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      Calano ancora, lievemente, per il 4o giorno di fila, i casi positivi coronavirus in Italia

       

       

      Calano ancora, lievemente, per il 4o giorno di fila, i casi positivi coronavirus in Italia

      25 mar 20 Per il quarto giorno consecutivo cala il numero di nuovi positivi al coronavirus in Italia: oggi sono 3.491 mentre ieri erano stati 3.612, lunedì 3.780 e domenica 3.957. Il numero delle vittime è oggi di 683, con un calo rispetto a ieri quando erano state 743, mentre lunedì l'aumento era stato di 601. Infatti sono complessivamente 57.521 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.491. Martedì l'incremento era stato di 3.612. Il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 74.386. Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile. Dai dati della Protezione civile emerge che sono 20.591 i malati in Lombardia (723 in più di ieri), 8.256 in Emilia-Romagna (+545), 5.745 in Veneto (+394), 5.556 in Piemonte (+432), 2.639 nelle Marche (+149), 2.776 in Toscana (+257), 1.826 in Liguria (+134), 1.675 nel Lazio (+130), 1.072 in Campania (+80), 911 in Friuli Venezia Giulia (+63), 1.058 in Trentino (+83), 748 in provincia di Bolzano (+49), 1.023 in Puglia (+83), 936 in Sicilia (+137), 738 in Abruzzo (+116), 686 in Umbria (+62), 375 Valle d'Aosta (-4), 412 in Sardegna (+177), 333 Calabria (+29), 53 in Molise (-2), 112 in Basilicata (+21). Quanto alle vittime, se ne registrano 4.474 in Lombardia (+296), 1.077 in Emilia-Romagna (+92), 258 in Veneto (+42), 449 in Piemonte (+75), 287 nelle Marche (+56), 142 in Toscana (+13), 254 in Liguria (+23), 74 in Campania (+18), 95 Lazio (+15), 70 in Friuli Venezia Giulia (+6), 48 in Puglia (+4), 43 in provincia di Bolzano (+5), 25 in Sicilia (+5), 52 in Abruzzo (+6), 19 in Umbria (+0), 24 in Valle d'Aosta (+5), 74 in Trentino (+18), 11 in Calabria (+1), 18 in Sardegna (+3), 8 in Molise (+0), uno in Basilicata (+0). I tamponi complessivi sono 324.445, dei quali circa 190mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.

      Aumentano le persone guarite

      Sono 9.362 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.036 in più di ieri. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile nel corso della conferenza stampa alla quale non è presente Angelo Borrelli che ha accusato uno stato febbrile. Ieri l'aumento dei guariti era stato di 894.

      Superate le 7mila vittime

      Superati i 7mila morti in Italia a causa del coronavirus. Sono complessivamente 7.503 le vittime, con un aumento rispetto a ieri di 683. Martedì l'aumento era stato di 743. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile.

      In terapia intensiva 93 più di ieri

      Sono 3.489 i malati ricoverati in terapia intensiva, 93 in più rispetto a ieri. Di questi, 1.236 sono in Lombardia. Dei 57.521 malati complessivi, 23.112 sono poi ricoverati con sintomi e 30.920 sono quelli in isolamento domiciliare. Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.

      Tamponi non diminuiti

      "Non mi risulta che si facciano meno tamponi, si fanno i tamponi che il sistema nazionale ritiene necessario fare. C'è una policy di ricerca dei pazienti asintomatici, ma non mi risulta che stiamo riducendo il numero dei tamponi". Lo ha detto in conferenza stampa Agostino Miozzo, vice capo della dipartimento della Protezione Civile.

      Borrelli con la febbre

      "Borrelli ha accusato sintomi febbrili e una leggera afonia: per un senso di responsabilità e precauzione ha deciso di rientrare presso il proprio domicilio, da dove continua a lavorare e a seguire con attenzione la gestione di questa grande emergenza". Lo ha detto il vice capo del Dipartimento della Protezione Civile Agostino Miozzo sottolineando che "tutto il dipartimento continua nelle sue attività e siamo vicini al dottor borrelli e ai colleghi che sono a casa"

      Curva stabilizzata?

