Gaudio (Prc) “No ad apertura negozi il 12, sciopero della spesa” - Nuova Cosenza Quotidiano d'informazione della Calabria

Gaudio (Prc) “No ad apertura negozi il 12, sciopero della spesa”

09 feb 11 “Fino all’ultimo, questa sciagurata ma per fortuna morente esperienza amministrativa non perde l’occasione per assumere atteggiamenti e posizioni da cui occorre prendere le distanze, in quanto penalizzanti le fasce più deboli della popolazione. Così la lavata di mani dell’Amministrazione (di centrosinistra?), che rende liberi i titolari di attività commerciali di aprire o meno i propri negozi anche in una giornata festiva così rilevante per la comunità cosentina, penalizza evidentemente tutti i dipendenti che saranno costretti a lavorare persino durante la festa patronale!”. Lo afferma in una dichiarazione Francesco Gaudio, capogruppo del Partito della Rifondazione Comunista in Consiglio comunale. “Del resto, -prosegue Gaudio- l’ampliamento a dismisura dei possibili orari di apertura delle attività fino alla deroga agli obblighi di chiusura infrasettimanale, così come previsto da ordinanza del Sindaco dell’estate 2009 (che appare totalmente in linea con la revisione berlusconiana dell’art.118 della Costituzione in discussione in questi giorni), è di per sé onerosissima per lavoratrici e lavoratori. Sarebbe interessante verificare quanto turismo ed economia cittadina ne abbiano beneficiato, sappiamo bene invece che ne ha ricevuto danno (e non poco) chi è costretto a rinunciare a giornate importanti con la propria famiglia, i propri affetti, le proprie passioni. Sacrifici per chi lavora, già non tutelato, a volte ricattato, spesso al nero, quasi sempre con buste paghe “falsate”. Ma tutto questo non è stato mai d’alcun interesse per l’Amministrazione (di centrosinistra?) e la maggioranza che hanno malamente governato in questi cinque anni la città. Sarebbe significativo, eloquente, anzi dirompente, se le cosentine ed i cosentini sabato 12 si rifiutassero di fare acquisti, di entrare nei negozi. Uno SCIOPERO DELLA SPESA PER QUELLA GIORNATA che farebbe diventare un’operazione del tutto inutile il tenere le saracinesche alzate ed il costringere i dipendenti a lavorare e renderebbe vana la volontà di aprire in altre giornate festive. Gli acquisti si possono rinviare di un giorno, le spese si possono fare anche di lunedì. I diritti devono essere esigibili tutti i giorni, così come il praticare qualche piccola azione di solidarietà, simbolica e concreta”.