Proseguono i lavori del terzo megalotto della SS106 nello Jonio cosentino

Proseguono i lavori del terzo megalotto della SS106 nello Jonio cosentino

12 giu 21 Una produzione pari ad oltre 160 milioni di euro, corrispondente al 16,38%. Sono alcuni dati dei lavori in corso di svolgimento nel terzo megalotto della statale 106. Ad illustrare lo stato dei lavori lungo i 38 km dell'intervento sono stati i responsabili Anas e del Contraente Generale Sirio, il responsabile della Struttura territoriale Calabria Francesco Caporaso, il responsabile Nuove opere Silvio Canalella, Salvatore Lieto, amministratore delegato e progettista del Contraente generale. Attualmente sono in corso di esecuzione le sottofondazioni e le fondazioni dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso, le paratie dell'imbocco nord della galleria Trebisacce e le opere d'imbocco della finestra intermedia della stessa galleria, la paratia dell'imbocco sud della galleria "Roseto 1" ed il consolidamento della frana di Roseto (con un fronte di circa 1 chilometro), della quale risulta completato circa il 50% dell'intervento di stabilizzazione. "Il progetto definitivo del terzo macrolotto - ha spiegato Lieto - ha avuto un iter molto complesso d'approvazione da parte dei Ministeri dell'Ambiente e dei Beni Culturali e alla fine la composizione che si è scelta riguarda un tracciato che prevede 18 Km di rilevato con viadotti a basso impegno per evitare l'effetto cesura, con 6 viadotti nella piana oltre ad alcune opere minori e ai rilevati. Poi abbiamo tre gallerie naturali che sono la galleria 'Trebisacce', che apre le porte alla seconda parte del tracciato caratterizzato dall'alternanza di 7 viadotti molto alti con piloni distanziati. Poi c'è un'alternanza di gallerie artificiali. Sono 6 km intervallati da viadotti di pari estensione. Alla fine della seconda tratta che arriva fino alla galleria 'Roseto', inizia la terza parte del tracciato. Dal punto di vista della complessità dell'opera si hanno 3 gallerie naturali, 15 viadotti, 11 gallerie artificiali, 13 milioni di metri cubi di scavo di terra, 4,7 milioni di metri cubi di terra per fare i rilevati, soprattutto nei primi 18 chilometri, e poi abbiamo tutta una serie di opere minori". Il "Viadotto Laghi" sarà costituito da 12 piloni con una interdistanza di circa 50/60 metri che dovrà scavalcare la ferrovia. Un'opera, ha spiegato Lieto, "che fonda le proprie fondazioni in una posizione penalizzante perché il materiale è caratterizzato da vari cedimenti. Abbiamo completato tutti e 120 i pali lunghi ciascuno 50 metri, ora dobbiamo completare le spalle, salire con i piloni e mettere gli impalcati". Nel secondo cantiere, quello della Spalla Nord del viadotto Laghi, viene impiegata una tecnica, "consolidamento con dreni a nastro", con la quale viene accelerato il percorso di consolidazione. "Il problema delle opere compensative di cui parlano i sindaci è un problema reale" ha detto Caporaso rispondendo a una domanda sulla protesta dei sindaci in merito al mancato riconoscimento delle opere compensative. "Le opere compensative - ha aggiunto - sono oggetto di valutazione da parte di una commissione ministeriale che ha valutato le proposte dei sindaci e non le ha accettate completamente. E' stato chiesto un aggiornamento dell'elenco e la Regione si è fatta parte diligente nel proporre un tavolo per fare sintesi tra le varie proposte dei sindaci. A oggi non è stato raggiunto un accordo tra tutti i sindaci. Fino a quando non ci sarà il placet della commissione ministeriale le opere compensative non potranno essere realizzate. Anas è assolutamente a fianco dei sindaci e si è dimostrata sempre disponibile. Bisogna, comunque, rispettare un insieme di regole che Anas deve rispettare insieme ai sindaci".