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      Balzo prezzi medi Benzina (1.953), Gasolio (1.870), +8 cent in una settimana

       

       

      Balzo prezzi medi Benzina (1.953), Gasolio (1.870), +8 cent in una settimana

      08 mar 22 Balzo di 8 centesimi in una settimana per il prezzo della benzina che è costata 1.953 euro al litro in media tra il 28 febbraio e 6 marzo scorso, secondo la rilevazione del Mite rispetto a 1,870 euro al litro della settimana precedente. Schizzato anche il costo del gasolio auto che ha subito anch'esso un rincaro di 8 centesimi e si è portato a 1,829 euro al litro rispetto a 1,740 euro della settimana tra il 21 e il 27 febbraio. Aumento di poco più di 15 centesimi per il gasolio da riscaldamento salito a 1.715,92 euro al litro da 1,565 euro della settimana prima.

      Unc: Governo riduca accise

      La benzina in modalità self service arrivando a 1,953 euro al litro "ha raggiunto un record storico assoluto. Mai si era raggiunto un prezzo così elevato dall'inizio delle serie iniziate nel gennaio 1996". Lo denuncia Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, sulla base dello studio condotto sui dati settimanali e mensili del ministero della Transizione Ecologica avvertendo che "ora non basta più una riduzione delle accise di 20 cent per far scendere i prezzi a livelli normali, ne servono almeno trenta". La benzina "non era mai era stata così cara visto che all'epoca un litro costava appena 90 cent - prosegue - Battuto il precedente primato ottenuto il 10 settembre 2012 quando si impennò fino a 1,890 euro. Se i rialzi dei mesi passati dipendevano dall'insufficiente rialzo della produzione di petrolio dei paesi Opec+, il balzo stratosferico di questa settimana è un'evidente speculazione di chi scommette cinicamente sul blocco delle importazioni dalla Russia, stop che per ora non c'è". Anche per il gasolio, "si tratta del valore più alto di sempre - commenta Dona - Superato, con 1,829 euro al litro il passato record di 1,778 euro al litro, sempre del 10 settembre 2012" così "dall'inizio dell'anno un litro di benzina è rincarato di oltre 23 cent, +13,6%, pari a 11 euro e 68 cent per un pieno di 50 litri, 280 euro su base annua, un litro di gasolio è aumentato di oltre 24 cent, +15,4%, 12 euro e 20 cent a rifornimento, equivalenti a 293 euro annui". "In un anno esatto, dalla rilevazione dell'8 marzo 2021, quando la benzina era pari a 1,550 euro al litro e il gasolio a 1,421 euro al litro, un pieno da 50 litri costa 20 euro e 17 cent in più per la benzina e 20 e 41 per il gasolio, con un'impennata, rispettivamente, del 26% e del 28,7%. Una stangata, su base annua, pari a 484 euro per la benzina e 490 per il gasolio" aggiunge Dona. "Il Governo continua il suo lungo letargo sul caro carburanti, facendo finta di niente, così da poter incassare in silenzio milioni aggiuntivi grazie all'Iva. Ma ora con la guerra in Ucraina o si sveglia e frena il decollo dei prezzi dovuto ai beni energetici o l'inflazione travolgerà le famiglie e il loro potere d'acquisto".

      Stangata da 570 euro annui per famiglia

      Da inizio anno la benzina ha subito un rincaro del +13,3%, mentre il gasolio è aumentato del +15,2%, con un maggiore costo per un pieno ad un'auto di media cilindrata pari a +12 euro. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dal Mite. "E nel confronto con il 2021 i dati sui carburanti appaiono addirittura tragici - aggiunge l'associazione in difesa dei consumatori - Considerando i listini alla pompa in vigore oggi elaborati da Quotidiano Energia, pari ad una media di 2,010 euro/litro la benzina, 1,910 euro/litro il gasolio, un litro di verde - calcola il Codacons - costa il 28,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il gasolio si spende addirittura il 33% in più con un rincaro sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, +23,7 euro per una vettura diesel". Secondo il Codacons "la stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel. E mentre in Italia imprese e attività produttive si fermano non potendo più sostenere i costi impossibili dei carburanti, il Governo resta a guardare e le casse dello Stato si arricchiscono grazie all'escalation dei prezzi alla pompa e alle tasse su benzina e gasolio - denuncia il presidente Carlo Rienzi - Un comportamento 'immorale' considerato l'ampio margine dell'esecutivo per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini".

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