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Presentato alla Camera dei Deputati il progetto di scavi per il tesoro di Alarico
Presentato alla Camera dei Deputati il progetto di scavi per il tesoro di Alarico 21 ott 15 Sono stati presentati a Roma, in una conferenza stampa press ola Camera dei Deputati, gli scavi alla ricerca del tesoro di Alarico. Il progetto, voluto dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto è stato illustrato dal giornalista e studioso Francesco Sisci, assieme al geologo Amerigo Giuseppe Rota e al sindaco di Mendicino Antonio Palermo. Sono state presentate le fasi che precederanno la campagna di scavi vera e propria alla ricerca della sepoltura del re dei Goti. La storia è nota: Alarico, di ritorno da Roma dopo il sacco durante il quale portò via carri carichi d’oro e preziosi e, secondo alcuni, anche la Menorah, morì a Cosenza. Da 1600 anni quel leggendario tesoro giace lì, probabimente sotto il letto del fiume Busento o nei suoi pressi. Nessuna campagna di scavi era mai stata tentata, in modo scientifico e ufficiale, per tentare di scoprire dove questa fortuna sia conservata, nascosta dalle nebbie dei secoli, fino ad oggi. Per volontà del sindaco e presidente Occhiuto oggi si è data ufficialmente il via alla caccia al tesoro che potrebbe portare la città di Cosenza al centro dell’interesse archeologico mondiale. Il dottor Rota, componente del Comitato scientifico Alarico, ha spiegato come la fase della ricerca preveda l’utilizzo dei più moderni mezzi che la tecnologia moderna mette a servizio dell’archeologia: dai droni ai georadar, dalla proiezione magnetometrica alla geosismica. Saranno utilizzate diverse tecniche per individuare anomalie del terreno che possano rispondere alle caratteristiche di una sepoltura, in cinque zone già individuate che corrono lungo il fiume e che intreccia i territori di Cosenza, Mendicino, Carolei e Domanico. Solo successivamente a questa mappatura, e in base ai risultati acquisiti, si procederà alla campagna di scavi vera e propria. E riguardo agli scettici, i sindaci Occhiuto e Palermo hanno sottolineato che Alarico non toglie assolutamente nulla alle storie prestigiose di cosentini che hanno reso illustre il territorio, come il filosofo Bernardino Telesio, ma che si tratta solo di un’altra storia da raccontare, e che come tale merita di essere ricordata. Non si tratta, insomma, di rincorrere una leggenda o di glorificare la figura di un barbaro, ma di dare il via a una ricerca scientifica, metodologica, basata sulle poche fonti storiche disponibili, per tentare di portare alla luce uno dei più incredibili tesori della Roma antica, che potrebbe essere ancora celato sotto il tranquillo scorrere del fiume.
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del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto |