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      Ore 17:57, Cosenza ricorda la strage di Capaci

       

       

      Ore 17:57, Cosenza ricorda la strage di Capaci

      23 mag 20 La città di Cosenza ha risposto presente all'invito dell'ANCI e del suo presidente Antonio De Caro ed ha celebrato alle 17,57 in punto, ora della strage di Capaci nella quale 28 anni fa persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta, la giornata della legalità. L'invito dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, che ha sensibilizzato tutti i Sindaci del Paese alla partecipazione, è stato conseguente alla proposta di Maria Falcone, presidente della Fondazione intitolata a suo fratello Giovanni, di dedicare questa giornata a tutti coloro che, in questi mesi, si sono prodigati, con abnegazione e grande senso del dovere, nella difficile gestione dell'emergenza sanitaria. A Cosenza, davanti Palazzo dei Bruzi, mentre un lenzuolo bianco sventolava dal balcone principale della sede del Comune, il Vicesindaco Francesco Caruso, delegato dal Sindaco Mario Occhiuto, ha osservato un minuto di raccoglimento, indossando, come richiesto dalla circostanza, la fascia tricolore. Un silenzio interrotto solo dal suono della sirena di una volante della Polizia Municipale con due agenti a presenziare alla breve celebrazione. "Abbiamo aderito all'invito dell'Anci con convinzione e profondo senso delle istituzioni – ha detto il Vicesindaco Caruso a margine della celebrazione del 28° anniversario della strage di Capaci -. Una data importante quella del 23 maggio – ha aggiunto Caruso - che ha segnato la storia di un'intera comunità. Siamo qui per raccogliere a nome di tutta la collettività e della comunità di Cosenza un'eredità di valori fondamentali come l'etica del dovere, l'amore per lo Stato e la cosa pubblica. Si tratta di valori – ha detto ancora il Vicesindaco -che suggeriscono e generano il coraggio, nella misura in cui c'è negli uomini la consapevolezza che il loro operato e l'esercizio del dovere possono comportare rischi per l'incolumità personale e dei propri familiari. E nonostante la paura, come amava asserire lo stesso Giovanni Falcone, non si fanno condizionare, proseguendo nella direzione dell'impegno per il bene comune. L'Anci ha inteso collegare questo coraggio all'attualità, ai tanti uomini e donne che, con senso di abnegazione, hanno gestito in prima linea l'emergenza Covid. Il Comune di Cosenza – ha concluso Caruso -oggi ha inteso partecipare a questo momento di raccoglimento con l'intenzione di rappresentare tutti i cittadini che, per ovvi motivi, non possono essere qui presenti, perché sappiamo di non essere soli nel dire no alla mafia, no all'illegalità e continuare la lotta che le vittime di Capaci hanno dimostrato che si può portare avanti".

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