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Economia e Finanza
dal 17/9/04 al 12/2/05

 

Prossima, a Vibo, l’apertura del più grande centro commerciale calabrese

12/02 Sono iniziati da qualche giorno, nella zona industriale di Vibo Valentia, i lavori di costruzione di quello che e' destinato a diventare il piu' grande centro commerciale della Calabria. Su 65 mila metri quadrati di superficie sara' realizzato un complesso di 50 mila metri quadrati su due piani. Il resto dell' area e il terrazzo del complesso faranno da parcheggio ai visitatori. ''Dal punto di vista economico e dell' occupazione - spiega il presidente del Consorzio industriale di Vibo Valentia, Nazzareno Salerno - avremo un grande ritorno. Percio' il Consorzio ha valutato di particolare interesse la richiesta di cessione dell' area ad una societa', la Gam di Cosenza, gia' proprietaria di alcuni grandi centri commerciali calabresi''. ''Nel progetto del nascente centro commerciale - riferisce un comunicato - sono previste tre aree: food, non food e abbigliamento. In quest' ultima area, attorno a una corte centrale, saranno realizzati 50 negozi all' interno di eleganti gallerie. Nello spazio all' aperto, inoltre, e' previsto il servizio allamericana, con asporto del cibo in vassoio e consumazione in automobile. Tutte queste attivita', una volta entrate a regime, secondo le stime della Gam, richiederanno tra 250 e 280 dipendenti''. ''Questa e' la conferma - conclude il presidente Salerno- che Vibo Valentia sta tornando ad essere una piazza commerciale molto ambita. Il Consorzio industriale, se si presenteranno le occasioni, ha intenzione di incoraggiare iniziative nel terziario, un settore trainante per tutta l' economia dellaprovincia e in grado di dare risposte a tutte quelle persone che ogni giorno chiedono lavoro, lavoro e lavoro''. ''I lavori del centro commerciale - e' detto ancora nel comunicato - si concluderanno entro l' anno. In alcune attivita' e' prevista l' operativita' immediatamente successiva alla consegna dei lavori''.

Il Governo firma il contratto per l’insediamento industriale di San Marco Argentano

11/02 Uno stabilimento industriale destinato alla produzione di ortaggi, tuberi precotti e surgelati, cereali e zuppe sorgera' a San Marco Argentano, nel cosentino. L' investimento complessivo, gia' operativo, e' di oltre 32 milioni di euro. A regime e' prevista l' occupazione di 215 dipendenti. Il contratto di localizzazione e' stato siglato oggi a Roma dal ministero dell' Economia e delle finanze, dal Ministero delle Attivita' produttive, dalla Regione Calabria e da Sviluppo Italia. Il programma degli interventi era gia' stato approvato lo scorso luglio dal Ministero delle Attivita' Produttive. Il contratto di localizzazione, e' scritto in un comunicato di Sviluppo Italia, e' il nuovo strumento operativo dedicato alle imprese straniere che intendono investire in Italia, promosso da Sviluppo Italia in collaborazione con il Ministero delle Attivita' Produttive ed il Ministero dell'Economia e delle Finanze. Il contratto, stipulato tra Sviluppo Italia, Amministrazione pubblica a livello centrale e locale e impresa, ''garantisce disponibilita' di infrastrutture e aree industriali, certezza nei tempi di insediamento, erogazione degli incentivi finanziari e sostegno alla ricerca e alla formazione''. Il progetto approvato fa capo alla societa' Vegitalia, partecipata al 40% dalla multinazionale giapponese Kagome Co. e da altri tre soci italiani. ''Il gruppo nipponico - e' scritto nella nota - e' uno dei principali operatori mondiali nel settore della produzione di alimenti e bevande, con un fatturato superiore ad un miliardo di dollari. La realizzazione di una nuova unita' produttiva in Calabria risponde alla strategia di espansione del gruppo a livello europeo. Il 67% della produzione sara' destinato al mercato italiano, mentre il 33% sara' esportato all' estero, soprattutto in Inghilterra e Francia''. L' attivita' dello stabilimento si basera' su due linee di produzione di ortaggi e tuberi per una capacita' oraria complessiva di 2.300 kg, una linea di lavorazione di legumi e cereali con una capacita' produttiva oraria di 1.000 kg, una linea di produzione di pastellati con una capacita' produttiva oraria di 500 kg, una linea di repacking e una di confezionamento. ''Per attrarre investimenti esteri - ha sostenuto l' amministratore delegato di Sviluppo Italia, Massimo Caputi - il nostro Paese deve garantire agli imprenditori affidabilita', certezze e tempi rapidi. Il contratto di localizzazione riesce a rispondere a queste esigenze e l' esperienza di Vegitalia e' stata sicuramente positiva. L' approvazione del contratto di Vegitalia fa seguito a quella del progetto di investimento di Roccoforte in Sicilia e a breve saranno siglati anche i contratti di localizzazione di Donnafugata in Sicilia e Cfp in Sardegna. Questo dimostra che il Mezzogiorno ha tanto da offrire in termini di opportunita' e competitivita'''.
L' accordo che porta in Calabria il gruppo Kagome e' stato firmato anche dal ministero dell'Economia e dal ministero delle Attivita' Produttive al fine di garantire disponibilita' di infrastrutture e aree industriali, certezza nei tempi di insediamento, erogazione degli incentivi finanziari e sostegno a ricerca e formazione. La realizzazione di una nuova unita' produttiva in Calabria risponde alla strategia di espansione del gruppo a livello europeo, considerando che la multinazionale giapponese Kagome Co. (che partecipa al progetto tramite la societa' Vegitalia S.p.a., con il 40% ed altri tre soci italiani) e' uno dei principali operatori mondiali nel settore della produzione di alimenti e bevande, con un fatturato superiore ai tre miliardi di dollari. Lo stabilimento che sara' realizzato sara' di oltre 21mila mq coperti nell'area industriale del Fullone (dove vi sono gia' piu' di venti unita' produttive). La scelta della zona presenta numerosi vantaggi sia per gli aspetti logistici (vicina ad una stazione ferroviaria, distante 80 Km dall'aeroporto di Lamezia Terme e 120 Km dal porto di Gioia Tauro) sia per la posizione centrale rispetto al bacino agricolo di approvvigionamento, tra i piu' importanti della Calabria, che comprende la media Valle del Crati, la piana di S.Marco Roggiano e la piana di Sibari. L'attivita' dello stabilimento si basera' su due linee di produzione di ortaggi e tuberi per una capacita' oraria complessiva di 2.300 Kg. ''Per attrarre investimenti esteri - ha dichiarato Massimo Caputi, l'amministratore delegato di Sviluppo Italia - il nostro Paese deve garantire agli imprenditori affidabilita', certezze e tempi validi. Il contratto di localizzazione riesce a rispondere a queste esigenze e l'esperienza di Vegitalia e' stata sicuramente positiva''.

Incontro Confidi Magna Grecia – Banche, in Confindustria

10/02 Fare il punto sulle attività svolte nel corso del 2004 e individuare modalità operative condivise attraverso le quale sviluppare, nel 2005, le relazioni e tra il Confidi Magna Grecia e gli Istituti di Credito con esso convenzionati.
Questo è l’obiettivo di un incontro previsto per venerdì mattina, con inizio alle ore 10.00, presso l’Associazione degli Industriali di Cosenza ed organizzato proprio dal Confidi Magna Grecia che, con questa iniziativa, intende rafforzare ancora di più il rapporto con le Banche convenzionate per affrontare meglio le sfide dei prossimi mesi con l’auspicio che, grazie alla sinergia ed alla condivisione di progetti ed obiettivi con le Banche partners, si possano raggiungere risultati sempre più importanti che vanno nell’ottica di sostenere le PMI del territorio, aiutandole e supportandole non soltanto nell’accesso al credito ma, anche, nelle loro decisioni di natura finanziaria e di sviluppo.
“Il nuovo quadro legislativo – ha affermato il presidente del Confidi, Francesco Coscarella – ci impone scelte fondamentali e decisive per il nostro futuro. Su questo, ma anche sulle iniziative che porteremo avanti nei prossimi mesi, auspichiamo il coinvolgimento ed il contributo fattivo degli Istituti di Credito”.

Ass. Gentile. “Dieci milioni di euro disponibili per le imprese artigiane”

10/02 Dieci milioni di euro sono disponibili per le imprese artigiane calabresi. Lo si apprende da una nota dell'Assessore alle Attivita' Produttive, Pino Gentile, il quale sostiene inoltre che ''sono stati finalmente sbloccati i fondi che la Giunta regionale aveva stanziato nel dicembre scorso, su proposta del Dipartimento alle Attivita' Produttive per far fronte alle 1.150 domande di finanziamento pervenute dopo la scadenza del bando a sportello che la Regione aveva attivato nel 2004''. A tale decisione la Giunta regionale e' giunta dopo un protocollo d'intesa tra l'Assessore Gentile ed i vertici delle organizzazioni Artigiane calabresi nel quale si era deciso, per dare risposta a tutte le domande, di finanziare solo operazioni di leasing e credito agevolato. Regione ed Artigiancassa, in seguito al reperimento prima ed al successivo sblocco dei fondi, attiveranno in tempi brevi le procedure per l'ammissione a finanziamento delle imprese artigiane che hanno avanzato richiesta di contributo. ''La Giunta Regionale - sostiene Gentile - ha onorato l'impegno da me assunto il 12 ottobre 2004 con le organizzazioni regionali dell'artigianato in Calabria, e formalizzato in un protocollo d'intesa sottoscritto dalla Regione e dai responsabili delle predette organizzazioni. Voglio sottolineare che questo e' solo l'ultimo di una serie di provvedimenti della Giunta Chiaravalloti in favore dell'artigianato calabrese. Questo ulteriore stanziamento si aggiunge agli oltre 16 milioni di euro stanziati negli anni 2003 e 2004, che hanno incentivato investimenti produttivi per oltre 42 milioni di euro e circa 500 nuovi occupati. Voglio ricordare, inoltre, che per quanto concerne l'accesso al credito delle imprese artigiane, la Regione compartecipa, con un impegno per il 2004 di 2,5 milioni di euro al 'Fondo Europeo di Investimenti' che garantisce con un contributo del 50% l'accesso al credito delle imprese artigiane attraverso la Fidart e consentira' di attivare prestiti per 36 milioni di euro alle imprese artigiane calabresi''. ''Va infine considerato - ha concluso Gentile - che numerose imprese artigiane figurano tra le quasi 2.000 aziende beneficiarie di contributi concessi con leggi Sabatini e 598, con un intervento regionale di circa 117 milioni di euro che solo nella presente legislatura ha generato investimenti privati per 341 milioni di euro. Alla luce dei dati che ho solamente accennato credo di poter affermare, senza poter essere smentito, che questa Giunta regionale ha tenuto nella massima considerazione le esigenze dell'artigianato calabrese, con uno sforzo finanziario e normativo senza precedenti nella storia dell'amministrazione regionale calabrese''.

Nasce lo sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese

10/02 Regione Calabria, Unioncamere Regionale e Istituto Nazionale per il Commercio con l'Estero hanno costituito lo Sportello regionale per l' internazionalizzazione delle imprese ''Sprint Calabria''. Lo si e' appreso da una nota del Presidente della Camera di commercio di Catanzaro e dell'Unioncamere Calabria, Paolo Abramo. L'accordo e' stato sottoscritto per la Regione Calabria e per l'Unione Regionale rispettivamente dal dirigente generale dell'Assessorato alle Attivita' Produttive, Stefano Torda e dal segretario generale dell'Unioncamere Calabria, Maurizio Ferrara. ''La nuova struttura - ha detto l'Assessore alle Attivita' Produttive, Giuseppe Gentile - e' frutto della sottoscrizione di un accordo di programma intervenuto recentemente tra Regione e Ministero delle attivita' produttive al fine di creare le massime sinergie tra l'azione regionale e quella nazionale per migliorare l'intervento pubblico in favore del sistema produttivo calabrese. La regione Calabria ha inteso avvalersi della collaborazione dell'Unione Regionale delle Camere di Commercio della Calabria in quanto ente capace di modulare le finalita' dell'intervento a sostegno dello sviluppo imprenditoriale locale e di conoscere l'articolata realta' economica delle diverse province''. ''La rete dello sportello 'Sprint-Calabria' - ha concluso Gentile - si articolera', infatti, anche attraverso cinque diramazioni provinciali che avranno la loro naturale postazione presso le singole Camere di Commercio, che dovranno garantire l'interfaccia con il pubblico''. La rete degli sportelli ''Sprint'' realizzera' attivita' promozionali e di sensibilizzazione delle imprese sul territorio e avra' il compito di stimolare la domanda interna attraverso l'erogazione di servizi qualificati. ''Quello che occorreva alle nostre imprese - ha detto Paolo Abramo - era una struttura deputata a promuovere azioni finalizzate alla divulgazione dei vantaggi e delle opportunita' per l'impresa che si internazionalizza ed in grado di porre in essere azioni di sensibilizzazione sulle tematiche dell'internazionalizzazione attraverso il contatto diretto e costante con l'impresa; serviva, insomma, una rete capace di promuovere le produzioni calabresi sui mercati esteri stimolando possibili sinergie tra imprese del territorio ed imprese di Paesi terzi''. Tra le attivita' promozionali di ''Sprint'' anche l'organizzazione di missioni commerciali all'estero , con la realizzazione di brochure informative e la divulgazione delle opportunita' e delle potenzialita' del territorio calabrese all'estero,allo scopo di attrarre investimenti. Attraverso lo sportello sara' effettuata anche l'erogazione di servizi formativi, di orientamento, informativo-promozionali, finanziari, assicurativi, doganali e certificativi. ''Tutto questo - ha concluso Paolo Abramo - partendo dai bisogni dell'impresa-utente perche' solo attraverso un serio check-up aziendale si possono predisporre gli strumenti piu' adeguati ed il tipo di assistenza necessaria a supporto dell'impresa''.

Riparte la “de Tomaso” calabrese. Approvato un progetto per produrre un SUV russo

07/02 La UE ha approvato il finanziamento per costruire in Calabria il SUV russo Simbir e le nuove Pantere e Vallelunga. Imminente la vendita a un fondo privato inglese. Lo annuncia la De Tomaso. Il primo segnale e' arrivato dalla Commissione Europea di Bruxelles, che lo scorso 19 gennaio ha dato il via libera definitivo per l' aiuto di stato di 81 dei 136 milioni di Euro necessari per la realizzazione di un impianto di produzione di automobili a Cutro, in provincia di Crotone. Annunciato nel 2000, questo progetto dunque riparte, nonostante abbia dovuto superare due momenti critici: la morte di Alejandro De Tomaso il 21 maggio 2003 e la successiva messa in liquidazione da parte degli eredi, della De Tomaso Modena lo scorso 25 maggio. Mentre sono rimaste pienamente operative la De Tomaso Consortile e soprattutto la Uaz Europa. Quest'ultima infatti, oltre ad essere l' unica titolare della commercializzazione in Europa del Suv estremo Simbir, prodotto sinora in Russia dalla UAZ , ha portato avanti negli ultimi mesi tutta la parte progettuale e di collaudo per realizzare e mettere a norma europea questa vettura che avra' il telaio della Uaz ed un motore Iveco. Bisogna, ora in pratica, solo produrla. Il passaggio a Bruxelles del finanziamento, spalanca quindi le porte anche alla commercializzazione del Simbir, la cui rete di concessionari europei e' gia' stata determinata. L' altra mossa riguarda i 55 milioni di Euro che la De Tomaso deve immettere di mezzi propri. Ma gli interrogativi su questi capitali, essendo in liquidazione la capogruppo De Tomaso Modena proprietaria del marchio e dei progetti, stanno per dissolversi. Ambienti vicini all' azienda fanno sapere che e' prossima la cessione di tutto il gruppo ad un fondo privato. Isabell Haskell, vedova ed erede unica di Alejandro De Tomaso, firmera' entro febbraio e da quel momento il reperimento dei mezzi per realizzare l' impianto di Cutro non saranno piu' un problema, anzi si dovra' fare in fretta. Le norme della Commissione Europea pongono infatti precise scadenze perche' l' operazione possa essere conclusa con le modalita' approvate.

Mercoledì 9 a Lamezia la consegna delle agevolazioni 215/92 alle imprenditrici calabresi

07/02 Saranno consegnati mercoledi' 9 febbraio, nel corso di una manifestazione che si svolgera' nel Centro servizi avanzati di S. Pietro Lametino, i decreti di concessione delle agevolazioni a 290 imprenditrici calabresi titolari delle imprese beneficiarie delle agevolazioni previste dalla legge 215/92. Lo riferisce un comunicato dell' Ufficio stampa della Giunta regionale. Alla manifestazione parteciperanno il presidente della Giunta regionale Giuseppe Chiaravalloti e l' assessore regionale alle attivita' produttive, Giuseppe Gentile.

Chiaravalloti:”Il progetto Mezzogiorno è un sussulto di vitalità”

04/02 ''Il progetto Mezzogiorno e' un sussulto di vitalita' per delle regioni sempre a rimorchio di altre idee portate da fuori che si impongono come culture egemoni''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Chiaravalloti che ha preso parte questo pomeriggio agli stati generali dell'economia, svoltisi nella sede di Assindustria Salerno. Chiaravalloti era l'unico presidente delle regioni meridionali presenti all' assise. ''I furbissimi miei colleghi Bassolino e gli altri, hanno pensato bene di delegare gli assessori al ramo piu' preparati. Io sono l' unico non impegnato nelle competizioni nazionali e sono nel semestre di Nerone''. Chiaravalloti ha dichiarato inoltre che ''il problema del Mezzogiorno e' il problema dell'Europa''. Secondo il presidente della Regione Calabria bisogna recuperare un credito storico. ''L'Europa - ha affermato - ha capito che le aree depresse sono una zavorra per tutti i Paesi. L' Italia, invece, sta impegnando piu' tempo a maturare questa consapevolezza. La Calabria - ha concluso Chiaravalloti - ha una dotazione infrastrutturale del 42 per cento inferiore alla media nazionale''.

Chiaravalloti aderisce all’iniziativa di Confindustria, “Economia Sud”

03/02 Un ampio dibattito ed un confronto sullo stato dell' economia meridionale. E' quanto intende sollecitare un' iniziativa promossa dalla Confindustria che, nell' ambito del Comitato Mezzogiorno, ha elaborato un documento denominato ''Progetto Mezzogiorno'', presentato e fatto proprio dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo e dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil e dalle altre categorie. Sul documento ha voluto aprire il confronto, dopo una riunione straordinaria del Comitato Mezzogiorno di Confindustria, l' Assindustria di Salerno che ha invitato per domani i Presidenti delle Giunte regionali del Mezzogiorno per illustrare il testo sottoscritto ed individuare i punti di forza, definendo concrete azioni di sviluppo. All' iniziativa - secondo quanto riferisce una nota del portavoce della Regione Calabria - hanno aderito, insieme al presidente Giuseppe Chiaravalloti, anche gli altri ''Governatori'' del sud.

In aumento i consumi di energia in Calabria

02/02 I consumi di energia elettrica sono cresciuti dello 0,4% nel 2004 rispetto al 2003. Il totale dell'energia richiesta in Italia è stato pari a 322 miliardi di kWh. E' cresciuta anche del 2,5% la produzione nazionale. E' quanto ha reso noto il Gestore nazionale della rete elettrica nei dati di pre-consuntivo sui consumi nazionali relativi al 2004. Il risultato, si legge nella nota, ha risentito di fattori calendariali (5 giornate lavorative in più rispetto al 2003) e di fattori climatici (temperature medie mensili più basse in estate e più alte in inverno, rispetto all'anno precedente). Depurata da questi effetti la variazione è pari a +0,8%. Dall'analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale l'andamento dei consumi, registrato nel 2004 rispetto al 2003, è stato disomogeneo sul territorio nazionale: si è avuta, infatti, una crescita superiore alla media (+2,1%) nell'area della Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, in Sardegna (+1,6%) e nell'area della Toscana ed Emilia Romagna (+1,6%), mentre si è registrata una diminuzione della domanda in Lombardia (-1,3%), nel Triveneto (-0,9%) e nell'area del Piemonte e Valle d'Aosta (-0,4%). I 322 miliardi di kWh richiesti risultano distribuiti, complessivamente, per il 45,9% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24,5% al Sud. Nel 2004 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l'85,8% con la produzione nazionale e per la quota restante (14,2%) dal saldo con l'estero, in forte diminuzione rispetto all'anno precedente (-10,5%). Il calo del contributo estero si spiega con le riduzioni delle importazioni di energia elettrica che, iniziate a partire da settembre 2003 per esigenze di sicurezza del sistema, si sono protratte fino a tutto ottobre 2004. Complessivamente la produzione nazionale netta (276,3 miliardi di kilowattora) è aumentata del 2,5% rispetto al 2003. In particolare, si sono registrati incrementi per la produzione termoelettrica (+0,7%), idroelettrica (+10,1%), eolica (+25,6%) e geotermoelettrica (+1,6%). Altri due fenomeni hanno caratterizzato l'andamento della richiesta nel 2004, conclude la nota, sono stati la nuova punta storica di domanda sulla rete elettrica nazionale, pari a 53.606 megawatt, registrata lo scorso 16 dicembre, e superiore dello 0,4% rispetto all'anno precedente; ed il nuovo picco di domanda nel periodo estivo, verificatosi il 23 luglio in concomitanza con una forte ondata di caldo, pari a 53.507 megawatt e superiore dello 0,8% rispetto al 2003.

Aumenta il numero di imprese in Italia. In Calabria la maggiore vitalità

02/02 Sfiora quota sei milioni il numero delle imprese registrate presso le Camere di Commercio al 31 dicembre 2004. Di queste, secondo la rilevazione di Unioncamere, che per la prima volta ha incluso nella propria indagine anche l'universo delle imprese agricole, quasi 48.00 sono società di capitali, (erano poco più di 29.000 nel 1998), 13.700 sono società di persone e 26.728 le ditte individuali. E' il Sud l'area in cui, percentualmente, il numero delle imprese è cresciuto in misura più rilevante: il 33,2% delle imprese registrate si concentra infatti nel Mezzogiorno, con un incremento del +0,8% rispetto al 1998 . Stabile invece l'andamento demografico di Nord e Centro, con variazioni che dal '98 ad oggi risultano minime. In flessione invece il numero della aziende del Nord-Est che , sullo stesso periodo, registra un calo pari a 0,8 punti percentuali. Dato che, spiegano da Unioncamere "non va interpretato in maniera assolutamente negativa, perché riflette anche modificazioni necessarie e inevitabili in quel tessuto sociale, e soprattutto sta ad indicare anche un fenomeno di accorpamento e quindi di crescita delle aziende stesse". La Calabria, con un tasso di crescita del 3,85%, risulta la regione con maggior vitalità, seguita dalla Campania (2,02%) e dalla Lombardia (1,88%). Ultima in questa classifica la Basilicata, con un tasso di crescita dello 0,26%, dato comunque in crescita rispetto al -0,44% dello scorso anno. A contribuire in maniera decisiva al trend positivo, spiega la relazione di Unioncamere, è l'aumento del numero delle imprese gestite da titolari immigrati, provenienti principalmente dai Paesi dell'Europa dell'Est, dal Nord Africa e dalla Cina. In alcuni settori in particolare il loro apporto risulta fondamentale per la tenuta del comparto; è il caso del commercio al dettaglio, settore in cui il saldo delle ditte individuali immigrate (10.372) supera da solo il saldo complessivo del settore (pari a 7387 unità), e di quello degli alberghi e dei ristoranti, dove il contributo percentuale degli immigrati sul saldo totale è del 269,5%. Anche in comparti in cui il numero delle attività cessate nel corso del 2004 supera il numero delle nuove nate il dato delle imprese immigrate risulta in controtendenza; ad esempio nel settore della confezione abbigliamento ad un saldo complessivo di -671 fa fronte un saldo delle imprese con titolare straniero pari a 662. Complessivamente i settori più prolifici, quelli in cui il rapporto tra natalità e mortalità delle imprese segnano un saldo positivo, sono stati quello delle costruzioni, con quasi 30.000 unità, quello dei servizi alle imprese, (22.651 unità) e quello del commercio (18.555 unità). Saldo negativo per il comparto dell'agricoltura, dove il rapporto natalità/mortalità è pari a meno 14.041 unità.

