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      Controlli Cc in Calabria, denunciati imprenditori, sequestrati impianti scarico

       

       

      Controlli Cc in Calabria, denunciati imprenditori, sequestrati impianti scarico

      25 mag 22 Una cinquantina di attività controllate sulla fascia ionica calabrese, tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, e una decina di imprenditori denunciati a vario titolo per reati ambientali, illecito sversamento di rifiuti solidi e liquidi e reati in materia di violazione edilizia. E' il bilancio di un'attività di Carabinieri e Carabinieri Forestali lungo i territori che si estendono da Rocca Imperiale fino al crotonese. In particolare sono state passate al setaccio attività imprenditoriali come autolavaggi, cementifici, caseifici, aziende zootecniche e agricole che avrebbero sversato in mare o nei fiumi gli scarichi delle acque reflue. I campionamenti effettuati daranno nei prossimi giorni dei riscontri in termini della qualità delle acque dei fiumi. Sottoposte a sequestro anche alcune aree utilizzate per la realizzazione di discariche abusive. "Abbiamo deciso di lavorare in maniera preventiva - ha detto il colonnello Gabriele Mambor, comandante provinciale dei Carabinieri di Crotone - perché la stagione estiva sta iniziando e il mare è un bene di tutti e realizzare discariche su bacini fluviali non può passare impunito". "Il controllo e la nostra attività - ha poi aggiunto Mambor - non si conclude qui perché il nostro obiettivo è tutelare il territorio, l'ambiente e le attività produttive". "Il nostro obiettivo è migliorare progressivamente le condizioni ambientali della Calabria - ha poi sostenuto il colonnello Giorgio Maria Borrelli, Comandante regionale Carabinieri Forestale - perché il danno ambientale una volta realizzato è irreversibile. Intendiamo ampliare le nostre operazioni di prevenzione sui vari aspetti che riguardano il territorio. Il prossimo step riguarderà sicuramente la prevenzione degli incendi boschivi".

      È stata denominata "Deep 3" l'operazione condotta nel quadrante jonico delle province di Cosenza, Crotone e Catanzaro, dei carabinieri del Comando Legione Carabinieri "Calabria", d'intesa con il Comando della Regione Carabinieri Forestale, e che ha riguardato principalmente il controllo e la repressione di reati in materia ambientale. Impiegate squadre congiunte di Carabinieri dell'organizzazione territoriale e per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare, affiancate, per la perlustrazione di aree impervie e acquitrinose, da squadre operative dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto aereo dell'ottavo Nucleo elicotteri CC di Vibo Valentia e del personale specialistico dei Nuclei investigativi di Polizia Ambientale agroalimentare e forestale di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Il monitoraggio è stato esteso alle attività produttive e ai bacini idrici per individuare la tipologia di eventuali prodotti chimici inquinanti. I militari delo Squadrone Cacciatori hanno eseguito perlustrazioni in territorio impervio, risalendo alcuni corsi d'acqua, tra i quali i torrenti "Passovecchio", "Lipuda" e "Tacina", che sfociano in provincia di Crotone. Nel dettaglio le attività produttive controllate riguardano tre ditte di autospurgo, 11 autolavaggi, 6 cementifici, 5 caseifici, 11 aziende agricole e zootecniche, 4 aziende agro alimentari, 4 lavanderie industriali, 4 aziende chimiche e di produzione di manufatti per l'utilizzo dei prodotti chimici. Le persone denunciate in stato di libertà sono i titolari di 6 autolavaggi, 3 caseifici, 3 cementifici, 1 azienda agricola, 1 azienda zootecnica, 1 cantiere navale, 1 mercatino dell'usato e 1 esercizio adibito a meccanico. Inoltre sono state elevate sanzioni per una cifra complessiva di 15mila euro. Sequestrati gli impianti di scarico di un cantiere navale e un cementificio, cinque aree complessivamente di 600 mq. adibite ad autolavaggi, un fabbricato di 140 mq. adoperato come officina meccanica e circa 500 mc. di rifiuti speciali illecitamente stoccati.

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