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      Elezioni a Reggio, arrestato consigliere PD e presidente seggio

       

       

      Elezioni a Reggio, arrestato consigliere PD e presidente seggio

      14 dic 20 Antonino Castorina, consigliere comunale del Pd eletto nelle elezioni di settembre, è stato arrestato e posto ai domiciliari, dagli agenti della Digos della Questura di Reggio Calabria nell'ambito dell'inchiesta che riguarda lo svolgimento delle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorso. L'arresto è stato fatto su richiesta del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, dell'aggiunto Gerardo Dominijanni e del pm Paolo Petrolo. Analoga misura cautelare è stata emessa nei confronti di un presidente di seggio, Carmelo Giustra. Le accuse contestate nell' inchiesta coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Gerardo Dominijanni, sono quelle di falso in atto pubblico e reati elettorali. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Reggio Calabria nell'ambito delle indagini avviate nello scorso mese di novembre sul caso di alcune persone che non si sarebbero recate al seggio ma delle quali risulta il voto. La Procura reggina ha disposto inoltre diverse perquisizioni domiciliari.

      Tra votanti due defunti

      Anziani che avrebbero votato ma che non sono andati al seggio e addirittura due defunti che, dai verbali delle operazioni di voto, sarebbero stati in grado di esprimere la loro preferenza alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre. Sono alcuni degli aspetti emersi dall'inchiesta, condotta dalla Digos sulle ultime amministrative di Reggio Calabria e che ha portato all'arresto di un consigliere comunale e di un presidente di seggio. Il voto di chi si è astenuto, inoltre, sarebbe stato possibile grazie alle centinaia di duplicati delle tessere elettorali che, stando a quanto trapela, lo stesso Castorina e altri soggetti a lui vicini avrebbero ritirato negli uffici comunali senza alcuna delega e senza i documenti di identità degli interessati. Non tutte, ma buona parte di quelle schede, poi, sarebbero state utilizzate per registrare il voto in alcuni seggi della città. Non avendo il documento di riconoscimento degli ignari elettori, si è proceduto alla loro finta identificazione attraverso la normativa che consente ai membri dell'Ufficio elettorale di sezione di certificare la "conoscenza personale" dell'anziano. In sostanza, qualcuno ha riconosciuto al seggio anziani che, in realtà, non si sono mai mossi da casa. L'inchiesta non si è ancora conclusa.

      Castorina il più votato

      L'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata all'alba sia a Castorina, sia a Giustra. Quest'ultimo, secondo quanto emerso, avrebbe aiutato Castorina a violare la normativa elettorale. Al momento, le indagini non mettono in discussione il risultato elettorale e la vittoria del sindaco Giuseppe Falcomatà ma riguardano solo la posizione di Antonino Castorina che è pure componente della direzione nazionale del Partito democratico. Con 1510 voti raccolti alle elezioni di settembre, Castorina è stato il consigliere comunale più votato del centrosinistra.

      Reati commessi durante elezioni

      "Questa non è un'indagine sulle elezioni, ma è un'indagine su alcuni fatti reato accertati in quanto commessi in occasione delle elezioni amministrative di Reggio Calabria". Lo ha detto il procuratore Giovanni Bombardieri durante la conferenza stampa sull'operazione che stamattina ha portato all'arresto del consigliere comunale del Pd Antonino Castorina e del presidente di seggio Carmelo Giustra. Otto sono le sezioni elettorali interessate dall'inchiesta. "È un'indagine - ha aggiunto il procuratore - partita da un'intuizione della Digos e della Procura dopo che un soggetto è stato trovato in possesso di duplicati elettorali. Castorina aveva chiesto e ricevuto 280 duplicati su 320 rilasciati dall'ufficio comunale del quartiere Santa Caterina. Sui primi 100 certificati esaminati, tutti i soggetti contattati non avevano mai rilasciato la procura, non avevamo mai dichiarato lo smarrimento del loro certificato e non si erano mai recati a votare. Si è fatta incetta di certificati e illecitamente sono stati utilizzati. Le indagini sono ancora in corso. Mai come in questo caso si tratta di un primo step. C'è ancora tanto materiale documentale da esaminare e che sta venendo fuori dalle perquisizioni". "Non spetta a noi - ha sostenuto il procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni - dire che le elezioni vanno rifatte. Qui non si tratta di una questione estemporanea, ma di un meccanismo preordinato da tempo. A Castorina è stata data la possibilità di fare tutto questo, attraverso condotte che gli hanno consentito di nominare dei presidenti di seggio compiacenti". "Anche questa - ha spiegato ancora Bombardieri - è una vicenda che viene analizzata dal gip nell'ordinanza di custodia cautelare. Castorina ha provveduto lui stesso alla nomina dei sostituti dei presidenti di seggio all'inizio facendo riferimento a un atto di delega da parte sindaco, titolato a nominare i presidenti che sostituivano quelli che rinunciavano all'incarico e poi con una procedura successivamente ratificata dallo stesso sindaco". "Oggi non è una bella giornata per la nostra città. - ha dichiarato il questore Bruno Megale - e da reggino, mi sento di dire che per noi è una giornata triste perché andare a verificare dei fatti così gravi che riguardano le elezioni amministrative, sono attività che rischiano di minare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni democratiche".

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