La Adecco in Calabria ha avviato al lavoro quasi mille persone

02/02 Adecco, il gruppo multinazionale ''numero uno'' nella gestione delle risorse umane, nel 2004 ha impiegato 280.103 lavoratori (54% uomini, 46% donne), e di questi 986 in Calabria. Lo ha reso noto la stessa societa'. Il 38% dei lavoratori avviati, al termine di una missione media di 2 mesi e' stato assunto stabilmente dalle oltre 17.000 aziende (oltre 50 in Campania) che nel 2004 si sono avvalse dei servizi offerti da Adecco. Per quanto riguarda i settori di inserimento, e' scritto in una nota, continua la richiesta di flessibilita' da parte dei settori chimico, tessile, manifatturiero e gomma-plastica con il 64% (dato nazionale: 26%), seguiti dai settori minori con il 27% (dato nazionale: 13%), dal settore terziario con il 7% (dato nazionale: 34%) e dall'industria metalmeccanica con il 2% (dato nazionale: 27%). Per quanto riguarda il livello di istruzione dei circa mille nuovi impiegati in Calabria, il 38% ha un diploma di scuola media superiore, mentre il 53% ha il diploma di scuola media inferiore e il 5% la laurea. La Lombardia (22%) continua ad essere la regione col maggior numero di rapporti di lavoro instaurati, seguita dal Triveneto e dal Nord-Ovest (14%) e dall' Emilia Romagna (6%). Buona anche nel Centro la percentuale dei nuovi occupati (28%) e nel Sud (16%). La durata media della missione lavorativa in Calabria e' di 23 giorni (dato nazionale: 40 giorni) mentre l'eta' media dei lavoratori di Adecco e' di 30 anni. ''Il 2004 - ha sostenuto Carlo Scatturin, amministratore delegato di Adecco - e' stato l' anno in cui abbiamo ottenuto la migliore performance dal 2001, a dimostrazione di una significativa ripresa del mercato del lavoro. Per noi, ha, fra l' altro, sancito la trasformazione inAgenzia per il lavoroposizionandoci come l' operatore polifunzionale di riferimento del mercato. Il 2005 sara' l' anno in cui implementeremo tutti i nuovi servizi introdotti dalla Legge Biagiper contribuire ad aumentare le opportunita' di lavoro e per rendere l' occupazione piu' trasparente e accessibile a tutti''. Rilevante, sottolinea la nota, il ruolo svolto dalla formazione ai fini dell' inserimento lavorativo. Adecco Formazione, nel corso del 2004, ha avviato 8.346 corsi di formazione e formato oltre 38.000 persone con un investimento pari a 20.760.000 di euro. La Fondazione Adecco per le pari opportunita', la onlus che attraverso progetti specifici, promuove politiche attive del lavoro per favorire l' inserimento nel mondo del lavoro di gruppi di persone tradizionalmente svantaggiate, ha inserito oltre 15.000 persone: 665 disabili, 3.171 donne con carichi di famiglia, 10.569 over 40, 521 disoccupati di lunga durata e 96 atleti al termine della carriera agonistica. ''Adecco - conclude la nota - e' leader mondiale nella gestione delle risorse umane. Presente in 72 Paesi con 6.000 filiali, offre ogni giorno lavoro a piu' di 700.000 persone e servizi dedicati a piu' di 200.000 imprese. E' quotata alle Borse di Zurigo e New York. In Italia Adecco e' presente dal 1997. E' l' azienda numero uno del settore con una rete di 500 agenzie capillarmente distribuite su tutto il territorio che offrono servizi a circa 15.000 aziende. Con 2.000 dipendenti diretti e 33.000 lavoratori al giorno, Adecco e' uno dei primi datori di lavoro in Italia''.

Convenzione con la Carime per i dipendenti regionali

02/02 Il Presidente della Regione ha firmato una convenzione con la Banca Carime rappresentata dal direttore dell' agenzia n.4 di Catanzaro Salvatore Signorello, per l' erogazione di una serie di agevolazioni a favore dei dipendenti regionali. L' accordo prevede, tra l' altro, di ottenere prestiti a condizioni favorevoli, evitando, quindi, una serie di comprensibili problemi, legati alle necessita' dei lavoratori di accedere a dei mutui, da parte di diverse societa' finanziarie. L' importo dei prestiti non potra' superare i 30 mila euro. La durata, con periodicita' mensile, va da un minimo di 12 mesi ad un massimo di 60. Il tasso d' interesse varia rispetto alla durata del prestito. Ad esempio per un prestito personale a tasso fisso con durata fino a 36 mesi, attualmente, viene calcolato un tasso pari al 5,90%; per un presto a tasso variabile fino a 60 mesi il tasso attuale e' del 5,70%. Le trattenute mensili di ciascun prestito non potranno superare la quinta parte dello stipendio mensile. I dipendenti, poi, potranno usufruire dei servizi di conto corrente con un canone mensile fisso di sei euro. In questa somma sono previsti anche una serie di altri servizi che oggi sono pagati separatamente.

Il Confidi Magna Grecia annuncia una crescita del 41%

01/02 Presieduto dall’ing. Francesco Coscarella, il Consiglio Direttivo del Confidi Magna Grecia ha analizzato nei giorni scorsi, l’andamento delle attività nel corso del 2004 soffermandosi, in particolare, sui volumi espressi in termini di finanziamenti bancari garantiti e di garanzie rilasciate per conto delle PMI consorziate. Rispetto al 2003, l’anno appena conclusosi, ha visto una forte crescita (+ 41,7%) dei finanziamenti sui quali è stata deliberata la garanzia pari, in valore assoluto, a poco più di 35mlni di euro; di questi ben 11,2mlni sono stati favorevolmente deliberati dalle banche con un incremento del 26% rispetto al 2003. Complessivamente, attraverso il Confidi Magna Grecia, il sistema bancario ha erogato nel corso dell’intero 2004, ben 16,7 milioni di euro considerando, pure, le operazioni deliberate dal Consorzio sul finire del 2003 e perfezionate nel nuovo anno. Anche questo dato ha fatto registrare, rispetto al 2003, un trend positivo con una crescita pari al 60%.
Importanti, per il raggiungimento di questi significativi valori, sono risultate le sinergie messe in campo con le Banche convenzionate e, in particolare, con: Banca Popolare di Crotone (che rappresenta quasi il 25% dei nuovi impieghi), BCC Mediocrati, Banca Carime e BCC dei Due Mari di Calabria, ognuna delle quali rappresenta poco meno del 20% degli stessi impieghi. Si è registrato, viceversa, il quasi totale disimpegno degli Istituti di Credito a valenza nazionale.
Il positivo andamento dell’attività del Confidi Magna Grecia nel 2003, è confermato anche dal valore delle garanzie rilasciate che, pari a poco più di 8,5mlni di euro, fa registrare un incremento del 70% rispetto all’anno precedente. L’importo supera i 10mlni se si aggiungono i 2mlni di euro di garanzie rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia, su richiesta di Confidi Magna Grecia, direttamente agli istituti di credito convenzionati con quest’ultimo.
Particolarmente significativa per le attività svolte da Confidi Magna Grecia, è la capacità di contenere i rischi assunti con il rilascio delle garanzie, mediante l’acquisizione di controgaranzie pubbliche e private. Il Confidi cosentino, infatti, alla fine del 2004 era il 5° organismo per numero e valore delle operazioni controgarantite tra tutti quelli (banche comprese) che ricorrono, a livello nazionale, al Fondo di Garanzia gestito dal Mediocredito Centrale. Inoltre, grazie all’accordo stipulato l’anno scorso con Unionfidi Piemonte, primo confidi italiano per volumi di attività, Confidi Magna Grecia ha riassicurato oltre il 50% delle operazioni garantite. Nel 2004 si è operato per rendere il credito, oltre che più agevole, anche più conveniente. Sono state rinegoziate, infatti, diverse convenzioni bancarie, allineandone le condizioni a quelle migliori del mercato nazionale.
“L’anno che si è appena chiuso ci presenta un Confidi quanto mai dinamico e che consolida ulteriormente la propria presenza.” – ha dichiarato il Presidente Coscarella – “I risultati lusinghieri del 2004 sono la base sulla quale costruiremo i nostri progetti futuri che ci vedono impegnati su vari fronti. Primo tra tutti quello della nuova configurazione organizzativa e giuridica che il confidi assumerà per stare al passo con le esigenze dettate dal mutato quadro legislativo e dalla sempre più imminente applicazione di “Basilea 2”.
Il Direttore del Confidi, Giuseppe Zappa, ha preannunciato che nei prossimi giorni si terrà un incontro con i rappresentanti degli istituti di credito convenzionati per individuare le linee entro cui sviluppare, nel 2005, le comuni attività.

Due aziende calabresi della nautica al Seatec 2005 di Carrara

31/01 Due aziende calabresi parteciperanno a Seatec 2005, terza edizione della Rassegna internazionale delle tecnologie e della subfornitura per la cantieristica navale e da diporto in programma a Carrara dal 3 al 5 febbraio con circa 400 espositori da tutto il mondo. Si tratta della Europan di Cosenza e della Dynamis di Catanzaro. La prima, e' scritto in un comunicato, e' leader nella produzione di pannelli per impianti di climatizzazione, la seconda progetta e realizza allestimenti e arredamenti nautici. Entrambe sono punti di forza delle imprenditoria calabrese. Seatec e' l' unico evento fieristico in Italia e in Europa dedicato alla componentistica navale e anno dopo anno si sta affermando come vetrina specializzata del settore. L' edizione del 2004 ha registrato la presenza di oltre 300 marchi con 180 espositori italiani da 15 regioni, 69 stranieri da 17 Paesi, 6.370 visitatori. L' incremento nel 2005 supera il 50% per gli espositori e il 30% per i marchi.

Eurostat conferma i fondi per il Mezzogiorno 2007-2013. Calabria sempre in obiettivo 1

28/01 Dagli ultimi dati dell'Ufficio statistico dell'Ue (Eurostat) sulla ricchezza per abitante delle regioni europee per il 2002 giunge una nuova conferma che Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, rientrano nei criteri comunitari per continuare a beneficiare dei fondi strutturali europei dal 2007 al 2013. Lo aveva preannunciato la commissaria alla politica regionale Danuta Hubner. Dai dati statistici 2002 - pur non ancora definitivi - giunge anche la conferma che la Basilicata dovrebbe uscire ''per effetto statistico'' dal gruppo delle regioni del Mezzogiorno beneficiarie dell'obiettivo per le aree piu' in ritardo (obbiettivo 1). L'allargamento dell'Ue a 10 nuovi paesi ha infatti fatto abbassare i livello statistico della ricchezza europea per abitante. Di conseguenza, per la futura programmazione dei fondi strutturali, si abbassera' la soglia del Pil a partire dalla quale le regioni potranno beneficiare di contributi all'obiettivo convergenza (l'attuale obiettivo 1). La Sardegna si conferma in uscita dall'obiettivo 1, ma lo sarebbe stata anche senza l'allargamento dell'Unione. La Sardegna dovrebbe comunque poter beneficiare di un contributo che gli permettera' un passaggio progressivo verso l'obiettivo di competitivita' (per le aree in difficolta', l'attuale obiettivo 2). Nella stessa situazione sono altre dodici regioni europea. La media dei dati sul Pil per abitante per ogni regione europea per il triennio 2000-2001-2002 costituisce uno dei criteri per poter accedere al beneficio dei fondi strutturali europei. La pubblicazione dei dati Eurostat per il 2002 - pur non ancora definitivi - permette quindi di avere una fotografia piu' precisa sulle regioni che nell'Europa a 25 potranno rimanere nel futuro fondo Ue di convergenza dove il Pil per abitante e' inferiore al 75% della ricchezza media in Europa. Per i 15 paesi della vecchia Europa sono ancora 32 le regioni (ossia il 14% della popolazione) dove il Pil comunitario e' inferiore al 75% della media comunitaria: sei in Germania, otto in Grecia, quattro in Italia, Spagna, Francia e Portogallo, due in Gran Bretagna. Sono invece 17 le regioni (di cui 16 nella vecchia Europa), ossia oltre il 4% della popolazione europea escono per ''effetto statistico'' dai beneficiari dell'attuale obiettivo 1 per le regioni piu' in ritardo economico. Per l'Italia c'e' la Basilicata oltre a cinque regioni tedesche, quattro spagnole, tre greche, una belga, una portoghese e una britannica. Tra i nuovi stati esce anche Malta. Dai dati Eurostat emerge anche che si aggravano le divergenze tra le aree piu' ricche e quelle piu' povere nell'Unione. Nei nuovi 10 stati membri oltre il 92% della popolazione vive con un Pil pro-capite al di sotto del 75% del Pil medio europeo mentre per il 61% la ricchezza pro-capite e' inferiore al 50% della media europea.

Banca Carime ha attivato la sezione Tecnologie digitali

27/01 Banca Carime (Gruppo BPU Banca) ha comunicato di avere azionato, "prima in Italia, la sezione tecnologie digitali del Fondo di Garanzia, istituita dal ministero delle attivita' produttive e dal ministero per l'innovazione e le tecnologie con lo scopo di favorire gli investimenti delle piccole e medie imprese in innovazione di processo e di prodotto, da realizzare con le nuove tecnologie digitali". L'iniziativa di Banca Carime, spiega una nota, "si e' concretizzata con l'approvazione, nei giorni scorsi, di un primo finanziamento destinato ad un programma di investimenti della Bioplast Srl, azienda di Fisciano (SA), per la gestione on-line degli ordini della clientela e la digitalizzazione dei processi di produzione. L'operazione conclusa da Carime - continua la nota - conferma il fattivo sostegno della banca verso tutte le aziende locali che, in un contesto sempre piu' globalizzato, hanno individuato nella ricerca e nell'innovazione i fattori piu' determinanti per essere piu' competitive e stare al passo con i cambiamenti del mercato".

Per Eurostat la Calabria rimane la regione più povera ma non è più ultima in Europa

25/01 La Provincia autonoma di Bolzano resta la regione italiana piu' ricca, la Calabria quella piu' povera. Lo dice Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, che oggi ha reso noto la classifica delle regioni dell'Unione europea in base al prodotto interno lordo per abitante nel 2002, espresso in termini di potere d'acquisto. La fotografia complessiva, nella sostanza, ricalca quella dello scorso anno, relativa al 2001, con la regione di Londra (Inner London) al primo posto nell'Europa a 25, seguita da Bruxelles capitale e Lussemburgo, mentre tra le dieci regioni piu' povere sei sono polacche. Il mezzogiorno italiano recupera rispetto al resto del paese ed all'UE. Secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat sul pil pro capite in termini di potere d'acquisto, la Calabria, con un 67,8% rispetto alla media comunitaria, non e' piu' la cenerentola d'Europa, ma si colloca davanti a tre regioni portoghesi che non superano rispettivamente il 62, 63,1e 65,8% e ad ad una Greca (65,7%). Nell'insieme dell'UE, una regione su quattro ha un reddito pro capite inferiore al 75% della media UE in base a dati calcolati in standard di potere d'acquisto (SPA). Esse sono in Polonia, con cinque regioni ed un minimo del 32%, Repubblica ceca, Ungheria, Germania, Spagna. Bolzano e la Lombardia, con un reddito pro capite rispettivamente al 159 ed al 143,8%, si collocano invece nel gruppo delle regioni o provincie che superano il 125% della media Ue: una regione su sette, con in testa molte citta' capitali, a cominciare da Londra (315%), seguita da Bruxelles (234%), Lussemburgo (213%), Amburgo (188%), Parigi(176%), Vienna (174%). All'8 ed al 9 posto la provincia autonoma diBolzano e Stoccolma (158%).
Nel quadro riferito all'Italia, Eurostat indica che il nord-ovest va meglio del nord-est. Con la provincia autonoma di Bolzano (160% di pil pro-capite considerando 100 la media Ue), al secondo posto per ricchezza si conferma la Lombardia, seguita dall'Emilia Romagna, dalla Valle d'Aosta e dalla Provincia autonoma di Trento. In coda invece ci sono ancora Calabria, Sicilia, Campania e Puglia, tutte e quattro con un pil pro-capite inferiore al 75% della media Ue e quindi con la possibilita' di continuare a beneficiare, anche dopo il 2007, dei fondi europei destinati alle regioni povere che nella nuova politica di coesione saranno inserite nell'obiettivo ''convergenza''. Al centro Italia, il Lazio e la Toscana, che superano la media italiana (109%), vanno un po' meglio dell'Umbria e della Marche, entrambe, tuttavia, con pil pro-capite superiore alla media europea. Bolzano non solo si conferma la regione piu' ricca d'Italia, ma resta saldamente inserita anche tra le dieci regioni piu' ricche dell'Ue-25 dove figura all'ottavo posto, dopo Londra, Bruxelles, Lussemburgo, Amburgo, la regione parigina dell'Ile de France, Vienna e tre contee inglesi (Berkshire, Buckinghamshire e Oxfordshire). Le regioni piu' povere sono invece tutte dei nuovi dieci paesi entrati a far parte dell'Ue. Non c'e' una regione polacca con un pil pro-capite superiore al 75% della media europea. Un andamento superiore alla media, nei nuovi paesi Ue, si rileva a Praga nella Repubblica Ceca (152%) e a Bratislava in Slovacchia (120%), ma anche in questi paesi il resto delle regioni ha un pil pro-capite di molto inferiore al 75% della media Ue e dunque tali da poter accedere ai fondi europei. Questa la classifica resa nota da Eurostat, l'ufficio europeo di statistica, delle dieci regioni piu' povere e delle dieci piu' ricche dell'Unione europea. Per ciascuna regione e' indicata anche la percentuale del Pil pro-capite considerando 100 la media Ue-25. A seguire un quadro anche delle regioni italiane in base al prodotto interno lordo per abitante, misurato in standard di potere d'acquisto.


UE: REGIONI PIU' RICCHE - REGIONI PIU' POVERE

Inner London (GB) 315% - Lubelskie (Po) 32%
Bruxelles (B) 234% - Pordkarpackie (Po) 33%
Lussemburgo (L) 213% - Warminsko-Mazurskie (Po)34%
Amburgo (G) 188% - Podlaskie (Po) 35%
Ile de France (F) 176% - Swietokrzyskie (Po) 36%
Berkshire, Oxfordshire 168% - Eszak Magyaroszag (Un) 37%
Buckinghamshire (GB) 162% - Opolskie (Po) 37%
Provincia Bolzano 160% - Eszag-Alfold (Un) 38%
Stoccolma (S) 158% - Vychodne Slovensko (Sk) 39%
Alta Baviera (G) 158% - Lettonia 39%

Italia: REGIONI PIU' RICCHE - REGIONI PIU' POVERE

Provincia Bolzano 160% - Calabria 68%
Lombardia 142% - Campania 72%
Emilia-Romagna 137% - Sicilia 72%
Valle Aosta 133% - Puglia 73%
Provincia Trento 129% - Basilicata 77%

Galati “Forum Italia-Cile, Sudamerica mercato naturale per l’Italia”

24/01 ''Quello sudamericano e' un mercato naturale per l' Italia. A parita' di condizioni e di qualita' il nostro paese ha facolta' di penetrazione che altri non hanno per la presenza nel sub continente americano di milioni di cittadini di origine italiana''. A sostenerlo e' stato il sottosegretario alle Attivita' produttive, Giuseppe Galati, in merito al Forum di cooperazione Italia-Cile in programma in questi giorni a Santiago del Cile. ''E' per me motivo di particolare compiacimento - ha sostenuto Galati - accompagnare, come capo della delegazione del Parlamento, 250 imprese italiane al Forum di Santiago del Cile per mettere a punto strumenti di cooperazione economica, industriale e tecnologica tra il nostro paese e il Cile. Come calabrese sono particolarmente soddisfatto perche' tra le 250 imprese ben 40 sono calabresi, tutte tecnologicamente avanzate e in grado di competere sui mercati globali''. ''L' Italia - ha proseguito Galati - ha gia' avuto modo di distinguersi in Cile per la presenza di imprenditori italiani che li' hanno impiantato le loro aziende e che hanno fatto onore non solo al loro lavoro, ma anche al nostro paese. Il Cile, tra i paesi sudamericani e' quello che cresce di piu' e che gia' oggi ha un interscambio con l' Italia di tutto rispetto. Le nostre industrie attraverso joint-ventures possono essere presenti nel settore dei semilavorati e in quelli dell' agricoltura e del turismo. A questo proposito occorre compiere ogni sforzo perche' siano rafforzate al massimo strutture pubbliche in grado di rappresentare permanentemente il lavoro, la qualita' dei prodotti, e l'insieme del nostro paese onde assicurare non solo viaggi di andata ma anche ritorni significativi a vantaggio dell'economia italiana''.

Per i cento consiglieri in più alle regionali aumento di spesa di 15 milioni di euro

21/01 Lievitera' di oltre 15 milioni di euro l'anno la spesa che dovranno sostenere le Regioni, e quindi i cittadini, per pagare gli stipendi degli oltre 100 consiglieri in piu' che alle prossime elezioni di primavera entreranno in carica grazie all'approvazione dei nuovi statuti. Con le nuove carte costituzionali regionali, infatti, si e' previsto quasi ovunque, con la sola eccezione, almeno finora, del Piemonte, l'aumento del numero dei consiglieri regionali, che crescera' mediamente di 10 unita', con qualche eccezione, come in Campania, dove si prevede di passare da 60 a 80 consiglieri eletti (ma lo Statuto non e' ancora approvato). Per il resto, il Lazio passera' da 60 a 70 consiglieri, piu' il presidente della Regione, l'Abruzzo da 40 a 50, la Puglia da 60 a 70, la Basilicata da 30 a 40, la Calabria da 40 a 50, le Marche da 40 a 42, l'Umbria da 30 a 37, la Toscana da 50 a 65, cosi' anche l'Emilia, la Liguria da 40 a 50 oltre al presidente della giunta. Questo 'proliferare' di consiglieri, conti alla mano, costera' parecchio ai cittadini, anche perche' in tempi abbastanza recenti numerosi consigli regionali hanno approfittato dell'approvazione dei bilanci per mettere mano ad una revisione 'in alto' delle loro indennita'. La maggior parte delle Regioni a Statuto ordinario fino a poco tempo fa, infatti, avevano leggi che stabilivano che l'indennita' di base di un consigliere fosse pari al 65% di quella dei parlamentari. Ma alcuni consigli regionali hanno rivisto queste percentuali, passando al 75%, all'80% o anche a percentuali superiori. Questo significa che, dal momento che l'indennita' lorda di un parlamentare e' pari a 10.974 euro, quella di un consigliere regionale, che percepisce il 65% di quella indennita', e' di 7.133 euro lorde a cui pero' bisogna togliere le trattenute di vitalizio, quelle di reversibilita' e l'Irpef. A questa somma base bisogna poi aggiungere una serie di altre voci, variabili da Regione a Regione: diaria, rimborsi spese, indennita' di funzione (a seconda se si e' presidente del consiglio regionale o della giunta, vicepresidente, o presidenti di commissioni o capigruppo ecc.), benefit (alcune regioni prevedono, per esempio, un 'tot' di biglietti aerei o, se non se ne usufruisce,i consiglieri hanno diritto alla restituzione dell'intera somma). La critica che arriva da piu' parti e' che i costi degli enti regionali siano in costante aumento e non solo per l'accresciuto peso delle indennita' dei consiglieri: ogni gruppo consiliare, infatti, ha un costo poiche' deve sostenere spese per il suo funzionamento, e' dotato di una segreteria e, spesso, di un ufficio stampa. Tutti oneri che finiscono col gravare sulle tasche dei contribuenti. Ora, calcolando come costo medio mensile per un consigliere la cifra di 10.000 euro lorde (comprensive di diaria, rimborsi spese, indennita', benefit ecc.) e moltiplicandolo per 13 mesi, la cifra arriva a quasi 15 mln di euro l'anno: almeno tanto costera' dunque la carica dei nuovi 100 amministratori regionali che saranno eletti il 3 e il 4 aprile prossimi.

