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      Emergenza rifiuti in Calabria, ordinanza Santelli, sindaci in protesta

       

       

      Emergenza rifiuti in Calabria, ordinanza Santelli, sindaci in protesta

      21 mag 20 Jole Santelli, presidente della Regione Calabria, ha firmato nella tarda serata di ieri un'ordinanza su "urgenti misure per assicurare la corretta gestione dei rifiuti urbani anche correlate alla prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid". Il provvedimento n.45 stabilisce che "il servizio pubblico essenziale della raccolta e del trattamento dei rifiuti urbani non può essere in alcun modo interrotto, sia per i caratteri di universalità e di non escludibilità, ma soprattutto nell'attuale contingenza della pandemia in corso da Covid che impone ulteriori misure di prevenzione e precauzione per la tutela della salute umana". Inoltre tale azione è motivata anche dalla "concomitanza dell'imminente arrivo della stagione estiva, la diffusività del coronavirus e il rischio di contagio saranno aggravate dalle criticità igienico-sanitaria e ambientale derivanti dal blocco delle raccolte dei rifiuti in tutti i Comuni calabresi, con il rischio di depositi incontrollati di rifiuti in tutte le aree urbane e periurbane del territorio regionale, con gravi ripercussioni anche in termini di tensioni sociali". L'ordinanza, fa riferimento anche ad una nota di Anci Calabria con la quale si chiedeva al presidente della Regione "l'adozione di un provvedimento emergenziale e d'urgenza per far fronte all'emergenza rifiuti in atto". Il documento contiene, nel dettaglio le indicazioni per l'utilizzo delle discariche a disposizione delle varie aree della regione.

      Ma l'ordinanza ha sollevato numerose polemiche e proteste dei sindaci con le associaizoni pronte a sbarrare le strade verso le discariche.

      Sindaci Cosentino,verificare legittimità ordinanza

      I sindaci della Presila Cosentina hanno annunciato di aver dato mandato ad un legale di fiducia "per verificare possibili presupposti di illegittimità dell'ordinanza della Regione sull'emergenza rifiuti". È quanto riportato in una lettera firmata dai sindaci Antonio Falcone di Celico, Stanislao Martire di Casali del Manco, Salvatore Monaco di Spezzano della Sila, Felice D'Alessandro di Rovito, Marcello Gaccione di Lappano, Antonio Muto di Pietrafitta. Il riferimento è all'ordinanza n° 45 del 20 maggio 2020 che dispone il conferimento di 300 tonnellate al giorno di rifiuti provenienti dagli impianti di trattamento regionali presso la discarica di Celico. Nella lettera indirizzata alla presidente della Regione Jole Santelli, inoltre, i sindaci sottolineano che "la discarica in questione negli anni ha creato notevoli ed acclarati disagi di natura olfattiva alla popolazione di tutta la Presila. Su sollecitazione di tutti i sindaci, lo stesso Dipartimento Ambiente, nelle more di porre in essere misure di mitigazione, rispetto a quanto rilevato dall'Arpacal, ha preliminarmente sospeso i conferimenti per più di un anno e successivamente, investendo cospicue risorse, ha commissionato uno studio, della durata di circa un anno, finalizzato a rilevare scientificamente l'impatto olfattivo sulla popolazione nonché le conseguenti misure da adottare" "Risulta inevitabile - concludono i sei sindaci firmatari - che maggiori quantitativi di rifiuti conferiti portano, inevitabilmente, ad una disattenzione delle prescrizioni sulla mitigazione degli odori con conseguenti disagi sulla popolazione già fortemente vessata dalla presenza di discariche sul territorio. Premesso quanto sopra i sottoscritti chiedono un incontro al fine di poter esternare personalmente tale disappunto, alla presenza, se lei dovesse ritenerlo opportuno, di funzionari sia dell'Arpacal che del Dipartimento Ambiente".

      Sindaco Rovito: riapertura discariche pessimo segnale

      "La riapertura delle discariche su tutto il territorio regionale è un pessimo segnale che si dà ai territori, ai cittadini e al Paese che ci osserva. Anziché avviare, finalmente, una vera strategia di sostenibilità per i rifiuti prodotti in regione, si avviano riaperture scriteriate. La scelta della presidente Santelli mi sembra incomprensibile". E' quanto afferma il sindaco di Rovito Felice D'Alessandro in merito alla riapertura della discarica di Celico. "Non è giusto - prosegue D'Alessandro - far pagare a tutti i cittadini calabresi, con gravi ricadute sulla salute pubblica, il prezzo del soccorso a sindaci 'amici' che non riescono a gestire la raccolta differenziata o a garantire accordi di raccolta e smaltimento validi. Vorrà dire che noi sindaci ci faremo portatori di proposte risolutive più sagge e compatibili con l'ambiente, che ad oggi, come emerge da più punti di osservazione, resta la ricchezza maggiore della Calabria per avviare un reale sviluppo economico, sociale, turistico e culturale". Il Comitato ambientale presilano è pronto alla mobilitazione e in un comunicato stampa invita "la cittadinanza a manifestare con ogni mezzo la contrarietà ad un provvedimento che viola le prescrizioni che avrebbero dovuto limitare i disagi per la popolazione".

