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      Corruzione e falso in pubblica istruzione, 10 arresti tra Calabria e Campania

       

       

      Corruzione e falso in pubblica istruzione, 10 arresti tra Calabria e Campania

      01 mar 21 Dieci persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia nell'ambito di un'operazione su falsi e corruzione nella pubblica istruzione, scattata alle prime luci dell'alba nelle province di Vibo Valentia, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria e Napoli. Sequestrate 19 società, operanti nel settore dell'istruzione, per un valore stimato in circa 7 milioni di euro. I militari del Nucleo investigativo provinciale di Vibo Valentia, con l'ausilio di personale dei reparti dell'Arma territorialmente competenti e il supporto aereo fornito dall'ottavo Nucleo elicotteri carabinieri, hanno eseguito una ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Vibo Valentia su richiesta della Procura guidata dal procuratore Camillo Falvo, nei confronti di 10 soggetti (8 in carcere, 2 ai domiciliari, operanti nel settore dell'istruzione, circuito Afam e istituti paritari). Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, falso in atti destinati all'Autorità giudiziaria, falso in atto pubblico, abuso d'ufficio e autoriciclaggio.

      Metodo illegale per vendere titoli di studio

      Dal 2014 ad oggi potrebbero essere stati rilasciati circa 20-30mila attestati con un giro d'affari enorme. E' quanto emerge dall'inchiesta condotta dai carabinieri con il coordinamento della della Procura di Vibo Valentia denominata "Diacono" su un giro di presunti diplomi falsi. "Una indagine molto delicata, nel campo della pubblica istruzione - ha detto il procuratore Camillo Falvo - che ha avuto un prologo nel luglio del 2020 con arresti e con il rinvenimento di un arsenale nell'Accademia Fidia e di 202mila euro in contanti che sembravano di provenienza illecita". "Da quell'episodio - ha aggiunto Falvo - è partita una serie di attività investigative e tecniche e ambientali che ha portato al rinvenimento di un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica, con la vendita di migliaia e migliaia di attestati, diplomi e master che, immessi nel circuito nazionale, hanno condizionato il mercato del lavoro. Se pensiamo ai tanti ragazzi che studiano con tanta fatica e sudore affrontando prove d'esame e redigendo curriculum reali, questa cosa fa molta rabbia". "L'entità è dimostrata - ha detto ancora il procuratore - dalle somme trovate stamani: 700mila euro. Tra l'altro, uno degli indagati era arrivato a dire che per fare i soldi non fosse necessario fare ciò che fanno i malandrini perché bastava una risma di carta. E tutti i componenti dell'associazione hanno messo in atto qualsiasi metodo illegale per procedere alla vendita dei diplomi".

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