50 imprese calabresi hanno fatto domanda a Fincalabra per il bando ILSRE

18/01 Sono state in tutto 50 le domande pervenute negli uffici di Fincalabra relative al Bando per l' attuazione del Programma Regionale di Azioni Innovative Ilsre ''Iniziative Locali per lo Sviluppo Regionale nella Regione Calabria''. ''Un vero e proprio record - e' scritto in una nota - se si pensa che in un mese e mezzo e' stato fatto il bando, stilate le graduatorie, assegnati i fondi e firmati i primi contratti che saranno esauriti nei prossimi giorni. Le azioni previste dal bando erano due. L'azione 7.8 che ha la funzione di sostenere lo sviluppo di micro iniziative imprenditoriali coerenti con la filiera territoriale intersettoriale individuata per ciascun sistema locale di sviluppo. In tal caso gli interventi dovevano caratterizzarsi per il livello di innovazione del prodotto/servizio realizzato e per il loro contributo al progetto di filiera territoriale. L' azione 7.9 che ha l' obiettivo di sostenere interventi, promossi e realizzati da soggetti imprenditoriali collettivi (consorzi tra operatori), che implementano le funzioni di rete all'interno dei sistemi locali e delle specifiche filiere settoriali ed intersettoriali. Sono rientrate in questa categoria le azioni finalizzate a costruire iniziative di cooperazione tra i singoli operatori per la realizzazione di servizi comuni che permettano di realizzare economie di scopo e di scala e di superare le aree di maggiore criticita' delle microimprese''. La Regione Calabria, nella persona del Direttore Generale del dipartimento Bilancio, finanze, programmazione e sviluppo economico Renzo Turatto ha deciso di avvalersi di Fincalabra per la gestione delle due azioni. Le imprese ammesse e finanziate per cio' che concerne l' azione 7.8 sono state in tutto 17, una sola impresa e' stata ammessa con parziale copertura finanziaria, mentre 7 sono state le imprese non ammesse e non finanziate. Per quanto riguarda l' azione 7.9 invece, sono state 3 le imprese ammesse e finanziate mentre 4 sono state quelle non ammesse al finanziamento. Per il risultato raggiunto, grande soddisfazione e' stata espressa dal presidente di Fincalabra Antonio Gargano. ''Queste azioni - ha detto Gargano - non sono riuscite ad avere molto successo nel Quadro Comunitario di Sostegno e, se i fondi non si fossero attivati entro la fine dell'anno 2004 si sarebbero persi. Il dottor Turatto ha cosi' pensato ad affidare la gestione a Fincalabra chiedendomi di realizzare qualcosa in modo che i fondi non andassero persi. Cosi' abbiamo pensato a due bandi che potevano essere realizzati in un settore estremamente innovativo per la Calabria ossia le filiere. Abbiamo individuato, sulla scorta delle materie che a suo tempo erano state indicate dalla Regione Calabria, quelle che potevano essere raggruppate in filiera e messo in piedi la possibilita' di creare delle filiere produttive che sono state successivamente sottoposte all' esame dei Pit. Ogni Pit ha scelto la filiera produttiva che riteneva di poter gestire e che fosse piu' vicina alla sensibilita' del proprio territorio, anche se in gran parte e' stata scelta quella della ricettivita'. Il vero punto d' eccellenza e' che, in tre mesi, abbiamo pensato il bando, lo abbiamo discusso con i Pit e con la commissione e in questi giorni firmeremo tutti i contratti con le imprese ammesse al finanziamento''.

Quaranta industrie calabresi in Cile per il Forum di cooperazione economica

17/01 Sono 40 le aziende calabresi, su un totale di 250 imprese italiane coinvolte nella missione, che parteciperanno, dal 23 al 25 gennaio, a Santiago del Cile, al primo ''Forum di Cooperazione economica, industriale e tecnologica Italia - Cile''. A guidare la delegazione che si rechera' nel paese sudamericano - e' detto in un comunicato - sara' Adolfo Urso, viceministro alle Attivita' produttive, con delega al Commercio estero. ''Ancora una volta - ha sostenuto Urso - il Sistema Italia si muove in modo compatto, dobbiamo riconquistare il Sudamerica: questo e' il significato della nostra missione''. Nel corso dell' iniziativa, promossa dai Ministeri delle Attivita' Produttive e degli Esteri, con la collaborazione dell' Ice - e' detto nel comunicato - il viceministro Urso incontrera' tra gli altri Jose Miguel Insulza, vicepremier e Ministro dell' Interno; Jorge Rodriguez Grossi, Ministro dell' Economia e Sergio Bitar Chacra, Ministro dell' Educazione insieme a Pedro Corona Bozzo, presidente Camera Nazionale di Commercio. A giudizio di Urso ''sicuramente il Cile e' tra i Paesi piu' organizzati ed affidabili in America Latina, rappresenta la naturale porta d'accesso del made in Italy che vuole conquistare l'intero continente. La filiera del legno, che presenta una grande disponibilita' di materia prima ideale per fabbricare semilavorati per l' industria del mobile - sottolinea Urso - e' uno dei settori piu' importanti insieme a quello delle telecomunicazioni, delle infrastrutture e dell' agricoltura''. La Calabria che all' interno della delegazione ha la rappresentanza piu' nutrita, sara' presente con le aziende: Ecosystem, Salvaguardia ambientale, Edilteco, Cooperativa Annunziata, Tornatora Sedie, Eurolipter, Publinet, Rugolino & associati, Edilcavallaro, Pavimento Antiacidi Prasi, Salteg, Amministrazione provinciale di Catanzaro, Lametiaeuropa,Azienda agricola Stefano Di Fauci Randolfo, Caseificio crotonese, Coi - Consorzio volontari olivicoltori, Conche Cosenza, Stocco Mammolese, Ice Maker, Cariglino Paolo, Cotec Consorzio Olivicolo Terre di Calabria, Daniele Emilio, Distillerie Lucrezio, Fattoria del Casaro, Lazzaro Emilio, Oleifici Smeraldo, Aiello, Attina', Azienda agricola Fauci, Corma, Mediterranea Foods, Oleificio Portaro, Val di Neto SRL, Penelope, Effe Chateau, Cerra Pasquale, Bergatrade, Europannello, Ismeg e Universal Gronda Joe De Luca.

Crescono i mutui agli enti locali (+6%). Cresce anche il debito (+5.4%)

14/01 Crescono i mutui degli enti locali: nel 2003 - evidenzia un'indagine condotta dalla Ragioneria Generale dello Stato appena pubblicata - la nuove concessioni di mutui sono state pari a 7.388 milioni di euro con un incremento del 5,9% (pari a 2.526 milioni) rispetto al 2002. Il dato ribalta quindi una tendenza alla leggera flessione registrata negli ultimi due anni ma e' precedente alla nuova normativa messa a punto dal ministero dell' Economia per regolamentare il ricorso a strumenti derivati da parte degli enti locali. Dall' indagine statistica, realizzata su un campione di banche e sulla cassa depositi, cresce anche la consistenza del debito (il debito residuo e le rate di ammortamento) che al primo gennaio 2004 era a 44.094 milioni contro i 41.866 del primo gennaio 2003 (+5,3%). Per i mutui l'inversione di tendenza - segnalano dalla Ragioneria - e' dovuta pressoche' in egual misura all'apporto creditizio della Cassa Depositi e Prestiti (+52,3%), sia a quello degli altri Istituti (+50,4%). La classifica (relativa pero' al 2002) stilata dalla Ragioneria evidenzia come il forte aumento sia diffuso in ogni classe di enti, con una incidenza maggiore, tuttavia, nei comuni capoluogo e piu' moderata nelle amministrazioni provinciali. Tornando al 2003 si evidenzia invece una maggior richiesta indirizzata soprattutto alla realizzazione delle opere pubbliche e in particolare viabilita' e trasporti, edilizia sociale e strutture ricreative. Rispetto al complesso dei mutui concessi, infatti i settori della viabilita' e trasporti e dell'edilizia sociale mantengono le maggiori quote di finanziamento (rispettivamente il 26,9% e il 17,4%). Nodale l'apporto della Cassa Depositi e Prestiti che nel 2003 ha contribuito al finanziamento di opere pubbliche per oltre l'84%, mentre con riferimento al complesso delle finalita' di investimento l'apporto si e' attestato sull'80% circa, superando quindi i livelli di questi ultimi anni. Sotto il profilo della distribuzione territoriale, il Lazio diventa la regione che assorbe la maggior quota del credito (16,9 % del totale nazionale), seguito dalla Campania (12,9%) e dalla Lombardia (12,6%). Rapportando i valori osservati nelle singole aree geografiche alle rispettive popolazioni, si puo' osservare che i valori pro-capite piu' alti si rilevano nel Lazio, nell'Abruzzo e nel Piemonte, mentre i piu' bassi si verificano nel Molise, in Sicilia e in Puglia. Per quanto attiene all'incidenza percentuale dell'intervento finanziario della Cassa Depositi e Prestiti, in rapporto al complesso dei mezzi creditizi attivati dagli Enti locali in ciascuna regione, i valori piu' elevati si riscontrano per gli Enti della Valle d'Aosta (100%), della Campania (99,2%), e della Calabria (97%), mentre i valori piu' bassi si registrano in Piemonte (62,7%), nella Toscana (66%) e in Liguria (66,7%). Di seguito una tabella con la classifica della distribuzione regionale dei mutui concessi nel 2003 agli enti locali:
Nella graduatoria stilata per regione sono indicati i milioni di euro in valore assoluto, il valore in percentuale e l’importo procapite.
1) Lazio 1.251 16,93% 240,42
2) Campania 951 12,87% 165,01
3) Lombardia 931 12,60% 100,71
4) Piemonte 793 10,73% 185,75
5) Veneto 470 6,36% 101,16
6) Toscana 466 6,31% 130,61
7) Emilia Romagna 361 4,89% 88,49
8) Sicilia 320 4,33% 64,04
9) Puglia 297 4,02% 73,48
10)Calabria 267 3,61% 132,89
11)Abruzzo 248 3,36% 192,66
12)Friuli VG 216 2,92 179,93
13)Marche 186 2,52% 123,60
14)Sardegna 171 2,31% 103,86
15)Trentino AA 158 2,14% 163,83
16)Liguria 120 1,62% 76,21
17)Umbria 97 1,31% 114,49
18)Basilicata 50 0,68% 84,35
19)Molise 18 0,24% 55,96
20)Valle d'Aosta 17 0,23 136,67
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TOTALE ITALIA 7.388 100,00 127,62

Inaugurazione del corso di studi “Per una economia civile e di comunione” il 21 a Cassano

12/01 ''Per una economia civile e di comunione'' e' il tema del corso di studi organizzato dalla scuola di formazione ''Don Carlo De Cardona'', istituita dalla diocesi cassanese guidata dal vescovo Domenico Graziani, in collaborazione con il movimento dei Focolari e l' universita' Bicocca di Milano. Il corso, che prevede interventi di teoria economica di taglio prevalentemente accademico e organizzativo e operativo, e' aperto a tutti coloro che sono interessati ''a formarsi a una visione di economia incentrata sul principio di reciprocita', una economia, quindi, civile e di comunione'' e si articolera' in cinque fine settimana tra gennaio e maggio. La cerimonia di inaugurazione e' prevista per venerdi' 21 gennaio, alle ore 17, presso l' hotel Corallo di Villapiana Lido.

Aumenta il numero delle Imprese (+1.2%) in Italia. In Calabria l’aumento è del 3.4%, a Cosenza il 3%

29/12 Quest'anno in Italia sono attive circa 60mila imprese in più rispetto al 2003, per una crescita del numero complessivo di attività imprenditoriali dell'1,2%. E' positivo il bilancio per le imprese italiane tratto da un'indagine della Camera di commercio di Milano che ha messo a confronto i dati del Registro delle imprese del terzo trimestre 2003 con quelli dello stesso periodo del 2004. A crescere più di tutti gli altri è il settore "sanità e altri servizi sociali", con un aumento del numero di imprese del 5,9%. Il numero di attività in questo campo ha subito una vera e propria impennata in Friuli-Venezia Giulia, con una crescita del 37,8%. Seguono le imprese di "produzione e distribuzione di energia elettrica e di acqua", che aumentano del 5,4% sul territorio nazionale. Per quanto riguarda le attività in campo energetico, Molise, Marche e Abruzzo sono le regioni che crescono di più, con incrementi superiori al 17%. Il primo settore per numero di attività resta il commercio che, con oltre 1 milione e 440mila imprese, costituisce quasi il 28% dell'intera impresa italiana. Seguono agricoltura (19,1%), costruzioni (13,6%) e attività manifatturiere (12,7%). E' la Calabria la regione dove sono nate più imprese negli ultimi 12 mesi. L'incremento delle attività in questa regione è superiore alla media nazionale, attestandosi al 3,4%. La Sardegna, seconda, cresce "solo" del 2%. Anche le province imprenditorialmente più virtuose sono in Calabria. Dopo Milano che con una quota pari al 6,57% sul totale nazionale che rimane in testa, segue la capitale Roma (4,44%) e poi Reggio Calabra che cresce del 4,3%. Ottime le performance delle altre province calabresi con Catanzaro che cresce del 3,2%, Crotone e Cosenza del 3% e Vibo Valentia dell 2,9%. Le altre province importanti sono Napoli (4,26%), Torino (3,81%),Bari (2,65%) e Brescia (2,05%). La Lombardia, che resta la prima regione per numero assoluto di imprese, con il 15,5% delle attività imprenditoriali italiane concentrate sul suo territorio, è terza nella classifica di crescita annuale, con un +1,7%. Sopra la media nazionale sono anche Campania (+1,6%), Emilia Romagna e Toscana (entrambe +1,3%). Tra i settori che hanno trainato maggiormente la crescita numerica delle aziende c'e' la sanita' (+5,94%), seguita dalle multiutility (+5,45%), immobiliare, noleggio, informatica e ricerca (+4,54%), ma anche costruzioni (+4,36%) e istruzione (+4,06%), mentre hanno chiuso con un saldo negativo agricoltura, caccia e silvicoltura (-1,79%), miniere e cave (-1,26%) e attivita' manifatturiere (-0,59%).

De Rose scrive ai Ministri Siniscalco, Marzano e Gasparri “Sviluppo Italia determinante per il Mezzogiorno”

28/12 Umberto De Rose, gia' Presidente di Assindustria Cosenza e componente della Commissione Mezzogiorno di Confindustria, ha scritto una lettera ai ministri Maurizio Siniscalco, Antonio Marzano e Maurizio Gasparri ed al sottosegretario Pino Galati, esprimendo ''vivo apprezzamento per la scelta di assegnare, con la legge finanziaria, un ruolo centrale a Sviluppo Italia nella formulazione degli investimenti per il Mezzogiorno''. Per De Rose ''la misura gia' prevista, consente di poter ben sperare , non solo per la volonta' espressa di rilanciare gli investimenti nel Sud ( ed in questo quadro e' da salutare positivamente la prossima iniziativa del premier di incontrare le parti sociali) ma anche e soprattutto per la buona esperienza di cui Svi e'portatore''. ''Come calabresi - continua De Rose- non possiamo non sottolineare la presenza di Francesco Samengo, vice presidente di Svi, che gia' da Presidente di Bic Calabria ha avuto un ruolo fondamentale nell'individuazione di risorse innovative per la piccola e media imprenditoria''. De Rose si dice ''sicuro che si potra' rilanciare la competitivita', privilegiando idee e forme in grado di far riprendere la marcia al meridione''.

Stipulato l’accordo tra Regione e ICE per l’assistenza alle imprese produttive

23/12 E' stato stipulato oggi tra la Regione Calabria e l' Ice (Istituto per il commercio estero) un ''Accordo di Programma'' per garantire assistenza alle imprese produttive calabresi a partire dal 2005. Il presidente dell' Ice, Beniamino Quintieri, e il direttore generale del Dipartimento Attivita' produttive della Calabria, Stefano Torda, hanno siglato, nella sede dell' Ice, la convenzione che prevede l'affiancamento e l' assistenza dell' Ice alle imprese produttive calabresi che intendono partecipare alle principali manifestazioni fieristiche mondiali. Assistenza ed affiancamento, e' scritto in un comunicato, che si sostanzieranno, tra l' altro, nella realizzazione da parte dell' Ice di studi di fattibilita' personalizzati per quelle imprese calabresi che vogliono internazionalizzarsi. L' accordo prevede la partecipazione della Calabria a mostre internazionali di assoluto rilievo nei settori della gioielleria (Dubai), dell' abbigliamento (Parigi) e dell' arredamento. Per quest'ultimo settore l' Ice organizzera' una vera e propria ''show room'' in Calabria invitando operatori qualificati della domanda e giornalisti. L' Accordo prevede interventi per un importo di 1.200.000 euro, con un onere ripartito al 50% tra i due contraenti. ''In realta' - e' scritto in un comunicato dell' assessorato - si e' trattato della formalizzazione istituzionale di un rapporto di collaborazione che Regione ed Ice avevano avviato da circa due anni e che si era concretizzato nell' apertura dello Sportello Regionale per l' Internazionalizzazione (Sprint) che ha visto la Regione come promotore e l' Ice come partner principale. Con l' apertura dello Sportello, che ha sede nell' aeroporto di Lamezia e diramazioni telematiche in tutte e cinque le Camere di commercio calabresi, Regione ed Ice hanno reso disponibile alle imprese calabresi che vogliono affrontare i mercati esteri dell' import-export un importante strumento di consulenza, d' indirizzo e di orientamento che sta dando nuovo impulso all' inserimento in reti commerciali complesse dei prodotti calabresi''. La convenzione firmata oggi prevede, tra l' altro, il potenziamento delle attivita' promozionali gia avviate da Srint Calabria.

Enel ufficializza l’uscita dal settore acqua

22/12 Oggi a Parigi, Enel e Compagnie Generale des Eaux, capofila del settore acqua nell'ambito del gruppo Veolia Environment, hanno sottoscritto i contratti per il trasferimento a quest'ultima del 100% del capitale di Enel Hydro, cui fanno capo le iniziative nel settore idrico di Enel in Calabria e in Provincia di Latina, e del 20% del capitale di Idrosicilia, veicolo tramite il quale Enel partecipa alle attivita' relative alla grande adduzione nella Regione Siciliana. Lo rende noto un comunicato. Il controvalore complessivo dell'operazione e' di circa 36 milioni; il trasferimento delle azioni e' previsto entro il primo trimestre 2005, a seguito delle necessarie autorizzazioni Antitrust. Enel e Veolia hanno inoltre concordato opzioni put e call sulla restante partecipazione detenuta da Enel in Idrosicilia, pari al 40% del relativo capitale sociale. Con la firma di questi contratti si completa l'uscita di Enel dal business dell'acqua e si compie, nei tempi annunciati ai mercati finanziari, un ulteriore passo in avanti nella strategia di focalizzazione sui settori dell'elettricita' e del gas.

Firmata una convenzione tra Regione Calabria e ICE

20/12 Alla presenza del presidente dell' Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice), Beniamino Quintieri, del Direttore generale, Ugo Calzoni, e del direttore generale delle Attivita' produttive della Calabria, Stefano Torda, e' stata firmata oggi la convenzione tra la Regione Calabria e l' Ice nell' ambito della gestione dello sportello regionale per l' internazionalizzazione delle piccole e medie imprese (Sprint Calabria). L' accordo prevede la nomina dell' avv. Domenico Neri, funzionario Ice, quale direttore dello Sportello che ha sede presso l' aeroporto calabrese di Lamezia Terme. Gli obiettivi perseguiti dello Sprint Calabria sono quelli inerenti l' internazionalizzazione delle imprese, utilizzando tra l' altro i fondi del Programma operativo regionale della Regione Calabria. Promosso da Ministero per le attivita' produttive, dalla Regione Calabria, dall' Ice, dalla Sace, dalla Simest e dall' Unioncamere della Calabria, lo Sportello calabrese prevede anche la collaborazione con gli Enti preposti allo sviluppo al sostegno delle piccole e medie imprese e con gli Sportelli provinciali presso le cinque Camere di commercio della regione, al fine di assicurare lo stesso standard di offerta servizi nei confronti delle Pmi calabresi. Saranno inoltre coinvolti i responsabili dei Patti territoriali, al fine di creare dei distretti produttivi. Gia' nella fase iniziale di attivita' dello Sprint, si pensa di potere coinvolgere circa 300 aziende dei vari settori merceologici fra cui la gioielleria, l' abbigliamento, la ceramica artistica, i mobili in legno.

Sviluppo Italia: “Grazie all’autoimpiego oltre 4000 nuove imprese”

18/12 Nel 2003/2004 le iniziative di Sviluppo Italia Calabria a sostegno all' autoimpiego, i finanziamenti per il 50% a fondo perduto e per il restante 50% con mutuo agevolato fino ad un massimo di circa 129.000 euro, hanno fatto registrare la creazione di 4.050 nuove imprese creando nuovi posti di lavoro per un' occupazione complessiva di 4.489 addetti con una media di un nuovo occupato per ogni 277 abitanti. A renderlo noto e' stato l' amministratore delegato di Sviluppo Italia Calabria, Leonardo Loprete, riassumendo l' attivita' svolta nel corso dell' anno dell' agenzia di sviluppo. Sviluppo Italia Calabria fa capo alla holding nazionale Sviluppo Italia e partecipata anche dalla Regione Calabria. La societa', la piu' grande tra le agenzie regionali della capogruppo Sviluppo Italia, con sistema di qualita' ed ambientali certificati ed in possesso della registrazione Emas, e' scritto in un comunicato, e' presente oltre che a Cosenza, dove ha la propria sede legale, con l' incubatore d' impresa di Catanzaro, situato a Settingiano, e con gli uffici di Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia, oltre ad una sede di rappresentanza a Bruxelles. Sviluppo Italia Calabria si occupa di creazione di nuove imprese e di sviluppo di Pmi e del territorio, oltre che dell' attuazione delle misure gestite dalla holding nazionale quali ''Attrazione investimenti'', ''Supporto alla committenza pubblica'' ed altre. Tale attivita' viene realizzata attraverso l' attuazione di progetti, leggi, misure incentivanti, oltre che attraverso la realizzazione di una capillare ed attenta azione di informazione ed orientamento del territorio. Le iniziative che Sviluppo Italia attua per il sostegno al lavoro autonomo (prestito d' onore e microimpresa), e' scritto nella nota, vengono condotte dalla partecipata regionale con attenzione alle propensioni e vocazioni regionali anche attraverso un' opera di coinvolgimento dei Comuni ed Enti Locali, presso i quali, attraverso la definizione di protocolli d' intesa e convenzioni, stanno aprendo sportelli informativi/operativi (Info-point) atti a promuovere presso cittadini ed imprese l' accesso alle opportunita' offerte da Sviluppo Italia Calabria. Per il Parco Nazionale del Pollino e' stata realizzata una iniziativa specifica, il progetto Nipp che, prosegue la nota, ha fatto registrate significativi risultati: ''la creazione di 20 nuove imprese; la promozione di imprese agroalimentari gia' operative; la promozione di imprese del settore turismo attraverso il Cts che si pone l' obiettivo di 500 prenotazioni per la stagione 2005''. ''Il sostegno e la crescita delle aziende esistenti, tuttavia - e' scritto nel comunicato - si attua non solo attraverso l' implementazione di percorsi di formazione manageriale o di creazione di opportunita' di mercato, ma anche attraverso l' acquisizione da parte delle aziende di servizi che determinano vantaggi competitivi. E' il caso della certificazione di qualita', per la quale Sviluppo Italia Calabria, negli anni ha svolto una grande opera di divulgazione assistendo moltissime imprese e contribuendo sensibilmente alla crescita del numero delle imprese certificate, 5 nel 1995, oggi oltre 1000''. Attualmente Sviluppo Italia Calabria e' impegnata nell' attuazione della Legge Regionale 11/2001 che prevede incentivazioni per la certificazione di qualita' ISO 9000 per le aziende calabresi operanti nel settore sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale pubblico e privato. Per quanto riguarda l' accesso alle agevolazioni, regolato da bandi pubblici, fino ad oggi ne sono stati pubblicati due, nel 2002 e nel 2003. In tutto oltre 500 le aziende richiedenti e circa 200 quelle ad oggi finanziate, di cui 114 gia' hanno conseguito il traguardo della certificazione di qualita'. ''Gli obiettivi che si pone l' agenzia di sviluppo regionale - conclude la nota - sono quelli di sempre piu' elevati traguardi per il 2005: la creazione di nuove imprese, il sostegno attraverso l' attuazione di progetti speciali alle categorie disagiate, l' incremento della certificazione di qualita' da parte delle organizzazioni esistenti, il conseguimento della certificazione ambientale da parte di aziende operanti nell' area del Parco del Pollino, la realizzazione di progetti di ricerca applicata dedicati alle piccole e medie imprese, anche in chiave di internazionalizzazione. Per ciascuno di questi obiettivi esistono gia' progetti ed azioni pronti per essere avviati, e questo rende gli stessi obiettivi ragionevolmente concretizzabili''.

