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![]() Tre giorni di teatro al Castello Svevo di Cosenza con "More Focus Calabria". Il programma![]()
Tre giorni di teatro al Castello Svevo di Cosenza con "More Focus Calabria". Il programma 12 ott 16 Progetto More, ideato e diretto da Scena Verticale in partenariato con il Comune di Cosenza, il MiBACT e la Regione Calabria, torna nella Città dei Bruzi con la nuova stagione 2016/2017. Una vera e propria anteprima autunnale, una sorta di piccolo festival, concentrata in tre giornate – 21, 22 e 23 ottobre - che accende i riflettori sulle compagnie teatrali calabresi. L'evento è Focus Calabria ed è dedicato a compagnie e artisti provenienti da tutta la regione ma anche ad artisti calabresi residenti fuori regione. Nelle tre giornate si succederanno spettacoli, performance, studi, letture sceniche e incontri, senza dimenticare lo spazio e il tempo per la convivialità. Se il Focus Calabria non è una novità nella vita del More - ricordiamo la vetrina Calabria del 2013 e più indietro nel tempo, nel 1999, quando, ce lo ricorda stavolta Dario de Luca, direttore artistico di Scena Verticale, “come Compagnia decidemmo di diventare operatori culturali e immediatamente dedicammo attenzione alle proposte teatrali calabresi” - di certo lo è la location dell'evento che si trasferisce dagli spazi “tradizionali” del teatro a quelli del Castello normanno svevo, per tornare al Morelli soltanto con l'ultimo spettacolo in programma. “Per tre giorni – è ancora Dario De Luca – vogliamo trasformare il Castello di Cosenza in una piccola roccaforte teatrale, luogo di visione, con 10 appuntamenti tra spettacoli, performance e letture sceniche, ma anche luogo di confronto e perché no di incontri conviviali”. Questi ultimi arricchiti dalla presenza di un osservatorio composto da tre critici nazionali: Graziano Graziani (Radio3 Rai, Rai 5, minima&moralia), Sergio Lo Gatto (TeatroECritica) e Nicola Viesti (Hystrio). “Abbiamo sempre registrato dal territorio – commenta Settimio Pisano, direttore organizzativo – la necessità di confronto con un punto di vista altro, con un occhio terzo che ha una visione complessiva del teatro sul territorio nazionale”. “E' un confronto sul sistema teatrale calabrese – fa eco Dario De Luca – che spesso facciamo tra di noi, concentrandoci sulle implicazioni politiche; questa volta vogliamo dare un quadro del sistema teatrale calabrese a livello artistico-culturale, in modo che ognuno dopo possa fare la sua riflessione”. Gli incontri tra osservatorio critico e compagnie saranno aperti al pubblico, nell'ottica della condivisione tra scena e platea, tra teatro e città, rendendo continuativo il percorso di audience development che vuole avvicinare lo spettatore alle poetiche degli artisti coinvolti nella rassegna. “Scena Verticale, con professionalità, passione e competenza riesce ogni anno a proporci qualcosa di diverso, che apre a nuovi interessanti stimoli” – commenta Rosaria Succurro, assessore agli eventi, che alla presentazione della rassegna porta il saluto del Sindaco Mario Occhiuto. “A noi il compito – aggiunge – di far emergere sempre le professionalità e mantenere saldo il legame con il territorio”. All'assessore titolare anche delle deleghe al turismo e al marketing territoriale non sfugge poi l'importanza di realizzare un evento teatrale in un luogo inusuale e così profondamente legato alla storia della città. “Vorrei che questa rassegna – dice a proposito – costituisse anche uno sprone ad approfondire la conoscenza del nostro territorio, vivere il teatro in un luogo che non è quello del teatro può aprire prospettive differenti ed avvicinare anche un pubblico nuovo”. Il Programma Ernesto Orrico e Massimo Garritano presentano La mia idea. Memoria di Joe Zangara, il racconto in prima persona del piccolo emigrante calabrese giustiziato per aver attentato alla vita del presidente Roosevelt. La vicenda è emblema e pretesto per far emergere le storie di un’umanità dolente accomunata dall’emigrazione. Saverio Tavano porta in scena Formiche. In tempi come questi, in cui la consapevolezza sembra aver preso una deriva, il tema della solitudine dell'anima, dell'alienazione è un'urgenza. Una solitudine che ha innescato un conflitto tra il singolo e l'altro, se stesso, il niente. Teatro della Maruca, presenta in prima nazionale Il servo di Amleto, un’indagine sul passaggio da un’epoca all’altra in cui il teatro di prosa si incontra con l’arcaico teatro di figura. Un racconto che attraversa “L’essere o non essere” senza mai farne alcun cenno. Nino Racco va in scena con Opera aperta- in memoriam Rocco Gatto, il mugnaio della provincia reggina, vittima della ‘ndrangheta. Lo spettacolo nasce dalla necessità di lavorare e rappresentare il complesso entro cui avviene il delitto di mafia e parallelamente dall’esigenza di superare e spingere in avanti la linea neocantastoriale che ha caratterizzato la maggior parte dei lavori di Nino Racco. Scena Nuda presenta Un vecchio gioco. Lo spettacolo indaga nella innata natura dell’uomo, per definizione violento. Un gioco delirante sull’ordinarietà del male, in cui un mondo quotidiano si alterna a uno visionario e da incubo. Un puzzle di cui il pubblico è chiamato a rimettere insieme i pezzi. In programma anche due work in progress:
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