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      Blitz Morra all'Asp, presentato esposto per abuso di potere e interruzione pubblico servizio

       

       

      Blitz Morra in Asp, presentato esposto per abuso di potere e interruzione pubblico servizio

      24 mar 21 E' stato presentato questo pomeriggio l'esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza da parte del dott. Mario Marino nei confronti del presidente della commissione Parlamentare antimafia Nicola Morra, nel quale chiede all'autorità giudiziaria di verificare le ipotesi di reato di abuso di potere e interruzione di pubblico servizio da parte del senatore. Nell'esposto, il dirigente del Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute Pubblica dell'Asp di Cosenza, ha ricostruito quanto accaduto sabato scorso quando, accompagnato dagli agenti della sua tutela, il senatore Morra si è negli uffici della Cot - Centrale operativa territoriale - di Serra Spiga. Morra, secondo quanto riferito da Marino, con atteggiamento aggressivo, è entrato negli uffici dell'Asp scagliandosi contro lo stesso Marino e i medici dello staff, lamentando i ritardi sulle prenotazioni dei vaccini per alcuni suoi parenti, e definendo "incapaci" gli stessi sanitari. Marino racconta di aver tentato di spiegare a Morra che per le prenotazioni, da giorni, era attiva la piattaforma informatica regionale e che il numero verde non era più attivo, ma il presidente della Commissione antimafia avrebbe chiesto agli agenti di identificare i dirigenti in servizio. Marino, a causa di quanto accaduto, è ricorso alle cure cardiologiche lamentando un malore. Adesso sarà l'autorità competente a stabilire se procedere o meno rispetto alle ipotesi di reato.

      "Ho appreso questa mattina che il dottor Marino ha deciso di presentare un esposto. Da una denuncia si è passati a un esposto, c'è una bella differenza. Penso che adesso, poco alla volta, il quadro si ricomporrà nel rispetto di quanto è stato e della verità, perché se c'è verità si può far giustizia. La scelta di ricorrere a un esposto penso sia una scelta ben più prudente da parte della controparte". Cosi' il Presidente dell'Antimafia Nicola Morra - parlando a Napoli a margine dell'udienza del processo in corso davanti al Tribunale Militare ai danni dell'ex comandante della stazione dei Carabinieri di Capaci - è tornato su quanto denunciato dal dirigente del Dipartimento di Prevenzione Igiene e Salute Pubblica dell'Asp di Cosenza, Mario Marino. Il dirigente sanitario aveva accusato Morra di essersi presentato negli uffici della Cot - Centrale operativa territoriale - di Serra Spiga, lamentando ritardi nella somministrazione dei vaccini e in particolare il fatto che non fossero stati ancora chiamati alcuni due suoi parenti ultraottantenni. Sulla base di questa ricostruzione sia il leader della Lega Matteo Salvini, sia Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia ne hanno chiesto le dimissioni. Le ipotesi di reato a carico del senatore, su cui Marino chiede alla magistratura di indagare, sono abuso di potere e interruzione di pubblico servizio.

      "Constato che il Presidente Morra tra profanare la memoria dei defunti, accusare avversari politici gratuitamente e strumentalmente ed ergersi a difensore di persone che, nonostante la presunzione di innocenza, devono essere giudicate dalla magistratura, a tacer d'altro, ha smarrito la strada dell'equilibrio istituzionale che la sua alta carica gli imponeva: forse sarebbe il caso di azzerare questa Commissione Antimafia e ricostituirla. Però a quanti, un giorno sì ed uno no, chiedono le dimissioni di Morra voglio dire che c'è un'altra strada: le dimissioni dei componenti. Forza Italia ha già dato la sua disponibilità". Lo dichiara in una nota dichiarato il senatore Luigi Vitali, capogruppo in Forza Italia in Commissione Antimafia. "Il Presidente Nicola Morra non smette di sbalordirmi, ma in negativo. Ieri a Cosenza ad aggredire verbalmente i sanitari rei non si sa di cosa, oggi a Napoli presso il Tribunale Militare a difendere un tal Conigliano, che risponde di diffamazione pluriaggravata ma che Morra ha già assolto in virtù dei suoi ormai magici poteri. Cosa c'entrino questi episodi con la lotta alla criminalità organizzata è una cosa che personalmente non capisco" aggiunge.

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