Eurispes: Campanello d’allarme dalle imprese della media valle del Crati

17/12 Secondo l'indagine Eurispes sull'economia della Media Valle del Crati la maggior parte delle imprese (ben il 39% del campione intervistato) ha fatto registrare una diminuzione di fatturato nel corso del 2004; per 38 aziende su 100 il fatturato è rimasto pressocchè invariato. Diametralmente opposta la situazione di un significativo numero di aziende per le quali l'anno che sta per concludersi ha rappresentato un passo in avanti: +23% di fatturato.
Il particolare:
L’indagine Eurispes-Bcc Mediocrati fotografa un anno di attività delle pmi dell’area della media valle del Crati: fatturati in calo rispetto al 2003 per il 39% delle aziende. Il portafoglio ordini non si è discostato di molto dai valori dell’anno scorso. Solo il 33% degli imprenditori farà investimenti nel 2005. Oltre 8 imprenditori su 10 puntano sulla banca locale. Nei prossimi mesi verranno presentati i risultati del primo Rapporto sull’economia in provincia di Cosenza. Oltre 200 le imprese cosentine coinvolte nell’indagine.
Il 2004 non ha rappresentato l’anno delle grandi novità per le numerose piccole e medie imprese presenti nella media valle del Crati. Portafoglio ordini e liquidità non si sono discostati in maniera significativa dai valori dell’anno scorso; performance piatta anche sul versante del posizionamento concorrenziale che secondo il 54% del campione intervistato è rimasto invariato rispetto al 2003. Pochi imprenditori, appena un terzo, hanno effettuato investimenti nel corso dell’anno e ha programmato di effettuarne durante il 2005. Stabilità, dunque. Anzi, stagnazione. E’ quanto emerge dal Rapporto provinciale sull’economia realizzato dall’Eurispes per conto della banca di credito cooperativo del Mediocrati i cui risultati complessivi verranno presentati, nei prossimi mesi, dai vertici dell’istituto di credito. «Questi primi dati dell’in dagine congiunturale realizzata dall’Eurispes – ha dichiarato il presidente dellla Bcc Mediocrati, Nicola Paldino – ci porta a fare una duplice valutazione. Da un lato, presenta una situazione di stagnazione economica dell’area della media valle del Crati che, se dovesse trovare conferma anche per l’intero territorio provinciale, rappresenterebbe un pericoloso fattore di rischio e, dunque, prefigurerebbe un quadro economico e sociale abbastanza allarmante. Dall’altro - ha continuato Nicola Paldino – rilancia con forza l’importanza del ruolo della banca locale nei processi di sviluppo e di crescita del territorio. L’82,5% degli imprenditori che hanno dichiarato di intrattenere rapporti con la banca locale responsabilizza ulteriormente le aziende di credito cooperativo sia nella necessità di conservare la vicinanza tra istituto di credito e aziende locali e sia di reinvestire sul territorio la raccolta effettuata».
Oltre 200 le imprese coinvolte nel territorio provinciale con un focus di analisi e ricerca dedicato all’area della media valle del Crati. E così, imprese operanti nei cinque settori dell’agricoltura, del commercio, delle costruzioni, dei servizi, dell’industria e dell’artigianato hanno collaborato con i rilevatori dell’Eurispes per offrire informazioni adeguate sulla congiuntura economica della provincia di Cosenza. «Secondo i dati congiunturali rilevati – ha spiegato il presidente dell’Eurispes Calabria, Raffaele Rio – si registra un generale accorciamento dell'orizzonte degli investimenti e una diffusa preoccupazione degli imprenditori per il futuro. Le aziende si rivolgono agli istituti di credito non per ricevere un sovrappiù per gestire il presente, ma un surplus per scongiurare lo spettro dell’isolamento e dell’abbandono per il futuro. Occorre, quindi, ripensare il sistema creditizio come un interlocutore che sappia promuovere la crescita della comunità economica locale, in grado valutare il rischio evitando, al tempo stesso, la penalizzazione della businness idea imprenditoriale per mancanza di conoscenza della realtà. In questa direzione – ha concluso Raffaele Rio – il sistema creditizio deve mettere in campo idee e strategie per scongiurare il rischio di essere definitivamente assorbito da altre realtà extraregionali».
Ma veniamo al dettaglio della ricerca. Come già anticipato, la maggior parte delle imprese (ben il 39% del campione intervistato) della media valle del Crati ha fatto registrare una diminuzione dei regimi di fatturato nel corso del 2004; per 38 aziende su 100 il fatturato è rimasto pressocchè invariato rispetto all’anno precedente. Diametralmente opposta la situazione di un significativo numero di aziende per le quali l’anno che sta per concludersi ha rappresentato un passo in avanti: +23% di fatturato. Il borsino degli investimenti non muta sia se riferito a risorse impiegate nel 2004 sia alla programmazione delle risorse da impiegare per l’immediato futuro: solo il 33% degli imprenditori (a fronte del 67% di segno opposto) ha effettuato e effettuerà investimenti per incrementare i fatturati aziendali. Nell’ultimo anno, inoltre, si è verificato un miglioramento nella posizione concorrenziale solo per il 18% degli imprenditori presenti nell’area monitorata dall’indagine; un peggioramento per il 28% mentre per oltre 1 impresa su 2 il posizionamento strategico della propria attività imprenditoriale sui mercati di riferimento è rimasta invariata rispetto all’anno precedente. Invariata anche l’acquisizione del portafoglio ordini per il 50% esatto del campione. In calo per il 26% e in aumento per il 24% delle imprese locali.
La ricerca ha, inoltre, approfondito gli atteggiamenti e gli orientamenti e le relazioni degli imprenditori con il sistema creditizio. A tal riguardo, il 63% degli intervistati ha dichiarato di intrattenere rapporti con una sola banca a fronte del 37% che, al contrario, si rivolge a più di un istituto di credito. Sia nel primo che nel secondo orientamento, la stragrande maggioranza delle imprese hanno manifestato una spiccata prefernza per le banche locali: si va dal 62,2% nel caso di imprenditori che hanno dichiarato di “lavorare” con più istituti di credito fino addirittura all’82,5% per quelle aziende orientate a intrattenere rapporti con una sola banca. Un atteggiamento che sembra voler premiare uno dei punti di forza principali delle aziende di credito cooperativo: la creazione del valore deve soddisfare non solo i soci finanziatori, ma anche i soci imprenditori-clienti.

Per Unioncamere 3 assunzioni su 10 sono immigrati

17/12 Alla fine del 2004 gli immigrati assunti nelle imprese italiane saranno 195 mila, pari al 28,9% del totale degli assunti nell' anno. E' quanto emerge dai dati dell' indagine Excelsior, realizzata da Unioncamere e ministero del Lavoro. La regione che, secondo le previsioni per fine anno, assumera' nel complesso piu' extracomunitari e' la Lombardia con quasi 37 mila assunzioni previste (per quasi la meta' concentrate nella provincia di Milano). Seguono il Veneto, con circa 21 mila assunzioni (soprattutto a Verona e Vicenza) e l' Emilia Romagna (oltre 20.900). Nel centro guida la classifica il Lazio (14.800 assunzioni), mentre la Campania e' il polo di attrazione del sud (oltre 11.700 assunzioni previste entro la fine dell' anno). In base alle statistiche Movimprese, condotte trimestralmente sulla demografia delle imprese iscritte alle Camere di Commercio, alla fine di settembre risultavano inoltre in attivita' poco piu' di 168 mila imprese individuali con titolare nato in un Paese extracomunitario. Primo Paese di provenienza degli imprenditori, con oltre 29 mila presenze, e' il Marocco, seguito dalla Cina, con oltre 18 mila imprese individuali. Anche in questo caso la Lombardia e' la regione piu' gettonata, con oltre 30.700 imprese guidate da extracomunitari. Secondo posto per la Toscana (oltre 17 mila imprese), seguita dall' Emilia Romagna (piu' di 16.000). Unioncamere ha diffuso i dati in occasione della nascita del nuovo osservatorio dedicato a lavoratori e imprenditori extracomunitari. L' obiettivo e' quello di realizzare ricerche e analisi sulle imprese di immigrati e sui fabbisogni professionali rivolti a manodopera immigrata. Ecco in una tabella le assunzioni di personale extracomunitario previste dalle imprese delle varie regioni per l' anno in corso.
DI fianco la regione il numero di assunzioni previste.
Piemonte 15.888
Valle d'Aosta 632
Lombardia 36.928
Liguria 5.423
Trentino Alto Adige 5.741
Veneto 21.141
Friuli Venezia Giulia 6.394
Emilia Romagna 20.989
Toscana 11.857
Umbria 3.612
Marche 6.640
Lazio 14.848
Abruzzo 6.163
Molise 754
Campania 11.727
Puglia 9.294
Basilicata 1.286
Calabria 3.747
Sicilia 8.121
Sardegna 3.824
-------------------
TOTALE 195.009

Aumenta l’indebitamento dei consumatori calabresi

15/12 ''Compri oggi paghi l'anno prossimo'': con questa formula del credito al consumo, che va per la maggiore in questo periodo prenatalizio, i debiti degli italiani sono gia' aumentati per circa 14 milioni di euro. In pratica, ogni cittadino, compresi i poppanti, ha in media debiti per 228 euro. Nel 2004 l'Italia ha registrato un aumento del 15% del credito di consumo (presiti personali, prestiti finalizzati, uso della carta di credito e della carta revolving, cessione del quinto) rispetto all'anno precedente. La palma degli indebitati - secondo i dati di Listaconsumatori - spetta ai sardi, con 308 euro di debito pro capite, seguiti dalla Toscana con 305 euro e dalle Marche e il Piemonte a pari merito con 272 euro. Nel 2004, rispetto all' anno precedente, si e' registrato in Calabria un aumento del 15% del credito al consumo (prestiti personali, prestiti finalizzati, carta di credito, carta revolving, cessione del quinto. Lo ha reso noto il movimento Listaconsumatori secondo cui, nella regione, si e' verificata ''un' impennata che ha portato a quota 530 milioni di euro circa l' indebitamento dei consumatori''. In base alle rilevazioni del movimento, si potrebbe dire ''che ogni cittadino residente in Calabria ha contratto prestiti per circa 230 euro. Le famiglie coinvolte sono principalmente quelle con reddito mensile compreso tra i 1.000 e i 1.500 euro''. ''Anche in Calabria - e' scritto in un comunicato di Listaconsumatori - si e' diffusa la pratica del ricorso al credito al consumo per effettuare gli acquisti e questo avviene a causa del carovita che da tre anni ha falcidiato i redditi delle famiglie, costringendole all' indebitamento per effettuare gli acquisti. Se prima si ricorreva a questi tipi di prestiti per acquistare l' automobile o il grande elettrodomestico, o per comprare beni costosi e non essenziali adesso si ricorre al credito al consumo per mantenere lo stesso tenore di vita degli anni passati, e lo dimostra il fatto che i finanziamenti avvengono per tutti i tipi di acquisti, compresi generi di prima necessita' come pasta, latte, uova, farina''. Per il movimento politico ''si tratta pero' di una pratica assai pericolosa perche' se adesso siamo allettati dall' idea di acquistare un prodotto e iniziare a pagarlo dal 2006, dobbiamo ricordare che prima o poi arrivera' il momento di saldare le rate e il nostro stipendio non sara' certo piu' elevato di quello attuale. Anche per questo i consumatori alle prossime regionali devono creare una lobby per difendere i propri interessi e i propri soldi. Soprattutto - conclude Listaconsumatori - perche' le tre proposte di legge in materia di contenimento dei prezzi e tutela del risparmio che avevamo presentato a marzo al Parlamento, sono rimaste inascoltate, e l'indebitamento degli italiani e' il risultato di tanto disinteresse da parte della classe politica. Disinteresse che anche in Calabria, sia da parte dell'attuale Presidente della Regione, che dell'opposizione, ha creato evidenti danni ai consumatori''. Questa la tabella del debito procapite (in euro) divisa per regioni:
Sardegna 308
Toscana 305
Marche 272
Piemonte 272
Lazio 270
Sicilia 264
Valle d'Aosta 262
Abruzzo 253
Lombardia 247
Calabria 230
Liguria 220
Puglia 220
Campania 216
Umbria 210
Emilia Romagna 204
Veneto 193
Friuli Venezia Giulia 192
Basilicata 183
Molise 173
Trentino Alto Adige 81

Gentile: “Estesa la tutela a chi acquista bond”

15/12 Le Commissioni Giustizia e Finanze del Senato, che hanno all'esame lo schema di decreto legislativo per tutelare il risparmiatore per l' acquisto di titoli obbligazionari emessi all' estero da societa' non quotate, ha esteso a tale settore la tutela informativa degli acquirenti di bond'': lo ha riferito Antonio Gentile (FI), segretario della Commissione Finanze di palazzo Madama. Per il parlamentare ''non solo con l' approvazione del decreto si e' cercato di evitare asimmetrie in materia di espletamento dei poteri autorizzatori e di verifica degli assetti proprietari delle banche ma, cosi facendo, si e' messo riordino anche tra le banche di credito e cooperativo''. ''Con l' approvazione di questo schema di decreto non si e' fatto altro che mettere riordino in una materia delicata come quella creditizia e bancaria dove anche il codice civile risultava non adeguato. Sono certo che in questa direzione - ha concluso Gentile - si e' compiuto un primo passo importante, e' questo altro non e' che l' inizio di un lavoro che portera' a dei risultati positivi sia per il mondo bancario che per i risparmiatori''.

Secondo l’Istat sono in aumento, nei primi nove mesi, le esportazioni dalla Calabria

10/12 L'analisi per regione, spiegano i tecnici dell'Istat, mostra che la ripresa delle esportazioni manifestatasi nel 2004 ha interessato con intensita' notevolmente diverse le varie regioni italiane. Tra quelle che sono andate meglio figurano - oltre alla Valle d'Aosta (+19,9%) e la Calabria (+15,4%), che comunque rappresentano quote dell'export italiano pari o inferiori allo 0,2% - il Friuli Venezia Giulia (+12,9%), la Sardegna (+11,2%) e la Puglia (+11%). Flessioni si sono registrate solamente per la Basilicata (-9,1%), per la Liguria (-2,6%) e per la Campania (-0,1%). L'analisi delle aree di sbocco delle esportazioni mette invece in evidenza come la crescita dell'export del nord-ovest abbia interessato soprattutto i flussi verso i paesi extra-Ue, in particolare Russia, Cina, Turchia e paesi del Mercosur; l'export verso l'area Ue e' cresciuto soprattutto in Spagna, Francia e Germania. Anche nel nord-est, l'incremento e' stato favorito in particolare dalla crescita rilevante (+10,5%) dei flussi diretti verso i paesi extra Ue, in particolare Turchia e Russia; verso la Ue le esportazioni sono cresciute maggiormente verso Spagna e Regno Unito. Stesso copione per l'Italia centrale, il cui andamento e' stato influenzato dalla crescita dei flussi diretti verso i paesi extra Ue (+12,4%) superiore a quella registratasi nelle altre ripartizioni: in questo caso forti aumenti hanno riguardato i flussi verso i paesi Efta, Russia, Cina e Turchia. L'Italia meridionale e insulare, infine, ha fatto registrare i migliori risultati in termini di variazione delle esportazioni (+6,2%). Coerentemente con il quadro generale, questa crescita si ritrova piu' nei flussi extracomunitari (+9,2%) che in quelli intracomunitari (+4,3%); tuttavia, nel confronto con le altre ripartizioni, il Mezzogiorno ha registrato la piu' elevata crescita di esportazioni verso i paesi europei. Quanto ai vari settori di attivita' economica, e considerando solo le regioni piu' importanti, le esportazioni della Lombardia, che incidono per il 28,4% del complesso nazionale e hanno registrato un aumento del 5,4%, sono state spinte dal settore metalmeccanico e dagli articoli in gomma e materie plastiche; anche in Piemonte la crescita (+3,7%) e' stata favorita dalle vendite del settore metalmeccanico, ma aumenti significativi hanno interessato anche i prodotti chimici, quelli alimentari, bevande e tabacco, la gomma e materie plastiche. Nel Veneto, infine, la crescita (+2,3%, nettamente inferiore a quella media della ripartizione) e' stata trainata prevalentemente dalle vendite di apparecchi elettrici e di precisione e di macchine e apparecchi meccanici.

Per la Calabria rating da primi posti nel sud

03/12 La Regione Calabria ha ottenuto un rating che la colloca ai primi posti tra le regioni del Mezzogiorno. La valutazione assegnata colloca l'ente a livello del cosiddetto "Investment grade", adeguato per un investimento non speculativo.La Regione è così nelle condizioni di poter accedere al mercato internazionale dei capitali, anche attraverso l'emissione di "Buoni obbligazionari regionali" (Bor). Il rating e' un giudizio sintetico espresso da agenzie specializzate ed indipendenti sul mercato di credito, particolarmente importante per gli investitori del mercato internazionale dei capitali. La notizia, anticipata dalle stesse agenzie specializzate, e' stata ufficialmente resa nota questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede della Giunta regionale, alla quale ha partecipato il presidente della Regione, Giuseppe Chiaravalloti, il direttore del dipartimento economico dell'Ente, Mauro Pantaleo, alla presenza degli assessori Gentile e Mirigliani e degli advisor della Regione, la Bnl e l'Usb investment bank. I rating sono stati assegnati con un A2 da Moody's e con un A+ da FitchRatings, due delle tre aziende che possono rilasciare il rating. I rating di fascia A definiscono una buona sicurezza finanziaria ed un'altrettanta alta capacita' di far fronte alle proprie obbligazioni finanziarie. "Questo e' un momento straordinariamente significativo – ha detto il presidente Chiaravalloti - perche' la Calabria in tanti anni non ha mai avuto un rating. I miei predecessori non l'hanno mai fatto forse per paura. Una nuova Calabria si e' fatta carico di chiedere cosa si pensa che valga a livello economico. La risposta e' che siamo in media con le altre regioni italiane ed in assoluto quella con il minore indebitamento. Siamo affidabili. Il costo del denaro che potremo chiedere sara' a questo punto inferiore rispetto alla altre regioni". Chiaravalloti ha anche fatto accenno alle critiche che, proprio sui temi finanziari, sono state mosse all'ente. "La Regione - ha detto - ha molte sofferenze perche' e' ultima da sempre, ma le critiche che abbiamo ricevuto sono ingenerose. Se c'e' qualcuno che dimostra che prima eravamo in una situazione migliore di adesso lo faccia. Errori ce ne sono stati e ne facciamo ammenda, ma chi lavora non puo' non fare errori. Anche il mondo delle imprese, oltre ai sindacati, quando muove critiche, deve verificare il suo meccanismo interno. Per la zona di Lamezia Terme ci sono dei fondi per le imprese e non c'e' nessun imprenditore capace di investire e di accollarsi il rischio. Ci sono degli episodi dove si incontrano difficolta'. Non e' che tutti gli imprenditori sono cosi'. Da oggi in avanti - ha proseguito Chiaravalloti - i nostri imprenditori sanno di far parte di una regione che gode di assicurazioni a livello economico". Il direttore del dipartimento economico dell'Ente, Mauro Pantaleo, ha spiegato nel dettaglio che "il processo di valutazione e' durato un anno. A livello di performance siamo una regione sana con un debito, al 31 dicembre 2003, di 464 milioni di euro contro, ad esempio, 3.691 della Regione Lazio. Nel Mezzogiorno nessuno ha un rating maggiore del nostro. Questo e' il risultato del risanamento finanziario e della macchina amministrativa dell'ente che stiamo operando da alcuni anni. Sulla sanita' c'e' stato un brusco abbassamento della spesa, abbiamo approvato i bilanci nei tempi stabiliti e ora possiamo anche pensare di diversificare le fonti di approvvigionamento con emissioni di obbligazioni , spuntando condizioni finanziarie migliori. Questo e' ovviamente un auspicio. C'e' ancora molto da migliorare nel sistema produttivo, nell'abbassare il livello di disoccupazione e del Pil pro capite. Un dato importante - ha sottolineato Pantaleo - che e' stato rilevato e che ci ha consentito questo risultato e' il livello di indebitamento che non significa scarsi investimenti ma che la spesa e' stata oculata grazie anche all'utilizzo dei fondi europei. E' un atteggiamento molto prudente nella gestione dei flussi finanziari". Pantaleo ha infine chiarito che "la cartolarizzazione che si va a realizzare nel comparto sanitario per la spesa farmaceutica si puo' realizzare solo avendo un rating positivo. Sono tanti i vantaggi che possiamo avere da questo momento come, ad esempio, non utilizzare piu' i mutui, ma emettere obbligazioni".

Sabato a Lamezia presentazione di Cdo Impresa

02/12 Nasce in Calabria ''C.d.O Impresa'', una nuova struttura organizzativa nata dall' incontro tra la Compagnia delle Opere ed alcuni imprenditori calabresi provenienti da differenti esperienze associative e culturali. La nuova struttura sara' presentata sabato prossimo, alle 11, nella sede della Compagnia delle Opere ''Magna Grecia'' a Lamezia Terme. A presentare l' iniziativa sara' il coordinatore della CdO Impresa Antonio Schiavelli, l' amministratore unico di Need&Partners Antonio Saladino ed il componente del direttivo nazionale Cdo Giancarlo Franze'. All' incontro saranno inoltre presenti alcuni tra gli imprenditori che hanno aderito per primi all' iniziativa. Nel corso della conferenza stampa saranno illustrate le motivazioni dell' iniziativa e le principali linee programmatiche.

Costo del denaro alto in Calabria. La Regione potrebbe istituire un albo delle banche di interesse regionale.

27/11 La Regione Calabria sta valutando l' opportunita' di istituire un albo di istituti di credito di interesse regionale. ''Il costo del denaro - spiega il presidente della Giunta, Giuseppe Chiaravalloti - e' ancora fortemente penalizzante in Calabria, a tutto svantaggio dello sviluppo sia per le imprese che per i cittadini''. ''Lo studio commissionato dal Ministero dell' Economia - afferma Chiaravalloti in una nota diffusa dal portavoce - rileva che in Calabria il fenomeno dell' usura ha ancora forti radici e la nostra regione rappresenta pericolosamente un territorio a rischio. Per questo stiamo considerando da tempo l' opportunita' di una rete di istituti di credito che assicurino un costo del denaro accettabile, in linea con altre realta'. La Regione Calabria, inoltre, avra' presto riconosciuto il 'merito di credito' attraverso il quale potra' reperire risorse finanziarie ad un costo piu' conveniente rispetto ai canali tradizionali. Cio' consentira' una maggiore fluidita' finanziaria per sostenere il programma di investimenti regionali''. A tale scopo, nel corso di un incontro con la stampa fissato per il 3 dicembre a Catanzaro nella sede della Giunta regionale, riferisce ancora la nota del portavoce, sara' ufficializzato il risultato dell' istruttoria di valutazione' sulla solvibilita' della Regione.

Nuova filiale della Marr a Spezzano Albanese

26/11 Marr, societa' del gruppo Cremonini - leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice - aprira' nei primi mesi del 2005 una nuova filiale in Calabria: in fase avanzata di realizzazione, e' situata a Spezzano Albanese (Cosenza) e andra' ad aggiungersi alle 20 filiali Marr gia' operative in Italia, di cui quattro al Sud (Napoli, Bari, Palermo e Cagliari). Marr Calabria, in base ad una stima preliminare, sviluppera' n fatturato annuo a regime di circa 40 milioni di euro, grazie - sottolinea una nota dell'azienda - all'elevata potenzialita' turistica della Calabria, regione che rappresenta circa il 2,5% della domanda nazionale di consumi alimentari extradomestici ed e' caratterizzata da un'offerta locale scarsamente specializzata. La filiale, in cui opereranno oltre 30 persone, fornira' circa 6.000 prodotti alimentari agli operatori della ristorazione dell'intera regione. L'unita' in costruzione si sviluppa su 7.200 mq e comprende celle frigorifere per prodotti freschi e surgelati, aree di lavorazione per la movimentazione e selezione di carni ed ittici freschi e magazzini di stoccaggio per prodotti conservati a temperatura ambiente. L'iniziativa si avvale della collaborazione e consulenza del Gruppo Dodaro, che dal 1998 opera per conto di Marr in veste di agenzia con deposito sul territorio di Cosenza e provincia. Marr, societa' controllata da Cremonini (67,7%) e partecipata (33,3%) da un pool di investitori istituzionali (capofila Arca Impresa Gestioni SGR e Barclays Private Equity), nel 2003 ha realizzato ricavi totali consolidati per 744,2 milioni di euro, in aumento dell'11,8% rispetto al 2002, un margine operativo lordo pari a 46 mln (+12,1%) e un risultato operativo di 34,4 mln (+19%). Commercializza e distribuisce prodotti alimentari agli operatori della ristorazione attraverso una rete logistico- distributiva costituita da 21 centri di distribuzione dislocati su tutto il territorio nazionale e da 4 'cash & carry', e rifornisce circa 30.000 clienti (ristoranti, catene alberghiere, fast food, pizzerie, mense aziendali, scuole, ospedali e istituzioni pubbliche) con una gamma completa di 10.000 prodotti (tra cui pesce, carne, prodotti conservati e secchi, salumi e latticini, ortofrutta), effettuando le consegne entro 24 ore dalla ricezione dell'ordine (12 ore per i prodotti freschissimi).

