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      Rapporto Bankitalia: in Calabria ripresa frenata da pandemia, crescita al 5.7%

       

       

      Rapporto Bankitalia: in Calabria ripresa frenata da pandemia, crescita al 5.7%

      14 giu 22 Dalla ripresa registrata nel 2021, significativa anche incapace a colmare il calo dovuto alla crisi pandemica, al rallentamento determinato dall'aumento dei costi delle materie prime e dalle conseguenze destabilizzanti a livello planetario del conflitto russo-ucraino. Anche la Calabria, dove l'economia è cresciuta del 5,7% , dato in linea con quello del Mezzogiorno ma inferiore di circa un punto da quello nazionale, ha risentito dei contraccolpi dovuti alle vicende epocali succedutesi nell'ultimo biennio. A confermarlo sono le analisi che emergono dalla fotografia scattata nel rapporto annuale della filiale regionale di Bankitalia e che delineano una sorta di ripartenza "frenata". I risultati della ricerca sono stati illustrati a Catanzaro dal direttore Sergio Magarelli e dai ricercatori Giuseppe Albanese (coordinatore), Antonio Covelli, Enza Maltese, Graziella Mendicino e Iconio Garri'.

      Le conseguenze negative del conflitto in Ucraina - è detto nel rapporto - si sono fatte avvertire nei settori ad alta intensità energetica, che pesano per il 9,6 per cento del totale del valore aggiunto regionale (8,5 in Italia), in ragione delle oscillazioni tariffarie che hanno determinato forti rialzi dei costi di produzione. Le aziende prevedono, da questo punto di vista, solo un parziale assorbimento dello shock attraverso una riduzione dei margini di profitto e incrementi dei prezzi di vendita con conseguenze, però, sul potere di acquisto delle famiglie in materia di elettricità, gas e prodotti alimentari. Ad avere maggiore giovamento dalla ripresa è stato il settore industriale. soprattutto nelle costruzioni, grazie alla crescita di investimenti pubblici e incentivi (superbonus). Più graduale l'impatto positivo sui servizi. C'è stato comunque un recupero di redditività e liquidità delle imprese anche per l'ampio ricorso alle misure pubbliche con boom del ricorso a nuovi prestiti con garanzia dello Stato e aumento del grado di indebitamento. Spiragli positivi per il 2022, ha spiegato Magarelli, sono legati all'attuazione del Pnrr, che prevede in Calabria investimenti su infrastrutture e servizi pubblici da sommare ad altri interventi con risorse nazionali ed europee, assolutamente da non perdere.

      Occupati aumentano del 1.4%

      Nel 2021 le condizioni del mercato del lavoro hanno mostrato segnali di recupero con il numero di occupati calabresi che è aumentato dell'1,4 per cento rispetto all'anno precedente. Lo rileva il rapporto annuale di Bankitalia Calabria. La ripresa dell'occupazione si è rivelata più intensa nella prima parte dell'anno e soprattutto nel corso della stagione estiva. L'incremento è stato più accentuato che nella media nazionale (0,8 per cento) ma ha contribuito a recuperare solo in parte la diminuzione del 2020, che era stata particolarmente ampia e superiore a quella rilevata per la media del Paese; rispetto al 2019 il numero di occupati calabresi è ancora inferiore del 3,3 per cento. Il tasso di occupazione è tornato invece ai livelli pre-pandemia (42,0 per cento), per effetto della riduzione della popolazione in età da lavoro. "Un dato non molto positivo - hanno chiosato ricercatori di Bankitalia - che denota una diminuita partecipazione al mercato del lavoro. L'incremento dell'occupazione ha riguardato quasi esclusivamente le donne per le quali la riduzione nel 2020 era stata più accentuata a causa della flessione della domanda di lavoro in alcuni dei settori in cui è maggiore la loro presenza, tra cui il turismo. Dopo l'ampliamento dell'anno precedente, nel 2021 il divario di genere nel tasso di occupazione è dunque tornato ai livelli pre-pandemia, rimanendo però particolarmente elevato rispetto alla media nazionale (23 punti percentuali in Calabria; quasi 18 nella media nazionale). Le posizioni lavorative sono cresciute nel settore delle costruzioni, in ragione della dalla ripresa legata ai bonus per l'edilizia e nel comparto turistico. Circa i due terzi delle attivazioni nette nel 2021 hanno riguardato contratti a tempo indeterminato, sospinti sia dalla ripresa delle assunzioni sia dal livello ancora basso dei licenziamenti. Lo scorso anno sono state complessivamente autorizzate circa 25 milioni di ore di Cassa integrazione guadagni (CIG), un dato inferiore a quello dell'anno precedente ma ancora notevolmente superiore rispetto ai livelli pre-pandemia.

