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    Una prova da bulli alla base dell'accoltellamento di Parco Robinson

     

     

    Una prova da bulli alla base dell'accoltellamento di Parco Robinson

    16 gen 11 Sarebbe stata una prova di coraggio per entrare in una banda di bulli l'incredibile motivazione dell'accoltellamento del pensionato avvenuto ieri a Parco Robinson. Ad appurare i fatti i carabinieri della Compagnia di Cosenza dove l'autore dell'aggressione si e' consegnato questa mattina dopo che i militari della Compagnia di Rende erano risuciti ad identificarlo a seguito delle numerose testimonianze raccolte. Il giovane, che e' stato denunciato alla Procura della Repubblica dei Minorenni per lesioni aggravate e porto abusivo di armi, durante l'episodio era in compagnia di un altro minore che doveva testimoniare il superamento della prova con l'avvenuto gesto teppistico. l'arma dell'aggressione, un coltello da cucina, era stato portato da casa. L'anziano, portato al pronto soccorso dell'Annunziata, ha avuto una prognosi di 8 giorni. Un gesto che lascia esterefatti per la sua incredibilita' e per come piccoli criminali crescano con episodi violenti del genere. Quasi fosse tutto un videogames. Un campanello d'allarme, un segnale pericoloso che bisogna presto raccogliere.

    Questi i fatti: Alle ore 11.00 circa di ieri mattina giunge una chiamata al 112 da parte di un cittadino che si trova all’interno del Parco “Robinson” di Rende il quale, molto spaventato, dichiara che un ragazzo ha colpito con un coltello un povero signore anziano che si trovava seduto su una panchina. Immediato l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Rende e dei medici e degli infermieri del 118. Il povero anziano è stato ferito con un’arma da taglio alla coscia destra. La ferita non è molto profonda ma perde molto sangue. I medici dell’ambulanza cercano subito di tamponare il sangue che fuoriesce e sono costretti anche a mettere dei punti per suturare la ferita. Il povero signore viene così accompagnato a casa e giudicato guaribile in 8 giorni per le lesioni riportate. Gli investigatori dell’Arma iniziano subito le indagini. Interrogano la vittima al fine di avere una descrizione completa dell’aggressore ma non riesce a fornire molti dettagli perché nel momento in cui è stata colpita era di spalle. I carabinieri cominciano così a sentire tutti i testimoni che forniscono una dettagliata descrizione dell’aggressore. I militari capiscono subito che si tratta di un ragazzo minorenne che era in compagna di un suo coetaneo. Si mettono immediatamente alla ricerca dell’autore dell’insano gesto. Iniziano così i controlli nei luoghi e locali frequentati abitualmente da ragazzi di 15-16 anni. Vengono setacciati bar, sale giochi, piazzette e campi sportivi ma non si riesce a trovare un soggetto che possa corrispondere alla descrizione fornita dai testimoni. Nel pomeriggio un ragazzo si presenta dai carabinieri di Cosenza e confessa di essere l’autore dell’aggressione al povero anziano. I militari di Rende prelevano immediatamente il minorenne che viene sentito alla presenza dei genitori. Il ragazzo dichiara che è stato proprio lui a compiere l’insano gesto. Fornisce dettagli ed il nome dell’altro ragazzo che era con lui al parco. Indica il luogo in cui è stato nascosto il coltello utilizzato che viene subito ritrovato dai carabinieri ancora sporco di sangue. I due ragazzi avevano pensato bene di non andare a scuola la mattina ma di recarsi a Rende. Il coltello era stato portato da casa. Ciò che è successo è chiaro ma gli investigatori rimangono sbigottiti quando comprendono che alla base del gesto non c’è una reale motivazione. Forse il ragazzo soffre di depressione o, cosa molto più probabile, doveva compiere un gesto di coraggio per essere ammesso all’interno di una comitiva di coetanei ed il suo amico non doveva fare altro che testimoniare che la prova era stata superata. Il minorenne autore dell’aggressione è stato denunciato alla Procura della Repubblica per i Minorenni per lesioni personale aggravate e porto abusivo di armi. Si spera ora che il ragazzo, insieme al compagno, possa capire veramente il disvalore del gesto commesso e, magari, chiedere scusa al povero anziano ferito.

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