La provincia di Cosenza al terz’ultimo posto nella classifica nazionale della ricchezza prodotta

23/11 Italia in ''bianco e nero'' per ricchezza prodotta dalle province e graduatoria praticamente bloccata in testa e in coda da nove anni a questa parte. Molte le conferme, poche le sorprese nella classifica del valore aggiunto prodotto dalle province italiane nel 2003. Per il nono anno consecutivo Milano si conferma la regina della ricchezza nazionale, con un valore aggiunto pro-capite pari a 30.468 euro. Per incontrare la prima provincia merdionale bisogna scorrere la classifica fino al 57mo posto, occupato da Isernia con 19.947 euro, che in nove anni ha scalato 16 posizioni. Chiude la classifica Crotone, ultima per l'ottavo anno su nove (dopo il breve scambio di posizione con Enna nel 2002), con 11.518 euro pro-capite. E' questo il quadro che emerge dall'indagine condotta da Unioncamere e Istituto Guglielmo Tagliacarne sul valore aggiunto delle province italiane nel 2003, che verra' illustrata domani a Roma, dal presidente Carlo Sangalli, nel corso della 120* Assemblea di Unioncamere. Tra le prime dieci province del 2003, nove lo erano gia' l'anno precedente e sette nel 1995. Nell'ultimo anno solo Ravenna entra nella top-ten, passando dal 13mo al 10mo posto ai danni di Reggio Emilia, che finisce al 14mo. In nove anni, oltre a Ravenna, solo Firenze (quarta) e Roma (ottava) hanno guadagnato l'accesso alla testa della classifica, mentre si allontana progressivamente Vicenza, passata dal nono posto del 1995 al 22mo del 2003. Classifica sostanzialmente bloccata anche in fondo. Nelle ultime dieci posizioni del 2003 si trovano le stesse province dell'anno precedente, con la sola eccezione dell'avvicendamento tra Reggio Calabria, che abbandona la 95ma posizione e raggiunge l'88ma, e Palermo che scivola dalla 93ma alla 96ma. Delle ultime dieci province del 2003, nove lo erano anche nel 1995, con l'unico avvicendamento tra Palermo, che entra tra le ultime dieci rimpiazzando Trapani, che passa all'89mo posto. ''L'Italia - ha detto commentando i dati il presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli - resta un Paese in cui lo sviluppo dei territori viaggia su binari separati. Il Mezzogiorno rimane ancora un'emergenza economica e sociale, penalizzando tutto il Paese. Il nostro - ha detto il presidente di Unioncamere - e' un sistema in cui la provincia piu' ricca genera un valore aggiunto pro-capite due volte e mezzo piu' elevato di quella piu' povera, in cui il credito per un'impresa di Vibo Valentia costa il doppio che per una di Bologna, in cui il tasso di occupazione del Mezzogiorno e' distante oltre venti punti da quello del Nord-Est. Questo e' un ritratto che non rende l'idea di un Paese moderno, al quale non possiamo e non vogliamo rassegnarci - ha aggiunto Carlo Sangalli - e benissimo ha fatto il Presidente Ciampi a ricordarcelo e a rinnovare l'invito a lavorare tutti con fiducia per superare questa condizione. Il sistema delle imprese ha queste potenzialita', che occorre favorire alleggerendo il peso del fisco e sostenendo i processi di aggregazione tra piccole imprese del Sud per aiutarle ad agganciare le reti e le filiere produttive piu' dinamiche piu' diffuse nel Nord e nel centro del Paese e affrontare il mercato in termini piu' competitivi''.

Queste le prime dieci province:

valore indice in euro (Italia=100)

1 Milano 30.468 150,6
2 Bolzano 29.016 143,4
3 Bologna 27.487 135,9
4 Firenze 26.898 132,9
5 Modena 26.777 132,3
6 Parma 26.181 129,4
7 Mantova 25.952 128,3
8 Roma 25.338 125,2
9 Aosta 24.896 123,0
10 Ravenna 24.228 119,8

Queste le ultime dieci:

94 Napoli 12.994 64,2
95 V. Valentia 12.992 63,9
96 Palermo 12.881 63,7
97 Caltanissetta 12.818 63,4
98 Agrigento 12.606 62,3
99 Foggia 12.240 60,5
100 Lecce 12.237 60,5
101 Cosenza 12.063 59,6
102 Enna 11.935 59,0
103 Crotone 11.518 56,9

Nel Mezzogiorno altissimo il costo del denaro

23/11 "Ci stupisce che siano ancora cosi' poche le voci che si alzano per porre in evidenza il grosso problema del costo del denaro verso l'imprenditorialita' nel Meridione. Per dare l'idea della situazione e' sufficiente segnalare, ad esempio, che a Vibo Valentia, in Calabria, vengono praticati tassi bancari esattamente il doppio di Bologna". Lo ha dichiarato Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal. "Questa situazione - afferma - la dice lunga sui fattori che condizionano il Sud a segnare il passo nella crescita economica. Ci aspettiamo, quindi, che il mondo finanziario riveda i suoi comportamenti diminuendo al piu' presto il costo del denaro alle imprese nel Mezzogiorno il quale, tra l'altro, ha dato tantissimo con i suoi risparmiatori al sistema bancario irriconoscente e improvvido, proprio con l'unica parte del Paese che ha ancora enormi potenzialita' da esprimere per creare ricchezza e sviluppo".

L’Adusbef apprezza la storica sentenza della Cassazione sull’Anatocismo.

22/11 “Quella della Cassazione è una sentenza storica che ha messo finalmente fine a un modus vivendi che per cinquant’anni ha determinato l’indebitamento di tanti cittadini verso gli istituti di credito i quali sono ora chiamati a rispettare la decisione della Cassazione, restituendo il denaro a quanti sono stati vittime della pratica anatocistica”. E’ quanto ha affermato il delegato provinciale di Crotone dell’Adusbef, Rita Polisca, introducendo sabato la conferenza stampa indetta dall’associazione dei consumatori per illustrare ai calabresi gli effetti della sentenza che condanna le banche, emessa lo scorso 4 novembre. “Alla luce di questo vorrei però sottolineare – ha precisato Polisca – il ruolo importante dell’informazione affinché si evitino i facili entusiasmi che porterebbero i cittadini a contese dagli effetti imprevedibili con le banche”.. Gli fa eco il delegato regionale dell’Adusbef, Fernando Scarpelli, “perché – dice - ci si potrebbe trovare dinnanzi a chiusure di credito da parte degli istituti di credito”. “La recente sentenza della Cassazione – ha proseguito Scarpelli - restituisce ai cittadini quella fiducia tradita dalle banche che con la pratica dell’anatocismo hanno non solo indebolito il tessuto economico e produttivo, ma violato i diritti di intere famiglie, le quali oggi rivendicano un giusto risarcimento”. Nel corso della conferenza, Scarpelli ha posto più in generale l'accento sulla sentenza che "non riguarda solo i privati ma soprattutto gli enti locali, i quali sono pienamente investiti dagli effetti di questa decisione”. Dalla Regione Calabria, alle Province, dai Comuni alle Asl a tutti gli enti pubblici "hanno tutti un servizio di tesoreria – ha osservato – la cui gestione e le anticipazioni di cassa sono affidate, tramite conto corrente, ad una banca". Se ne deduce che, "essendo i conti di questi enti spaventosamente in rosso, il pagamento degli interessi sui debiti ha gravato in modo significativo sulle tasse pagate dai cittadini". "L’Adusbef – ha detto ancora il delegato regionale – invita tutti gli amministratori a richiedere la restituzione delle somme illegittimamente trattenute, soprattutto per il fatto che oggi la riduzione delle tasse è al centro del dibattito politico. Scarpelli sottolinea un altro dato allarmante che, afferma, "deve far riflettere. Nel momento in cui la congiuntura economica è per tutti negativa, mentre in Italia i cittadini fanno fatica a superare la quarta settimana, il settore che ha incrementato del 5,8 percento i propri bilanci è proprio il settore bancario. E questo è un fenomeno che è possibile osservare solo sui parassiti: quando infatti l’organismo muore il parassita ingrassa”.
E all’incontro coi giornalisti, Scarpelli parla anche di responsabilità, additando la mancata vigilanza alla Banca d’Italia che non avrebbe tutelato sufficientemente i risparmiatori, come è successo con i casi Cirio e Parmalat. “Il vero conflitto di interessi - ha poi affermato - non è quello di Berlusconi, ma quello del governatore della Banca d’Italia, Fazio, che in violazione dell’articolo 3 dello statuto continua a governare una istituzione il cui regolamento prevede che la maggioranza del capitale debba essere pubblico. Oggi invece il capitale della banca d’Italia è interamente privato, ossia di banca Intesa, Banco di Roma, Capitalia, Ina, Bnl ecc. Da un lato, quindi, il governatore parla in qualità di amministratore delegato ai suoi azionisti, poi cambia d’abito è dice di voler controllare gli stessi azionisti. Questo è in palese contraddizione con l’articolo 43 della Costituzione che dovrebbe incoraggiare e tutelare il risparmio”. Scarpelli e Polisca, hanno infine condannato l’esercizio del signoreggio, “che porta un introito di circa 4 miliardi di euro al giorno alle banche centrali”. I due rappresentanti dell’Adusbef hanno concluso la conferenza auspicando una riforma radicale del sistema bancario che sia al passo coi tempi e alle reali esigenze di sviluppo della Calabria.

In Calabria il più basso tasso di industrializzazione. E’ addirittura meno della meta della media del sud.

21/11 Tra il Mezzogiorno e il resto del Paese c'e' ''un divario troppo doloroso''. Con queste parole il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha riproposto il problema dello sviluppo del Sud come una vera e propria ''questione nazionale''. E i dati confermano che il Mezzogiorno marcia a velocita' ridotta rispetto al resto del Paese. Se, infatti, la produttivita' di un lavoratore del Centronord e' pari a 100, quella di uno del Mezzogiorno e' di appena 84,3. Uno scarto notevole, di ben 16 punti, che evidenzia le differenze tra le due macroaree del Paese. E il valore si mantiene praticamente immutato da circa 12 anni. E' questo infatti il risultato dell'ultima elaborazione della Svimez contenuta nel Rapporto 2004 sull'economia del Mezzogiorno. Alla scarsa competitivita' del sistema meridionale contribuisce il basso tasso di industrializzazione: 100 al Centronord, solo 33 al Sud. Meno della meta' della media italiana (75,1). Un dato che si riflette sull'occupazione. Nel Mezzogiorno, infatti, solo 61,3 persone ogni 1.000 abitanti lavorano nell'industria. Meno del 50%, cioe', degli occupati nell'industria del Centronord, dove ne troviamo ben 143,8 ogni 1.000. Il declino della grande industria, soprattutto al Sud, e' evidente. A fronte dell'aumento di 9.904 siti produttivi (+7,7%) nel Mezzogiorno in dieci anni (1991-2001) si sono persi nell'industria manifatturiera ben 23.600 posti di lavoro (-2,8%). Un segnale, avverte la Svimez, del ''processo di schiacciamento verso il basso della scala produttiva''. Nell'industria meridionale, nel 2001, lavorano quindi solo 61,3 persone su 1.000 (nel '91 erano 62,4), mentre al Centronord ben 143,8 (nel '91 erano 152). Un divario di oltre il 60% che, pur calando in 10 anni, e' comunque molto ampio. Dal 1991 al 2001, complessivamente l'industria del Mezzogiorno e' rimasta stabile: ha perso infatti solo 4.531 posti contro i 172.712 scomparsi al Centronord. Nelle regioni meridionali, gli occupati dell'industria, nel '91 erano 1.281.079 e, dieci anni dopo, sono diventati 1.276.548. Al Centronord, invece, gli addetti dai 5.504.943 del '91 sono passati ai 5.333.231 del 2001. Se la differenza nel tasso di industrializzazione e' tradizionalmente a vantaggio del Centronord, quello che pesa sulla competitivita' e' anche il divario di produttivita'. Fatta 100 quella del Centronord, spiega la Svimez, al Sud il livello si ferma, nel 2003, a 84,3. ''Uno scarto di circa 16 punti percentuali, diretta espressione -precisa Riccardo Padovani direttore della Svimez- delle diseconomie che impediscono ai fattori produttivi (lavoro e capitale) di avere un rendimento paragonabile a quello che hanno nelle regioni piu' sviluppate dell'Italia del Nord e dell'Europa''. Per quanto riguarda i vari settori dell'industria, il divario piu' ampio fra Sud e Centronord si registra nel manifatturiero. Nel 2001, nelle regioni meridionali, lavorano in questo comparto, infatti, 38,8 persone ogni 1.000 abitanti, circa un terzo della densita' occupazionale del Centronord (110,5). Anche se in 10 anni gli occupati sono calati in tutte e due le ripartizioni (nel '91 erano il 40,4 per mille al Sud e il 121,3 per mille al Centronord) la forbice appare evidente. In termini assoluti, mentre al Centronord, nel 2001, sono occupati in un'industria manifatturiera 4.097.571 persone, al Sud solo 808.744. Di segno opposto e' la dinamica che ha interessato gli addetti nell'edilizia. Il numero e la densita' degli occupati in questo caso sono aumentati in tutto il Paese, anche se in maniera piu' accentuata al Centronord. In termini assoluti, al Sud nel 2001 lavorano nelle costruzioni 414.778 addetti, pari a un rapporto di 19,9 occupati ogni 1.000 abitanti. Nel 1991, invece, gli occupati meridionali in edilizia erano 381.393, pari al 18,6 per mille. Anche al Centronord il settore ha conosciuto un'espansione. Nel 2001 vi lavorano 1.116.139 addetti, pari a 30,1 per mille, mentre nel '91 erano 951.703 (26,3 per mille). Come si vede, lo scarto fra le due aree del Paese, anche per un settore in salita come le costruzioni, rimane superiore ai 10 punti. E' proseguita, invece, la crescita del settore dei servizi 'pubblici e privati', che assorbe il 72% degli occupati al Sud e il 63% al Nord, nel 2001. Al Mezzogiorno, ogni mille abitanti, 163,4 lavorano nel settore dei servizi (erano 154,4 nel '91). Al Centronord, invece, 250,3 su 1.000 (nel 1991 erano 218,6). In termini assoluti, al Mezzogiorno, gli occupati di Pubblica amministrazione, commercio, banche, ricerca, trasporti, attivita' professionali e intermediazione immobiliare sono 3.404.827, un terzo rispetto al Centronord, dove raggiungono i 9.278.383 addetti. Le attivita' dei servizi che hanno fatto registrare, al Mezzogiorno, i maggiori incrementi occupazionali sono quelle professionali (passate in 10 anni da una densita' di 9,6 occupati ogni 1.000 abitanti a una di 16,8) e la Pubblica amministrazione (da 70,5 a 74,4). Sebbene in maniera meno accentuata rispetto agli anni '80, gli addetti della Pubblica amministrazione sono aumentati al Sud di 104.000 unita' e al Centronord di 348.000. Un fenomeno che solo negli ultimi due anni sembra invertire la tendenza.Tra le attivita' piu' dinamiche, anche quelle legate a ricerca e sviluppo e all'informatica. Al Sud, l'Ict ha raddoppiato in10 anni gli addetti, passati da 27.204 a 50.673, con una densita' occupazionale salita da 1,3 per mille a 2,4 per mille. Un risultato eccellente, anche se ancora molto lontano dall'8,2 per mille raggiunto al Centonord (304.183 addetti nel 2001). Trend positivo, anche se meno veloce, per ricerca e sviluppo. Nel settore, al Sud, lavoravano 7.634 addetti nel 1991, diventati 12.294 nel 2001 (da 0,4 a 0,6 per mille). Al Centronord, invece, si e' passati da 35.824 a 42.399 (da 1 a 1,1 per mille). Si tratta pero' di attivita' che incidono ancora molto poco sia sul totale dei servizi sia sulla popolazione. Colpa, secondo la Svimez di ''un settore industriale dove sono poco diffuse le funzioni aziendali, diverse da quella strettamente produttiva, e di una scarsa propensione alle pratiche di outsourcing''. L'unico significativo incremento di addetti nelle regioni meridionali si e' verificato nelle attivita' legate all'agricoltura (floricoltura, allevamento, piscicoltura), dove gli occupati sono passati dai 29.286 del 1991 ai 45.793 del 2001. Stazionario, invece, il numero degli occupati 'agricoli' del Centronord (da 71.685 a 72.774). In termini relativi, l'incidenza degli addetti in produzioni agricole, rispetto alla popolazione, ha fatto segnare un valore (2,2 per mille) di poco superiore a quello registrato nel Centronord (2 permille). E' questo l'unico comparto 'industriale' in cui l'area meridionale e' al passo con le regioni centrosettentrionali. Fra le regioni meridionali e' l'Abruzzo quella con il piu' alto tasso di industrializzazione in rapporto alla popolazione e al territorio. Fatto 100 il tasso del Centronord, infatti, l'Abruzzo presenta un valore del 77,7, superiore alla media italiana (71,5) e oltre il doppio di quella dell'intera area meridionale (33,7). Dal '91, il tasso in Abruzzo e' cresciuto di oltre4 punti, grazie a una notevole espansione sia della base occupazionale(118.128 addetti nel manifatturiero nel 2001) sia degli impianti produttivi (12.643). Al secondo posto per presenza industriale, troviamo il Molise con un tasso di 49,9 (19.314 addetti nell'industria), al terzo la Basilicata (con 46,3 e 33.125 lavoratori), al quarto la Puglia (40,8 e 197.762 addetti). Seguono la Campania (32,8 e 225.543), la Sardegna (28,3 e 55.168), la Sicilia (20,1 e 120.571). Ultima la Calabria (16,6 e 40.133), il cui tasso di industrializzazione e' addirittura inferiore alla meta' della media del Sud. Fra le 12 regioni del Centronord, la piu' industrializzata e' il Veneto (123,3 con 665.983 addetti nell'industria). Seguono le Marche (118,3 e 206.690), l'Emilia Romagna (113 e 538.907), la Lombardia (112,5 e 1.219.920), il Piemonte (101,6 e 516.772), il Friuli Venezia Giulia (96,7 e 136.508), la Toscana (89,1 e 375.030), l'Umbria (76,4 e 76.270), il Trentino Alto Adige ( 65,4 e 73.381), la Valle d'Aosta ( 48,7 e 6.980), la Liguria (41,6 e 79.808) e il Lazio (31,9 e 201.322).

Boom dei mutui casa. Forte incremento nel sud. Calabria al terzo posto

20/11 E' il Mezzogiorno a tirare la volata dei mutui casa: nell'Italia meridionale, e soprattutto nelle due isole, il ritmo di crescita dei debiti contratti dalle famiglie per l'acquisto dell'abitazione e' superiore a quello nazionale, che pur si mantiene su livelli elevatissimi. Dagli ultimi dati Bankitalia, riferiti allo scorso giugno, risulta che i mutui bancari gravano sul bilancio delle famiglie per la cifra record di 136,460 miliardi di euro, in aumento del 26,7% rispetto a un anno prima, quando il volume complessivo si era fermato a quota 107,739 miliardi. Se si considerano anche i mutui agevolati si arriva a quota 138,507 miliardi. Ebbene, nelle regioni del Sud la crescita si attesta al 31,9% (15,130 miliardi) e nelle isole addirittura al 37,0% (7,343 miliardi) con la Sardegna che mette a segno un +50,0% e la Sicilia +33,2%. Fra le regioni meridionali spicca anche il risultato della Campania (+37,1%) e della Calabria (+32,5%), mentre in controtendenza risulta la Basilicata con un modesto +17,8%, unica regione del Sud a collocarsi sotto la media nazionale. Il Mezzogiorno si segnala anche per un'altra particolarita': in quest'area e' concentrata oltre la meta' dei mutui agevolati (1,159 miliardi su 2,047 complessivi). Quanto al resto d'Italia, i dati contenuti nel Bollettino Statistico di via Nazionale mostrano un aumento superiore alla media nazionale anche nel Nord Est che registra un +27,3% a quota 33,839 miliardi, con un massimo del 29,5% in Emilia Romagna e un minimo del 18,7% in Friuli. In termini assoluti, le famiglie maggiormente indebitate sono quelle residenti nelle regioni del Nord Ovest (49,055 miliardi), anche se l'aumento a giugno 2004 si colloca al di sotto della media nazionale (+25,5%). Piuttosto fiacca la Liguria (+10,6%), mentre la Lombardia spicca con un +29,1%. Quanto, infine, al Centro, si tratta dell'area territoriale con la crescita piu' contenuta (+23,2%) per un ammontare complessivo di mutui pari a 31,094 miliardi di euro. Buono l'incremento delle Marche (+29,9%), mentre il Lazio si limita a +24,7% e l'Umbria addirittura a +13,9%. Ecco, in tabella, la consistenza dei debiti accumulati, a fine giugno 2004, dalle famiglie consumatrici per l'acquisto di immobili.

Tabella espressa in miliardi di Euro. a fianco la variazione in percentuale.

ITALIA 136,460 +26,7

NORD OVEST 49,055 +25,5
- Piemonte 11,860 +22,1
- Val d'Aosta 0,234 +25,1
- Liguria 4,243 +10,6
- Lombardia 32,718 +29,1

NORD EST 33,839 +27,3
- Trentino A. Adige 2,001 +21,1
- Veneto 13,900 +28,0
- Friuli V. Giulia 3,259 +18,7
- Emilia Romagna 14,678 +29,5

CENTRO 31,094 +23,2
- Marche 3,171 +29,9
- Toscana 9,969 +20,1
- Umbria 1,358 +13,9
- Lazio 16,596 +24,7

SUD 15,130 +31,9
- Abruzzo 1,977 +27,9
- Molise 0,301 +29,7
- Campania 6,183 +37,1
- Puglia 5,047 +28,5
- Basilicata 0,350 +17,8
- Calabria 1,272 +32,5

ISOLE 7,343 +37,0
- Sicilia 5,497 +33,2
- Sardegna 1,846 +50,0

(Fonte: Banca d'Italia - Bollettino Statistico III 2004)

La gestione di Orientagiovani affidata da Cobfindustria Calabria a giovani imprenditori di Reggio

19/11 Sara' il Gruppo dei Giovani imprenditori della provincia di Reggio Calabria a gestire l' edizione di quest' anno del progetto Orientagiovani regionale di Confindustria Calabria. ''Su invito del rettore dell' universita' Mediterranea, Alessandro Bianchi - e' detto in un comunicato - l' evento sara' svolto all' interno del Terzo salone dell' Orientamento. Presente con uno spazio espositivo per l' intera durata dell' evento, e con quatto momenti di aggregazione, il Gruppo dei Giovani Imprenditori si pone l' obiettivo di incontrare i ragazzi per conoscerli, dare informazioni, raccogliere i curricula ed offrire loro un orientamento al mondo del lavoro. L' idea di fondo nasce da alcune considerazioni rilevanti: l' impasse economica che attanaglia la Calabria, la necessita' di costruire su nuove idee uno sviluppo possibile, l' iniezione di entusiasmo che la visita del presidente di Confindustria Montezemolo ha infuso in particolare nei giovani imprenditori. Occorre dunque un contributo innovativo per mettere in moto le risorse disponibili, ma perche' cio' si realizzi e' necessario far capire ai giovani che non esiste solo la figura standard dell' imprenditore. Il 23 novembre ci sara' una kermesse i cui protagonisti saranno imprenditori particolari e coraggiosi che hanno dato vita a progetti interessanti. Esperienze, racconti d' impresa, aneddoti e percorsi di studio, ricerca e lavoro si susseguiranno per stimolare i giovani che intendono avvicinarsi al mondo imprenditoriale''. Interverranno Carmelo Martino, barman acrobatico; Roberto Maria Scrufari, Innovazione nel classico; Toto' Catizzone, aerotaxi; Adriana Morabito, Bed & Breakfast; Antonia Battaglia con la scuola di Danza; Marcello Spagnolo, comunicatore, e tanti altri. La kermesse, animata da Antony Doc Party, prevede il coinvolgimento del pubblico alle attivita'. Il 24 novembre si svolgera' una conferenza dal titolo ''Il vento della scienza, l' area metropolitana dello Stretto''. Sulla base della tematica nazionale scelta da Confindustria riguardo all' orientamento si e' deciso di affrontare il tema ''Formazione professionale e sviluppo territoriale: un binomio indissolubile per la crescita culturale dell' Area dello Stretto''. Verra' dunque presentato il lavoro svolto in partenariato tra il Gruppo Giovani e l' Universita' in merito alle potenzialita' del patrimonio di conoscenza che puo' derivare dall'integrazione delle aree urbane. Alla tavola rotonda parteciperanno l' Associazione degli industriali, rappresentata dall' arch. Giuseppe Marino; l' Universita' di Reggio Calabria rappresentata dal rettore Bianchi; la Regione, rappresentata dai funzionari Antonio De Marco e Rocco Mercurio; l' Amministrazione provinciale, rappresentata dalle funzionarie Amelia Crucitti e Alessandra Bordini, e l' Amministrazione comunale rappresentata dalle funzionarie Angela Angioli e Claudia Battaglia. L' idea che si intende sostenere e' la necessita' di costruire sinergie tra il mondo della formazione e quello della produzione, orientando da una parte le istituzioni che governano i flussi di finanziamento ed i programmi per il sostegno alla formazione professionale, e dall'altra costruire nuovi profili professionali per i futuri quadri tecnici operanti in questo territorio'' Nella stessa giornata del 24 novembre, alle 16, avra' luogo un incontro con l' imprenditrice Antonella Dodaro, editore del Qutodiano. Il 25 novembre, infine, alle 9, avra' luogo un laboratorio teatrale dal titolo ''Il teatro come professione'' con Maria Pia Battaglia, ''a dimostrazione del fatto - conclude la nota - che anche la cultura puo' diventare impresa''.