      Torna a crescere reddito famiglia

      E' tornato a crescere, nel 2021, il reddito delle famiglie calabresi grazie anche ai miglioramenti del mercato del lavoro e delle misure di sostegno pubblico ma i consumi, anch'essi in ripresa dopo il forte calo del 2020, potrebbero però risentire nell'anno in corso dell'ulteriore aumento dei prezzi e del calo di fiducia determinato dalla guerra in Ucraina. Lo dice Bankitalia secondo cui la disponibilità economica delle famiglie calabresi che, in termini pro capite è pari a meno dei tre quarti di quello medio nazionale, in base alle stime di Prometeia nel 2021, è cresciuto del 3,3 per cento a valori correnti, tornando su livelli prossimi a quelli pre-pandemici. "La crescita dei redditi nominali, registrata nell'anno e sostenuta dalla ripresa dell'occupazione - è scritto nel rapporto annuale dell'Istituto - ha infatti sostanzialmente compensato il calo del 2020, che era stato comunque fortemente attenuato dall'aumento dei trasferimenti netti connessi alle misure di contrasto agli effetti della pandemia. La dinamica del potere d'acquisto è stata tuttavia frenata dall'aumento dei prezzi in atto dalla seconda metà dello scorso anno: a valori costanti il reddito è aumentato dell'1,6 per cento su base annua, in misura lievemente meno intensa rispetto alla media nazionale e simile a quella delle regioni meridionali, mantenendosi su livelli ancora inferiori a quelli pre-pandemici".

      Reddito o pensione di cittadinanza a 89.000 nuclei

      A dicembre scorso le famiglie percettrici del Reddito o della Pensione di cittadinanza erano in Calabria quasi 89.000, in aumento del 9,6 per cento rispetto a un anno prima e pari all'11,0 per cento dei nuclei familiari residenti nella regione. E' quanto emerge dal rapporto annuale di Bankitalia Calabria. L'importo medio mensile ottenuto dai nuclei beneficiari del reddito nella regione a è risultato pari a 564 euro un dato lievemente inferiore alla media nazionale (di 577 euro). Alla fine del 2021 era ormai cessata l'erogazione del Reddito di emergenza (Rem), una misura di sostegno di natura temporanea, le cui ultime quattro mensilità (delle sette del 2021) sono state corrisposte a partire da giugno a circa 45.000 nuclei, pari al 5,6 per cento delle famiglie residenti in regione.

      Forte incremento compravendita case

      Dopo la contrazione del 2020, il numero di compravendite di abitazioni in Calabria ha registrato un forte incremento: secondo i dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate (Omi), le transazioni nel 2021 sono cresciute su base annua del 38 e del 25% rispetto al 2019. E' quanto riporta il rapporto annuale sull'economia in Calabria di Bankitalia. "Le transazioni immobiliari sono dunque tornate - è detto nel testo - sui livelli precedenti la crisi del debito sovrano. Secondo nostre stime su dati OMI e Istat, dopo la stasi degli anni precedenti, i prezzi delle case nel 2021 sono tornati ad aumentare (2,0 per cento), in linea con la media italiana e del Mezzogiorno. A livello territoriale, la dinamica delle compravendite è migliorata in tutte le province; l'aumento è stato particolarmente significativo nei comuni non capoluogo, in linea con i cambiamenti riscontrati nella domanda di abitazioni delle famiglie. Anche la pandemia ha inciso sulla tipologia di abitazioni richieste: la richiesta, in particolare, ha riguardato soprattutto abitazioni indipendenti e con giardino, a fronte di una crescita inferiore per gli appartamenti senza spazi all'aperto.

      Aumentano prestiti a famiglie

      Accelerazione a dicembre scorso in Calabria per i prestiti alle famiglie sia in termini di credito al consumo che per i mutui per l'acquisto di abitazioni. Lo rileva il rapporto annuale della filiale regionale di Bankitalia. "L'andamento dei prestiti - è detto nel testo - ha tratto beneficio da condizioni di offerta rimaste nel complesso distese. L'incidenza dei debiti finanziari delle famiglie sul reddito disponibile è rimasta sostanzialmente invariata, dato che l'aumento dell'indebitamento ha seguito la ripresa dei redditi. L'indicatore risulta inferiore a quello medio italiano, che è invece lievemente aumentato nel biennio per il più accentuato ricorso al credito. Nel primo trimestre del 2022, la crescita dei prestiti è proseguita con intensità analoga a quella di fine 2021, sia per i mutui per l'acquisto delle abitazioni sia per il credito al consumo. La dinamica del credito al consumo è stata ancora trainata dai prestiti finalizzati, soprattutto da quelli connessi all'acquisto di autoveicoli, la cui crescita si è accentuata (9,4%). Tra le componenti non finalizzate, i finanziamenti che prevedono la cessione del quinto dello stipendio hanno rallentato (4,2%); i prestiti personali, dopo essersi ridimensionati nel corso del 2020, hanno ripreso lentamente a crescere (0,6%)".