      Sindaco Castrovillari: Priorità è chiusura discariche

      "Nella notte, una nuova ordinanza della Regione cerca di alleviare in maniera temporanea la profonda crisi nella gestione dei rifiuti. Sempre a tarda sera le nuove Ordinanze sono ormai un'abitudine". E' quanto affermano, in una nota congiunta, il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito e l'assessore all'Ambiente, Pasquale Pace. "Immediatamente, a stretto giro, dopo un'ora, il comune di Castrovillari ha risposto - riporta la nota - inoltrando una nota a firma del sindaco, al presidente della Regione e alla Procura di Castrovillari. Da tempo il Comune è impegnato a chiudere la discarica per una tutela effettiva del distretto agroalimentare di Cammarata, con i fatti e non a parole. Invece la Regione cosa dispone? Il conferimento per 20.000 tonnellate e la successiva chiusura. Nel fare ciò, in primo luogo, chiarisce che con i rilievi fatti il comune di Castrovillari aveva ragione, contrariamente a quanto da altri sostenuto, sulla capacità residua dell'impianto, omettendo però dati importanti, contestati nella nota inviata dall'Amministrazione comunale di Castrovillari. In primo luogo la discarica è chiusa dal 2003 anche se questa amministrazione ha effettuato i lavori di messa in sicurezza completati nel 2017". "Non esiste alcuna gestione dell'impianto: come si potrebbe riprendere il conferimento? In secondo luogo - sostengono Lo Polito e Pace - la Regione ordina al comune di Castrovillari la chiusura della stessa. Con quali risorse economiche? Non è che la volontà è di riprendere i conferimenti e poi si vedrà? La priorità, invece, per noi è la chiusura. Ecco perché l'amministrazione comunale di Castrovillari ha scritto provocatoriamente alla Regione invitandola a venire loro a gestire la discarica con la chiusura della stessa e la coltivazione successiva per la tutela dell'ambiente, sempre che l'Autorità giudiziaria fornisca l'autorizzazione".

      Comitato Ambiente Presilano pronto a protesta

      Con l'ordinanza notturna 45 del 20 maggio 2020 della presidente Santelli, la discarica di Celico torna ad operare a pieno regime e in violazione delle prescrizioni imposte il 19/09/2017 dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria. Sino a pochi giorni fa la discarica di Celico, aperta perché ogni tentativo di giungere alla chiusura si è scontrato con leggi che tutelano il diritto d'impresa in contrasto con il diritto alla salute, accoglieva qualche tonnellata di rifiuto, prevalentemente scarti di carta e plastica, provenienti dalla regione Campania. A seguito di indagini commissionate dalla Regione dal 2017 ad ARPA Piemonte, dalla quale emerse una concentrazione di odori non accettabile (tra 59 e 137 OUg/m3 percepita dal 90-95% della popolazione), il Dipartimento Ambiente della Regione imposte alla Mi.Ga. alcune prescrizioni tra le quali: - "effettuare la coltivazione limitando l'apertura e la chiusura di una singola cella, anziché all'intera giornata, a qualche ora (max 3 ore), effettuando la immediata e necessaria copertura onde evitare la migrazione di potenziali emissioni odorigene"; - "in relazione ai rifiuti contenenti sostanze organiche limitare il conferimento in discarica esclusivamente agli scarti di processo stabilizzati provenienti dalla fase di vagliatura finale del compost ovvero subordinare il conferimento alla verifica del IRD". L'imposizione delle prescrizioni e probabilmente la volontà dei Vrenna di riservarsi il volume residuo di abbanco della discarica, per sversare gli scarti di lavorazione dell'impianto di compostaggio, avevano indotto la ditta a non accettare i rifiuti pubblici regionali. Da qualche giorno a Celico era iniziato il via vai di rifiuti prodotto dalla provincia di Catanzaro, guarda caso il cui ATO è diretto dall'ex direttore del Dipartimento Ambiente della Regione che ha rilasciato l'autorizzazione all'ultimo rinnovo dell'AIA a Mi.Ga. Ieri sera in pieno new style la presidente della Regione ha tirato fuori dal cilindro una nuova ordinanza che prevede lo sversamento nella discarica di Celico di 300 tonnellate al giorno di rifiuti per 60 giorni. 300 tonnellate di rifiuti corrispondono a circa dieci autoarticolati al giorno che a causa delle limitazioni presenti sulla strada di accesso inevitabilmente porteranno alla violazione della prescrizione che impone lo sversamento per non più di 3 ore al giorno. Di questo se ne stanno accorgendo già i cittadini che da qualche giorno iniziano a sentire la fastidiosissima e pestilenziale puzza di rifiuti. Premesso che la presidente Santelli è il vice sindaco uscente del comune più grande dell'ATO Cosenza che avrebbe dovuto individuare negli ultimi anni le soluzioni necessarie per non ricadere in una ennesima emergenza rifiuti, non può intervenire con soluzioni estemporanee non ritenendosi corresponsabile dell'immobilismo di un'intera classe politica facendo ricadere l'intera Presila in un nuovo incubo.
      È evidente che in questo contesto favorevole Mi.Ga. tenterà il colpaccio richiedendo l'ampliamento della discarica prossima ad essere colma. Per quanto sopra esposto: - la cittadinanza è invitata a manifestare con ogni mezzo la contrarietà ad un provvedimento che viola le prescrizioni che avrebbero dovuto limitare i disagi per la popolazione; - i movimenti, le forse politiche e le istituzioni locali si mobilitino per chiedere l'immediato ritiro dell'ordinanza o quanto meno la riduzione dei volumi giornalieri per rispettare almeno le prescrizioni del dipartimento ambiente; - cittadini, movimenti, forze politiche e istituzioni locali mantengano alta la vigilanza per impedire che venga approvato un eventuale ampliamento della discarica.

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