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      Sbarcati a Reggio tutti gli 89 migranti e l'equipaggio della Rise Above

       

       

      Sbarcati a Reggio tutti gli 89 migranti e l'equipaggio della Rise Above

      08 nov 22 Gli 89 migranti, tra cui una quarantina di minori e otto bambini in tenera età, salvati dalla nave Rise Above e sbarcati in mattinata a Reggio Calabria, sono scesi a terra perché l'intervento dell'imbarcazione della Ong tedesca Mission Lifeline è considerato un evento Sar a differenza della situazione delle altre due navi Geo Barents e Humanity one ferme a Catania. E' quanto si è potuto apprendere a Reggio Calabria dalle autorità presenti all'atto dello sbarco dei naufraghi. L'acronimo Sar deriva dal termine inglese search and rescue e indica un insieme di operazioni di salvataggio, in questo caso navali, mirate alla salvaguardia della vita umana in particolari situazioni di pericolo. I migranti sono stati portati in pullman nella palestra di una scuola del quartiere Gallico dove è stato allestito un centro di prima accoglienza in attesa del trasferimento sulla base del riparto nazionale stabilito dal ministero dell'interno. Tra i migranti ci sono una quarantina di minori di cui 8 bambini in tenera età.

      Salvati prima di affondamento

      Gli 89 migranti sbarcati stamattina a Reggio Calabria sono stati salvati dalla ong Mission Lifelive in acque internazionali grazie al sistema di messaggi "Navtex". È quanto spiega un componente dell'equipaggio della nave Rise Above dopo che sono terminate le operazioni di identificazione dei migranti e dei marittimi. "Abbiamo ricevuto - dice - il messaggio radio dalla 'Navtex" che ci ha dato la posizione dove si trovavano i migranti". Sul posto, stando a quanto riferisce il marittimo, "abbiamo trovato tre barche. Non so esattamente chi ha mandato il messaggio ma è un sistema utilizzato dai marinai. Noi eravamo la nave più vicina e siamo intervenuti. Se c'è una barca che ha persone in difficoltà, che stava affondando e in cui ci sono bambini, si deve intervenire. Una persona che rischia di morire in mare deve essere soccorsa". "I migranti - ha aggiunto il componente dell'equipaggio della Rise Above - erano molto stanchi. Erano ormai da giorni in mare. Non c'erano casi molto gravi o problemi di salute tranne la disidratazione e malnutrizione. Erano tutti senza cibo e acqua da tre giorni. Ma c'erano anche donne incinte e bambini molto piccoli. Siamo stati sei giorni in mare con loro prima che ieri sera una comunicazione delle autorità ci indicasse il porto di Reggio". Questo sarebbe stato possibile perché i migranti sono stati salvati dalla Rise Above nella zona Sar dell'Italia. Complessivamente, quindi, sono rimasti in mare circa 9 giorni.

      Sbarcato anche equipaggio

      E' sbarcato anche l'equipaggio della nave bloccato in un primo momento. Infatti nella prima fase dello sbarco di Reggio Calabria, l'equipaggio della "Rise Above" non è stato fatto scendere dalla nave in attesa che lo stesso fosse identificato dalle forze dell'ordine. Fonti delle forze dell'ordine, infatti, fanno sapere che occorreva verificare se, tra i marittimi a bordo dell'imbarcazione gestita dalla ong "Mission Lifelive", ci fossero persone non comunitarie per le quali ci potevano essere delle restrizioni. Eseguito l'accertamento e verificato che tutti i componenti sono comunitari, gli stessi hanno avuto la possibilità di scendere sulla banchina.

      Rise Above ha lasciato Reggio e ripreso il mare

      La Rise Above, la nave dell'ong Mission Lifeline giunta stamani nel porto di Reggio Calabria con 89 migranti a bordo sbarcati tutti regolarmente, ha lasciato in serata il porto di Reggio Calabria ed ha ripreso il mare. E' quanto si evince dal sito Marine Traffic che monitora il movimento di tutti i natanti in mare. Lasciato lo scalo reggino, la nave, guardando il sito, sembra diretta verso sud. D'altro canto, le autorità reggine, stamani, avevano già fatto presente che la nave non era soggetta ad alcuna restrizione e che sarebbe potuta ripartire a discrezione dell'equipaggio.

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