      Dal 2008 sportelli bancari diminuiti del 36.5%

      Rispetto al 2008, le dipendenze bancarie in Calabria si sono complessivamente ridotte del 36,5 per cento, un valore di poco superiore a quello del Mezzogiorno e in linea con quello nazionale. Nello stesso periodo, al forte ridimensionamento della rete distributiva si è associato un marcato aumento della diffusione dei servizi digitali: il numero di contratti di home banking alle famiglie in rapporto alla popolazione è triplicato, portandosi al 35,9 per cento a fine 2021 (60,1 in Italia). A dirlo è il rapporto annuale sull'economia in Calabria di Bankitalia secondo cui "nel contempo, è aumentato l'utilizzo da parte della clientela di tali strumenti: la quota dei bonifici effettuati on line, che era di circa un terzo nel 2008, alla fine dello scorso anno ha raggiunto l'83,3%". Nel 2021 il numero di banche presenti con propri sportelli in Calabria è rimasto invariato a 25, di cui 8 con sede amministrativa in regione, tutte appartenenti al credito cooperativo. Nella prima parte del 2022, le banche di credito cooperativo (Bcc) calabresi si sono ridotte a 5 unità, per effetto della fusione che ha interessato 4 banche del gruppo Iccrea, con l'istituzione della Bcc della Calabria Ulteriore. Analogamente a quanto osservato nel resto del Paese, il processo di razionalizzazione degli sportelli bancari, in atto dal 2009, ha subito un'ulteriore accelerazione: il numero di dipendenze bancarie presenti sul territorio calabrese è sceso da 373 a 340, a fronte di una riduzione media di 14 sportelli all'anno nel periodo 2009-2020.

      Scalo Gioia tauro consolida primato container

      Il porto di Gioia Tauro ha consolidato il primato in Italia nel settore del traffico container: dopo il netto aumento del 2020, i volumi sono rimasti stabili nel 2021 nonostante le forti congestioni e l'allungamento dei tempi di spedizione che hanno interessato i trasporti internazionali. Lo rileva il rapporto annuale sull'economia in Calabria di Bankitalia. Anche il traffico aeroportuale, secondo quanto rileva Bankitalia, ha mostrato una risalita a partire dall'estate scorsa, soprattutto con riguardo al segmento nazionale. Il numero di passeggeri transitati per gli aeroporti regionali risulta però ancora inferiore di oltre il 40 per cento rispetto al periodo pre-pandemia. I flussi turistici presso le strutture ricettive regionali, pur in ripresa rispetto al 2020, sono stati ancora condizionati dalle limitazioni imposte dalla pandemia da Covid-19.

      Poke startup innovative tra imprese

      Alla fine del 2021, in Calabria, le start up innovative erano 264 (l'1,9% del totale nazionale), in altre parole poco più di 14 imprese ogni 100 mila. Lo attesta i report annuale di Bankitalia che parla di "valore nettamente inferiore a quello nazionale e del Mezzogiorno (rispettivamente 23,8 e 17,8%), in linea con la scarsa specializzazione del sistema produttivo calabrese nei settori ad alta tecnologia o intensità di conoscenza". Per gli analisti dell'istituto "la bassa concentrazione regionale può dipendere, almeno in parte, da fattori ambientali poco favorevoli alla creazione di nuove imprese innovative, in particolare la carenza di centri di ricerca, di incubazione e di accelerazione di rilievo nazionale, che si aggiungono al difficile contesto istituzionale e socio-economico locale in cui le giovani imprese calabresi si trovano ad operare. Il divario nella presenza di start up innovative in regione nel confronto nazionale si è ampliato particolarmente nell'ultimo biennio". Tra il 2014 e il 2019 il numero di start up innovative con sede in Calabria, secondo la ricerca, era costantemente cresciuto, analogamente a quanto avvenuto a livello nazionale. Nel corso della pandemia, invece, si è assistito a una dinamica differenziata: mentre in Italia e nel Mezzogiorno è continuata la crescita, in Calabria il numero è rimasto sostanzialmente stabile, a dimostrazione di una minore capacità di adattamento ai nuovi scenari caratterizzati dalla centralità dell'economia digitale e dello smart working. In particolare, nel biennio 2020-21 si è drasticamente ridotto il tasso di natalità delle imprese innovative. Rispetto al contesto nazionale, non si riscontrano differenze di rilievo con riguardo ai settori di attività economica e alle caratteristiche di governance delle imprese. A fine 2021, l'80 per cento delle start up calabresi risultava attivo nel comparto dei servizi (in particolare produzione di software e consulenza informatica, servizi di informazione e comunicazione, ricerca scientifica e sviluppo); minore della media italiana la presenza di start up operanti nell'industria, in linea con il peso limitato del settore industriale a livello regionale.

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