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    Prove di chiusura per l'emittente Metrosat

     

     

    Prove di chiusura per l'emittente Metrosat

    05 gen 11 La situazione di difficoltà dell’emittente televisiva “Metrosat” si fa sempre più evidente e preoccupante. A denunciarlo in un comunicato il Direttivo dell’associazione dei giornalisti cosentini “Maria Rosaria Sessa”. Dopo le dimissioni di una collega giornalista -scrive l'Associazione dei giornalisti cosentini- ed il licenziamento di un operatore di ripresa nell’agosto del 2009 con la contestuale chiusura della sede distaccata della televisione a Rossano, in questi giorni dobbiamo registrare il licenziamento di un altro giornalista. Questo ennesimo, grave episodio accresce i timori che si sia avviata una fase di declino definitivo di questa emittente. I segnali che si muovono in questa direzione appaiono sempre più numerosi: basti pensare, ad esempio, al fatto che il telegiornale viene confezionato, così come ci viene riferito dagli stessi dipendenti dell’emittente, con immagini di repertorio e che sono sempre più rare ed episodiche le uscite delle troupe per realizzare servizi esterni. Del resto, fanno rilevare fonti interne alla struttura, la volontà di chiudere o, quanto meno, ridurre il personale e la produzione di trasmissioni si sarebbe manifestata già nel mancato accreditamento presso il Cosenza calcio, adempimento che si sarebbe dovuto compiere nel luglio scorso, e nella chiusura di una trasmissione sportiva, di una produzione su temi di spettacolo e di una sulle tematiche della vita politica. Sempre più spesso, poi, il palinsesto è coperto con repliche di trasmissioni. Anche la conduzione della rassegna stampa del mattino ha subito una riduzione: da due giornalisti si è passati ad uno. E ancora, soltanto il 22 dicembre scorso sarebbero stati pagati gli stipendi di luglio ed agosto, mentre nulla si sa di quelli degli ultimi quattro mesi. Ecco le ragioni della nostra fondata preoccupazione per quello che, a detta dei lavoratori dell’emittente, si manifesta come un lento declino, una sorta di progressivo spegnimento di una struttura in cui lavorano, ad oggi, quattro giornalisti, quattro operatori, un montatore, due tecnici ed un regista. Se la preoccupazione dei lavoratori di "Metrosat" dovesse diventare realtà, così come questa sorta di abbandono lascerebbe purtroppo prevedere, si finirebbe per apportare un duro colpo all’occupazione nella nostra provincia proprio in un settore come quello dell’informazione e della comunicazione che ha bisogno come dell’aria di presenze pluraliste a garanzia della libertà e della democrazia.. E tutti noi sappiamo quanto questo sia importante, soprattutto per un territorio come il nostro che ha bisogno più che mai di far sentire alta e forte la voce dei cittadini e dei vari “attori” civili e sociali.

     

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