Interni voglia dar seguito alla domanda di chiarimenti in una materia che, per lo sviluppo di una regione già martoriata dalla criminalità organizzata, diventa linfa vitale per una corretta vita democratica"

il link al video della seduta della Camera

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