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    Qualità dell’aria ed efficacia politiche mobilità sostenibile

     

     

    Qualità dell’aria ed efficacia politiche mobilità sostenibile

    22 apr 10 Comune di Cosenza ed ArpaCal – l’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria – hanno presentato alla stampa il “Primo Rapporto sulla qualità dell’aria a Cosenza”, relativo all’anno 2009. Ma l’Assessore alla mobilità Agostino Conforti – artefice dell’iniziativa che ha coinvolto anche il collega Roberto D’Alessandro, delegato all’Ambiente – ha opportunamente evidenziato che “l’occasione sancisce una forma di partenariato stabile tra Comune ed ArpaCAl che, dopo questi primi rilevamenti con centraline fisse, sta già continuando e andrà avanti con il monitoraggio attraverso mezzo mobile su sei “obiettivi sensibili” individuati in p.zza Fera, p.zza Zumbini, p.zza Autolinee, p.zza 11 Settembre, p.zza Riforma e p.zza dei Bruzi”. Me veniamo ai dati salienti di questa prima ricognizione effettuata con due cabine di monitoraggio fisse – una in prossimità della Città dei Ragazzi e l’altra presso lo svincolo sud dell’Autostrada SA-RC – che, installate tra gennaio e febbraio del 2009, hanno misurato costantemente, da marzo sino a dicembre dell’anno scorso, la qualità dell’aria. A riferire i dati la Dirigente responsabile del servizio tematico Aria di ArpaCal, Claudia Tuoto la quale, dopo la doverosa citazione di tutte le sostanze inquinanti per le quali si è proceduto alla misurazione ed i relativi criteri, ha affermato che “la qualità dell’aria a Cosenza è sufficientemente buona, non c’è stato superamento delle soglie normative, fatta eccezione per un leggero superamento del PM10, ovvero il livello meno dannoso delle polveri sottili, nella zona dello svincolo autostradale. Non si fa fatica ad attribuirlo, sì ad una maggiore densità di traffico, ma anche alla presenza in prossimità di diversi cantieri edili”. Illuminanti anche le fasce orarie di maggiore ‘inquinamento’: al mattino, dalle 8 alle 10, e la sera dalle 18 alle 20, che significa nei momenti della giornata di maggiore flusso di macchine in entrata ed in uscita. “Dal 29 marzo – ha ribadito la dottoressa Tuoto – è iniziata la campagna di rilevamenti con mezzo mobile, partendo da p.zza 11 Settembre dove possiamo già dire che la concentrazione di polveri sottili è davvero bassissima”. Un dato quest’ultimo che fa riaffermare all’assessore Conforti come queste occasioni di monitoraggio debbano essere viste anche come cartina di tornasole dell’efficacia degli interventi posti in essere dall’Amministrazione in termini di mobilità. L’attuazione di politiche di pedonalizzazione, ad esempio, si conferma come valido strumento a favore di una città che si definisca vivibile. “La filosofia di questa Amministrazione è la mobilità sostenibile – afferma Conforti – ed i dati ci dicono dell’incidenza dei nostri interventi in questa direzione sulla qualità dell’aria”. L’assessore Conforti lancia poi un messaggio in direzione della Regione. “Il nostro parco macchine e motocicli – rivela – è tra i più vecchi a livello nazionale, i nostri autoveicoli privati sono per la maggior parte Euro 0 ed Euro1. Alla Regione chiediamo di promuovere un meccanismo di rottamazione regionale, come si sta facendo già in altre regioni italiane”. Non solo di inquinamento dell’aria si occupa l’ArpaCal, lo ricorda il direttore provinciale Pina Fiumanò, esprimendo compiacimento per il fattivo partenariato con l’Amministrazione comunale alla quale riconosce particolare sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali e delle conseguenti politiche di risanamento. E ce n’è una, in particolare, che ‘affligge’ gli amministratori, è la querelle sull’elettrodotto Mucone, che lambisce una zona di via Popilia. Non può fare a meno l’assessore D’Alessandro di fornire una ulteriore informativa sullo stato dell’arte, anche alla luce di una recente riunione del tavolo operativo che a suo tempo l’Amministrazione istituì con i soggetti interessati, compreso il comitato spontaneo di cittadini a tutela del proprio diritto alla salute. “E’ noto ormai – ricorda infatti Roberto D’Alessandro – che i rilevamenti effettuati proprio da ArpaCal, seppure riferiscano di parametri nella norma, inducono a considerare l’inquinamento elettromagnetico in quella zona quale fattore di rischio per l’insorgenza di tumori. È un dato epidemiologico, intendiamoci, che non deve essere amplificato ma non può nemmeno essere ignorato. E noi non lo stiamo affatto ignorando. Vorremmo però che l’ente gestore dell’elettrodotto, Terna, si presentasse alle nostre riunioni e ci desse l’ausilio tecnico necessario a stilare un progetto, risolutivo del problema, che ben volentieri vedrà il Comune parte attiva nella ricerca degli stanziamenti, siano essi regionali o ministeriali, per poterlo attuare”.

     

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