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      Il Guru se n’è andato, amava la libertà

       

       

      Il Guru se n’è andato, amava la libertà

      16 lug 18 Molti lo conoscevano come “Guru”. Per tutti era Vicì. Ma lui, Vincenzo Iaconianni, era uno spirito libero di quelli che ti piacciono subito. Video Maker da sempre, aveva 63 anni, un tempo troppo breve per lasciarci, ha dedicato tutta la sua vita a sperimentare con l’immagine e non solo. A 360 gradi. Una malattia che ha trasferito alla figlia Lorenza che lo seguiva nella sua passione. Sposato con Claudia ha avuto anche un’altra figlia, la dolce Marta. Per le tre donne della sua vita è il giorno più brutto. Quando ti lascia prima del tempo, un padre, un marito non sai mai come colmare un vuoto incredibile. E Vincienzu ne lascia uno enorme, a tutti. Per la sua poliedricità. Per la sua sincerità e voglia di fare. Ha lasciato il “posto” in banca per dedicarsi alla sua passione. Per continuare a sperimentare, pe uscire dalla routine. E’ sempre stato un ribelle. Dai tempi di Cam Tele Tre quando con Paride Leporace e Marcello Gallo seguiva con la sua telecamera le imprese del Cosenza in giro per l’Italia. Così come quando, insieme, ci trovavamo con Franco Piperno a Radio Ciroma accendendo un faro di libertà su di una città a volte troppo buia. Altri tempi, vero, Vicì? Ed Hettaruzzu Hebdo? Una provocazione troppo forte per essere capita. Hanno fatto di tutto per non farti continuare. Problemi burocratici, dicevano. Errori di gioventù. D’altronde non era la tua aspirazione fare il Sindaco, volevi tenere ancora accesi i riflettori su questo buio che ci circonda. Quante idee. Poi ad aprile il primo pit stop in ospedale. Superato quello, due giorni fa la botta. Abbiamo sempre lasciato accesa una speranza, un lume. Nonostante i medici facessero di no con la testa. Una botta di quelle brutte. Nessuna speranza per come è esploso un malore incontrollabile. “E’ inoperabile” il primo commento dal medico che nella sua freddezza, a volte, fa a gara con il tuo cinismo da giornalista. Piangi. Rimane solo quello. Preghi per un miracolo. “E’ stato devastante” ci ripetono. te ne vai da lì perché vuoi tenere lontana la realtà. Vuoi tenere accesa la fiammella della speranza.

      Vuoi.

      Vincenzo non c’è più. Non ha mai ripreso conoscenza. Stamattina anche il cuore l’ha lasciato.

      Una lacrima calda riga il volto.

      Gli interrogativi, le domande sono tante. Dovevi fare ancora tante altre cose. Da credente prego per la tura anima. Da ciromista spero che quanto hai seminato voli come polline assieme alle tue idee di libertà.

      Un bacio a Claudia, Lorenza e Marta.

      Domani alle 11,30 la veglia all’obitorio dell’Annunziata Ospedale Cosenza e alle 16,30 in poi i funerali al Duomo di Cosenza

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