Neonato muore all'Annunziata, Procura Cosenza apre un fascicolo

04 lug 11 Nuovo caso di sospetta malasanità all'Ospedale dell'Annunziata di Cosenza. Una coppia di filippini infatti ha sporto denunzia sulla morte del loro neonato avvenuta ieri sera 24 ore dopo la nascita. Secondo i genitori del bimbo morto, pare, per un'insufficenza respiratoria, ci sarebbero state delle inadempienze da parte del personale sanitario. La donna avrebbe chiesto l'intervento dei sanitari ma solo dopo ore sarebbe stata sottoposta al cesareo. La Procura di Cosenza ha aperto un inchiesta emettendo un avviso di garanzia per il personale di servizo nel reparto di ostreticia e l'esame autoptico sul corpo del neonato. La donna al culmine della gravidanza avrebbe avuto forti contrazioni e dopo aver chiesto più volte l'intervento dei medici perchè dolori e contrazioni aumentavano avrebbe ricevuto risposte di pazientare perche' il giorno dopo le sarebbe stato praticato il cesareo. Ma nel pomeriggio visto che i dolori aumentavano la donna ha chiesto con insitenza di essere sottoposta a controllo. Nel tardo pomeriggio sono arrivati i controlli ed i medici hanno deciso di intervenire subito con il parto cesareo d'urgenza. Dopo le 23.30 però i medici hanno comunicato alla coppia che il bambino era deceduto per insufficenza respiratoria. Così i due genitori hanno sporto denuncia all'autorità giudiziaria che è subito intervenuta con l'apertura di un fascicolo. Un nuovo caso dopo quello di due partorienti morte alcuni giorni fa addensano nubi sulla sanità cosentina.

--- Morte neonato a Cosenza: Avvisi di garanzia per 5 medici

AO: fatto il possibile. L'Azienda ospedaliera di Cosenza ha diramato un comunicato in cui ricostruisce le fasi che hanno preceduto la morte del neonato, avvenuta nella tarda serata di ieri 24 ore dopo la nascita, e le procedure seguite dal personale medico. "La madre - si afferma nella nota - era stata ricoverata giorno 30 giugno, con diagnosi di nullipara alla 40.6 settimana di gravidanza. Alla donna, costantemente monitorata, come da protocollo, alla 41/ma settimana più un giorno, veniva praticata l'induzione farmacologica al travaglio di parto. Il battito fetale fino a quel momento si era mantenuto nei parametri. Alle 3,20 di ieri, verificando un tracciato cardiotocografico non più nella norma e la presenza di liquido tinto di meconio, alla rottura delle membrane, il medico di guardia stabiliva di effettuare il taglio cesareo. Il bambino, alla nascita, presentava parametri vitali soddisfacenti, ma veniva ricoverato in Neonatologia con diagnosi di distress respiratorio per sindrome da aspirazione meconiale. Giunto in terapia intensiva, veniva subito intubato e aspirato dalle vie aeree e dalla trachea e venivano eseguiti, come da linee guida, i lavaggi bronchiali con soluzione fisiologica e surfactante per tre volte consecutive, con monitoraggio della frequenza cardiaca, saturazione di O2, controllo diuresi, P.A e Rx torace. L' esame emogasanalitico mostrava acidosi metabolica,corretta con somministrazioni ripetute di bicarbonato. Veniva somministrato surfactante ed il piccolo veniva posto in ventilazione assistita". "Alle 8 del mattino - riferisce ancora l'Azienda sanitaria - compariva un massivo sanguinamento dal tubo endotracheale come da emorragia polmonare e si procedeva all'infusione di sangue , ma dalle 10 del mattino la situazione peggiorava. La SO2 rimaneva bassissima, nonostante la ventilazione meccanica spinta e venivano eseguiti diversi esami. Le condizioni del piccolo si deterioravano, venivano tentati approcci ventilatori ulteriori ed eseguite manovre rianimatorie, purtroppo senza alcun risultato. Alle 23,35 avveniva il decesso".

"Un neonato è morto nella tarda serata di ieri, per cause in corso d'accertamento, nell'ospedale Annunziata di Cosenza". Ne dà notizia, con un comunicato, la Direzione generale dell'Azienda ospedaliera. Per accertare le cause del decesso, avvenuto 24 ore dopo la nascita, l'azienda ospedaliera ha avviato un'indagine interna. L'azienda ha anche reso noto che "contestualmente all'assistenza clinica intensiva" sono stati costantemente "informati i genitori del piccolo, tramite la datrice di lavoro, per problemi linguistici, in almeno tre colloqui".