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      Anziano morto in casa riposo abusiva, 5 arresti dei NAS

       

       

      Anziano morto in casa riposo abusiva, 5 arresti dei NAS

      27 giu 22 Maltrattamenti e abbandono di persona incapace, con l'aggravante di aver causato la morte di un ospite di una casa di riposo abusiva: per questi reati il Nas di Reggio Calabria con il supporto del locale comando provinciale dei carabinieri sta dando esecuzione a un'ordinanza agli arresti domiciliari per due titolari e tre dipendenti della struttura. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Reggio Calabria su richiesta della procura. Atre sette persone sono state denunciate : sarebbero responsabili a vario titolo di esercizio abusivo della professione sanitaria, sostituzione di persona e falsità ideologica.

      Indagini dopo denuncia familiari

      L'inchiesta dei carabinieri dei Nas di Reggio Calabria che ha portato all'arresto di cinque persone per maltrattamenti e abbandono di persona incapace, è partita nel gennaio 2021 quando i familiari di un anziano con gravi patologie hanno denunciato l'episodio dopo il decesso del parente avvenuta dopo il trasferimento dello stesso dalla casa di riposo abusiva all'ospedale. Proprio per questo motivo, i reati contestati ai due titolari e ai tre dipendenti della struttura abusiva sono aggravati dall'aver causato la morte dell'ospite. L'indagine si è conclusa nel maggio 2021. La casa di riposo si trova al centro di Reggio Calabria. Oltre ai cinque soggetti finiti agli arresti domiciliari, disposti dal gip su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, sette persone sono state denunciate per esercizio abusivo della professione sanitaria, sostituzione di persona e falsità ideologica.

      Ospiti struttura maltrattati

      Sarebbero stati tenuti senza riscaldamento e acqua calda, in ambienti privi di abbattimento architettonico ed inoltre sarebbero stati somministrati loro arbitrariamente medicinali senza consulto medico. E' questo, secondo l'accusa, quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nas di Reggio Calabria che stamani hanno portato all'arresto di due donne, titolari della casa di riposo abusiva "Casa del Sole", e tre dipendenti indiziati dei reati di maltrattamenti verso conviventi e abbandono di persone incapaci, aggravati dall'aver cagionato la morte di un ospite. L'operazione, denominata "La Signora", è scattata all'alba quando i carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip Valerio Trovato su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri. Gli arrestati sono Giovanna Scarfò e Cecilia Prestipino ritenute responsabili della casa di riposo che aveva sede in via Bruno Buozzi, in pieno centro a Reggio, ed i dipendenti della struttura Margherita Battaglia, Emanuele Maria Candido e Florentina Lencautan. Altri sette soggetti sono stati denunciati in stato di libertà per diversi illeciti penali. L'inchiesta del Nas, condotta da gennaio a maggio 2021, è partita dalla denuncia di una signora il cui marito, affetto da malattia neurodegenerativa, era deceduto in ospedale dopo un periodo di degenza nella casa di riposo. Le indagini sono state supportate da intercettazioni telefoniche, acquisizioni e analisi di cartelle cliniche e ispezioni igienico sanitarie, nonché da pedinamenti e osservazioni. L'ipotesi accusatoria è che l'uomo sarebbe stato vittima di maltrattamenti e abbandono che avrebbero causato un peggioramento irreversibile della sua condizione fino a giungere al decesso. Dagli accertamenti sarebbe emerso, secondo l'accusa, il maltrattamento dei 15 ospiti della casa di riposo, tutti affetti da gravi patologie e non autosufficienti ai quali sarebbero anche state somministrato scarse quantità di cibo, anche scaduto e mal conservato, tali da cagionare deperimento e malnutrizione. Agli ospiti venivano dati anche psicofarmaci, tra cui l'Entumin, per renderli "gestibili" e sedarli. Per questo motivo, agli indagati, è stato contestato pure il reato di esercizio abusivo della professione sanitaria. Oltre a omettere le normali pratiche di igiene personale e degli ambienti, i gestori e i dipendenti della casa di cura avrebbero abbandonato gli anziani che venivano chiusi nelle stanze. Lì dentro, in alcuni casi, espletavano i propri bisogni su sé stessi e sul letto provocando anche casi di scabbia. Secondo la Procura, gli ospiti sarebbero stati gestiti da personale inidoneo e privo dei requisiti medici specialistici, infermieristici e socio assistenziali richiesti. Di notte c'era un solo operatore.

      Agevolato focolaio covid

      C'è anche il reato di epidemia colposa tra le accuse contestate dalla Procura di Reggio Calabria agli indagati dell'inchiesta "La Signora" che ha svelato i presunti maltrattamenti subiti dagli anziani alla "Casa del Sole", una casa di riposo abusiva al centro della città dello Stretto. Con condotte omissive e negligenti, le titolari della struttura Giovanna Scarfò e Cecilia Prestipino, la cuoca Margherita Battaglia (tutte e tre finite ai domiciliari) e un'altra dipendente, secondo l'accusa, avrebbero agevolato il propagarsi di un focolaio Covid tra gli ospiti, cercando in tutti i modi di nascondere i contagi agli altri dipendenti, ai familiari delle vittime, alla Prefettura ed all'Asp reggina. In quell'occasione si è reso necessario l'immediato intervento del Nas per avviare le previste misure contenitive e di cura e scongiurare conseguenze più gravi, interrompendo i tentativi di occultamento dei casi Covid. Le angherie subite dagli anziani, secondo gli investigatori, comprendevano anche la sostituzione di persona. Stando alle intercettazioni eseguite dai carabinieri del Nas, infatti, due dipendenti avrebbero fatto credere ad una anziana signora intenzionata a lasciare la casa di riposo, di parlare al telefono con il figlio, che l'ha rassicurata sulla "buona qualità" dell'assistenza e degli operatori che la curavano. Tra gli indagati, poi, vi è anche una geometra reggina che, insieme alle titolari, è stata denunciata in per il reato di falsità ideologica, poiché avrebbe attestato falsamente la presenza, nello stabile in cui vi era la casa di riposo abusiva, di quattro distinte casa-famiglia che rispettavano i requisiti minimi strutturali. Oltre alle misure cautelari, il gip ha disposto il sequestro preventivo della casa di riposo mentre gli ospiti sono stati trasferiti dai familiari o in altre strutture socio sanitarie individuate dai carabinieri e dai servizi sociali del Comune di Reggio Calabria.

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