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      Beni per 13 mln sequestrati a due imprenditori, uno ex sindaco Villa

       

       

      Beni per 13 mln sequestrati a due imprenditori, uno ex sindaco Villa

      15 giu 21 Beni per 13 milioni di euro sono stati sequestrati all'ex sindaco di Villa San Giovanni Rocco La Valle e a Francesco Barreca, coinvolti, nel 2017, nell'inchiesta "Metauros" coordinata dalla Dda di Reggio Calabria che ha svelato l'interesse della 'ndrangheta nel business del ciclo dei rifiuti. Il provvedimento, eseguito dalla Divisione polizia anticrimine della Questura, è stato disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gaetano Paci e dal pm Giulia Pantano. La Dda, infatti, ha svelato come la costruzione e la gestione dell'unico termovalorizzatore presente in Calabria, a Gioia Tauro, fosse sottoposto al condizionamento delle cosche. Arrestato per concorso esterno con la 'ndrangheta e estorsione, La Valle, titolare di una società e di altra riconducibile al ciclo dei rifiuti, riferiscono gli investigatori, è stato riconosciuto dalla Corte di Cassazione, come "il collettore delle mazzette da destinare alle cosche egemoni sul territorio di Gioia Tauro e Siderno". Il riferimento è alle famiglie Piromalli e Commisso i cui appetiti sarebbero stati soddisfatti "attraverso il meccanismo della sovrafatturazione delle prestazioni al fine di creare il 'nero' per il versamento del pizzo, ottenendo in cambio il riconoscimento di una posizione di monopolio nel comparto del trasporto dei rifiuti dagli stabilimenti industriali esistenti in Calabria". Barreca, invece, è stato assolto "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di concorso in estorsione. Nonostante l'assoluzione, il Tribunale ha rivalutato il quadro indiziario anche alla luce di ulteriori indagini che avrebbero evidenziato un suo coinvolgimento, mediante due società a lui riconducibili, in un sistema di triangolazione di rapporti con il gruppo La Valle per il riciclaggio di proventi illeciti. Per l'accusa, La Valle e Barreca sono riusciti ad accumulare ingenti risorse finanziarie, sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati. Oltre alle società dei due, il sequestro ha riguardato 9 immobili, 4 appezzamenti di terreno, 2 veicoli, conti correnti e rapporti finanziari.

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