      Si stabilizza, dunque, la curva dei malati di coronavirus in Italia. Per il quarto giorno consecutivo la crescita dei positivi rallenta e le misure di contenimento prese dal governo sembrano produrre i primi effetti positivi, anche se ancora una volta il paese paga un prezzo altissimo: in un solo giorno sono morte altre 683 persone e il numero complessivo delle vittime dall'inizio dell'emergenza ha superato le settemila, raggiungendo la cifra di 7.503. Non e' però Angelo Borrelli, come ormai accade da un mese a questa parte, ad aggiornare gli italiani con il consueto bollettino quotidiano: il capo della Protezione Civile ha accusato sintomi febbrili e, dopo essersi sottoposto al tampone, ha lasciato la sede del Dipartimento della Protezione Civile. E' a casa, a differenza di Guido Bertolaso che è invece ricoverato al San Raffaele da martedì in condizioni stabili. Nelle prossime ore si saprà se Borrelli è positivo o meno al virus, dopo che già sabato scorso era stato sottoposto a degli accertamenti in seguito alla scoperta di 12 casi al Dipartimento ed era risultato negativo. "Precauzionalmente e responsabilmente ho lasciato il Dipartimento - dice - e in attesa di avere i risultati degli esami continuo a lavorare dalla mia abitazione assieme ai dirigenti e ai funzionari del Dipartimento che sono tuttora operativi e che fin dall'inizio di questa emergenza stanno garantendo tutto il sostegno possibile al paese in questo momento così difficile". E sono stati proprio quei funzionari, il vicecapo del Dipartimento Agostino Miozzo e il capo delle Emergenze Luigi D'Angelo, a spigare che, forse, si comincia a vedere qualche spiraglio. Il numero dei malati è infatti arrivato a 57.521, con un aumento giornaliero di 3.491. Un dato in calo rispetto agli ultimi 3 giorni: martedì i nuovi casi erano stati 3.612, lunedì 3.780 e domenica 3.957. E anche il dato relativo al totale dei contagiati (quello che comprende anche le vittime e i guariti), che sono 74.386, risulta in calo: 5.210 in più oggi, 5.249 martedì. Un miglioramento che va ricercato nell'aumento del numero dei guariti: martedì era stato di 894 persone mentre oggi è di 1.036, per un totale di 9.362. Tutto ciò non significa certo che l'emergenza è finita, anzi. E, soprattutto, non significa che si possono allentare - non ancora almeno - le misure di contenimento, visto che una parte del paese, seppur minoritaria, continua a non capire, come dimostrano le 8.310 nuove denunce per violazione dei divieti. "Viviamo una fase di apparente stabilizzazione e crediamo che il numero di persone infette sia coerente con il trend che la diffusione ha avuto nel paese: questo - spiega chiaramente Miozzo - ci fa pensare che è indispensabile, se vogliamo vedere la curva stabilizzarsi e poi decrescere, mantenere le rigorose misure di contenimento e di distanziamento sociale. E' un momento delicato, non bisogna abbassare la guardia se no la curva potrebbe risalire". Un ragionamento che segue di pari passo quello fatto dal direttore vicario dell'Oms Ranieri Guerra. "Il rallentamento delle velocità di crescita è un fattore estremamente positivo, in alcune regioni credo che siamo vicini al punto di caduta della curva stessa, quindi il picco potrebbe essere raggiunto in questa settimana e poi cadere". I prossimi giorni saranno dunque "decisivi perché saranno i momenti in cui i provvedimenti del governo di 15-20 giorni fa dovrebbero trovare effetto". Rimanere a casa, dunque, ridurre al minimo gli spostamenti e mantenere il distanziamento sociale per evitare di contrarre i virus restano gli imperativi per tutti. Mentre i sanitari continuano la battaglia per assistere chi è malato e si moltiplica la solidarietà internazionale: la Germania verrà direttamente a prendere alcuni malati in Italia da trasferire negli ospedali tedeschi, sono già in Lombardia gli aiuti americani oltre a medici e tecnici russi che hanno trasportato con 15 aerei materiale e attrezzature per diagnosi e sanificazione. Tra 3 giorni inoltre - annuncia la Protezione Civile - aprirà nelle Marche un ospedale da campo cinese con 160 tra medici e tecnici che hanno fatto esperienza a Wuhan.

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