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      L'ex senatore Siclari ai domiciliari, ordinanza esecutiva dopo fine immunità

       

       

      L'ex senatore Siclari ai domiciliari, ordinanza esecutiva dopo fine immunità

      20 ott 22 Dal febbraio del 2020 risultava destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare ma il Parlamento, di cui ha fatto parte fino all'insediamento recente delle nuove camere, e, in particolare, la Giunta per le autorizzazioni a procedere, non hanno mai concesso il proprio assenso alla richiesta di arresto avanzata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria diretta da Giovanni Bombardieri. Solo oggi, con il venir meno dell'immunità, la Squadra mobile di Reggio Calabria ha potuto eseguire il provvedimento di arresto, firmato all'epoca dal Gip di Reggio Calabria Tommasina Cotroneo e diventato esecutivo, a carico di Marco Siclari, ex deputato di Forza Italia, non ricandidato, che, da oggi, si trova agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Roma. Il nome dell'ex parlamentare azzurro eletto nel 2018, originario di Villa San Giovanni e accusato di scambio elettorale politico-mafioso, era spuntato dalle carte dell'inchiesta della Dda culminata nell'operazione contro la 'ndrangheta denominata "Eyphemos" che aveva colpito la cosca Alvaro attiva nei territori di Sant'Eufemia d'Aspromonte e Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria. Nelle maglie dell'operazione, era finito anche Domenico Creazzo, sindaco di Sant'Eufemia d'Aspromonte, appena eletto consigliere regionale nella lista di Fratelli d'Italia. L'arresto di Siclari, parlamentare in carica, in quella circostanza e fino ad oggi, era rimasto in sospeso. La giunta per le autorizzazioni del Senato, infatti, aveva avviato l'iter procedurale previsto senza però giungere ad una decisione. Pesanti le accuse rivolte dalla Dda all'esponente politico azzurro. Per i pm, secondo quanto riportato nell'ordinanza, l'esponente di Forza Italia "accettava a mezzo dell'intermediario Giuseppe Antonio Galletta, la promessa di procurare voti da parte di Domenico Laurendi, detto 'Rocchellina', appartenente al locale di 'ndrangheta di Sant'Eufemia d'Aspromonte della famiglia mafiosa Alvaro". In cambio, due mesi dopo le elezioni, sempre secondo i pm, il senatore si sarebbe interessato per far ottenere il trasferimento a Messina di una dipendente delle Poste, figlia di un affiliato alla 'ndrangheta. Oltre un anno fa, nel settembre 2021, nel processo scaturito dall'inchiesta "Epyphemos" e celebrato con rito ordinario, il gup Maria Rosa Barbieri, ha emesso la sentenza di primo grado condannando di Siclari a 5 anni e 4 mesi per scambio elettorale politico mafioso con le cosche di Sant'Eufemia d'Aspromonte e Sinopoli. Superato l'impasse, in forza della decadenza di Siclari da parlamentare, la misura degli arresti domiciliari nei suoi confronti si è resa adesso applicabile ed è stata disposta dalla Procura generale di Reggio Calabria diretta da Gerardo Dominjanni che ne ha affidato l'esecuzione alla Squadra mobile della città calabrese dello Stretto. La sentenza di condanna non è ancora definitiva. Il processo d'appello, infatti, deve essere celebrato.

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