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Paolini “Perché ritardo in denunce Occhiuto?”
Paolini “Perché ritardo in denunce Occhiuto?” 13 gen 14 “Le affermazioni fatte dal sindaco Occhiuto in merito alle pressioni e ai condizionamenti subiti dagli uffici comunali relativamente a concessioni, autorizzazioni, appalti e favoritismi sono di una gravità unica. Invocare l’intervento della magistratura per fare luce su pratiche riguardanti il governo della città che implicherebbero addirittura infiltrazioni mafiose non è problema di ordinaria amministrazione”. Lo afferma in una nota il leader del PSE Enzo Paolini. “La prima domanda che viene a porsi –scrive Paolini- è perché mai il sindaco Occhiuto denuncia soltanto ora condizionamenti e pressioni che evidentemente ha passivamente subito senza reagire per come avrebbe dovuto. Se comportamenti illegittimi ci sono stati, il sindaco Occhiuto li ha coperti col suo silenzio. Non solo è venuto meno ai suoi doveri istituzionali ma ha tradito la fiducia dei cosentini che gli hanno affidato la guida della città. Se troveranno fondamento le accuse rivolte a Occhiuto per come ha gestito fino ad oggi l’appalto e i lavori di Piazza Bilotti vorrà dire che siamo stati facili profeti quando per primi abbiamo denunciato irregolarità e violazioni di legge. A leggere quanto ampiamente pubblicato dagli organi di informazione siamo in presenza di denunce e accuse incrociate che non possono lasciare indifferente non solo la Procura, che già aveva avviato indagini sulle procedure seguite nei lavori di Piazza Bilotti, ma chiamano direttamente in causa il prefetto che istituzionalmente è chiamato a sovrintendere e controllare l’operato delle amministrazioni comunali. Quanto agli aspetti più prettamente politici il sindaco Occhiuto non può sottrarsi al dovere di venire in Consiglio e riferire sulla fondatezza o meno delle accuse che gli sono state mosse. La città è turbata e perplessa. Oggettivamente tardiva si configura la reazione di Occhiuto se mai ha subito pressioni e condizionamenti. Nella più benevola delle ipotesi è stato omissivo e per niente all’altezza del coraggio che avrebbe dovuto avere. Proporsi poi di lottare insieme a movimenti antagonisti impegnati in città contro il malaffare e la mala politica rivela una supponenza del tutto spropositata se si tiene conto delle accuse che gli sono state mosse”.
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