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Cronaca
Sgrena libera/Ucciso Calipari

 

Sembler: “Bisogna aspettare la fine dell’inchiesta, solo dopo esamineremo le richieste della procura”

15/04 Le indagini per indagare sulla morte di Nicola Calipari a Baghdad da parte di forze Usa sono andate a fondo, hanno permesso di sentire ''moltissime persone'', gli investigatori ''sono tornati sul luogo dell'incidente'': e' stata fatta ''una grande indagine''. Questa e' la convinzione di Mel Sembler, ambasciatore statunitense in Italia, sui lavori della Commissione d'inchiesta congiunta italo-americana. Il diplomatico americano, conversando con i giornalisti a Roma ha aggiunto che ora ''bisogna solo aspettare di vedere tutti i fatti'', cioe' aspettare il rapporto finale degli investigatori che sara' diffuso ''entro pochi giorni''. Solo dopo che le indagini della Commissione congiunta italo-americana saranno concluse e rese pubbliche il governo di Washington ''prendera' in esame'' le richieste della Procura di Roma che sta indagando sull'uccisione di Nicola Calipari avvenuta lo scorso quattro marzo nei pressi dell'aeroporto di Baghdad. Lo ha confermato l'ambasciatore statunitense in Italia Mel Sembler. Conversando con i giornalisti al termine di una cerimonia per la consegna della Fulbright Gold medal al presidente del Senato Marcello Pera, il diplomatico americano, a chi gli chiedeva sui tempi dell'indagine avviata dalla Procura di Roma, ha risposto: ''Dobbiamo aspettare che si concluda l'indagine (della Commissione congiunta ndr.) Inoltre e' una zona di guerra, molto pericolosa e dobbiamo aspettare - ha ribadito - che si chiuda l'indagine''. Solo dopo il Governo americano, ha pero' precisato, ''prendera' in esame le richieste'' della Procura di Roma. Infine Mel Sembler ha confermato che la Toyota Corolla coinvolta nella sparatoria ''si trova ancora a Baghdad''. Sulla possibilita' che la vettura possa essere messa a disposizione degli inquirenti italiani, l'ambasciatore si e' limitato a replicare: ''Non so cosa succedera', cosa succedera' dopo che sara' reso pubblico il rapporto (della Commissione congiunta ndr.). Aspettiamo; non voglio fare speculazioni''.

UILPS: “Manifesteremo davanti ai Consolati USA”

15/04 ''I 30 giorni che si era data la commissione d'inchiesta sono passati senza una risposta ufficiale'', sull'uccisione del funzionario del Sismi Nicola Calipari: per questo l'Uilps (Unione italiana lavoratori polizia di Stato) si dice pronta a manifestare davanti ai consolati americani per chiedere ''in modo pacifico, ma deciso, una risposta concreta sulla morte di un poliziotto''. ''E' sconcertante - dichiara Michelangelo Starita, segretario nazionale della Uilps - quanto emerso dalle inammissibili fughe di notizie, secondo le quali sembra quasi che a premere il grilletto dei fucili che hanno colpito il nostro collega siano stati degli italiani''. Starita definisce ''unilaterali'' le conclusioni che stanno emergendo dai lavori della commissione d'inchiesta e sottolinea come ''far luce in maniera inequivocabile sulla morte di un eroe della polizia di Stato sia un dovere di chi ha la responsabilita' a livello politico di chiedere con forza delle certezze''.

Secondo gli americani l’Italia fa resistenza alle conclusioni degli investigatori

15/04 La chiusura definitiva dell'inchiesta congiunta Usa-Italia sulla morte di Nicola Calipari e' ''un bersaglio in movimento'', vista l'incertezza che la circonda: lo affermano fonti del governo americano, coperte dall'anonimato, citate dal quotidiano Newsday. Secondo le stesse fonti, il governo italiano sta facendo resistenza nell'accettare le conclusioni raggiunte dagli investigatori guidati dal generale Peter Vangjel e il braccio di ferro sta rinviando l'epilogo della vicenda, rendendo incerti i tempi della chiusura delle indagini. I soldati americani che il 4 marzo si trovavano al checkpoint dove e' morto il funzionario del Sismi ed e' rimasta ferita la giornalista Giuliana Sgrena, secondo le indiscrezioni raccolte dai media Usa sono stati sostanzialmente scagionati. L'inchiesta militare avrebbe accertato che agirono rispettando le regole d'ingaggio, attuando una serie di avvertimenti prima di aprire il fuoco sull'auto su cui trovavano Sgrena, Calipari e un altro ufficiale italiano. Una versione che viene pero' contestata - stando alle indiscrezioni - dai funzionari italiani che fanno parte della commissione congiunta.

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