Fondi per 11 milioni di euro previsti dalla Regione per “Imprendigiovani2”

18/11 Oltre 7 mila domande di cui 615 accolte (prevista un' occupazione di 1.500 unita') a fronte di un finanziamento di poco meno di 17 milioni di euro: sono i numeri che hanno accompagnato il successo del bando ''Imprendigiovani 1'', realizzato lo scorso anno dal Dipartimento ''Politiche del lavoro''della Regione, al quale presto se ne affianchera' un secondo per complessivi 10.941.300 euro con la previsione di 450 nuovi imprenditori e mille occupati previsti. L' iniziativa denominata ''Imprendigiovani 2'', che entrera' in vigore dopo la pubblicazione prevista a giorni sul Bollettino ufficiale della Regione, e' stata illustrata a Catanzaro dall' assessore regionale al Lavoro, Antonino Mangialavori, dal presidente di Fincalabra, Antonio Gargano e da Aldo Lagonia direttore generale del Dipartimento regionale. Il progetto che si avvale di uno slogan ''Un' idea da 50 mila euro'' - e' stato spiegato - rappresenta uno degli strumenti piu' innovativi per stimolare i disoccupati calabresi e puntare alla creazione d' impresa attraverso il finanziamento di iniziative per nuove attivita' imprenditoriali, professionali e di lavoro autonomo. I beneficiari degli incentivi sono i soggetti maggiorenni, disoccupati e residenti in Calabria che dovranno presentare istanza, completa di documentazione, con una raccomandata da inviare all' Assessorato regionale al Lavoro entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando. Il finanziamento, previa istruttoria, verra' concesso per finanziare programmai d' investimento, organici e funzionali, d' importo non superiore a 50 mila euro al netto d' Iva, con contributo a fondo perduto per 5 mila euro per spese di gestione relative al primo anno; prestito a tasso agevolato di durata quinquennale; contributo in conto interessi nella misura del 35% e rilascio di garanzie a favore del sistema creditizio. ''Contiamo di ripetere il successo del bando precedente - ha detto l' assessore Mangialavori - confortati dal fatto che proprio i giovani calabresi, rispondendo massicciamente al nostro invito, hanno dimostrato di avere messo definitivamente da parte l' idea del 'posto fisso' a favore della consapevolezza di doversi rimboccare le maniche. La soddisfazione per questa iniziativa - ha aggiunto Mangialavori - e' accresciuta dall' invito unanime a replicare l' iniziativa Imprendigiovani giunto non solo dai partiti della maggioranza ma anche da quelli della minoranza''. L' assessore regionale al Lavoro, sottolineando l' impegno mirato a dare risposte ''da padri di famiglia ai giovani disoccupati, evitando di fare fumo'', ha anche chiarito anche che si e' intervenuti per correggere gli errori commessi nel primo bando da cui sono originate alcune difficolta'. ''La presenza del presidente di Fincalabra - ha aggiunto Mangialavori - e' la riprova di questa nostra volonta' e l' impegno a reperire altre risorse. In tale senso siamo convinti che molti di piu' saranno alla fine i giovani che potranno usufruire di questa opportunita'''. ''Ci troviamo ad agire - ha detto Gargano - in una fase in cui il mondo bancario e' in evoluzione e siamo consapevoli che molti giovani hanno incontrato grandi difficolta' per le fidejussioni. Per questo - ha sostenuto ancora il presidente di Fincalabra - abbiamo pensato di studiare un sistema di garanzie che faccia leva sulla presenza pubblica attraverso Fincalabra per trovare adeguate coperture''. Gargano ha colto l' occasione per fornire anche le cifre relative agli esiti dell' iniziativa ''Opportunita' Giovani'', rivolta alla costituzione di nuove societa', che ha previsto un finanziamento di sei milioni di euro, per la quale sono giunte 600 domande delle quali 312 sono state ammesse e 165 finanziate. Il direttore del Dipartimento, Lagonia ha indicato i settori d' intervento del bando che riguardano la produzione di beni e servizi e il commercio (e' esclusa l' agricoltura che beneficia di altre misure). ''L' Unione europea - ha aggiunto - ha riconosciuto l' attivita' dell' Assessorato regionale calabrese assegnandogli la premialita'''.

Anatocismo: Le banche risarciranno migliaia di calabresi, convegno ADUSBEF, sabato a Crotone

18/11 Sabato 20 novembre ’04, alle ore 10.00, presso la Libreria Mondadori di Crotone su iniziativa dell’avv. Rita Polisca, delegato provinciale per Crotone, l’Avv. Fernando Scarpelli, delegato regionale dell’ADUSBEF, terrà una conferenza stampa sulla recente sentenza delle Sezioni unite della Cassazione che ha definitivamente sancito l’ illegittimità dell’anatocismo bancario.Nel corso dell’incontro verranno fornite indicazioni su come agire per ottenere il rimborso e illustrate le iniziative che ADUSBEF Calabria intraprenderà nei prossimi giorni per la tutela delle ragioni di cittadini, famiglie, commercianti e imprese, vittime dell’usura bancaria. A tal fine saranno invitate rappresentanze delle associazioni di categoria di imprese e commercianti.

Il sottosegretario Galati annuncia il finanziamento di tre progetti per la Calbria per 26 milioni di euro

16/11 ''Una battaglia che siamo riusciti a vincere''. E' quanto ha detto il sottosegretario Giuseppe Galati, che non nasconde la sua soddisfazione per il finanziamento di alcuni progetti che per la Calabria ''creano le condizioni per uno sviluppo mirato''. ''La presentazione di progetti validi - ha aggiunto Galati - e pianificati per dare all'industria uno sviluppo intelligente e competitivo ha fatto si' che i progetti superassero gli esami. Si tratta di una importante sinergia tra imprese, istituzioni locali e nazionali, insomma e' questo un fondamentale mezzo per fare sistema''. ''Il mio ministero - ha proseguito - ha combattuto una battaglia senza frontiere e con pervicacia perche' tutto cio' si realizzasse. Ci siamo riusciti. Ma il nostro lavoro non finisce qui e questi risultati ci stimolano a fare meglio e di piu'''. Per quanto riguarda la Calabria sono stati finanziati 3 grandi progetti per un importo di 26 milioni di euro circa; 106 progetti per un totale di 33 milioni circa di euro inseriti in una graduatoria speciale ed infine 58 progetti per un importo di 49 milioni di euro circa inseriti in una graduatoria ordinaria. ''I fondi complessivamente disponibili - e' scritto in una nota - per le predette graduatorie, comprensivi dei cofinanziamenti disposti dalle regioni dell'obiettivo 1 a valere su risorse elargite dall'Unione Europea, sono pari a 1.170 Meuro. Le domande complessivamente presentate sono 9.213, delle quali 6.654 hanno superato l'esame istruttorio. Le domande agevolate ammontano a 1.834 di cui 799 per il centro nord e 1.035 per il Mezzogiorno''. ''Gli investimenti ammessi - conclude la nota - ammontano a 4.402 milioni di euro di cui 1.823 per il centro nord e 2.579 per il Mezzogiorno; le agevolazioni concedibili ammontano a 954,7 milioni di euro di cui 228,9 milioni di euro per il centro nord e 725,8 per il Mezzogiorno. L'occupazione complessiva e' di 28.567 unita' cosi' divisi: 7.531 per il centro nord e 21.037 per il Mezzogiorno''.

Contributo di Banca Carime per le PMI colpite dal maltempo

16/11 Banca Carime ha stanziato un contributo di 30 milioni di euro in favore degli operatori economici e delle famiglie della Calabria, della Puglia e della Basilicata, le tre regioni in cui l'istituto di credito ha le sue filiali, che hanno subito danni a causa della recente ondata di maltempo. ''In particolare - e' detto in un comunicato - il contributo sara' destinato nelle aree di competenza della banca a supporto delle piccole e medie imprese, delle attivita' agricole e artigianali e delle famiglie le cui abitazioni hanno subito danni. Gli aspetti di carattere operativo saranno definiti con la massima urgenza in base anche ai provvedimenti che verranno assunti dalle competenti autorita' regionali e nazionali''. ''L'iniziativa assunta - conclude la nota - testimonia concretamente l'attenzione di Banca Carime nei confronti del territorio in cui opera''.

Il 48% delle imprese artigiane è donna

16/11 L'Italia e' un paese di "donne in carriera" in cui spicca prepotentemente l'imprenditrice artigiana. Infatti nella penisola ci sono 880 mila donne imprenditrici e di queste ben 420 mila sono artigiane pari al 48% del totale. E' quanto emerge da una ricerca della Cna, che in uno studio presenta la radiografia del settore. Inoltre, nel confronto relativo tra imprenditori per genere si evince come l'artigianato sembra essere sempre piu' una professione al femminile, se si considera che gli uomini titolari di imprese artigiane sono (solamente) il 40% del totale degli imprenditori maschi. Dal punto di vista del territorio in Lombardia le imprenditrici artigiane sono 80 mila e rappresentano oltre l'86% delle titolari donne della regione. Nell'Emilia Romagna, circa 50 mila e l'83%. Infine in Calabria oltre 30 mila ed oltre il 90%. Questo significa che ci troviamo di fronte ad un fenomeno nazionale e non solo nelle regioni dove la piccola impresa e' protagonista. Le donne imprenditrici - continua lo studio Cna - sono presenti in ogni campo, in particolare, il 35% si dedica all'attivita' dei servizi (25% servizi alla persona), oltre il 9% all'alimentazione e piu' del 13% alle attivita' del TAC (tessile - abbigliamento - calzature - pelletteria) ed il 22% circa nelle altre categorie di attivita' manifatturiere. Certo questa voglia di impresa che si e' affermata nel corso degli anni e' figlia della capacita' speciale delle donne di mettersi in proprio accompagnato dalla volonta' di affermazione personale. Inoltre nel nostro paese si sono create le condizioni ambientali e culturali adatte a rendere possibile il passaggio da dipendenti, o dall'azienda familiare, a titolari di un'impresa strutturata,dotata di macchinari ed attrezzature, ed integrata nella rete dell'economia diffusa

De Rose scrive a Confindustria: “Garantire un sistema di incentivazione per il Mezzogiorno”

10/11 ''Il Mezzogiorno e' veramente la risorsa piu' importante del nostro Paese, non disperdiamola. Implementiamola, semmai e mettiamola a profitto. Quello che serve e' garantire un efficace sistema di incentivazione che sia ispirato al Progetto Mezzogiorno che e' da assumere come opzione strategica e prioritaria a tutti i livelli di governo''. A sostenerlo e' stato il presidente dell' Assindustria di Cosenza, Umberto De Rose in una lettera inviata al vice presidente per il Mezzogiorno di Confindustria, Ettore Artioli. Dopo avere manifestato il suo plauso per la firma del Progetto Mezzogiorno, De Rose ha sostenuto che si tratta di ''un primo importante risultato che ripropone una Confindustria propositiva e credibile''. A giudizio di De Rose sara' adesso ''importante sapere attivare iniziative efficaci e capillari per far si' che la spinta propulsiva ed innovativa del progetto non si esaurisca, ma che sia possibile allargare, intorno allo stesso, consapevolezza sociale ed alleanze da tradurre in azioni concrete. Se riusciremo a fare 'massa critica', il Mezzogiorno potra' conoscere una nuova stagione. Ovvorre pero' - ha aggiunto - impegnarsi a fondo, nel confronto con il governo, perche' vengano scongiurate in finanziaria le piu' volte anticipate misure di tagli degli incentivi alla localizzazione di imprese''. Prevedere sgravi sull' Irpef e defiscalizzando l' Irap, per De Rose puo' essere corretto, ma diventa ''inaccettabile e suicida farlo a danno degli incentivi agli insediamenti nel sud''. ''Sono certo - conclude De Rose - che Confindustria sapra' far valere le ragioni dello sviluppo e dell' espansione economica che mai come in questo momento passano per il sud''.

Da oggi Callipo mostra al pubblico la produzione del tonno direttamente in fabbrica

08/11 Da questa mattina e sino a venerdi' lo stabilimento del Tonno Callipo, ubicato a Maierato, sara' aperto a quanti lo vorranno visitare. La 'Giacinto Callipo Conserve Alimentari Spa' e' l' unica in Italia che opera nel settore ittico, ad avere aderito alla manifestazione 'Apertamente', promossa dalla Federalimentare, che quest' anno ha come motto (la precedente fu organizzata due anni fa) 'Gusto chiaro'. L' iniziativa si rivolge soprattutto a giornalisti, scuole universita' e autorita' locali. Lo stabilimento, nel quale lavorano circa 200 persone, e' l' unico in Italia nel quale si svolgono tutte le fasi della lavorazione, a partire dal tonno intero. Il pesce una volta pescato nel rispetto delle regole imposte dal programma 'Dolphin Safe' per la salvaguardia dei delfini. L' azienda inoltre e' stata la prima ed ancora l'unica ad aver ottenuto, nel 2001, la certificazione di prodotto Dnv (Det Norske Veritas) che riguarda i filetti di tonno in vaso di vetro all' olio d' oliva e al naturale, una novita' assoluta in campo nazionale realizzata nel 1995. Attraverso la visita e' possibile accertare di persona la qualita' e l' igienicita' del prodotto , nonche' la sicurezza per i consumatori e anche per le condizioni di lavoro. Inoltre si puo' constatare che diverse fasi della lavorazione sono ancora manuali come, ad esempio, la scelta delle parti migliori del tonno affidate alle mani delle donne. Fondata nel 1913 dal bisnonno dell' attuale titolare Pippo Callipo, che ricordiamo e' presidente regionale di Assindustria e presidente della squadra Tonno Callipo che milita nel campionato A/1 di pallavolo, e' ora alla quarta generazione. Callipo, ricevendo gli ospiti, ha detto che ''La qualita' e' per noi una scelta di vita a completa tutela e garanzia dei consumatori''. L' azienda produce il 3% di tonno in scatola dell' intera produzione nazionale ed esportata in diversi paesi europei nonche' in Canada, Stati Uniti, Australia e Brasile.

L’IRAP cala nelle PMI, ora tocca all’IRPEF

06/11 I circa 4 milioni di micro imprese italiane con meno di 6 addetti, che costituiscono circa il 90% del totale delle imprese italiane, sono state sin dall'inizio le più penalizzate dall'introduzione dell'Irap. Tuttavia, in attesa che il Governo ne alleggerisca ulteriormente il carico, i risparmi di imposta tra il 2000 e il 2003 sono oscillati complessivamente tra i 319 e i 659 euro. Insomma, per questa tipologia di imprese l'Irap è stata meno onerosa. E' quanto rileva l'ufficio studi dell'Associazione artigiani (Cgia) di Mestre. Il tutto, spiega la Cgia, "grazie alle disposizioni introdotte con le Finanziarie per gli anni 2000 e 2003 che hanno introdotto una serie di sgravi a vantaggiato soprattutto delle aziende del Sud. Infatti, la concentrazione più elevata di piccolissime imprese sul totale regionale con meno di 6 addetti le troviamo in Calabria e in Sicilia rispettivamente con il 93,9% e il 93,4%. Segue il Lazio (92,7%) e poi la Campania (92,5%). "Certo, non sono 'tagli' esorbitanti ma segnali importanti che vanno nella direzione sperata: ovvero, la progressiva cancellazione di questa imposta. Un premio che è stato dato a coloro che, in questi anni di difficoltà economica, sono stati gli unici a creare nuovi posti di lavoro in questo Paese", commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi. "Ora - aggiunge - con la decisa richiesta di ridurre ulteriormente l'imposta sulle imprese avanzata da Confindustria, la Cgia non può che trovarsi d'accordo. Anche se prioritariamente deve essere alleggerita l'Irpef che assieme all'Irap investe circa il 95% delle aziende italiane". Tornando all'Irap, prosegue Bortolussi, "la situazione è cambiata a partire dall'anno di imposta 2000. Infatti, per tutte le microimprese il taglio dell'Irap è stato pari a 219 euro. Un sospiro di sollievo a cui non ha fatto seguito alcuna ulteriore riduzione per i due anni seguenti. Nel 2001 e nel 2002, infatti, il peso dell'imposta non ha subito diminuzioni. Significative, invece, le variazioni avvenute nel 2003 che hanno riguardato tutti gli scaglioni di addetti presi in esame dall'analisi. Nel complesso, quindi, tra il 2000 e il 2003 si è arrivati a far risparmiare 319 euro per le aziende senza dipendenti; 502 euro per quelle costituite dal titolare e da un dipendente con contratto di formazione lavoro; 404 euro per un'azienda formata dal titolare e da un dipendente e 489 euro per aziende costituite dal titolare e da 2 dipendenti. Si arriva a 574 euro di risparmio di imposta quando l'azienda è formata dal titolare e da tre dipendenti e raggiunge i 659 euro quando il titolare è affiancato da 4 dipendenti.

Parlamentari del centrosinistra a Lamezia contro la finanziaria “Taglio delle tasse è tagliare i servizi”

04/11 ''Taglio delle tasse significa tagliare servizi''. E' quanto hanno sostenuto alcuni parlamentari del centrosinistra che stamane a Lamezia Terme hanno spiegato il perche' la Finanziaria non tutela le fasce deboli e soprattutto il Sud. All'iniziativa ha partecipato anche il responsabile nazionale per il Mezzogiorno dei Ds, Roberto Barbieri, il quale ha detto che ''il centrosinistra ritiene che il Sud e' essenziale per fare riprendere a far crescere l'Italia. Cio', tradotto in pratica, significa che politica economica e politica industriale devono essere orientate al Sud''. Gli esponenti del centrosinistra (oltre a Barbieri erano presenti Agazio Loiero, Domenico Pappaterra, e il responsabile nazionale Enti locali dei verdi, Diego Tommasi) hanno evidenziato che ''di fronte al nulla di questa Finanziaria, ne' per l'equilibrio dei conti pubblici, ne' per la crescita, se non questo famoso contenimento al 2% della crescita delle spese, sarebbe il caso di proporre di orientare selettivamente tutte queste risorse per il Sud''. Per Barbieri, questa iniziativa significherebbe ''vantaggi fiscali, come nell'accordo tra sindacati e tutte le organizzazioni imprenditoriali per chi investe nel Sud in innovazione, ricerca e sviluppo, rinnovando il proprio settore; vantaggi fiscali e creditizi per chi nel Sud si convenziona con l'Universita', creando poli di ricerca preindustriali che poi possono avere una ricaduta nei processi produttivi''. Si tratta, quindi, di ''una serie di proposte - ha concluso Barbieri - concrete orientate al Sud, molte non costose. Per quelle che hanno necessita' di copertura ne abbiamo indicato anche la copertura che e' l'armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie a quello che c'e' negli altri Paesi europei e, cioe', diminuendo la tassazione sui depositi da 27% a 19% e quello sulle rendite piu' specifiche (Titoli di Stato che sono in mano alle banche) dal 12,5% al 19%''. Il parlamentare della Margherita, Agazio Loiero, ha detto che ''c'e' una voragine di 24 miliardi di euro che il governo cerca di arginare, ma si tratta di una voragine. Per reperire questi fondi e, quindi, fare una finanziaria presentabile, saranno tartassati il Mezzogiorno, i comuni del Sud. Quelle aree deboli che avrebbero bisogno di maggiore protezione, sono quelle che pagano di piu' con questa Finanziaria''. ''Questa consapevolezza - ha concluso Loiero - e' presente in tutti, anche nella parte del centrodestra ed e' abbastanza radicata''. Incentrato principalmente sull'ambiente e sulle ricadute che questa Finanziaria avra' su di esso e' stato l'intervento di Diego Tommasi dei Verdi il quale che ha evidenziato che ''il ministero dell'Ambiente e' uno dei dicasteri piu' penalizzati''. ''E' stata ridotta - ha aggiunto Tommasi - la sua dotazione del 36,3%. Nella realta', il ministero rischia di scendere sotto la soglia di sopravvivenza. E' grave la decisione di sospendere il decreto attuativo della carbon tax e di abrogare la norma che stabiliva la rideterminazione delle aliquote di accisa sui combustibili''. Tommasi ha evidenziato infine che ''e' tutta la politica ambientale del governo Berluscoini che non da segno alcuno di miglioramento. Anzi emerge ancora una volta una diffusa penalizzazione delle risorse in materia di difesa del suolo e tutela ambientale''.

La Callipo apre le porte ai consumatori e mostra il ciclo di lavorazione del tonno

04/11 La societa' Callipo ha deciso di aderire alla manifestazione ''Apertamente - L' industria Alimentare apre le porte al pubblico'' promossa da Federalimentare e dalle associazioni di categoria. L'iniziativa ha lo scopo di informare i consumatori sulle garanzie di qualita', sicurezza e gusto degli alimenti che ogni giorno si portano in tavola. Il tema di questa seconda edizione di Apertamente sara' proprio il ''Gusto Chiaro'', a conferma dell' impegno dell' industria alimentare italiana per la piena trasparenza ed informazione ai consumatori, in particolare ai giovani. In tale prospettiva la Callipo, dall' 8 al 12 novembre 2004, ''aprira' le sue porte'' a quanti volessero visitare lo stabilimento per seguire il ciclo di lavorazione del tonno.

Manifestazione di LegAutonomie sulla finanziaria il 5 a Pianecrati

03/11 Una serie di incontri e consultazioni sono stati avviati da LegAutonomie con i gruppi parlamentari, con le forze sociali, sindacali e imprenditoriali per discutere della Legge Finanzaria. Venerdi' a Piani Crati si terra' una manifestazione sul tema 'La Legge Finanziaria 2005 - I bilanci degli enti locali calabresi tra emergenza ed autonomia'. Alla manifestazione interverra' il presidente nazionale i LegAutonomie, Oriano Giovannelli. ''La legge finanziaria per il 2005 - ha detto il presidente di LegAutonomie, Antonio Acri - cosi' come va prendendo corpo non contiene, ancora una volta, nessuna scelta strutturale che consenta agli enti locali, ed in particolar modo a quelli calabresi, di esercitare efficacemente le nuove funzioni loro attribuite. Continua, invece, a lasciare in una situazione di insopportabile precarieta' gran parte delle istituzioni locali cui sono sempre piu' affidate le aspettative di protezione sociale, di sostegno alle imprese, di sviluppo dei territori''.

L’ABI certifica con il marchio “Patti Chiari” 165 sportelli in Calabria

28/10 Saranno esposti anche in 165 sportelli di sette istituti bancari calabresi, da domani, i marchi PattiChiari che attestano la certificazione di garanzia a beneficio della clientela. Ad essere garantite dal marchio saranno le operazioni che vanno dal bancomat ai conti correnti, dagli assegni ai prestiti per le piccole imprese, dalle obbligazioni a basso rischio a quelle strutturate. Ad un anno dal varo del progetto - e' detto in un comunicato del' Abi - l' iniziativa ''PattiChiari'' entra cosi' nel vivo e diventa pienamente operativa dando la possibilita' a famiglie e imprese di riconoscere facilmente le banche che hanno aderito alle varie iniziative e che rispettano gli standard di qualita'. In Italia, ad oggi, gia' 42 banche, per un totale di 281 marchi su 15 mila sportelli in tutta Italia, hanno ottenuto la certificazione da parte di una societa' esterna sul pieno rispetto delle regole previste per ogni iniziativa PattiChiari. Il marchio permettera' di individuare facilmente gli sportelli che offrono iniziative e rappresenta - grazie alla certificazione da parte di soggetti esterni - una garanzia di rispetto dei principi di chiarezza, comprensibilita' e comparabilita' che sono alla base dell' intero progetto. Inoltre, per verificare che le banche continuino a rispettare gli standard di qualita' anche dopo aver ottenuto il marchio, e' prevista una verifica periodica dopo sei, quindici e ventiquattro mesi e il rinnovo della certificazione dopo tre anni.

Tremonti a Castrovillari “Creare banche a sud, servono per lo sviluppo”

27/10 ''Il sistema bancario e' una questione fondamentale per lo sviluppo del sud. Una banca del sud per il sud, questo il sistema che andrebbe incoraggiato, un sistema a binario che dovrebbe andare a braccetto con altre banche di livello nazionale, proprio perche' il sud e' l' unica zona d' Italia che non ha banche autoctone''. A sostenerlo e' stato l' ex ministro all' Economia, Giulio Tremonti che ha partecipato oggi, a Castrovillari, ad un convegno avente per tema proprio ''Una banca per il sud'', un' idea da lui lanciata alcune settimana fa. Quella di stasera, secondo quanto riferito dallo stesso Tremonti, e' la prima tappa di un piu' ampio giro che ha intenzione di fare in tutte le regioni meridionali per fare esprimere, in primo luogo i politici locali, su quello che la Costituzione prevede, cioe' far nascere delle banche nelle proprie regioni come elemento di sviluppo e di crescita locale. ''E' una cosa che avevo in mente di fare da tempo - ha affermato - e se non fossi andato via alcune iniziative le avrei messe in campo''. Dopo avere ricordato le banche del sud assorbite da istituti piu' grandi allocati in regioni del nord, Tremonti ha sostenuto di vedere ''il futuro problematico. Per questo - ha aggiunto - e' venuto il momento di fare qualcosa, come smuovere il mondo politico locale. Occorre chiedere a coloro che si candideranno alle prossime regionali cosa vogliono fare, se sono a favore o contro quanto prevede la Costituzione su questa particolare materia. Chi si candida dovra' mettere nel proprio programma che si impegna per la nascita di una o piu' banche regionali''. Tremonti, che su invito del presidente della Commissione riforme del Consiglio regionale, Paolo Naccarato, e' giunto a Castrovillari da Roma in auto, ha commentato negativamente lo stato dell' autostrada Salerno-Reggio Calabria. ''E' un disastro - ha detto - E' stato opportuno fare questo viaggio e vedere la situazione in cui si trova''.

