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      Il sindaco Franz Caruso replica all'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

       

       

      Il sindaco Franz Caruso replica all'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti

      17 nov 21 “Sono lieto di avere l’occasione di rispondere alla garbata lettera del Vice Presidente della sezione provinciale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Roberto Crocco, che ringrazio, perché mi offre l'opportunità di fornire precisazioni su alcune scelte da me compiute, emerse durante la presentazione della Giunta.”. Lo sottolinea il Sindaco Franz Caruso in risposta alla lettera che, a mezzo stampa, gli è stata indirizzata dal Vice Presidente della sezione provinciale di Cosenza dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Roberto Crocco “Il fatto che io abbia trattenuto alcune deleghe, su tutte il welfare e la cultura, due dei settori della nostra città che da più tempo sono in sofferenza, risponde ad una precisa esigenza. Prima di assumere la decisione di attribuire tali deleghe a uno o più consiglieri, ravvisavo e ravviso ancora la necessità di compiere approfondimento, studio, condivisione e concertazione su questi temi con tutti gli attori, pubblici e privati, che finora si sono avvicendati con grande competenza ed abnegazione. Nello specifico del settore welfare - che tratterrò comunque alla mia competenza - per quanto concerne i diritti delle persone con disabilità, sin dalla stesura del mio programma “Cosenza 2050”, prima ancora di essere eletto Sindaco, ho inteso darne la necessaria centralità nella futura azione di governo della città. Penso al Progetto “Trasporto per giovani con disabilità” dedicato al tempo libero, oltre che alle necessità quotidiane di scuola e salute. In tal senso, cercheremo di dare seguito alla Convenzione Internazionale dei Diritti delle persone con disabilità, approvata dalle Nazioni Unite il 3 Dicembre 2006, ratificata dal Parlamento Italiano il 24 febbraio 2009 e infine dall’UE il 23 dicembre 2010, il cui art. 39 sancisce il diritto delle persone con disabilità di “prendere parte su base egualitaria alla vita culturale, alla ricreazione, al tempo libero e allo sport”. In generale, è evidente che settori così essenziali della vita della nostra comunità sono strettamente correlati alla situazione finanziaria che la mia giunta operaia è chiamata all’uopo a risanare. Perciò, partendo dall’amministrazione, sarà proprio un disability manager, previsto dalla legge per le amministrazioni pubbliche con più di 200 dipendenti, come la nostra, che verificherà e sarà responsabile, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, dei processi di inserimento delle persone con disabilità al fine di garantirne una efficace integrazione nell’ambiente di lavoro. Tale figura sarà tenuta a collaborare con le strutture organizzative competenti sulle rispettive materie. Inoltre, come più volte annunciato a mezzo stampa, nel nostro programma abbiamo previsto l'istituzione di più figure di garanzia nei settori nevralgici. Nel caso del settore welfare, si tratterà del Garante dell'inclusione, pensato come organo collegiale indipendente che monitori le azioni e le politiche comunali e interloquisca con le associazioni mediante anche un profilo di competenza legale, con l’obiettivo di realizzare davvero l’inclusione e la promozione delle azioni volte ad abbattere quelle barriere e ostacoli che finora hanno impedito la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita della nostra comunità. Partendo da quello che abbiamo: penso al percorso tattile del centro città attualmente compromesso da manomissioni e incuria. Sarà necessario occuparsi dello sviluppo delle attività dedicate, monitorare costantemente il rispetto dei servizi garantiti, creare sinergie tra gli operatori e le diverse tipologie di assistenza, reperire sedi ad hoc e, soprattutto, un programma di finanziamento. È, infatti, obiettivo della nostra amministrazione garantire l’erogazione dei fondi di sostegno. Siamo all'inizio di un nuovo percorso ed è giusto invitarvi a confidare nell'operato di chi sta avviando una difficile, ma potenzialmente meravigliosa futura macchina amministrativa.”

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