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    Arnoni (La destra) “Cosenza ricorda i martiri delle foibe”

     

     

    Arnoni (La destra) “Cosenza ricorda i martiri delle foibe”

    10 feb 11 “Sono passati quasi settanta anni da quando, tra il 1943 e 1945, il maresciallo Tito, alla guida dell’esercito jugoslavo, diede il via ad una delle piu’ massicce opere di pulizia etnica che l’Italia e l’Europa ricordi”. È quanto dichiara in una nota il vice vegretario provinciale e segretario cittadino de “la Destra” di Cosenza, Michele Arnoni “Nella zona del Friuli Venezia Giulia –prosegue la nota- migliaia di nostri connazionali furono perseguitati dai partigiani slavi e gettati, il più delle volte ancora in vita l’uno legato all’altro: uomini, donne, anziani e bambini, rei solo di essere italiani, in quelle cavità naturali caratteristiche del paesaggio carsico chiamate foibe. Un eccidio, una vera e propria strage perpetrata dall’odio comunista e vergognosamente occultato, per oltre mezzo secolo, dall’intera classe politica italiana. Molto grave fu la responsabilita’ di Palmiro Togliatti e dell’allora PCI. Nessuno, prima della strage, alzo’ un dito per cercare di impedirla. Dopo, nessuno alzo’ la voce per urlare e condannare al mondo quel genocidio orrendo e rendendo cosi’ un po’ di giustizia a quelle vittime innocenti. La chiarezza e la verità sulle foibe venne sacrificata per i molti, troppi interessi internazionali che ruotavano nello scacchiere europeo. Cosi’ sulla verita’ e su quelle urla provenienti dalle cavita’ carsiche calo’ un lungo silenzio che duro’ per quasi sessant’anni. Fino a poco fa non c’era un solo rigo sui libri a documentare questo sterminio. Anche se da poco la politica ha deciso di istituzionalizzare il “giorno del ricordo” per commemorare i figli di questo Paese inghiottiti ancora in vita dalla terra e dei 350mila profughi istriano dalmati, sono del parere che per una parte del mondo politico e per un consistente numero di cittadini, questa vicenda del Friuli Venezia Giulia sia una strage negata. Un eccidio ancora non entrato a pieno titolo nella coscienza, nella memoria storica e collettiva degli Italiani. Non ci possono essere morti di serie A e morti di serie B, i caduti vanno rispettati e ricordati sia a destra che a sinistra, sia se sono state vittime dei rossi, dei bianchi o dei neri. 10 febbraio, per non dimenticare… Ecco perché abbiamo ritenuto di dover ricordare i martiri delle Foibe con uno striscione nella città di Cosenza e con un convegno a Terranova da Sibari insieme a Antonio Pucci, Raul Laffranchini, Luigi LIrangi, Francesco Dellamura”

     

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