Ledda (Lega Coop) “Aumenta la povertà. Mezzogiorno e Calabria aree più discriminata d’Europa”

27/10 ''Nel Mezzogiorno i cittadini che percepiscono 435 euro al mese e meno di 521 euro sono piu' di sette milioni su una popolazione di 21 milioni e la Calabria, purtroppo, e' sulla vetta di questo triste primato''.Lo afferma Quirino Ledda, responsabile del settore Servizi sociali della Lega delle Cooperative che sollecita l' adozione di strumenti per l' analisi e il monitoraggio del fenomeno legato alle nuove e vcchie poverta'. ''Il Mezzogiorno e la Calabria - sottolinea Ledda - stanno diventando cosi' l' area geografica d' Europa piu' discriminata, fragile, senza prospettive. In particolare, gli impiegati hanno perso il 19,7 di potere d' acquisto seguiti dagli operai con il 16% provocando un mutamento della composizione sociale che tende a livellare le varie figure lavorative. Abbiamo sempre piu' alla tradizionale poverta' materiale, un' altra poverta' che produce disagio, crea emarginazione, l' impossibilita' di partecipare alla vita sociale, alle relazioni personali, alle reti di solidarieta' e, di conseguenza, di rappresentanza''. Per Ledda ''l' esclusione di migliaia cittadini che non possono partecipare alla vita civile, e' alla base dell' aumento di atteggiamenti antisociali che conducono a processi di disadattamento e di rinuncia alle proprie capacita' intellettuali. Siamo passati in questi ultimi anni - prosegue ul responsabile Servizi sociali di Legacoop - da un disagio sociale che poteva avere una dimensione fisiologica (il povero, escluso) ad un modello economico che si fonda con ampie aree a profondo disagio sociale dunque, le nuove poverta' e il disagio vengono ormai da una pluralita' di cause comela mancanza di un lavoro, dal lavoro nero, da un problema di salute, abitativo, da parte dei nuclei familiari numerosi, usura''. ''Questo fenomeno - prosegue Ledda - non puo' essere letto con facinoleria ed approssimazione come avviene oggi nella nostra Regione''.

Banca Carime, utile netto di 31,4 milioni nel terzo trimestre

27/10 Il consiglio di amministrazione di Banca Carime ha approvato la relazione trimestrale al 30 settembre 2004. L'utile netto di periodo - e' scritto in un comunicato dell'istituto - risulta pari a 31,4 milioni di euro (6,8 milioni a settembre 2003). L'andamento economico ha evidenziato un risultato di gestione di 106 milioni di euro contro 86,8 milioni del settembre 2003. Piu' in dettaglio, sono state registrate le seguenti variazioni: - un incremento del margine di interesse da 188 a 196 milioni (+4,2%) - un margine da servizi in forte crescita a 125,9 milioni di euro (+ 8,4% rispetto ai 116,1 milioni del settembre 2003) grazie all'apporto dei profitti da operazioni finanziarie per oltre 38 milioni di euro; - un margine di intermediazione conseguentemente in crescita del 5,8% a 321,9 milioni di euro; - costi operativi, pari a 215,9 milioni di euro, in contrazione rispetto ai 217,4 milioni dell'analogo periodo del 2003 (-0,7%); - una diminuzione delle rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali - escluso avviamento - da 23,7 a 20,3 milioni di euro per effetto dei minori ammortamenti; - una contrazione delle rettifiche nette su crediti da 14,4 milioni a 4,4 che - in rapporto al valore nominale dei crediti - rappresentano rispettivamente 0,73% e 0,20% annui. Al netto di rettifiche di valore su avviamento (29,4 milioni) l'utile delle attivit ordinarie si attestato a 50,7 milioni rispetto ai 17,7 milioni del settembre 2003. Il risultato ha poi beneficiato di 10,9 milioni di proventi straordinari derivanti dal "disinquinamento delle interferenze fiscali" prescritto dal D.Lgs 6/2003, integrato con il D.Lgs. 37/2004 (6,3 al netto delle imposte differite passive) ed ha scontato imposte sul reddito per 29,8 milioni di euro. Per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta globale della clientela si attestata a 13,5 miliardi di euro. Si evidenzia, a livello di composizione dell'aggregato, l'aumento della raccolta diretta a 7,1 miliardi di euro (+1,5 su base annua) e la contrazione della raccolta indiretta a 6,5 miliardi di euro (-3,7% su settembre 2003), nonostante la forte crescita della componente assicurativa a 0,7 miliardi di euro (+39,7% su settembre 2003). I crediti verso clientela (2,9 miliardi) registrano un incremento del 3,2% su base annua: il rapporto sofferenze piu' incagli netti/ totale impieghi netti si attesta all'1,16%.

Iozzo (S.Paolo – Banco di Napoli): Puntiamo a sviluppare le energie locali

25/10 Si e' insediata questa mattina a Catanzaro la Consulta sull'economia locale istituita dal Sanpaolo Banco di Napoli a supporto dell'attivita' della banca nelle Regioni Calabria e Basilicata. La seduta e' stata presieduta da Alfonso Iozzo, presidente dell'istituto. "Avendo costituito, quale gruppo bancario, il Sanpaolo Banco di Napoli, che e' la piu' grande banca del Mezzogiorno, abbiamo dimostrato ha sostenuto Iozzo - di avere un enorme interesse per lo sviluppo di questa area. Questa e' un'occasione importante perche' la nuova fase di sviluppo del Mezzogiorno non puo' che partire dalla capacita' di sviluppare tutte le energie e le iniziative locali sia imprenditoriali che degli altri settori. Non e' un caso - ha aggiunto - che nella consulta abbiamo chiamato imprenditori di rilevanza di vari settori delle due regioni ma anche il rettore dell'Universita' di Cosenza, proprio per dimostrare che con la collaborazione tra la banca, gli imprenditori e le istituzioni della formazione si puo' avere uno sviluppo". Il presidente del Sanpaolo Banco di Napoli ha rimarcato anche che "nell'ultimo anno la Calabria ha aumentato le sue esportazioni del 10%, mentre il resto d'Italia ha avuto un andamento piu' basso. Si parte da valori molto bassi, ma questo - ha aggiunto - e' un segnale che, se si vuole, si puo' essere competitivi. E' un buon inizio e speriamo di proseguire". Inoltre, per Iozzo, "la conoscenza dell'economia del territorio e delle tendenze nell' evoluzione della domanda e dell'offerta di servizi finanziari per le imprese e la clientela privata rappresenta un'esigenza prioritaria per la Banca. Segue tale logica l'istituzione della Consulta calabro lucana che si inquadra in un sempre piu' ampio progetto di presenza sul territorio di riferimento". L 'intento di rafforzare sempre piu' il radicamento territoriale, costituendo strumenti come le Consulte, secondo Iozzo, dimostra da parte della Banca "un 'ulteriore attenzione, mai affievolita, per le specificita' delle piccole e medie imprese e per le esigenze della clientela del Sud".

Nasce l’impianto agroalimentare Vegitalia di San Marco Argentano.

21/10 Settantaquattromila metri quadri di superficie; 40 mila tonnellate di materia prima di assorbimento; 200 unita' lavorative impiegate (700 quelle indotte); tre linee di lavorazione di vegetali e una per la produzione di legumi, cereali e pasta con una capacita' produttiva complessiva di oltre 18 mila tonnellate l' anno: questi i numeri del progetto Vegitalia, nato da un contratto di localizzazione, unico in Calabria, che operera' nel settore dell' industria agroalimentare e sara' localizzato nell' area di San Marco Argentano e avra' come partner due societa' giapponesi Kagome e Matsushita Electric, partecipi insieme a Villa Tosca Srl e due imprenditori, Antonino Gatto e Giorgio Tenuta. Vegitalia e' stato presentato oggi a Roma nel parlamentino del Ministero delle Attivita' economiche e produttive. Per il sottosegretario Giuseppe Galati ''questo e' un progetto importante che prevede un investimento di 32 milioni di euro. Una sfida - ha aggiunto - in un momento in cui dobbiamo fare i conti purtroppo con una crisi pesante che ha investito alcune aziende calabresi e per il superamento del quale stiamo lavorando intensamente''. Il presidente della Giunta regionale, Giuseppe Chiaravalloti, ha evidenziato come ''questo sia un momento importante perche' e' figlio della concretezza. In Calabria - ha detto - servono i fatti non il solito bla bla. Questo progetto servira' a dare un impulso di crescita notevole al settore dell' agroalimentare della nostra regione''. All' incontro con i giornalisti erano inoltre presenti oltre ai responsabili delle aziende italiane e giapponesi che partecipano al progetto, l' assessore regionale al Turismo, Pino Gentile, il presidente dell' Amministrazione provinciale, Mario Oliverio, unitamente a esponenti politici regionali e nazionali. L' ambasciatrice del Giappone in Italia, Matsubara, ha espresso ''grande soddisfazione per la decisione assunta dalla Kagome, una delle maggiori industrie alimentari giapponesi di investire in Calabria. Desidero - ha concluso - rivolgere un caloroso ringraziamento al Governo italiano e alle autorita' locali per la loro cooperazione e l' assistenza''.

Sviluppo Italia finanzia 68 nuove imprese giovanili

18/10 Sessantotto nuove imprese giovanili, che daranno lavoro a oltre 700 persone per un investimento di 67 milioni di euro. E' quanto ha permesso di creare Sviluppo Italia grazie alle agevolazioni concesse per l'Autoimprenditorialita' (Titolo I del D.Lgs. 185/2000) e rivolte ai giovani tra i 18 e i 35 anni che intendono avviare un'attivita' nei settori della produzione di beni e servizi alle imprese, della fornitura di servizi, del subentro in agricoltura e delle cooperative sociali. Tra le nuove aziende nate grazie al contributo di Sviluppo Italia, precisa una nota, un impianto per la produzione di energia idroelettrica, un allevamento di bufale, un centro servizi per l'integrazione dei disabili, una masseria per la produzione di vino biologico. E ancora la realizzazione di una sala cinematografica, un impianto per la produzione di DVD, la fornitura di servizi turistici, l'organizzazione di convegni, un centro di stampa digitale. Per le agevolazioni in favore dall'Autoimprenditorialita', Sviluppo Italia - unica tra le amministrazioni pubbliche - ha recentemente ricevuto un rifinanziamento dal Governo, che ha consentito appunto di creare le 68 nuove imprese giovanili e i 717 nuovi posti di lavoro. Le societa' sono dislocate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia. Le agevolazioni per l'Autoimprenditorialita' avranno un impulso ancora piu' forte grazie all'entrata in vigore, giovedi' prossimo, del nuovo Regolamento di attuazione, atteso da circa 4 anni, che stabilisce che i giovani dovranno essere residenti al 1 gennaio 2000 nei territori agevolati (tutto il Mezzogiorno piu' 3900 comuni del Centro Nord) dove dovranno avere sede anche le neocostituite societa'. Le agevolazioni concedibili da Sviluppo Italia consistono in contributi a fondo perduto e mutui agevolati per le gli investimenti, piu' ulteriori contributi a fondo perduto per la gestione. L'investimento massimo accoglibile e' pari a 2,582 milioni di euro.

Lega Cooperative: “La realtà cooperativa in Calabria non è valorizzata”

18/10 La Direzione Regionale di Legacoop Calabria, si e' riunita per una valutazione sulla contingenza politico-sociale e per varare un programma di iniziative per i prossimi mesi. Il Presidente di Legacoop Calabria, Giorgio Gemelli, nell'introdurre l'ordine del giorno, ha espresso preoccupazione riguardo alle scelte adottate dal Governo nel documento finanziario 2005 ed alla lacunosa e fuorviante discussione in atto sul federalismo, poiche' rischiano di mettere in crisi il debole tessuto economico meridionale e di compromettere ulteriormente le possibilita' di sviluppo della Regione Calabria gia' inficiata da una sostanziale incapacita' di programmazione interna, come pesantemente rimproverato dalla Corte dei Conti nella relazione annuale sul Bilancio regionale del 2003. La situazione economica e sociale della Regione non si e' modificata secondo le aspettative, anzi, il decollo previsto da Agenda 2000 non c'e' stato, si e' allargata la forbice con le altre aree del paese e di recente si e' registrata una ripresa virulenta dell'offensiva mafiosa diretta agli enti locali ed agli operatori economici. Legacoop Calabria, in vista delle prossime consultazioni regionali, auspica che il confronto elettorale privilegi i programmi e rilanci la concertazione con le parti economiche e sociali, per rinnovare quello spirito di coesione sociale che aveva agevolato lo sviluppo e intimidito le organizzazioni criminali, oggi nuovamente forti dello scollamento tra societa' e istituzioni. C'e' una forte esigenza di selezionare la classe dirigente privilegiando criteri di trasparenza e coerenza rispetto ad un progetto politico di sviluppo il cui paradigma comprenda infrastrutture - materiali ed immateriali ¿ innovazione e ricerca, credito, finanza, valorizzazione del capitale umano, legalita', qualificazione e snellimento dell'apparato burocratico. Occorre costruire un progetto che, partendo da una corretta attivita' di pianificazione economica territoriale, attui una strategia in grado di produrre una svolta qualitativa nel governo dell'economia regionale, e preveda una politica industriale incisiva sostenuta da una adeguata revisione delle politiche fiscali e degli incentivi al fine di rendere la Calabria attrattiva per gli investimenti e propulsiva dall'interno, garantendo continuita' alle politiche di sostegno del Mezzogiorno. A tale scopo Legacoop Calabria ritiene necessaria una riflessione comune degli operatori economici e sociali e della politica sulle capacita' e possibilita' di generare una inversione di tendenza per trainare la Calabria fuori da questa situazione di stallo, attraverso una programmazione di ampio respiro delle risorse ordinarie e straordinarie a disposizione della Regione.La cooperazione calabrese rappresenta una realta' di circa mille tra piccole e medie imprese, che quotidianamente affrontano i problemi di un contesto difficile. Si tratta spesso di realta' riconosciute ed apprezzate a livello locale che operano in diversi settori raggiungendo significativi risultati sia sotto il profilo economico che sotto l'aspetto occupazionale.La realta' cooperativa pero' non e' ancora adeguatamente valorizzata dalle Istituzioni regionali, le quali non danno sostegno a tale realta' economica con una adeguata strumentazione normativa, mentre c'e' necessita' di adottare nuovi strumenti normativi che, senza elidere la normativa attuale, e tenendo conto della riforma del diritto societario, individuino forme di incentivazione per favorire la promozione ed il consolidamento della cooperazione di lavoro.Legacoop Calabria, insieme alle altre organizzazioni del settore, ha deciso di avviare una serie di iniziative per promuovere e valorizzare il ruolo ed il contributo che la cooperazione puo' dare allo sviluppo della nostra Regione.

Si sblocca la procedura dei PIT in Calabria

14/10 In Calabria si sblocca la procedura dei Pit ed e' in arrivo il fondo premialita'. Caterina Guarna, autorita' di gestione del Por Calabria, ha presentato ai 23 presidenti e responsabili di progetto dei Pit calabresi lo schema di Accordo di programma per l' attuazione dei progetti integrati territoriali prima della firma con il Dipartimento delle politiche di sviluppo. L' accordo prevede una serie di novita' rispetto alle linee guida regionali Pit: si stabilisce che le amministrazioni comunali, entro 45 giorni dalla firma, provvedano all' approvazione di una ''Convenzione per l' attuazione del Pit'' e, entro 120 giorni, alla costituzione dell' Ufficio di Gestione del Pit. Si delinea, quindi, anche in Calabria, e' scritto nella nota, un modello di governance incentrato sul coordinamento degli attori quale funzione strategica per la definizione e l' attuazione del Pit. Un' ulteriore novita' e' rappresentata dalla costituzione di un ''Fondo premialita' Pit''. L' Accordo prevede che le risorse del Fondo saranno assegnate con apposita delibera della Giunta regionale sulla base di una ipotesi di assegnazione, formulata dall' Unita' centrale di coordinamento Pit. Con l' approvazione dell' Accordo da parte della Giunta regionale, che dovrebbe avvenire entro la seconda decade di ottobre, i dieci Pit che hanno superato la valutazione positiva da parte dell' Unita' centrale di coordinamento Pit (Serre Consentine, Serre Calabresi, Alto Ionio Cosentino, Valle del Crocchio, Lamezia, Stretto, Pollino, Sila Crotonese, Crotone e Basso Tirreno) potranno partire.

Quattro miliardi di euro spesi dai calabresi per le auto

14/10 E’ veramente notevole la cifra spesa dalla popolazione calabrese per l’acquisto e l’utilizzo di autoveicoli nel 2003. Circa quattro miliardi. Una cifra davvero rilevante, corrispondente a circa 7.700 miliardi di vecchie lire. Il dato scaturisce da un' elaborazione eseguita dall' Ufficio Studi LeasePlan Italia, azienda leader nel settore del noleggio a lungo termine di autovetture. Nell' intero Paese la spesa nel 2003 e' stata di 183,4 miliardi di euro corrispondenti a 355.000 miliardi di lire pari al 14,1% del Prodotto interno lordo italiano. In Calabria la quota maggiore della spesa e' stata assorbita dal carburante con 1,2 miliardi di euro pari al 30,83% del totale. Seguono la spesa per l' acquisto di autoveicoli (1,2 miliardi), quella per la manutenzione (0,6 miliardi) e quella per la assicurazione rc auto (0,5 miliardi). Importi minori (si fa per dire) vanno ai pneumatici (0,2 miliardi), al ricovero (0,1), alle tasse automobilistiche (96 milioni di euro), all' assicurazione incendio e furto (62 milioni) ed ai lubrificanti (62 milioni). A livello provinciale in Calabria e' Cosenza a guidare la graduatoria della spesa regionale con 1,4 miliardi di euro e il 34,37% del totale. Seguono nell' ordine Reggio Calabria (1,2 miliardi), Catanzaro (853 milioni) e Vibo Valentia (315 milioni). Chiude la graduatoria la provincia di Crotone (300 milioni).

Nuovi fondi della Regione per le imprese

12/10 Gli interventi di sostegno alle imprese artigiane sono stati al centro di un incontro che l' assessore regionale alle Attivita' produttive, Pino Gentile, accompagnato dal direttore generale, Stefano Torda, ha avuto oggi con i vertici delle associazioni di categoria. In particolare si e' discusso di come ovviare all' esaurimento dei fondi per operazioni di credito e di leasing agevolato messi a disposizione della Regione e distribuiti tramite Artigiancassa. Un problema sollevato dai rappresentanti delle associazioni di categoria degli artigiani, Arico' (Casa), Leone (Cna) e Fonte (Confartigianato). Torda ha spiegato il meccanismo creato con la finanziaria regionale 2003 ''ha funzionato talmente bene da provocare un impulso ed una accelerazione nelle richieste avanzate dalle imprese. Cio' - ha aggiunto - ha comportato che gia' al 6 febbraio scorso, i fondi erano esauriti. Nonostante questo sono continuate ad arrivare domande ed attualmente ne sono giacenti un migliaio''. Per ovviare a questa situazione, Gentile ha proposto l' utilizzo di una parte delle premialita' del settore turismo, pari a circa cinque milioni di euro, che andranno cosi' ad aggiungersi ci sei milioni gia' stanziati. Inoltre, sia Gentile che Torda, hanno ipotizzato l' azzeramento della voce in conto capitale dei finanziamenti, in maniera da poter recuperare i fondi necessari a finanziare anche le domande giacenti. ''In ogni caso - ha sostenuto Gentile - non intendo rinunciare alla possibilita' di rimodulare i finanziamenti. A tale scopo stiamo verificando se e' possibile compiere una serie di operazioni per giungere a questo obiettivo''.

Gli studi di settore della finanziaria colpiranno soprattutto i lavoratori autonomi del sud

09/10 L'aggiornamento degli studi di settore, previsto dalla manovra 2005, colpira' soprattutto i lavoratori autonomi e le piccole imprese del Sud. E' quanto emerge dall'analisi della Cgi di Mestre, secondo la quale l'aggravio si aggirera' attorno ai 3.500 euro a contribuente. Con l'aggiornamento degli studi di settore ''aumenteranno i ricavi e con questo accresceranno sicuramente anche le loro preoccupazioni. E a pagarne le maggiori conseguenze saranno quasi sicuramente i lavoratori autonomi del Sud''. E' il commento di Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre, in merito alla Finanziaria 2005 che prevede la manutenzione degli studi di settore con cui verranno rivisti al rialzo gli ''incassi'' presunti degli autonomi. ''Una vera penalizzazione soprattutto per il popolo delle partite Iva piu' povero del paese che si trova nel Sud - prosegue Bortolussi - che ha livelli di reddito anche meno della meta' dei colleghi del Nord. Con la revisione degli studi, anche se va ricordato che questi ultimi tengono in parte conto delle differenze economiche territoriali, chiederanno agli autonomi di pagare piu' tasse colpendo in particolare quelli con i redditi piu' bassi. Se teniamo conto che oltre il 75% degli artigiani e dei commercianti lavora da solo e' molto probabile che questa misura, che apportera' un aggravio di imposta che secondo noi si aggirera' attorno ai 3.500 euro a contribuente, spingera' molte aziende meridionali a scivolare nel sommerso''. A dimostrare lo svantaggio del Mezzogiorno interviene un'analisi dell'Ufficio Studi dell'Associazione artigiani mestrina che traccia la geografia dei redditi degli oltre quattro milioni di partite iva presenti in Italia. Le ditte individuali artigiane o commerciali piu' numerose e ricche stanno in Lombardia. Sono 356.957 e in media guadagnano 18.418 euro all'anno. Accanto a loro, i 200.477 veneti che portano a casa 17.915 euro e i 41.719 trentini che incassano 17.913 euro all'anno. Ed anche quando si parla di Snc, Sas e societa' semplici (ovvero le cosiddette societa' di persone) il primato resta al Nord. Lombardia in testa con 187 mila societa' di persone e 44.776,81 euro di reddito medio annuo. Mentre quando si tratta di liberi professionisti a vincere in ricchezza e' il Trentino Alto Adige con 37.741 euro di reddito medio. Intanto a fare da contraltare a queste oasi di benessere sono i dati che narrano gli introiti del sud. A cominciare dalla Calabria, dove un libero professionista in un anno vede entrare delle proprie tasche la meta' del suo collega trentino (18.435 euro), e non va meglio ai Lucani (18.577 euro), ne' ai molisani (19.461 euro). Lo stesso accade poi, quando si osserva la situazione nel mondo imprenditoriale. Sempre dall'analisi della Cgia di Mestre la Lombardia e il Nordest infatti appaiono lontanissimi ancora una volta dalla Calabria, ultima anche in questa graduatoria; ogni imprenditore guadagna in media 8.740 euro all'anno. Meno della meta' di un collega lombardo. E il problema accomuna anche gli imprenditori campani che realizzano in media un reddito di 9.270 euro e i siciliani (9.620 euro). E il podio degli ultimi rimane il medesimo anche se si analizza la ricchezza delle societa' di persone, anche se con qualche lieve spostamento. Ultime per reddito, infatti, sono le societa' campane con 25.280 euro di ricavi all'anno, precedute da quelle calabresi (25.280 euro) e dalle siciliane (26.561 euro)

Assindustria comunica: Disoccupazionei al 23,4% in Calabria.

