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      Traffico internazionale di droga, 24 arresti DDA/Gdf nella cosca Bellocco

       

       

      Traffico internazionale di droga, 24 arresti DDA/Gdf nella cosca Bellocco

      27 ott 22 Operazione della Guardia di finanza che, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, ha stroncato un traffico internazionale di droga arrestando 24 persone. La cocaina partiva dal Brasile, veniva stoccata in Svizzera e poi trasportata in Lombardia per essere ceduta ai grossisti tra i quali figura un soggetto albanese di particolare rilievo criminale. Su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, il gip ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare per gli arresti nelle province di Reggio Calabria, Catania, Messina, Vibo Valentia, Salerno, Milano e Pavia: 15 sono finite in carcere e 9 ai domiciliari. Il blitz è il seguito dell'operazione "Magma", eseguita sempre dal Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria e dallo Scico, che nel 2019 aveva portato a 45 arresti e a destrutturare la cosca Bellocco di Rosarno. L'inchiesta di oggi ha confermato la forza e la capillarità, sia nazionale che internazionale, dei narcos calabresi, che continuano a porsi quali interlocutori privilegiati con le più qualificate organizzazioni mondiali. Questo grazie alla disponibilità di ingenti capitali di provenienza illecita e alla spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico che hanno permesso ai Bellocco di consolidare un ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale. La cosca di Rosarno, infatti, secondo l'accusa, si sarebbe servita di preferenziali e collaudati canali di approvvigionamento esteri. Gli uomini del col. Mauro Silvari, comandante del Nucleo di Polizia economico finanziaria di Reggio, hanno ricostruito i contatti con le organizzazioni che avevano le basi operative in Albania e Brasile. Dal Sudamerica era arrivato in Calabria un esponente dei narcos per incontrare un esponente dei Bellocco e risolvere problematiche legate al pagamento di una partita di cocaina. L'inchiesta avrebbe consentito di scoprire come la cosca producesse in proprio ingenti quantitativi di cannabis curandone poi la lavorazione. Nei mesi scorsi sono state sequestrate 1.227 piante di cannabis e 74 chili di droga e due soggetti sono stati arrestati. Le piazze di spaccio siciliane venivano rifornite di droga attraverso appositi corrieri.

      Tra arrestati anche presunto boss

      C'è anche il presunto boss della 'ndrangheta Umberto Bellocco, di 50 anni, di Rosarno, considerato il principale esponente del gruppo criminale, tra gli arrestati dell'operazione effettuata dalla Guardia di finanza, con il coordinamento della Dda di Reggio Calabria, contro un'organizzazione di trafficanti internazionali di cocaina che ha portato all'esecuzione di 24 ordinanze di custodia cautelare, . Nipote del boss Mario Bellocco, Umberto Bellocco, secondo quanto è detto nel capo d'imputazione a suo carico, "ha fornito costanti istruzioni agli associati su come portare a termine le singole contrattazioni e supervisionava nel suo complesso tutta l'attività criminale del gruppo". Il suo "fedelissimo", secondo l'accusa, era Giuseppe Cotroneo, di 49 anni, anche lui tra gli arrestati, al quale l'accusa attribuisce il ruolo di organizzatore del traffico. La custodia cautelare in carcere è stata disposta anche per Francesco Agostino, di 37 anni; Angelo Arrigo (26); Antonio Bevilacqua (47); Antonio Caracciolo (37); Giuseppe Corapi (47); Antonino Consolato Costantino (39); Alessandro Idone (41); Carlo Pezzo (41); Ersido Shkurti (29), di nazionalità albanese; Vittorio Tamburella (36); Giovanni Greco (38); Massimo Greco (37) e Claudio Alexandre Caldas De Castro (49), brasiliano. Nei confronti di quest'ultimo, che si trova nel Paese sudamericano, è stata avviata la procedura di arresto e di estradizione. Caldas De Castro, secondo quanto è emerso dalle indagini, ebbe un incontro in Calabria nel 2018 con Umberto Bellocco per concordare il pagamento di un'importante partita di cocaina. Agli arresti domiciliari, invece, sono finiti i fratelli gemelli Diego e Matteo Carbone, di 25 anni; Maurizio Di Stefano (36); Francesco Di Giacco (36); Raffaele Macrì (38); Salvatore Macrì (36); Luigi Monreale (43); Francesco Privitera (25) e Gioacchino Cosimo Raso (61). Altre quattro persone risultano iscritte, nell'ambito della stessa inchiesta, nel registro degli indagati.

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