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      Legali Nunnari "Le Iene confermano i nostri dubbi"

       

       

      Legali Nunnari "Le Iene confermano i nostri dubbi"

      15 mar 18 "La puntata de Le Iene di ieri sera è stata particolarmente interessante. L’inchiesta sullo spaccio degli steroidi anabolizzanti nel mondo delle palestre un documento importante per avvertire dei pericoli che si corrono nell’uso indiscriminato di prodotti pericolosi per la salute. Invece il servizio sulla annunciata “verità” sul caso nel quale è stato coinvolto monsignor Nunnari – deludente per il pubblico dal momento che è stato quasi per intero, la replica di quello trasmesso qualche settimana fa – è stato significativo solo dal nostro punto di vista". Lo scrivono in una nota gli avvocati Enzo Paolini e Giuseppe Farina legali dell'Arcivescovo emerito monsignor Salvatore Nunnari. "La parte aggiunta, infatti -scrivono i legali-, non ha modificato niente della ricostruzione già offerta, tuttavia ha confermato alcune cose. Ma andiamo con ordine. Per prima cosa, e sempre nell’ambito dell’incarico ricevuto da monsignor Nunnari, con spirito più che mai laico prendiamo atto delle osservazioni degli avvocati Sammarco e Spada ed esprimiamo solidarietà alle giornaliste delle Iene. La stessa dovuta a chiunque dovesse subire aggressioni fisiche e violente nel corso dello svolgimento del proprio lavoro. Ovviamente la questione non è questa, ma – dal punto di vista del cittadino che noi assistiamo – se esse giornaliste, inviate delle Iene, indipendentemente dall’inqualificabile aggressione, con il video mandato in onda lo abbiano diffamato o no. Naturalmente se ne occuperà la Magistratura. Per quanto ci riguarda, e in considerazione della enorme diffusione del servizio abbiamo ritenuto doveroso fare subito una replica pubblica che, sul piano del diritto, ha la stessa dignità e legittimità del diritto di cronaca. A meno che le Iene e i loro corifei non ritengano che a loro – e solo a loro – spetti il diritto di fare processi pubblici, su giornali e Tv e di emettere le relative condanne. Di fronte ad un impatto così incisivo per l’immagine, come un servizio in prima serata su una importantissima rete nazionale ci siamo quindi limitati a segnalare che non tutte le cose sono andate come descritte nel servizio. Di alcune ne avevamo le prove. Di altre solo sospetti, ma la assenza di smentite nel comunicato degli avvocati e poi il servizio di ieri sera, li ha trasformati in certezze. Dunque: 1) la persona inquadrata in corrispondenza della voce (alterata) di “Francesca” non era Francesca ed il “prete della parrocchia vicina” non era lui (come si definiscono in questi casi: attori, replicanti, figuranti, sostituti, ventriloqui, vedano le Iene). 2) Giusta la tutela della privacy e dell’immagine ma nessun avviso è stato fornito agli spettatori che ritenevano di vedere i protagonisti reali. 3) La ragazza ha dichiarato - in un documento originale in nostro possesso – di aver incontrato monsignor Nunnari solo dopo aver praticato l’aborto. Non sono dogmi, sono semplici, laici, riscontri sempre suscettibili di verifiche. Come quelle fornite ieri sera da Le Iene".

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