07/10 Secondo i dati del rapporto sulla congiuntura economica in Calabria con valutazione e previsione degli imprenditori per il 2004 fatto da Paola Caputo e Rosanna Nistico', reso noto oggi in occasione della visita di Luca Cordero di Montezemolo, il rapporto Svimez 2004 sull' economia del Mezzogiorno mette in impietosa evidenza la forte riduzione di efficacia delle politiche di intervento a valenza nazionale e la non aggiuntivita' nei fatti dei fondi dell' Unione Europea. Il tasso di disoccupazione in Calabria e' pari al 23,4% contro il 13,8% della vicina Puglia mentre la regione che piu' si avvicina a questa classifica in negativo e' la Campania con il 20,2%. Peggiora la bilancia dei pagamenti tanto verso l' estero che nei confronti del resto del Paese. Il 2003 e' stato caratterizzato da un vistoso rallentamento della ripresa economica regionale in atto da quasi un triennio. L' occupazione, pur seguendo il trend favorevole degli ultimi anni, e' cresciuta ad un ritmo ben piu' fiacco di quello dell' anno precedente. Si e' passati infatti da un incremento del 2,3% del 2002, allo 0,9% del 2003. Contrariamente a quanto avvenuto nell' ultimo biennio si e' ridotto inoltre il tasso di attivita' e il numero di occupati nell' industria in senso stretto anche il tasso di crescita delle imprese pur rimanendo al di sopra di quello medio italiano si e' ridotto di un punto in percentuale. In particolare la dinamica dell' occupazione pur rimanendo in crescita rallenta vistosamente. Gli occupati raggiungono le 577 mila unita' nel 2003, contando 5.630 lavoratori in piu' rispetto all' anno precedente. Una crescita tuttavia inferiore alla meta' di quella che si era realizzata nel 2001 e nel 2002 (+13.000 unita'). In termini relativi l' incremento occupazionale nella regione (+0,9%) seppur leggermente superiore al dato medio del Mezzogiorno (+0,2%) e' risultata in linea con la media nazionale che nel 2003 ha registrato un aumento del 2,3% solo lievemente al di sotto di quella del centro-nord dove si e' assistito ad una crescita dell' 1,3%. Le forze di lavoro sono diminuite di 4.237 unita' in Calabria nel corso del 2003. Una riduzione tuttavia lieve in termini relativi (-0,6% rispetto all' anno precedente) e quasi interamente riconducibile alla minore presenza femminile (-3.733 unita'). Le forze di lavoro hanno raggiunto complessivamente le 754 mila unita', di cui 479 mila maschi e 275 mila donne. Nella provincia di Cosenza e' stato creato il maggior numero di posti di lavoro regionali nel 2003, 4.523 occupati in piu' rispetto al 2002. Essa si rivela dunque la provincia calabrese piu' dinamica in termini di domanda di lavoro, anche se va sottolineata la consistente espansione dell' occupazione nella provincia di Vibo Valentia sia in termini assoluti (+1.775 occupati) che relativi (+3,5%). Gli andamenti congiunturali nelle altre province della regione palesano una sostanziale stabilita' del mercato del lavoro dal lato della domanda con performance lievemente al di sotto della media regionale e in alcuni casi anche variazioni leggermente negative. In particolare una situazione stazionaria caratterizza la dinamica occupazionale nella provincia di Catanzaro con 500 occupati in piu' (0,48%) mentre registrano lievi riduzioni sia la provincia di Crotone (-0,12%) che quella di Reggio Calabria (-0,77%). Le tendenze comuni sembrano essere quelle di un incremento del tasso di occupazione per le fasce centrali di eta', quelle in cui ricadono i lavoratori di eta' compresa tra i 30 ed i 64 anni e per le quali il tasso di occupazione medio regionale e' di 19 punti percentuali piu' alto di quello complessivo. E' quello di una riduzione invece del tasso di occupazione per la fascia di eta' immediatamente piu' giovane, quella in cui ricadono i lavoratori di eta' compresa tra i 25 ed i 29 anni.

Bond di distretto, perplessità di Confidi

05/10 Nota dei Presidente dei Confidi calabresi: “Apprendiamo dalla stampa, ed in particolare dall’inserto IL SOLE 24 ORE SUD di venerdì 1° ottobre, che Fincalabra si appresterebbe a varare, in collaborazione con tutte le Province calabresi e con il supporto dell’Università della Calabria, un “bond di distretto”. La notizia merita, a nostro parere, una serie di riflessioni e di considerazioni utili a chiarire ruoli, funzioni, competenze e, soprattutto, le effettive possibilità di concretizzare una tale iniziativa su un territorio come il nostro. Una prima perplessità che ci sentiamo di esprimere sull’operazione per come prospettata, fondata peraltro sull’attenta osservazione di altre esperienze già realizzate o in corso di realizzazione in altre regioni d’Italia, riguarda il suo profilo di rischio. L’emissione del bond, che rappresenta soltanto l’ultimo anello di una lunga catena di attività ad essa propedeutiche, prende corpo dalla cartolarizzazione di un portafoglio di crediti erogati da un Istituto di Credito in favore di un universo di imprese molto diversificato per geografia, settore e per singolo debitore. Per questo motivo, riteniamo che l’operazione annunciata, sia resa particolarmente difficile proprio dalla concentrazione del rischio in un’unica Regione; pensare ad una cartolarizzazione di crediti provenienti solo da PMI calabresi, potrebbe essere penalizzante per la banca finanziatrice, le imprese stesse e per chiunque intervenisse quale garante di questo portafoglio. Fincalabra, inoltre, punta alla costruzione di un “rating regionale” che dovrebbe essere utilizzato dal sistema bancario per valutare l’affidabilità delle imprese calabresi. Ci sembra un’ottima idea che si scontra, però, con il fatto che, come noto, i modelli di rating che le banche potranno utilizzare saranno solo quelli che avranno ricevuto la validazione della Banca d’Italia e, in ogni caso, solo dopo un periodo pluriennale di applicazione.
Riteniamo che queste riflessioni siano più che sufficienti per evidenziare i limiti, le incoerenze e le insidie dell’iniziativa che Fincalabra propone. Tuttavia, se da un lato è possibile comprendere le ragioni della Finanziaria Regionale alla ricerca di una giustificazione della sua stessa esistenza, ci meraviglia ed in parte ci delude il contributo dell’Università della Calabria che, sicuramente, conosce molto bene l’intera materia e le condizioni ideali per la realizzazione di un efficace “bond di distretto”. Ma ciò che risulta ancor più difficile comprendere è il perché verrebbe coinvolta una sola banca, piuttosto che i tanti altri istituti che bene stanno operando in questa regione e che in qualche caso sono per di più soci della stessa Fincalabra.Non possiamo inoltre sottacere il fatto che, la cosiddetta “Fincalabra Garanzia”, punta ad una dotazione patrimoniale costituita, essenzialmente, da risorse finanziarie che il POR Calabria ha già da tempo destinato ai Confidi. Questi ultimi, peraltro sollecitati dai rappresentanti dell’Amministrazione Regionale, si sono prodigati per sottoporre di recente una modalità innovativa per attivare, dopo quattro anni di preoccupante stallo, ben 10.000.000,00 di euro destinati a favorire l’accesso al credito delle PMI calabresi. Da questo punto di vista chiediamo con forza, alla Regione Calabria, di chiarire una volta per tutte le sue reali intenzioni rispetto al sostegno di un sistema quale quello dei Confidi calabresi che, nel corso della sua lunga attività, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nel mercato della garanzia a livello nazionale. Ruolo che, peraltro, è stato anche sottolineato dal Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, on. Mario Oliverio il quale, nel rimarcare la funzione primaria svolta dai Confidi a sostegno delle imprese, ha espresso l’auspicio che la Regione punti, soprattutto, al loro potenziamento.Nel rispetto di uno stile che ha sempre puntato alla realizzazione effettiva di progetti a sostegno del tessuto imprenditoriale calabrese, piuttosto che ad inseguire le mode quale oramai sembra essere diventato il cosiddetto “bond di distretto”, i Confidi calabresi sono pronti a cogliere le opportunità offerte dal mercato finanziario per proporle, in maniera adeguata e rispettosa delle pecularietà delle PMI calabresi. “ la nota è firmata da: Dott. Giuseppe Speziali – Presidente Confidi Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Dott. Valerio Berti – Presidente Confidi Reggio Calabria, Ing. Francesco Coscarella – Presidente Confidi Magna Grecia , Dott. Luigi Leone – Presidente Fidart Calabria

La provincia di Reggio attiva le agevolazioni della 488 per il turismo

04/10 Dal 1 luglio scorso e sino al 15 novembre 2004 e' possibile presentare le domande per l' accesso alle agevolazioni della legge 488/92, compilando scheda tecnica e business plan tramite un software unico predisposto dal Map, specificatamente destinato a questi bandi. Lo rende noto la Provincia di Reggio Calabria in un comunicato. Le agevolazioni previste per il turismo, e' scritto nella nota, consistono in contributi in conto impianti per imprese turistiche, agenzie di viaggi e imprese che gestiscono le attivita' ammissibili indicate dalle singole Regioni, per programmi di investimento relativi ad unita' locali ubicate nelle aree depresse e finalizzati alla realizzazione di una nuova unita' o all' ampliamento, ammodernamento, riconversione, riattivazione, trasferimento di una unita' locale esistente. Per il settore commercio sono previsti contributi in conto impianti a favore delle imprese che realizzano programmi di investimento nel settore del commercio, sempre relativi ad unita' locali ubicate nelle aree depresse. Si tratta di agevolazioni consistenti (529,3 milioni di euro), le cui modalita' di accesso sono cambiate con le ultime modifiche da parte del Ministero. La Provincia di Reggio Calabria, il Ministero attivita' produttive, l' Ipi (l' Istituto per la promozione industriale) e il Mediocredito Centrale entreranno nello specifico della normativa, distribuendo le schede necessarie per la compilazione ed un vademecum per le imprese interessate al bando, durante un convegno dal titolo ''Agevolazioni per il turismo ed il commercio: le novita' della legge 488'' che si terra' domani, alle 16, nella Sala consiliare della Provincia di Reggio Calabria. ''La legge 488 - ha sostenuto il presidente della Provincia, Pietro Fuda - e' stata pensata per favorire le aziende del settore produttivo che vogliono attuare programmi di investimento organici e funzionali. La legge, anche se non ha limiti minimi, e' indirizzata a finanziare piani di spesa di importo medio, 500 mila euro, disposti su piu' anni: per ottenere il contributo occorre predisporre un piano d' impresa che descriva dettagliatamente l' investimento, l' impresa ed il mercato in cui opera, ed effettuare atti che richiedono l' intervento di un notaio, oltre a fornire un deposito cauzionale, anche sotto forma di fideiussione, a garanzia dell' effettuazione dell' investimento. Si tratta, insomma, di un' agevolazione importante, che prescinde totalmente dalla vecchia logica di assistenzialismo, di interventi a pioggia. E' uno strumento che aiuta chi comunque ha intenzione e capacita' di investire, come si deduce da una serie di caratteristiche della normativa: la cauzione va versata prima di presentare la domanda, e non in contemporanea, l' azienda deve gia' avere la disponibilita' dell' area dove effettua l' investimento (deve avere almeno un compromesso d'acquisto o un contratto di affitto, regolarmente registrati), finanzia piani di investimento organizzati in programmi di piu' anni (da due a quattro), perche' vuole ''costringere'' le aziende a programmare la propria attivita' nel medio termine, non accetta le spese gia' effettuate, ed opera con un meccanismo a bando''. ''L' azienda - ha concluso Fuda - deve pianificare tutti gli investimenti che vuole effettuare negli anni successivi, cercando di prevedere i benefici economici futuri. La 488 puo' essere un ottimo strumento per lo sviluppo turistico e commerciale del nostro territorio, ma e' necessario conoscere al meglio il suo dettato normativo e la singola capacita' di investimento per poter portare benefici reali: per questa ragione abbiamo organizzato il convegno di domani con il Map e l' Ipi, al servizio delle imprese del territorio''.

Nuovo strumento presentato dalle Camere di Commercio, lo sportello “servizio nuove imprese”

01/10 E' stato presentato stamane a Lamezia lo sportello 'servizio nuove imprese'. ''Uno strumento in piu' - ha detto il presidente di Unioncamere, Paolo Abramo - per le imprese calabresi anche se per il rilancio dell'economia calabrese certamente non bastera' questo progetto come non basteranno tutti i progetti che sono in essere nel sistema camerale, regionale, e nelle varie province e portate avanti dalle cinque camere di commercio calabresi''. Lo sportello, rientra in un progetto piu' ampio, conosciuto come progetto ''Olimpo'' che, come ha spiegato il consigliere delegato di AsseforCamere, Alberto Valentini, vuole ''aiutare tutti gli organismi, a partire dalle Camere di commercio che vogliono lo sviluppo di queste realta', a lavorare in rete per aiutare chi vuole fare impresa a fare impresa e, possibilmente, a fare impresa che regga sul mercato''. Il presidente di Unioncamere ha evidenziato che ''analizzare lo stato di salute delle imprese di una regione e' complesso. Possiamo dire che la Calabria sta rispondendo bene agli stimoli di un mercato che forse e' abbastanza fermo''. Secondo il presidente regionale di Unioncamere, infatti, non vi e' dubbio che ''la Calabria sta rispondendo in tal senso ed e' dimostrato scientificamente dalla percentuale di imprese nate rispetto a quelle cancellate dai registri delle Camere di commercio. Non e' un caso che la Calabria da tre o quattro anni sia al primo posto come percentuale di nuove imprese nate. Questo dimostra scientificamente che c'e' una vivacita' notevole che deve essere supportata chiaramente dalle istituzioni quali noi siamo''. ''L'imprenditoria femminile - ha proseguito Abramo - e' una realta' in crescita. Anche in questo senso devo dire che ci stiamo attivando soprattutto con le camere di commercio provinciali in virtu' del fatto che all'interno di ogni singola camera abbiamo creato i comitati per l'imprenditorialita' femminile. Con questi comitati stiamo stimolando la creazione di nuove imprese in rosa''. ''Anche in questo settore c'e' una grande vitalita' - ha concluso - le donne stanno dimostrando di rispondere bene alle loro esigenze, ma soprattutto stanno dimostrando una grande voglia di fare, una grande capacita' che sicuramente non e' da meno di quella degli imprenditori maschi''.

Il Dpef prevede il pedaggio sulla A/3 venduta a privati

29/09 Della possibilita' di vendere porzioni della rete stradale all'Anas si parlo' all'epoca della sua trasformazione in spa, mentre l'idea di introdurre il pedaggio in quella parte della rete Anas con 'caratteristiche molto vicine a quella autostradali' e attraversata giornalmente da un flusso superiore a 20mila veicoli e' stata messa nero su bianco nel "Programma Infrastrutture Strategiche" allegato all'ultimo Dpef. Secondo fonti autorevoli, sarebbe la Salerno-Reggio Calabria in pole position per il trasferimento el'introduzione del pedaggio.

Immagini della Calabria nella nuova campagna istituzionale della Banca Popolare di Crotone

21/09 Parte oggi la nuova campagna istituzionale della Banca popolare di Crotone. ''Abbiamo un desiderio comune lo sviluppo della nostra terra''. Questo il messaggio al quale l'istituto di credito crotonese, aderente al gruppo emiliano Bper, affida la sua ormai consolidata dimensione regionale. La campagna parte in contemporanea su tutto il territorio della Calabria. Si tratta di un battage pubblicitario multisoggetto che utilizza immagini fotografiche dei luoghi della regione dove sono presenti gli sportelli dell'istituto di credito. I soggetti ritratti sono persone del posto, ''gente comune e volutamente non famosa, perche' e' nella gente comune che la banca vuole riconoscersi e fissare la sua identita''', spiega una nota dell'ufficio relazioni esterne della Bpc. L'ultima campagna istituzionale della Popolare di Crotone risale a cinque anni fa. In questo lasso di tempo la banca ''volutamente ha scelto di non comparire - prosegue la nota - animata dal desiderio di irrobustirsi e migliorare il servizio alla clientela, dotarsi dei prodotti migliori e piu' evoluti che, al fianco di quelli tradizionali, completano la gamma delle esigenze''. Ed oggi che questi obiettivi sono stati raggiunti, l'istituto, cresciuto ''in dimensioni e professionalita' - conclude la nota - ha deciso di portare la sua nuova immagine in tutta la Calabria, proponendosi come la banca dei calabresi, a sostegno dello sviluppo economico regionale, a fianco delle imprese e vicino alle famiglie''.

Bassolino invita i Governatori meridionali ad un confronto su di un istituto di mediocredito per il sud

18/09 Favorire la nascita di un istituto di mediocredito per il Sud: il governatore della Campania, Antonio Bassolino, scrive ai colleghi presidenti di Regione del Mezzogiorno e, invitandoli a un confronto sul tema specifico, lancia la proposta per superare le difficolta' di accesso al credito in particolare nel Mezzogiorno. Destinatari dell'invito di Bassolino sono i presidenti di Abruzzo, Giovanni Pace, Basilicata, Filippo Bubbico, Calabria, Giuseppe Chiaravallotti, Molise, Michele Iorio e Puglia, Raffaele Fitto. Il presidente della Campania, ricordando che la Regione da tempo sollecita la nascita di un nuovo soggetto creditizio, prende spunto dall'ultima presa di posizione dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha sostenuto la nascita di una banca del Sud ma evidenzia che tale proposta ''sarebbe stata piu' efficace se, durante il periodo in cui e' stato responsabile del ministero dell'Economia, avesse avviato iniziative in tal senso''. Bassolino ricorda comunque che c'e' una base dalla quale partire. Una commissione di esperti insediatasi, su iniziativa della giunta regionale della Campania, nell'ottobre del 2003, ha all'esame la costituzione di un istituto di Mediocredito regionale, con attivita' focalizzata prevalentemente all'assistenza creditizia ed ala consulenza delle pmi con il coinvolgimento della stessa Regione, degli enti locali, delle Camere di Commercio ed aperta ovviamente alle banche - in particolare a quelle locali - alle societa' di assicurazione, alle fondazioni, agli investitori istituzionali ed ai privati. La proposta e' di aprire un confronto sul tema fissando una data per un vertice con la presenza degli stessi governatori e degli esperti di ciascuna regione. Inoltre, aggiunge Bassolino, la stessa commissione ha elaborato un disegno di legge per la ''Istituzione dell'elenco regionale delle banche'' approvato dalla giunta regionale della Campania il 22 giugno scorso. Si tratta, a suo parere, di ''un primo, piccolo, ma significativo passo per stimolare le banche ad una piu' efficace azione di sostegno allo sviluppo dell'economia reale''.

Crescono di quasi il 12% i debiti degli italiani verso le banche

18/09 Le famiglie italiane sono sempre piu' indebitate. A delineare questo identikit delle famiglie del Belpaese e' l'Ufficio studi della Cgia di Mestre. A fine marzo 2004 - secondo una ricerca della Cgia - ogni famiglia doveva in media alle banche 10.984 euro con un aumento dell'11,6% rispetto allo stesso periodo del 2003. E l'importo dei debiti risulta piu' ''pesante'', anche a causa del maggiore ricorso ai mutui per l'acquisto di case, nelle zone nelle quali i redditi sono piu' alti. Prima in classifica, la provincia di Bolzano (quasi il doppio della media nazionale), prima anche per
percentuale di aumento del debito rispetto all'anno precedente (+25,7%) mentre l'ultima per importo medio del debito risulta Vibo Valentia (4.633 euro) che comunque registra un incremento dei sospesi bancari del 20,6% rispetto all'anno precedente. Bolzano e' seguita per importo di debiti bancari da Milano (16.478 euro, +13,7%), da Rimini (15.731 euro, +12,7%) e da Trento (15.294 euro, +12,7%) mentre per l'incremento sui debiti e' tallonata da Crotone (6.037 euro medi ma con un +22,5%). La citta' piu' prudente, Vibo Valentia (4.633 euro) e' preceduta da Avellino (4.701 euro) e da Isernia (4.835 euro). Una classifica dettagliata, che mostra chiaramente, continua la nota Cgia, come siano proprio le famiglie del Nord ad avere piu' sospesi con le banche. E il quadro diventa ancor piu' significativa quando si osservano le situazioni regionali. E cosi' a conferma del podio delle graduatorie provinciali, a condurre le fila e' il TrentinoAlto Adige con una media di 17 mila 262 euro di impieghi per famiglia, seguito dalla Lombardia (14 mila 350 euro), dall'Emilia Romagna ( 13 mila 248 euro), dal Lazio (con 12 mila 957 euro di indebitamento medio per famiglia) e dal Veneto (12 mila 866 euro). Questo il panorama aggiornato al 31 marzo 2004 con il Molise fanalino di coda (5.774 euro), penultima la Calabria (5.853 euro), e terzultima la Basilicata con 5.936 euro. Cifre che corrispondono praticamente alla meta' della media nazionale regionale, quantificata dalla Cgia di Mestre in 10.984 euro (+ 11,6% rispetto al 2003). ''Indubbiamente - commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l'aumento dell'indebitamento medio delle famiglie italiane e' dovuto alla situazione di difficolta' economica che sta vivendo il Paese. Ma visto che gli aumenti maggiori si sono registrati soprattutto nelle aree piu' dinamiche del paese non va nemmeno dimenticato che negli ultimi tempi i risparmi sono stati dirottati sugli acquisti immobiliari che mai come in questo periodo sono stati cosi' convenienti visti i tassi di interesse cosi' bassi. Un segnale, forse, che la tanto agognata ripresa potrebbe trovare una spinta anche da questi ultimi''.

Nessuna crisi per le imprese al femminile. In Calabria +3.6%

17/09 L'impresa femminile in Italia si sta rafforzando e, nonostante le difficolta' dell' economia, le imprese femminili crescono di oltre 8.000 unita' in sei mesi (+0,7%) arrivando alle attuali 1.182.727. Meglio dell'andamento generale delle imprese italiane nello stesso periodo (+0,55%). Questo quanto emerge da uno studio della Camera di commercio su dati aggiornati al primo semestre 2004 del Registro delle Imprese. E' il 23,5% delle imprese italiane ad essere quindi femminile, ed e' la Lombardia (13%) a registrare, sul territorio nazionale, il maggiore numero di imprese composte da donne (155.469 calcolate in valore assoluto). La maggior parte operano nel commercio (29,5%), nelle attivita' immobiliari e informatica (18,5%), nel manifatturiero (14%). Seconda in classifica la Campania (10,5%, con 123.604 in valore assoluto). Seguono Piemonte, Sicilia e Veneto (8%). Crescita delle imprese femminili a livello nazionale (+0,7%), 8.184 imprese in piu'. Crescono soprattutto Lombardia (+1,1%, + 1.714 imprese), in Campania (+1,2%, + 1.504 imprese), in Calabria (3,6%, 1.326 imprese). Le imprese in 'rosa' crescono soprattutto in Lombardia (+1,1%, + 1.714 imprese), ma anche in Campania (+1,2%, + 1.504 imprese) ed in Calabria (3,6%, 1.326 imprese). Se invece si guarda alla presenza di imprese femminili su tutte le imprese, vincono a sorpresa le regioni meridionali: prima c' e' il Molise, dove un' impresa su tre e' femminile (32%), seguita da Basilicata (30%), Campania e Abruzzo (28%). Per quanto riguarda le differenze regionali tra uomini e donne, in base alla popolazione residente le donne che fanno impresa sono piu' presenti in Molise (6,6% del totale degli abitanti femmine), segue l'Abruzzo (5,66%), la Valle D'Aosta (5,62%) e la Basilicata (5,52%). Le meno 'imprenditive'? A sorpresa in Lombardia (3,38%). La differenza coi colleghi maschi e' data dal fatto che in media in Italia la voglia di fare impresa e' meno presente tra le donne: e' piu' alta del 10% tra gli uomini (il 14% degli italiani e' imprenditore contro il 4% delle italiane). Sul piano dell' operativita' nei vari settori, femminili sono il 48,5% delle imprese operanti nei servizi pubblici e sociali, con quasi 106 mila aziende. Forte anche la presenza nella sanita' e nei servizi sociali (39% con oltre 7.900 aziende). Ma tra le 1.182.727 imprese femminili il 27% (oltre 378.000 imprese) opera nel settore del commercio, nell'agricoltura (29% con circa 280 mila imprese), nel manifatturiero (19%) con oltre 125 mila imprese, nelle attivita' immobiliari e di noleggio (23,6% con circa 115 mila imprese), negli alberghi e nella ristorazione (33% con oltre 81 mila imprese). Tra le imprese che hanno come titolare una donna il 48,6% e' composto da titolari con un' eta' compresa tra i 30 e i 49 anni. Il 35% e' di eta' compresa tra i 50 e i 69 anni, l'8,3% ha oltre i 70 anni e l'8% e' molto giovane (18-29 anni). In Calabria e in Campania c'e' una concentrazione superiore alla media nazionale di titolari donna molto giovani (12% e 11% tra i 18 e 29 anni, contro l'8% nazionale). All'inserimento lavorativo delle donne sara' dedicato lunedi' a Milano un convegno intitolato ''Una sottile linea rosa'' dove e' prevista la presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Roberto Maroni. ''Le donne ha commentato Gianna Martinengo, presidente del Comitato per la promozione dell' imprenditoria femminile della camera di commercio di Milano - sono sempre piu' attive e protagoniste sul mercato del lavoro specie grazie alle loro qualita', ma c'e' ancora molto da fare per promuovere la presenza femminile. A partire dal lavoro autonomo e dalle imprese che giocano un ruolo importante nel nostro Paese. Nella crescita della competitivita' bisogna premiare il capitale umano, l'istruzione e il lavoro della conoscenza, elementi presenti e diffusi nell'universo in rosa''.

 

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