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      Processo "Xenia", Lucano condannato a 13 anni e due mesi

       

       

      Processo "Xenia", Lucano condannato a 13 anni e due mesi

      30 set 21 L'ex sindaco di Riace, Domenico Lucano, é stato condannato a 13 anni e due mesi di reclusione nel processo "Xenia", svoltosi a Locri, in Tribunale, sui presunti illeciti nella gestione dei migranti. La sentenza condanna Lucano a quasi il doppio degli anni di reclusione che erano stati chiesti dalla pubblica accusa (7 anni e 11 mesi). Lucano era imputato di associazione per delinquere, abuso d'ufficio, truffa, concussione, peculato, turbativa d'asta, falsità ideologica e favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La sentenza é stata letta dal presidente del Tribunale di Locri, Fulvio Accurso, dopo una camera di consiglio che si é protratta per quattro giorni. L'inchiesta sull'ex sindaco di Riace é stata condotta dalla Procura della Repubblica di Locri, con indagini delegate alla Guardia di Finanza. Nell'ottobre del 2018 Lucano fu anche posto agli arresti domiciliari dalle fiamme gialle con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e dopo il periodo di detenzione fu applicato nei suoi confronti il divieto di dimora a Riace, poi revocato dal Tribunale di Locri nel settembre del 2019. Nel processo Xenia Domenico Lucano é stato difeso dagli avvocati Giuliano Pisapia ed Andrea Daqua.

      Oltre a Lucano altri 17 condannati, 7 le assoluzioni

      Oltre a Mimmo Lucano, il Tribunale di Locri ha condannato altri 17 imputati del processo "Xenia" sui presunti illeciti nella gestione dei migranti a Riace. Lucano è stato assolto da alcune imputazioni di truffa e da un presunto falso relativo ad una carta di identità rilasciata ad un migrante. Il collegio, per quanto riguarda gli altri imputati, ha inflitto loro condanne che vanno da un minimo di 4 mesi ad un massimo di 9 anni e 10 mesi di reclusione. Sette gli imputati che sono stati assolti, invece, da ogni accusa. Si tratta di Daniel Prencess, Alberto Gervasi, Domenico Latella, Nabil Moumen, Antonio Santo Petrolo, Renzo Valilà e Rosario Zurzolo. Prosciolto inoltre, per sopravvenuta prescrizione, l'ex amministratore della cooperativa sociale Domenico Sgrò accusato di aver effettuato attività di raccolta e trasporto rifiuti non pericolosi in assenza del requisito di iscrizione all'Albo nazionale dei gestori ambientali.

      Lucano condannato anche a restituire 500 mila euro

      L'ex sindaco di Riace Domenico Lucano, condannato a 13 anni e due mesi di reclusione per presunti illeciti nella gestione dei migranti all'epoca in cui era primo cittadino, dovrà anche restituire 500 mila euro riguardo i finanziamenti ricevuti dall'Unione europea e dal Governo. E' quanto stabilisce la sentenza emessa dai giudici del Tribunale di Locri.

      Lucano: vicenda inaudita

      "Questa é una vicenda inaudita. Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso. Mi aspettavo un'assoluzione". Lo ha detto Domenico Lucano, ex sindaco di Riace, a commento della sentenza con cui il Tribunale di Locri lo ha condannato a 13 anni e due mesi di reclusione. "Grazie, comunque, lo stesso - ha aggiunto Lucano - ai miei avvocati per il lavoro che hanno svolto. Io, tra l'altro, non avrei avuto modo di pagare altri legali, non avendo disponibilità economica". "Non commentiamo la sentenza. L'unica cosa che posso dire é che la impugneremo". Ha poi detto l'avvocato Andrea Daqua, uno dei legali di Mimmo in merito alla sentenza con cui il Tribunale di Locri ha condannato l'ex sindaco di Riace a 13 anni e due mesi di reclusione.

      Legale: condanna esorbitante, faremo appello

      "Una sentenza lunare e una condanna esorbitante che contrastano totalmente con le evidenze processuali". E' il commento degli avvocati Giuliano Pisapia e Andrea Dacqua, difensori di Mimmo Lucano, dopo la condanna a 13 anni e due mesi decisa oggi dal Tribunale di Locri che annunciano il ricorso in appello dopo la lettura delle motivazioni. "Oltre tredici anni di carcere - aggiungono i legali - per un uomo come Mimmo Lucano che vive in povertà e che non ha avuto alcun vantaggio patrimoniale e non patrimoniale dalla sua azione di sindaco di Riace e, come è emerso nel corso del processo si è sempre impegnato per la sua comunità e per l'accoglienza e l'integrazione di bambini, donne e uomini che sono arrivati nel nostro Paese per scappare dalle guerra, dalle torture e dalla fame". Secondo gli avvocati Pisapia e Dacqua , "è difficile comprendere come il Tribunale di Locri non abbia preso nella giusta considerazione quanto emerso nel corso del dibattimento, durato oltre due anni, che aveva evidenziato una realtà dei fatti ben diversa da quella prospettata dalla pubblica accusa". "Per ora purtroppo possiamo solo sottolineare che non solo la condanna, ma anche l'entità della pena inflitta a Mimmo Lucano sono totalmente incomprensibili e ingiustificate - concludono - e aspettare le motivazioni della sentenza per poter immediatamente ricorrere in appello nella convinzione che i successivi gradi di giudizio modificheranno una decisione che ci lascia attoniti".

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