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      Nuova tegola per ex sindaco Pizzo, Callipo, indagato per corruzione

       

       

      Nuova tegola per ex sindaco Pizzo, Callipo, indagato per corruzione

      29 apr 20 La Guardia di finanza di Vibo Valentia ha notificato un avviso di conclusione indagine all'ex sindaco di Pizzo Gianluca Callipo e all'imprenditore Vincenzo Renda, entrambi in carcere perché arrestati nell'ambito dell'operazione della Dda di Catanzaro "Rinascita Scott", e ad altre due persone. Callipo e Renda, sono accusati di corruzione. I provvedimenti sono stati emessi dalla Procura di Vibo Valentia nell'ambito di un'indagine che avrebbe permesso di accertare "gravi e ripetuti illeciti commessi nel tempo dall'ex primo cittadino di Pizzo, in concorso con l'imprenditore, socio e/o amministratore di importanti villaggi turistici della Costa degli Dei e di una nota impresa di trasporti. Callipo risulta altresì indagato per tentata concussione e abuso d'ufficio, quest'ultimo in concorso, in relazione a distinte e separate condotte, Nicola Domenico Donato e Nicola Salvatore Vasta, rispettivamente, all'epoca dei fatti, dirigente tecnico e responsabile del Servizio Urbanistica del Comune di Pizzo. L'atto notificato dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico - finanziaria di Vibo Valentia rappresenta l'epilogo di indagini della Procura scaturite da una denuncia presentata da un imprenditore di Pizzo secondo il quale l'ex sindaco della cittadina tirrenica nel corso degli anni, attraverso pressioni psicologiche e altre azioni indebite (tra cui l'invio di una pattuglia di polizia locale), abusando di qualifica e poteri, avrebbe inteso impedirgli il legittimo sfruttamento di una concessione demaniale relativa ad un'area di spiaggia situata in località Savelli. L'obiettivo finale che l'ex amministratore avrebbe inteso perseguire, secondo quanto emerso dalle indagini, era quello di costringere l'imprenditore di Pizzo a dare o promettere lo sfruttamento in favore dell'imprenditore vibonese titolare di un lussuoso Resort, in fase di costruzione, antistante l'area di spiaggia. Dalle indagini sarebbe emerso anche il reato di abuso d'ufficio da parte di Callipo, in concorso con altro pubblico ufficiale, per il rilascio di una concessione demaniale in favore di un altro villaggio turistico dello stesso comune, "in spregio dei principi di pubblica evidenza e di imparzialità dell'azione amministrativa, evidenziando la sua propensione a servirsi delle funzioni, del proprio ruolo rivestito e dei propri dirigenti, al solo fine di favorire alcuni imprenditori 'amici' a discapito di altri, oltre che di assicurarsi vantaggi elettorali con metodi clientelari". Dall'attività investigativa è stata "appurata anche la capacità di Callipo di compiere in prima persona atti o di condizionare l'operato dell'ente locale, al fine di ricevere utilità oggettivamente apprezzabili, quali, ad esempio, l'assunzione di un parente nella struttura ricettiva di Pizzo dell'imprenditore corruttore. L'inchiesta corrobora le risultanze investigative emerse a carico dello stesso Callipo, per fatti ancora più gravi, nell'ambito dell'operazione 'Rinascita - Scott'".

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