NuovaCosenza.com
Google
su tutto il Web su NuovaCosenza
mail: info@nuovacosenza.com
Home . Cronaca . Politica . AreaUrbana . Video . Spettacoli . Sport . Calcio . Meteo .
 

      Condividi su Facebook

      Coronavirus: non andare in ospedale ma chiamare il 1500

       

       

      Coronavirus: non andare in ospedale ma chiamare il 1500

      22 feb 20 Nell'ambito delle attività messe in campo per fronteggiare l'emergenza Coronavirus, "la collaborazione dei cittadini è fondamentale". Lo sottolinea la Protezione civile, invitando "pertanto la popolazione a recarsi nelle strutture sanitarie e ad utilizzare il numero di emergenza 1500 solo se strettamente necessario".

      Test solo a chi ha problemi riespiratori

      La situazione in Italia "è oggi cambiata radicalmente ed è diventata molto più preoccupante, ciò implica che almeno nelle zone dei due focolai in Lombardia e Veneto si potrebbe rendere necessaria una modifica del protocollo attuale estendendo il test per il coronavirus a tutte le persone che presentano un'affezione respiratoria e non solo ai contatti di soggetti infetti o a chi è rientrato da zone a rischio". Ad affermarlo è il presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), Marcello Tavio.

      Aumentata disponibilità medici di famiglia

      "Per evitare che si possano moltiplicare le occasioni di contagio è doveroso per i medici di famiglia aumentare la disponibilità telefonica per i pazienti che presentano sintomi influenzali così da evitare che questi pazienti si rechino personalmente presso gli studi sul territorio o i servizi sanitari come pronto soccorso e Continuità Assistenziale". Lo scrivono in una nota il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) Silvestro scotti e il presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) Claudio Cricelli. "In questo periodo - precisano - i casi di influenza sono ancora molti, tuttavia visti i casi di contagio da nuovo Coronavirus che si sono verificati sarebbe molto imprudente se non chiedessimo ai colleghi della medicina generale di ridurre al minimo le possibilità di contatto con pazienti a rischio potenziale". E ancora: "Covid-19 è un coronavirus molto contagioso e lo dimostra il possibile coinvolgimento del medico di famiglia del paziente indice di Codogno ricoverato per polmonite e in corso di accertamento". Lo stesso appello alla prudenza e al buon senso Scotti e Cricelli lo rivolgono a tutti i cittadini: "In caso di sintomi influenzali, anche di una febbre non troppo alta ma persistente, è bene che non si vada nello studio del medico di famiglia né in ospedale se non dopo un contatto telefonico con i numeri di pubblica utilità creati a livello nazionale e regionale e chiamare il medico di famiglia". Intanto a tutti i medici della medicina generale viene fornita in queste ore una scheda di triage telefonico da utilizzare per porre ai pazienti, sospetti di un contagio da Covid-19, domande per fare una prima diagnosi. Sarà sempre il medico di famiglia a consigliare ogni ulteriore step da seguire. "Mai come oggi - concludono - frequentare in maniera inappropriata un qualunque presidio sanitario potrebbe esporci ad un rischio inutile. Fondamentale a questo punto un endorsement dei cittadini anche attraverso le loro rappresentanze utile a spiegare come vanno utilizzati i servizi sanitari durante una possibile diffusione pandemica".

      © RIPRODUZIONE RISERVATA

      Cerca con Google nell'intero giornale:

      -- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca"

     

     
Pubblicità


news Oggi in Italia e nel mondo

news Oggi in Calabria

Copyright © 2017 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione.
Registrazione Tribunale Cosenza n.713 del 28/01/2004 - Direttore Responsabile: Pippo Gatto
Dati e immagini presenti sul giornale sono tutelati dalla legge sul copyright. Il loro uso non e' consentito