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Vertenza Città dei Ragazzi, parlano i lavoratori

 

Vertenza Città dei ragazzi, i lavoratori denunciano: Colti con le mani nella marmellata

28 nov 09 “Può succedere, nella storia delle vertenze sindacali, che i lavoratori sentano piena rispondenza tra le loro aspettative e la linea tenuta da un sindacato. Può succedere che non ci si senta venduti nemmeno di un grammo nella propria dignità lavorativa. Può succedere di trovare, nelle persone che fanno il sindacato, uomini e donne capaci di sposare cause importanti, spendendosi con passione”. Lo scrivono in una nota i lavoratori della Città dei ragazzi. “Certo, -spiegano- quando questo succede i poteri forti iniziano ad annaspare, perchè sentono franare il terreno della loro incontestata protervia, iniziano a perdere il controllo delle loro azioni, fino ad arrivare ad attaccare alla cieca.
Ebbene, mercoledì scorso, nella Casa Comunale, è successo che i rappresentanti di questa amministrazione, colti come bambini con le mani nella marmellata mentre si apprestavano a firmare nella massima segretezza un contratto di gestione, abbiano proprio perso il controllo delle loro azioni, rifiutando qualsiasi forma di confronto democratico con lavoratori di Biblioteca e Città dei Ragazzi, assumendo atteggiamenti talmente provocatori da rasentare, quelli sì, una violenza fine a se stessa.
Ora, quindi, è la volta degli attacchi alla cieca: in una nota stampa diramata dall’Amministrazione Comunale, infatti, viene contestato di fatto alla CGIL ed in particolare a Delio di Blasi, di essere dalla parte dei lavoratori , senza se e senza ma, con lealtà e con estrema correttezza.

Prendendo in riferimento proprio la suddetta nota vorremmo, dunque, riportare un minimo di verità in una vicenda controversa fin dal suo inizio:

  1. il Comune di Cosenza, mercoledì scorso, ha inteso sottoscrivere un contratto relativo alla gestione di Città e Biblioteca dei Ragazzi, anticipando di una settimana il pronunciamento del TAR in relazione ad un ricorso inoltrato da altra cooperativa che contesta l’iter della gara di aggiudicazione;
  2. il Comune di Cosenza, che difende la fretta e legittimità di tale scelta parlando di importanti servizi da rendere alla città, ha di fatto, da giovedì scorso, sospeso l’erogazione di tali servizi. La stessa amministrazione, inoltre, non pare abbia mai dedicato particolare cura alle strutture rivolte ai bambini e ai ragazzi della nostra città, prova ne è il fatto che contestualmente alla stipula di tale contratto un intero scrigno di Città dei Ragazzi veniva sottratto ai suoi utenti per ospitare una mostra ornitologica (evento lontano mille anni luce dalla vocazione della struttura anche solo dal punto di vista igienico e sanitario);
  3. il Comune di Cosenza, che parla nella propria nota di una gara trasparente ed aperta a tutti, dovrebbe rendere pubblici anche solo i verbali di aggiudicazione della stessa gara, pagine che raccontano da sole la vergogna e la tristezza di tale vicenda;
  4. il Comune di Cosenza, piuttosto che adoperarsi nella mistificazione della realtà, dovrebbe riconoscere di aver approvato un progetto di gestione che proponeva l’assunzione di una decina di unità lavorative rispetto ai 33 dipendenti al momento impiegati. Che oggi, quindi, l’ATI che si è aggiudicata la gara ritorni, finalmente, sui suoi passi manifestando un atteggiamento di apertura (tutto ancora da verificare) rispetto al primo netto rifiuto di ottemperare all’art 37 del contratto nazionale delle cooperative sociali in materia di cambio di gestione, non può che essere frutto dei lunghi mesi di lotta messi in campo da sindacato e lavoratori;
  5. il Comune di Cosenza, infine, anziché meravigliarsi dell’atteggiamento di persone chiamate a svolgere un importante compito educativo (non ci pare ci sia mai stata una contestazione sull’atteggiamento degli operatori in 14 anni di servizi resi ne da parte dell’amministrazione comunale nè da parte degli utenti),  si interroghi sui propri rappresentanti istituzionali, che, a partire dal Vice Sindaco, hanno tenuto, mercoledì, un comportamento irresponsabile ed antidemocratico.

 

 

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