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      Consegnata da CC NCTP campana trafugata, distrutta in terremoto e ricostruita

       

       

      Consegnata da CC NCTP campana trafugata, distrutta in terremoto e ricostruita

      28 ott 22 È stata restituita alla Diocesi di Reggio Calabria-Bova, e da stamani è esposta in una sala del Museo diocesano "Monsignor Aurelio Sorrentino", la campana in bronzo che era installata sul campanile della chiesa di Sant'Antonio da Padova e che fu trafugata dopo il terremoto del 1908. La campana era stata trovata di recente dai carabinieri di Vibo Valentia in un casolare in un centro della provincia ed affidata ai militari del Nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, il cui comandante, il tenente Giacomo Geloso, l'ha consegnata stamattina all'Arcivescovo metropolita di Reggio Calabria, monsignor Fortunato Morrone, e alla direttrice del Museo diocesano, Lucia Lojacono. La persona che custodiva illecitamente la campana è stata denunciata in stato di libertà per ricettazione. Alla consegna della campana erano presenti un gruppo di cittadini di Villa San Giuseppe, la frazione di Reggio Calabria dove un tempo sorgeva la chiesa di Sant'Antonio da Padova, e gli alunni della locale scuola elementare. Ed è a loro che monsignor Morrone si è rivolto nel suo intervento sottolineando il valore della campana, "simbolo - ha detto il presule - della 'chiamata' alla fede ed alla partecipazione alla Santa Messa della domenica". "Il reperto arricchisce già la considerevole dotazione del Museo Diocesano - ha detto la direttrice Lojacono - e dimostra quanto i nostri musei siano presìdi di arte e di legalità. E non solo a parole, ma con i fatti. La cerimonia di oggi dimostra la stretta collaborazione che abbiamo instaurato con i carabinieri per il recupero del patrimonio culturale disperso". La campana è stata posizionata nella sala del Museo che ospita un'altra opera recuperata dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale, un ritratto di San Prospero raffigurato mentre a Reggio Calabria è inginocchiato su un cumulo di macerie formatosi dopo il terremoto del 1908.

      Il recupero della campana rappresenta il risultato della stretta sinergia che ha caratterizzato le atuvita condotte dal Reparti speciali dell'Arma e dall'Arma Territoriale, nel caso specifico rispettivamente rappresentati dal Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e dalla Stazione Carabinieri di San Nicola da Crissa (VV), a seguito del rinvenimento del bene in un casolare ubicato nella periteria di u n piccolo centro del vibonese. Le successive indagini, grazie ad una accurata attivita di ricerca svolta sulle Banche Dati di cui dispone il Comando Tutela Patrimonio Culturale, alle acquisizioni da fonti informative, ma soprattutto ai determinanti riscontri emersi nell'Archivio Diocesano di Reggio Calabria, consentivano di ricondurre il bene culturale, senza alcun dubbio, a quello andato disperso durante il sisma del 1908 che tanti morti causo nelle città di Reggio Calabria e di Messina. Le investigazioni, condotte dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e coordinate dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia Camillo Falvo, hanno permesso di deferire in s.. una persona, ritenuta responsabile del reato di ricettazione, e di recuperare il bene che si trovava conservato presso una abitazione privata. Le attivita svolte, oltre ad assicurare il recupero ed a preservare l'integrità della campana, di grande valore simbolico per la comunita religiosa reggina, hanno consentito di poter restituire il bene all'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, che lo custodirà all'interno del Museo Diocesano.

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