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      Bankitalia:Tpl arranca al Sud, serve riconversione

       

       

      Bankitalia:Tpl arranca al Sud, serve riconversione

      22 apr 21 Il Covid e, soprattutto, il post Covid che vedrà un cambio delle abitudini di vita e lavoro degli italiani, dovrà far ripensare e trasformare il trasporto pubblico locale nell'ottica di riconversione, maggiore concorrenza e meno impatto ambientale. Un settore che è entrato nella pandemia in una situazione non esaltante, con punte critiche al Sud e a Roma ma che dovrà essere rilanciato e integrato in una mobilità sostenibile, anche per il suo impatto sulla capacità di attrazione delle città e delle aree urbane e sul mercato del lavoro. A tracciare un'analisi e possibili spunti per il futuro, non facili vista l'incertezza che resta ancora sulla pandemia, è un paper di due ricercatori della Banca d'Italia, Sauro Mocetti e Giacomo Roma (ma le opinioni non riflettono necessariamente quelle dell'istituto centrale). Il lavoro parte dalla situazione pregressa al Covid dove "la qualità percepita del TPL è significativamente inferiore rispetto ai centri urbani delle altre principali economie dell'Unione europea" . Il panorama è quello di società non molto efficienti per corse e puntualità, per oltre il 70% pubbliche e, se si guarda solo al Sud e al Centro, con indici più negativi. Spesso gli affidamenti diretti o in house, senza concorrenza, portano a risultati peggiori. Nel Mezzogiorno inoltre una società su quattro è in perdita e con un parco veicoli vecchio e inquinante. Con servizi scadenti, sottolinea la ricerca, l'utilizzo dei cittadini è più basso creando così un circolo vizioso. La pandemia e lo smart working ha poi svuotato i mezzi. E se i precedenti storici (Sars o terrorismo) indicano che vi sarà un ritorno dei passeggeri, l'offerta dovrà essere ripensata perchè vi saranno meno picchi nei flussi di viaggio a causa degli orari di lavoro più flessibili e un ricorso allo smart working che si manterrà seppure in maniera parziale. Sfide non facili che potranno essere affrontate con le risorse del Recovery plan per svecchiare il parco veicoli, più concorrenza per far entrare operatori nuovi e la tecnologia che affianchi il servizio pubblico con soluzioni 'a domanda' sulle tratte meno frequentate.

      La ricerca sottolinea come "nonostante alcuni tentativi di riforma del settore" per "incentivare il ricorso alle procedure competitive di selezione del gestore, nell'ultimo decennio non sembrano essersi registrati significativi miglioramenti". Anzi, "nella maggior parte dei casi il servizio è stato affidato senza un confronto competitivo ed è stato oggetto di proroga". E 'l'utilizzo di procedure meno competitive nell'affidamento del servizio e l'esistenza di proroghe della concessione sono negativamente correlati con indicatori di efficienza della società; sono inoltre più frequenti quando la società affidataria è controllata dal settore pubblico": Su una situazione già critica sotto il punto di vista dell'efficienza, dei bilanci e della governance (nel 16 per cento dei casi gli amministratori hanno avuto esperienze politiche a livello locale, una percentuale che è maggiore per le imprese con partecipazioni pubbliche.) è arrivato poi il Covid. "Secondo le nostre stime, il calo dell'utilizzo dei trasporti pubblici nel periodo tra marzo e dicembre del 2020 è stato di circa il 40 per cento rispetto ai primi mesi dell'anno".. Si è cercato di rimediare con aiuti pubblici e nuove modalità di offerta facendo ricorso al privato ma "una pluralità di vincoli di natura regolamentare, finanziaria e organizzativa ha pesato, tuttavia, sulla capacità del sistema di adeguarsi alle nuove esigenze". Ora un cambiamento "strutturale che potrebbe impattare sulla domanda e l'offerta di TPL è la maggiore flessibilità negli orari di lavoro. Anche in questo caso, potrebbero esserci effetti benefici, come la possibilità di avere meno picchi nell'utilizzo dei mezzi pubblici e spostamenti diluiti su più momenti della giornata, ma anche nuove sfide per i sistemi di mobilità che devono essere capaci di riadattare l'offerta di servizi di trasporto in maniera agile e flessibile". L'intero comparto sembra destinato a svilupparsi in un modo sempre più integrato con le altre modalità di trasporto. Gli investimenti nel rinnovo dei mezzi, al fine di renderli più moderni ed ecologici, e nella digitalizzazione, per realizzare la smart mobility, dovranno essere crescenti; essi potranno andare di pari passi con l'introduzione di meccanismi concorrenziali che consentano l'ingresso sul mercato degli operatori in grado di garantirne i livelli più alti.

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