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      Nel primo weekend dopo lockdown tutti al mare

       

       

      Nel primo weekend dopo lockdown tutti al mare

      23 mag 20 L'attesa è finita. Nel primo weekend dopo il lockdown gli italiani sono tornati al mare, per il primo tuffo di stagione o anche solo per prendere il sole e camminare a piedi nudi nella sabbia. Via libera alla stagione balneare quasi ovunque, da Rimini a Mondello, da Lignano alla Versilia anche se non tutti gli stabilimenti sono riusciti a riaprire in tempo per adeguarsi alle linee guida anti-Covid. E pure i bagnanti hanno dovuto fare i conti con la nuova mole di divieti, controlli e regole necessarie per evitare assembramenti e scongiurare nuovi picchi di contagi da coronavirus. In riviera romagnola Rimini si è popolata di gente fin dalle prime ore del mattino. Complice il bel tempo, tanti riminesi hanno raggiunto il lungomare dove però non hanno trovato ombrelloni e sdraio a causa del ritardo nei lavori degli stabilimenti. In alcune zone dell'arenile erano ancora al lavoro le ruspe per spianare la sabbia. "Finalmente noi riminesi ci godiamo la nostra spiaggia", dice Sabrina, cliente dell'unico bagno aperto nel tratto di Marina Centro. A Rimini i gestori ancora aspettano l'ordinanza comunale che regola la riapertura degli stabilimenti. Riapertura timida al Lido di Venezia, con quattro stabilimenti e la spiaggia libera pronti a riaccogliere almeno i residenti. Nessuna ressa anche perché la giornata non particolarmente soleggiata non ha aiutato. Altre spiagge attrezzate apriranno fra una settimana mentre le spiagge di Chioggia saranno fruibili fino a metà giugno solo a uso elioterapico. Gente in spiaggia ma nessun assalto nemmeno a Lignano Sabbiadoro, dove sdraio, ombrelloni e altri servizi non saranno disponibili fino alla fine di maggio-primi di giugno. A Grado sulle spiagge libere sono comparsi picchetti per indicare le distanze da rispettare. Dall'altra parte dello stivale il colpo d'occhio è stato diametralmente opposto. Mondello, la spiaggia più frequentata dai palermitani, fin dalla mattina è tornata affollata, con temperature e scenario decisamente estivi. Una presenza massiccia di persone che ha reso difficile il rispetto delle misure di distanziamento richiesto dalle norme anti coronavirus. Nei primi giorni della fase 2 dopo il lockdown già tanti palermitani avevano preso d'assalto la spiaggia e nella giornata di sabato i numeri sono aumentati. I controlli sono scattati ma far rispettare l'obbligo imposto dalla Regione ai bagnanti di non "sostare" sull'arenile non è stato semplice. In base all'ordinanza si può infatti fare il bagno per svolgere attività motoria, ma non si può prendere la tintarella o sostare sulla spiaggia almeno fino al 6 giugno. Non esattamente quello che si è visto. Nell'altra grande isola, in Sardegna, prova distanze superata al Poetto, la "spiaggia dei centomila" dei cagliaritani, popolata in modo ordinato da famiglie e gruppi di amici. Distanze assicurate anche nel Nuorese: i litorali che si estendono per chilometri, dall'Ogliastra alla Baronia alla bassa Gallura, hanno garantito il distanziamento richiesto dall'emergenza sanitaria. Primo esame superato pure nell'Oristanese. A poco meno di una settimana dal debutto ufficiale della stagione balneare, quando saranno permessi anche tintarella e tuffi, la voglia di mare sul litorale romano è esplosa. Molti in mattinata hanno passeggiato in riva al mare, soprattutto giovani e famiglie con bambini, o sui lungomare di Ostia, Fiumicino e Fregene. Qualcuno ha pure "sgarrato" e si è sistemato col telo mare in spiaggia concedendosi pure un tuffo. Stretta sulle spiagge libere invece in Costiera Amalfitana dove alcuni sindaci, in attesa di varare il piano necessario per garantire il distanziamento sociale, hanno disposto la chiusura degli arenili. A Cetara il primo cittadino ha chiamato i vigili per allontanare le persone che erano sull'arenile. Maremma ancora chiusa, Livorno, Elba e Costa degli Etruschi pure. Ma sul litorale toscano si è registrato lo scatto in avanti della Versilia, da Viareggio a Forte dei Marmi, dove ha riaperto un centinaio di stabilimenti, circa un quarto dell'offerta, con bar e ristoranti in funzione. Primi clienti, anche da fuori provincia, ma ancora niente calca. I bagnanti sono stati invitati a indossare la mascherina protettiva. La Puglia scalda i motori: 900 chilometri di spiagge saranno aperti da lunedì 25 maggio ma solo il 10% dei lidi è pronto.

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