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    Omaggio a Monicelli, domani proiezione di un corto alla “Casa delle culture”

     

     

    Omaggio a Monicelli, domani proiezione di un corto alla “Casa delle culture”

    18 apr 11 Un cortometraggio, “Vicino al Colosseo c’è Monti” e un docu-film, “L’ultima zingarata”, omaggio ad “Amici miei”, a 35 anni di distanza dall’uscita del film, nel 1975. Sono i due preziosi documenti filmati che saranno proiettati domani, alle ore 18,00, nella Sala “Gullo” della Casa delle Culture per “La Storia in forma di Commedia”, il tributo-retrospettiva dedicato al regista Mario Monicelli dall’Amministrazione comunale di Cosenza, con il sostegno della Fondazione Bonino-Pulejo, e che è giunto al suo penultimo appuntamento. “Vicino al Colosseo c’è Monti” è il cortometraggio che Monicelli girò nel 2008 e che può definirsi un vero e proprio atto d’amore nei confronti del quartiere Monti di Roma, dove il regista abitò per lungo tempo, fino a prima di morire. Monti è una delle ultime zone popolari della capitale (anche se stracolma di artisti e ricchi alla moda), stretta tra Via Nazionale, Via Cavour e Via dei Fori Imperiali. È ancora oggi un microcosmo nel quale tutti si conoscono e tutti parlano tra di loro. Nel cortometraggio, prodotto dal calabrese Gianvito Casadonte e nato da un'idea di Chiara Rapaccini, illustratrice e scrittrice di grande talento nonché moglie del regista toscano, Monicelli, accompagnato da un operatore, passeggia per il rione, si fa fare la barba dal barbiere, entra dal macellaio, in una scuola di musica, nei negozi. È uno sguardo sereno, partecipativo ma misurato, un onesto tentativo di raccontare la vita quotidiana di uno degli ultimi angoli di Roma ancora caratterizzati dalla comunicazione umana e sociale. Il docu-film “L’ultima zingarata”, invece, è la riproposizione del funerale del Perozzi (l’attore era Philippe Noiret), uno dei personaggi del celebre film di Monicelli “Amici miei” (divenuto oggetto di culto) e che è la scena con la quale il film, uscito nel 1975, si chiudeva. Diversamente da quanto voluto dal Melandri (l’attore era Gastone Moschin), altro personaggio chiave di “Amici miei”, il funerale del Perozzi aveva raccolto poche decine di persone. Ne “L’ultima zingarata”, uscito nelle sale un anno fa, le cose vanno diversamente. Ideato e prodotto da Francesco Conforti e diretto da Federico Micali e Yuri Parrettini, il docu-film è un omaggio al film-culto del 1975, a distanza di 35 anni. Con esso, la città di Firenze celebra una delle pellicole nelle quali si sente meglio rappresentata e lo fa girando nuovamente la scena del funerale, questa volta con una partecipazione di oltre mille persone chiamate a raccolta in Piazza Santo Spirito per un rito funebre onirico e surreale che asseconda stavolta i desiderata del Melandri. Una delle perle del documentario è l’intervista inedita a Monicelli, nel corso della quale il regista racconta anche l’origine delle “zingarate” che erano l’humus del film “Amici miei”. Nel documentario si rivedono gli stessi protagonisti del film cult del ’75: da Gastone Moschin a Milena Vukotic, da Maurizio Scattorin (il figlio del Perozzi) a Tommaso Bianco (il fornaio “becco”). Ovviamente si sprecano anche i riferimenti agli altri personaggi di “Amici miei”: il conte Mascetti (Ugo Tognazzi), il Necchi (Duilio Del Prete) e il Sassaroli (Adolfo Celi). “L’ultima zingarata” è stato presentato alla 67a edizione della Mostra del cinema di Venezia.

     

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