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      In Commissione sanità il primario di Malattie infettive dell'Annunziata

       

       

      In Commissione sanità il primario di Malattie infettive dell'Annunziata

      07 mag 21 L'attività clinica, assistenziale e di ricerca svolta dall'Unità operativa complessa di malattie infettive e tropicali dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza è stata illustrata in una seduta della commissione consiliare sanità, convocata dalla Presidente Maria Teresa De Marco, su espressa sollecitazione del Consigliere Antonio Ruffolo, dal direttore della stessa UOC, dottor Antonio Mastroianni. La seduta di commissione è stata introdotta dalla Presidente De Marco che ha rivolto un ringraziamento particolare al dottor Mastroianni per il lavoro fin qui svolto e per i risultati conseguiti con la sperimentazione della terapia innovativa che prevede, nel contrasto al virus covid 19, l'utilizzo di alcune proteine, normalmente prodotte dal nostro organismo, in forma di anticorpi monoclonali. Il dottor Mastroianni, accompagnato dalle dottoresse Valeria Vangeli e Sonia Greco, dell'equipe dell'Unità operativa di malattie infettive, ha tenuto una lunga ed interessante relazione ripercorrendo le diverse tappe dell'azione di contrasto alla pandemia intraprese dal febbraio dello scorso anno. “L'unità operativa complessa di malattie infettive rappresenta – ha detto Mastroianni -il reparto di riferimento per la gestione dei pazienti affetti da Covid e a tutt'oggi il reparto ha gestito più di 400 pazienti, accumulando un'esperienza importante e creando una coorte che ci ha permesso di valutare terapie innovative, partecipare a trial multicentrici nazionali, idearne di originali e di giungere ad alcuni punti fermi nella nostra attività. Alla luce delle risultanze dei principali trial internazionali – ha aggiunto il dottor Mastroianni - è stato autorizzato, dal mese di marzo di quest'anno, l'utilizzo degli anticorpi monoclonali. In ambito regionale il nostro centro risulta essere quello che ha avuto un'esperienza più corposa, con l'arruolamento di quasi una trentina di pazienti, gestiti in collaborazione con i medici di medicina generale e in particolare con i medici delle Usca, a sottolineare l'importanza dell'interazione Ospedale-territorio che è alla base del successo di questo programma che è ancora nella sua fase iniziale e che sarà portato avanti fin quando se ne ravviserà la necessità”. I numeri forniti dal dottor Mastroianni sono estremamente indicativi e incoraggianti e “parlano – ha insistito il direttore della UOC di malattie infettive dell'Azienda ospedaliera - a favore di un'efficacia indiscutibile di questo presidio terapeutico”. Ecco perché – ha detto ancora Mastroianni - “è il caso di incentivare la conoscenza di questa formidabile arma che conferisce una immunoterapia passiva di breve durata rispetto a quella che è la protezione immunitaria indotta dai vaccini. E' una risposta immunitaria sì passiva, ma estremamente potente nel breve termine e che permette di bloccare la replicazione del virus e la penetrazione dello stesso al livello delle cellule target, principalmente al livello respiratorio, ma non solo, e quindi di ridurre al 50% nell'arco dei 3-5 giorni dalla somministrazione, la cosìddetta carica virale. Per il dottor Mastroianni “la partita più dura è quella che si gioca nei primi giorni. La somministrazione degli anticorpi monoclonali ha, infatti, il massimo successo se somministrata entro i primi tre giorni dall'infezione, in particolare dalla diagnosi che si presuppone avvenga all'indomani dell'esordio della sintomatologia. Rispettando questa tempistica – ha aggiunto - abbiamo una risposta pressoché pari al 100%. Nella nostra esperienza abbiamo potuto constatare che pur di fronte a pazienti over 50/60/70 anni con patologie che li rendevano estremamente a rischio, l'intervento immediato li ha letteralmente salvati dallo sviluppo di una malattia grave”. A conti fatti il direttore della UOC di malattie infettive giudica la sperimentazione al momento estremamente importante con risultati molto positivi, mettendo in rilievo l'ottima interazione con il territorio che si intenderà intensificare, sia con i medici delle Usca che con quelli della medicina generale, al fine di intervenire quanto più possibile nelle fasi più precoci nei pazienti eleggibili”. Nel corso della seduta sono intervenuti alcuni consiglieri comunali. Bianca Rende ha rivolto al dottor Mastroianni un particolare ringraziamento per il lavoro svolto, insieme alla sua equipe, chiedendo di sapere quando e in quali situazioni il medico è orientato ad intervenire con la terapia monoclonale. Il consigliere Antonio Ruffolo ha poi chiesto cosa avesse trovato al suo ritorno in Calabria, cosa fosse cambiato e cosa manca ancora. Francesco Cito ha considerato il lavoro svolto dall'Unità operativa complessa diretta dal dottor Mastroianni come il mantenimento di un ultimo baluardo della sanità della provincia di Cosenza, chiedendo anche quali azioni si stanno predisponendo sia per il recupero post covid dei pazienti, sia per garantire le prestazioni ambulatoriali che la stessa Unità operativa garantiva fino a qualche tempo fa, prima dell'avvento del covid. In ultimo la consigliera Annalisa Apicella ha chiesto di conoscere come avviene la presa in carico dei pazienti. Il dottor Mastroianni ha cercato di rispondere un po' a tutte le domande. Sui numeri ha sottolineato che “la coorte, come Unità di malattie infettive, è prossima ai 30 casi. La nostra particolarità – ha aggiunto - è quella di continuare l'osservazione dei pazienti per alcune settimane. Questo ci permette di valutare non solo la risposta immediata, ma anche quella a medio termine”. Rispondendo in particolare al consigliere Ruffolo ha poi riferito che “il primo impatto con la pandemia è stato drammatico, come in tutto il mondo. Si è inizialmente pagato lo scotto in termini organizzativi e di conoscenza limitata sul piano scientifico, ma quello che ha fatto la differenza è stata la creazione di un gruppo solido e compatto di medici che ha capito che di fronte a situazioni di crisi si reagisce con il lavoro di rete e collaborazione. Per il futuro ci proponiamo di serrare le fila, riorganizzarci in maniera da poter essere pronti per quelli che saranno i nuovi volti della pandemia che probabilmente continuerà a lasciare traccia della sua potente azione”. Alle domande del consigliere Cito, il dottor Mastroianni ha poi risposto sottolineando che “la dottoressa Greco e la dottoressa Vangeli sono i nostri punti di riferimento, due autentici pilastri della nostra unità operativa, per la gestione post covid anche se a tutt'oggi non risulta attivato un ambulatorio vero e proprio dedicato al post covid. Ci vorrà più forza lavoro con un rinforzo di unità mediche”. Con riferimento poi alla somministrazione dei vaccini anti covid nei pazienti affetti da infezione da Hiv ha aggiunto che “il nostro è il primo centro in Italia ad aver organizzato la vaccinazione dei pazienti HIV positivi. Finora risultano 103 pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino”. Sulla presa in carico del paziente, infine, Mastroianni ha sinteticamente riferito che “nel covid la presa in carico è fondamentale, sia che si tratti di un paziente ospedalizzato, sia che si tratti di un paziente da seguire a domicilio”.

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