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      Per 'Donne di Calabria' su RaiStoria Clelia Romano Pellicano

       

       

      Per 'Donne di Calabria' su RaiStoria Clelia Romano Pellicano

      18 lug 22 Una delle pioniere del femminismo italiano ed europeo tra la fine dell'800 e l'inizio del'900, nel pieno della Belle Époque: la giornalista e scrittrice Clelia Romano Pellicano, nota anche con lo pseudonimo di Jane Grey. E' lei la protagonista della puntata firmata da Maria Tilli di "Donne di Calabria", in onda domani alle 22.30 in prima visione su Rai Storia. A interpretarla è Marianna Fontana che fa rivivere quella nobildonna colta, raffinata e intelligente nota per le sue posizioni controcorrente. Clelia Romano Pellicano scrisse di relazioni e di divorzio, lottò per il suffragio femminile, dette voce alle donne del tempo che non potevano permettersi di parlare della loro condizione subordinata rispetto a quella dell'uomo, denunciando la violenza domestica e la disparità salariale. Sposò il marchese calabrese Francesco Maria Pellicano, deputato al Parlamento, con cui si trasferì a Gioiosa Ionica, facendo spola tra Castellammare di Stabia e Roma, dove frequentò il mondo culturale romano dell'epoca, entrando in contatto con ministri, intellettuali, scrittori e poeti. Corrispondente della rivista mensile "Nuova Antologia", pubblicò un'indagine sulle donne illustri di Reggio Calabria e svolse un'inchiesta sulla condizione delle operaie delle industrie del capoluogo. Nel 1909 si recò a Londra in qualità di socia delegata del Consiglio Nazionale Donne Italiane per partecipare al Congresso Internazionale femminile, dove le sue proposte riscossero un enorme successo, non solo per i contenuti, ma anche per le sue grandi doti oratorie. Rimasta vedova, dovette occuparsi dei sette figli e tutelare il patrimonio di famiglia ereditato dal marito. Emerse così anche la sua anima imprenditoriale: creò nuove attività come lo sfruttamento del fondo boschivo nella Locride, costruì dei villaggi per i dipendenti e una linea ferroviaria aziendale che portava il legname dal bosco fino alla falegnameria, nella convinzione che le imprese non dovessero creare solo profitto ma avere anche una funzione sociale e culturale. La narrazione utilizza anche filmati di repertorio, illustrazioni animate e interviste a testimoni del mondo della cultura, della politica e della società civile, tra i quali la biografa Daniela Carpisassi, la scrittrice Giulia Blasi, la storica del femminismo Fiorenza Taricone e i nipoti Furio Pellicano, Clelia Pellicano, Giulia Salazar, Francesco Paolo Pellicano, Tommaso Salazar, Fabio Pellicano, Piero Pellicano, Gaia Pellicano, Flavia Pellicano ed Eldo Pellicano. A fare da sfondo al racconto, i luoghi in cui Clelia ha vissuto e lavorato: da Villa Pellicano a Castello Pellicano, da Palazzo Naymo fino alla spiaggia di Gioiosa Ionica. La docu-serie "Donne di Calabria" è una co-produzione Calabria Film Commission e Anele, in collaborazione con Rai Cultura, prodotta da Gloria Giorgianni con Emma Di Loreto, da un'idea produttiva di Giovanni Minoli.

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