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      Quarantena in albergo per circa 100 siciliani non in regola bloccati a Villa

       

       

      Quarantena in albergo per circa 100 siciliani non in regola bloccati a Villa

      25 mar 20 Resteranno in quarantena in Calabria le circa 100 persone giunte in auto fino a Villa San Giovanni e bloccate agli imbarcaderi dello Stretto di Messina perché non in regola con le disposizioni dettate dal governo per il contenimento del contagio del coronavirus. In particolare sono destinate a un hotel di Reggio Calabria, dove dovrebbero essere tutti trasferiti nel giro di qualche ora. Alcuni di loro hanno chiesto tuttavia di fare la quarantena nel loro comune di residenza e sono ancora alla stazione di Villa San Giovanni in attesa di notizie. Come Gianna Simonte, che protesta. "Mi vergogno di essere italiana - dice - siamo praticamente sequestrati da ieri e nessuno fa niente. Ero diretta a Marsala con mio marito siamo qui in una saletta senza avere cibo, coperte e assistenza nell'attesa che si decida se possiamo attraversare lo Stretto". "Ieri - prosegue - ci hanno comunicato che potevamo scegliere se fare la quarantena in un hotel a Reggio Calabria o se imbarcarci per fare la quarantena nella nostra residenza in Sicilia. Noi abbiamo scelto la seconda ipotesi anche perchè già abbiamo fatto una quarantena nella nave da Crociera dove lavoriamo. Siamo scesi a Civitavecchia dove ci hanno detto che saremmo potuti arrivare in Sicilia. Siamo qui da ieri pomeriggio chiusi in una stanza di con altre 11 persone senza distanza di sicurezza e senza assistenza".

      Prefetto valta anche traghettamento

      Sono circa novanta le persone, bloccate ancora agli imbarcaderi delle società di navigazione sullo Stretto di Messina in attesa di essere avviate alla quarantena obbligatoria per carenza di documentazione sanitaria, che avrebbero dovuto raggiungere ieri la Sicilia. Secondo quanto appreso, il prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani ed i suoi collaboratori, in contatto con la Protezione civile, il comune di Villa San Giovanni e le Regioni Sicilia e Calabria, stanno valutando, tra le possibili soluzioni, oltre il traghettamento, l'individuazione di una struttura idonea dove alloggiarli in sicurezza e per il successivo monitoraggio. "Siamo in perenne emergenza - ha detto il vice sindaco di Villa San Giovanni, Maria Grazia Richichi - fortunatamente in questo gruppo non vi sono minorenni o donne in gravidanza. Stiamo già procedendo ad assistere altre tredici persone bloccate dalla polizia ferroviari nella stazione ed altre quattordici stanno arrivando con un treno proveniente da Roma. Villa San Giovanni, da sola non può proprio farcela".

      "Abbiamo lavorato tutta la notte per sistemare le persone bloccate a Villa San Giovanni che non avevano i requisiti, e d'intesa con il presidente della Regione Sicilia e il ministero dell'Interno, si è deciso di smistarli per fare la quarantena in un hotel a Messina e uno a Reggio Calabria. A Messina sono arrivate circa 100 persone". A dirlo il prefetto di Messina Maria Carmela Librizzi che ha aggiunto: "Vogliamo comunicare che la Prefettura non è assente, ma sta lavorando 24 ore su 24, in un'attività di raccordo di tutti gli enti competenti, dando un flusso di informazioni continuo a comuni e agli altri enti secondo le disposizioni del governo". "Ognuno deve attenersi alle sue prerogative; le aziende sanitarie, il Comune, la Prefettura e le Forze dell'ordine. Nessuno si può sostituire alle competenze di altri". "A Messina - ha poi ricordato il prefetto - ci sono diverse criticità, la prima quella della Casa di riposo dove c'è una situazione che è stata più volte attenzionata: sono stati fatti i tamponi, chi doveva essere ospedalizzato perchè positivo è stato spostato, gli operatori avranno il cambio di altre persone e messi in quarantena per evitare i contagi e gli altri anziani non positivi spostati in altre strutture"

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