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      A Cosenza, come nel terzo mondo: prigionieri dell'indifferenza Enel

       

       

      A Cosenza, come nel terzo mondo: prigionieri dell'indifferenza Enel

      17 lug 18 Vi ricordate la notizia di capodanno quando il malfunzionamento di una cabina elettrica bruciò tutti gli elettrodomestici di un intero quartiere nel centro di Cosenza in via Galluppi tra via Rodotà e via Miceli? Bene, si fa per dire, oltre al danno la beffa di subire ancora disservizi dalla società che gestisce la distribuzione di energia, la famosa ex Enel. Dopo un primo intervento avvenuto lo scorso 3 luglio che ha tenuto tutto il quartiere prigioniero senza energia per ben 8 ore dalle 10 di mattina alle 18 di pomeriggio, parliamo di esercizi commerciali, abitazioni, ascensori, saracinesche, elettromestici, luce, attività imprenditoriali, completamente fermi con grave nocumento a persone, cose e e alimenti, la stessa società con un avviso affisso lunedì 16 annucnia il bis per giovedì 19 luglio. Di nuovo tutta una giornata lavorativa al buio. Come nel terzo mondo. Isolati da internet, senza poter utilizzare elettrodomestici, senza poter lavorare e neanche uscire di casa per chi ha difficoltà di deambulazione. Completamente fermi il medico che deve fare le visite programmate da mesi, l'avvocato che deve preparare la causa che gli scade il giorno dopo, il giornalista che deve impaginare le notizie online, la macelleria che deve chiudere l'attività perchè non può aprire il frigo, l'alimentari che non può sollevare il coperchio dei surgelati, il minimarket che ha lo stesso problema,. l'assicuratore che non può rinnovare le polizze in scadenza in quel giorno, tutte le famiglie costrette ad 'emigrare' per pranzo. Un microcosmo che è quello che gira in uno dei tanti quartieri di una società civile. Tutti pronti per fare una nuova causa alla compagnia per i nuovi danni che andrà a procurare. Questa volta, però, cittadini e commercianti sono pronti a incrociare le braccia, in una protesta civile, davanti la cabina dove andranno eseguiti i lavori. La domanda che tutti pongono è la stessa: ma perchè questi lavori non vengono eseguiti la notte senza dare nocumento ad alcuno? Possibile che uno straordinario costi meno delle nuove cause civili che stanno per partire? Possibile che a pagare debbano essere sempre gli inermi cittadini?

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